piccolit ha scritto: Non che abbia bisogno della mia difesa, ma secondo me KK non dice cagate.
L'incomprensione secondo me nasce dal fatto che lui ribalta la prospettiva della discussione: cioè lui dice PRIMA vengono i miei punti forti, DOPO i punti deboli dell'avversario.
Quindi tenere presente i punti deboli dell'avversario è giusto, prenderli come primo mattone di costruzione di una tattica di gioco, è sbagliato.
Io non riesco a dargli torto.
In 4a e anche 3a categoria io devo fare le 2-3 cose che so fare BENE relativamente al mio livello. Se riesco a farle battendo sul lato debole del mio avversario, MEGLIO, ma se per dare fastidio a lui devo usare colpi che non sono nel mio repertorio, mi sto dissetando con l'acqua salata.
"eh ma se vedo che lui va in difficoltà con a io gioco b"...te piasaria...quando io lo faccio pecco di presunzione e prendo 6-0 senza passare dal via.
Statisticamente sto accettando un rischio maggiore nella speranza che lui sbagli più di me. A livello tattico è follia.
L'unico modo che ho di vincere la partita è usare le mie armi forti, e sperare che siano più incisive di quelle dell'avversario.
Identificare i punti deboli dell'avversario non significa necessariamente saperli sfruttare. altrimenti non saremmo 4a , saremmo seconda categoria.
Quando KK dice che il ventaglio delle scelte tecniche non è infinito, ha ragione.
Testa nel tennis secondo me vuol dire anche accettare i propri limiti perchè ogni palla fuori è punto dell'altro.
A me piace giocare champagne, come a tutti, ma le rare volte che gioco come dice KK, vinco.
Quando sto li e dico "il colpo che sbaglio meno è questo, adesso te le rimando tutte di la e se sei bravo fammi punto", vinco molto più spesso di quando assalto la diligenza col coltello tra i denti...
Ultima cosa poi chiudo...a me focalizzare sui punti "deboli dell'altro" fa venire fretta di chiudere il punto. Se io sono forte e tu sei debole, automaticamente devo farti punto, subito.
Se invece penso ai miei punti forti, penso a giocare quelli e a costruirci il gioco intorno. Meno minchiate e meno errori.
Ma questo sono io, per altri magari funziona diversamente..
Infatti, credo siano cose che vanno fatte ad hoc per ognuno di noi.
Ognuno di noi ragiona diversamente, ed ognuno di noi ha punti deboli diversi.
Ma se il mio punto debole fosse la concentrazione?
Se avessi bisogno di allenare la concentrazione piuttosto che la tecnica o il fisico?
Un allenamento non potrà mai essere generico o universalmente adattabile.
Se in allenamento faccio 50 rovesci incrociati di fila mentre in partita non me ne esce neanche uno, è un problema di tecnica o un problema di concentrazione?
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] non sto dicendo che domani io, te e qualche altro dobbiamo andare a giocare a Wimbledon, ma se il mio problema fosse la concentrazione e non riuscir a vedere la partita?
Non può essere un discorso univoco per tutti quanti.
Il problema fondamentale qui è proprio l'incapacità di vedere ciò che serve all'altro, come se vai in pasticceria e chiedi un b scomposto e ti portano una delizia al limone, è sempre buona ma non è quello che hai chiesto.
Chi è più ostinato chi continua a chiedere cosa gli serve, o chi continua a vedere solo ed esclusivamente quello che crede sia giusto?
Mi dispiace molto ma un bravo maestro ha la capacità di ascoltare l'allievo senza arroganza o superiorità, è empatico, e cosa importante sa trasmettere non dice è così e Basta.
Non siamo tutti uguali e questo discorso non può essere generalizzato.
Credo di aver posto il quesito nel posto sbagliato.
Buona giornata a tutti