Sono parzialmente d'accordo a metà con tutti...
Ho visto la partita con sereno distacco (tennisticamente mi sono cordialmente antipatici entrambi; fuori dal campo ho invece sempre avuto molto rispetto per la serietà e la serena lucidità di Djokovic e almeno altrettanta per la impopolare sincerità del russo) e ne ho tratto diversi spunti interessanti:
1) Ognuno di noi ha una qualche nemesi, qualcuno che in un certo momento ci impedisce di realizzare i nostri sogni. Vuoi perché ci assomiglia ma fa qualcosa sempre un pochino meglio di noi (il caso di ieri), oppure perché è talmente diverso da noi da non sapere come destabilizzarlo (ad es. dualismo Agassi-Sampras).
Puoi essere il più grande atleta con racchetta di tutti i tempi come Nole, ma ad un certo punto non puoi sfuggire all'incontro col destino.
2) Pur essendo un adoratore di Federer (a mio parere il più incredibile tennista di tutti i tempi, e con grandissimo distacco -non me ne frega niente di Slam, titoli, statistiche, roba buona per le macchine non per noi innamorati -), ieri ho enormemente apprezzato la grandezza di Nole che, pur accorgendosi di non riuscire a liberarsi dalla pressione che lo attanagliava, mentre quell'altro mostro inesorabile non mollava un centimetro, non si è adirato, non ha fatto scenate, non si è ritirato, non ha accampato scuse.
E' sembrato davvero umano, nel suo pianto finale: commosso dal sostegno del pubblico (indecente nei comportamenti, va detto, ma calorosissimo nel sostegno umano ad un supercampione) e nonostante questo impossibilitato ad avere ragione del russo, che sembrava un Djoko più giovane, ancora più impenetrabile, ancora (incredibile dictu) più muro di gomma. Meravigliosa la pacatezza, nonostante il dispiacere fortissimo, con cui ha lucidamente commentato l'incontro, facendo i complimenti al suo avversario.
Un grande. APPLAUSI
3) Sono convinto che, nonostante tutto, Nole troverà da questa enorme delusione la forza per diventare il più titolato vincitore di slam. Ci tiene davvero tanto e (detto fra noi) è anche giusto così. Un così formidabile atleta, con questa capacità di vincere superando qualsiasi avversità, a mio parere lo merita.
4) P.S. Chi dice che Djoko non sa andare a rete, non capisce una mazza. Ieri, quando si è reso conto dell'impossibilità di sfondare sulla diagonale del rovescio (e visto che la prima entrava a corrente alternata), ha provato uno schema che mi è sembrato improvvisato sul momento: servizio profondo sul dritto del russo e chiusura a rete. Fino a che è riuscito a seguire lo schema con la dovuta efficacia, ha funzionato molto bene (mi sembra circa il 70% dei successi). Ma ogni volta che la palla non era veramente profondissima, oppure se il russo riusciva ad impattarla di rovescio, arrivavano dei missili che sibilavano a pochi cm dalla rete ad attentare l'incolumità del serbo, che quando non è riuscito a cavarsi d'impaccio non è perché sia scarso a rete, ma perché solo i migliori Mac, Edberg Federer o Rafter sarebbero riusciti -forse- ad addomesticare quelle bordate velenose.
QUINDI
Io amerò sempre Mac, Stefanello, Sampras e Federer, nella serena consapevolezza che nessun loro emulo riuscirà mai più a vincere uno Slam (con queste regole e questi attrezzi, è matematicamente impossibile). Sono contento di essermeli goduti per tempo