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Identifica i punti deboli del tuo avversario

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Promemoria primo messaggio :

Ho trovato questo articolo che aiuta a identificare (o comprendere) i punti deboli del tuo avversario. 

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Questo articolo aiuta a "leggere" il servizio dell'avversario.

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Voi come riuscite di solito a "leggere" la partita e "studiare" l'avversario? 

Grazie

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per quella situazione, piccolit, oltre alle cose citate da framan, c'è anche un'altra cosa da considerare, soprattutto a livello medio/basso. la rete ai lati è più alta che al centro. quindi scegliendo una soluzione lungolinea sia dritto che rovescio, una difficoltà è trovare il giusto equilibrio di una traiettoria che sia sopra la rete ma anche dentro la linea di fondo e non in corridoio. probabilmente entra in gioco anche una minore naturalezza di inclinazione e sguardo che nel caso del rovescio è molto più marcata. sempre dalle mie impressioni ovviamente
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detto questo, devi vedere il modo in cui il tuo avversario si sposta, che a livello quarta è molto variabile e spesso carente. esempio se lui per passare dalla zona dove ti ha tirato il dritto a sventaglio a quella dove deve andare a colpire il tuo lungolinea ha poca velocità o movimenti che lo fanno arrivare sulla palla poco coordinato, in quel caso il lungolinea può essere giocato più in sicurezza senza prendere troppi rischi e con maggior percentuale di successo.

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framan ha scritto:
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La tua possibilità di far male è 10 volte superiore alla loro perché loro recuperano e colpiscono con tranquillità quella palla anche se stanno rispondendo al telefono, perché sono atleti, i tuoi avversari di quarta ci arrivano senza ossigeno.
Un pro deve metterla lì, proprio lì, tu ti puoi permettere sia lontano dalla loro posizione di partenza. Nel tuo caso la percentuale si alza molto.


Questo non l'avevo considerato....oh stasera gioco ne provo qualcuno in più... cheers
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se si muove come de minaur forse stai giocando contro de minaur 😂

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Riesumo questo vecchio post scritto da un tecnico federale ed ex b2 o b1 ora non ricordo bene, meglio non si poteva spiegare e credo che puo' essere interessante.Concordo al 100%...... poi che ognuno si faccia la propria idea
Satrapo ha scritto:Prendo spunto da questa affermazione per tornare su un argomento sicuramente interessante che sta a cuore a molti rampanti giocatori di quarta, che come ben sapete godono da sempre delle mie simpatie oltre che del mio rispetto perciò non fraintendete il tono scherzoso del titolo di questo intervento: io rispetto e ascolto con attenzione tutti i giocatori che siano NC o prima categoria, semplicemente perchè tutti i tennisti, indipendentemente dal livello che hanno raggiunto, sono partiti da NC con zero punti, zero vittorie e tanta confusione in "testa".

Apro un topic a se stante per evitare di intasare con questo lungo intervento quello dei quarta che è giustamente dedicato a commenti su partite e risultati dei giocatori.

Prendete fiato.. si parte! Ecco l'affermazione alla quale mi riallaccio:

McEnroe ha scritto:Non capisco perchè possano esserci 2 seconda categoria di pari livello tecnico e tra loro abbia importanza anche il fattore testa, mentre non possano esserci 2 quarta categoria di pari livello tecnico (seppur più basso) di cui uno è più forte di testa dell'altro.




McEnroe, se ti dicessi che quando ho iniziato io a giocare a tennis la pensavo esattamente come te e Max (e molti quarta) in fatto di testa?

(Non è un post "ad personam" eh, darò spesso del tu ma mi rivolgo sempre a tutti, non solo al buon Mcenroe 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556)

Se ti dicessi che perdevo nei tabelloni NC regolarmente convinto di aver giocato 10 volte peggio che in allenamento per questioni appunto di "testa"?

Mi dicevo e mi ripetevo: impossibile che i colpi mi entrino in allenamento e in torneo no, ho bisogno di uno psicologo per rendere al meglio sotto stress altro che inutili cesti o palleggi durante i quali non sbaglio mai! Nulla di quello che mi dicevano i maestri o i ragazzini più grandi che già giocavano in serie C poteva smuovermi di un millimetro dalle mie posizioni, e se aggiungi che avevo 11 anni quando ho iniziato a giocare i primi tornei capirai come potessi essere soggetto a crisi di ansia e "paura" trovandomi spesso dall'altra parte della rete ragazzoni di 30 anni.

Tutto questo io posso spiegartelo ma ti devo portare come esempio situazioni che tu in campo non hai ancora affrontato, perciò capisco che il tuo punto di vista possa essere e rimanere diverso.

Si è parlato di tensione tale da bloccare qualsiasi capacità tecnica ma quella la conosciamo e l'abbiamo provata tutti. Chi di voi ha mai pianto in campo perchè si vergognava di come stesse giocando di fronte ai propri genitori? A me è capitato, ok avevo 11 anni e il mio avversario era un omone di 35 anni che tirava il servizio a mille sul cemento ridendo di come non riuscissi mai nemmeno a sfiorarla, ma mio padre (discreto ex mezzofondista che conosceva quindi le "sacre" regole dello sport agonistico) batteva le mani quando lui mi faceva ace o mi chiudeva le risposte e a fine match gli fece i complimenti, non gli disse brutto imbecille cosa ti metti a prendere a pallate un ragazzino di 11 anni potevi vincere tranquillamente senza massacrarlo, gli disse proprio bravo, ma sinceramente. E a me disse semplicemente: "Forte quel tale, non c'è stata storia, oggi non potevi proprio fare nulla, troppo più bravo di te. Però pensa a quanto potresti essere forte tu alla sua età se continuerai ad allenarti tutti i giorni". Francamente non penso di avergli creduto, però io quelle lacrime le ho messe da parte e me le sono portate in campo in ogni partita e in ogni allenamento, soprattutto quando i miei maestri continuavano a dirmi che ero troppo falloso mentre passavo ore a palleggiare senza sbagliare mai, o quando mi imponevo di dimezzare la velocità di palla nel match per sentirmi comunque ripetere sempre che tiravo troppo forte senza avere la capacità di controllare i colpi. Sempre fermamente convinto di non avere la mentalità giusta per rendere al meglio in partita continuavo ad allenarmi quasi "a dispetto", come a voler dimostrare loro: "Vedete? Faccio quello che dite voi, tiro giù i birilli che mi indicate e sbaglio poco quanto mi chiedete di fare eppure continuo a perdere." E invece prima di compiere 15 anni avevo la mia bella classifica da serie C in ascesa e non vi sto a dire quanti omoni di 35 anni avevo già rispedito a casa dalle mogli con la coda tra le gambe. Però ancora ero fermamente convinto di non avere la testa per rendere quanto in allenamento, ma le cose andavano effettivamente meglio e l'unica cosa che mi interessava davvero non era capire, ma vincere, perchè se ti segni ad un torneo lo fai solo perchè vuoi vincere, altrimenti palleggi con l'amico.

E non pensiate che il giovane Satrapino fosse un assiduo "lavoratore" che ben digeriva lunghe sessioni di allenamento eh, come tutti i ragazzini andavo governato ad urla e improperi!! 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556 (Si mi capitava a volte di restare spontaneamente ben oltre la sessione a servire in piedi su una sedia per provare le sensazioni che si hanno battendo da "alti", ma quello penso dipenda dal fatto che rimasi effettivamente traumatizzato da quel famoso match mattanza in cui non riuscii a rispondere ad un solo dannato servizio. In effetti non c'era limite al tempo che da ragazzino potevo dedicare alla pratica del servizio, tanto da trasformarlo in un paio di anni in un'arma micidiale: scendevo in campo convinto che mi avrebbe potuto tradire prima mia madre che il mio servizio 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556)

E a proposito di urla avevo un maestro che ci ripeteva sempre con la potenza della "sgrammatica" esattamente questo: "Somari, cosa esultate! I colpi del secolo sempre un punto vi valgono, ma due errori del *cavolo* valgono doppio! Due punti per l'avversario! Questa non è una agonistica, è un circo! Tutti pagliacci siete! Pagliacci! Mettetevi il naso rosso quando giocate in torneo così vi riconoscono prima che cominciate a fare lo spettacolo! Braccia rubate all'agricoltura!"

La verità è che certe cose non le puoi capire finchè non le superi: finchè sei coinvolto emotivamente non riesci a comprenderle. Per me quando vincevo ero forte e quando perdevo con un pari-classifica era colpa di un mio rendimento non all'altezza imputabile alla distrazione, alla testa: a volte dicevo di aver perso perchè quel giorno "non avevo voglia di giocare", ma se mentre lo dicevo potevo anche crederci, un'ora dopo lo capivo che erano solo scuse, perchè la verità era che mi sarei fatto tagliare un braccio piuttosto che vedere un altro nome al posto del mio avanzare in tabellone.

E se oggi dopo 26 anni passati sul campo da tennis sono sempre io a dirti che la testa non conta nulla tra due NC o quarta di pari livello (ma anche per buona parte dei terza eh) mentre può fare la differenza tra due seconda categoria che cosa può essere cambiato nel mio modo di vedere le cose? (ok ok io ho cominciato a giocare a tennis ad 8 anni ed ho fatto un percorso tecnico molto intenso, è un enorme vantaggio e lo so, ed è chiaro che sono stato fortunato a poter accumulare tanta esperienza ma se ti parlo non è per dimostrarti che hai torto, perchè io ti sto dicendo che la pensavo esattamente come te e quindi, forse, se ci fossi tu al mio posto diresti esattamente le stesse cose che dico io)

Tu giustamente ora non capisci come mettendo di fronte due giocatori di pari livello la testa possa essere ininfluente in quarta e decisiva in seconda, e mi sembra normale che tu la pensi così dato il tuo punto di vista attuale, tanto da arrivare a dire in altri contesti "puoi fare tutti i cesti che vuoi.." perchè tu "tutti i cesti che vuoi" purtroppo finora non li hai ancora potuti fare, e non sai cosa vuol dire tirare palle su palle per ore ogni santo giorno a livello di percezione dei colpi.

Ho giocatori oggi che possono palleggiare senza sbagliare parlando al cellulare, e mentre si scaldano a volte lo fanno davvero, solo per farti capire cosa vuol dire avere il controllo di un colpo.

E se ti dicessi ancora che al cesto si fanno allenamenti definiti con "distrattore" proprio per fare in modo che la "testa" non venga utilizzata nel processo di esecuzione di un colpo sicuro? E si fa proprio per sradicare dalle percezioni del giocatore che la "testa" possa influenzare la resa del colpo in partita, perchè non è una condizione solo tua: tutti i giocatori in torneo si agitano e tendono ad attribuire il proprio rendimento scadente rispetto all'allenamento ad un generico problema di testa. E dire loro semplicemente che la testa non c'entra con i loro errori banali non li smuove di un millimetro dalle loro convinzioni. Dimostrare loro che possono giocare colpi su colpi senza sbagliare pensando ad altro invece li rende consapevoli di quanto una solida tecnica possa garantirgli un rendimento adeguato in situazioni di grosso stress psicologico. Puoi essere in preda alla più terribile ansia da torneo e riuscire ancora a giocare colpi con un rendimento accettabile, perchè una tecnica realmente solida non teme nessun livello di ansia.

E allora appunto si danno palle dal cesto a ripetizione chiedendo fallosità ZERO e contemporaneamente si fanno al giocatore semplici domande aritmetiche.

Si si hai capito bene, ti do una miriade di palle che non devi sbagliare MAI e contemporaneamente ti chiedo su ognua cose tipo quanto fa 12-7+3 e tu devi rispondere e mandare la palla in campo in maniera decente.

Perchè la "testa" non deve intervenire nella dinamica tecnica del colpo per renderlo più o meno affidabile, deve pensare alle strategie, alle geometrie, a riconoscere e giocare correttamente i punti importanti, a individuare e sfruttare le lacune dell'avversario, a capire quando spingere e quando "remare".. ..ma MAI deve pensare banalmente a sbagliare meno.

La "testa" serve a sfruttare al meglio le poche occasioni che ad esempio un match tirato tra giocatori forti (i due seconda di pari livello) propone, serve a decidere dove e come piazzare la palla: un cross potente e profondo? una traiettoria stretta? è il momento e la palla giusta per aprire in lungolinea? sto guadagnando il controllo dello scambio o lo sto perdendo? è il momento di forzare o di lasciar giocare?

In quarta ti giochi ogni punto indipendentemente dalle scelte tattiche perchè non esistono giocatori che ti soffocano con pressione continua e ritmo di palla pesantissimo. Non c'è gente che quando serve ti strapazza e al massimo ti concede 3-4 palle in tutta la partita.

In seconda ci sono match che si decidono sul 2 pari nel primo quando magari non "brekki" da 0-40 sul servizio avversario. Fai cilecca su quelle tre palle e perdi 76 - 64 perchè il tuo avversario, che serve e spinge alla grande come ogni buon seconda non ti lascia più spiragli, e dopo aver vinto il tieB converte l'unica palla break che gli concedi nel secondo.

Qui si che puoi dire di aver perso per "testa" se non hai giocato al meglio quelle 3 palle. Ma può anche accadere che le palle break te le annulli l'avversario giocando meglio di te quindi vali quanto lui, hai giocato bene e hai perso lo stesso perchè lui è stato più bravo nello sfruttare le sue occasioni. La testa ha fatto la differenza.

Ma situazioni del genere si possono verificare solo a livelli già abbastanza alti perchè l'inconfutabile verità è che in quarta (e in buona parte della terza) vince chi sbaglia di meno e corre di più, e le occasioni per fare break o contro-break si presenteranno numerose per tutto il match perchè nessuno ha il servizio blindato. Fare il break a Villa o al "vecio" non è una "mission impossible" perchè non hanno servizi cattivi che vi mettono in affanno dal primo scambio. Tenere un ritmo alto inchiodandoli sulle diagonali non è una necessità tecnico-tattica perchè se respirate un po' limitandovi a ributtarla dillà un paio di volte non è che vi entrano in campo a chiudervi in fronte la prima palla morbida che gli proponete. (come farebbe un buon seconda) Sprecare 15 palle break contro i pallettarini non è un dramma, presumibilmente ne avrete altre 15 nel resto del match.

Contro il "vecio" non hai bisogno di astute strategie, non ti serve macinare gioco sulle diagonali maggiori, non è necessario essere implacabile sulla prima palla break che ti concede perchè non sai se ne avrai altre: lui tira a 2 all'ora e non sbaglia mai, per vincere ti basta tirare a 3 sbagliando poco, e per riuscire a fare questo la "testa" proprio non può aiutarti, ma il cesto che tanto odi ( 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556 anche io lo odiavo da giocatore tranquillo ) è stato inventato proprio per farti tirare sempre più forte sbagliando sempre meno, per darti appunto gli strumenti per tritare il "vecio" da circolo. (Per cesto intendo l'allenamento tecnico che comprende tante altre pratiche eh, non voglio ridurre tutta la preparazione a fare cesti 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556)

Quando arriverai in seconda invece ti garantisco che la palla viaggerà veloce e pesante su ogni scambio. A quel livello nessuno regala i punti, e non li puoi fare nè tirando più forte (perchè non si ha margine per tirare di più) nè aspettando l'errore gratuito del tuo avversario che non arriverà: ecco che per vincere entra in gioco la personalità del giocatore e la sua testa. Se non sei in grado di capire con la "testa" che uno scambio a quella velocità si tiene solo impostando correttamente le diagonali maggiori anche degli ottimi colpi non ti basteranno. Puoi tirare forte e sbagliare poco quanto vuoi ma non spaventerai mai un seconda solo con la tua potenza: se non utilizzi le corrette geometrie, per quanto potenti e buoni siano i tuoi colpi lui ti butterà fuori dal campo sfruttando gli angoli che gli lascerai aperti. Un seconda deve avere colpi tecnicamente maturi, potenti e regolari ma anche una "testa" pensante in grado di gestire lo scambio ed il match.

Ma se quel seconda così dotato tatticamente e mentalmente lo mandi in campo con i colpi traballanti del tipico quarta contro il solido Villa, perderà anche sapendo esattamente cosa dovrebbe fare semplicemente perchè non ha i colpi per farlo.

Ora è chiaro che non hai tempo per prepararti adeguatamente a livello tecnico, lo so, ma ciò non cambia le cose. E il fatto che ci sia gente in quarta che senza fare preparazione tecnica specifica riesca a sbagliare pochissimo (Villa o il "vecio") non vuol dire che abbia buona testa e tu no, ma solo che alcuni hanno bisogno di lavorare di più ed altri di meno per raggiungere un dato livello di regolarità e di equilibrio nei colpi. Ma ti assicuro che tali eccezioni si verificano solo nelle categorie iniziali, a livello di seconda ci arriva solo chi, avendo di suo un ottimo braccio, ha potuto lavorare molto sulla sua tecnica.

Però di queste problematiche non puoi discuterne solo con dei quarta, perchè un quarta ti potrà dire solamente cosa acccade in una partita appunto di quarta e finirete con l'essere d'accordo nel compiangere la vostra presunta "testa matta", mentre un seconda, che comunque in quarta c'è passato, potrà dirti cosa contava davvero quando giocava in quarta, e cosa conta ora che gioca in seconda.

Perciò è giusto essere in disaccordo, è giusto avere opinioni diverse e guai se così non fosse, ed è chiaro che il tuo maestro possa dirti vedendoti giocare in allenamento che tu valga più di quanto rendi in partita perchè è vero, ma questo vale per tutti. Nessuno si porta in torneo il 100% di quello che riesce a fare in allenamento, nemmeno Federer, figuriamoci gli altri ma non è un problema di testa.

Un atleta che deve correre i 1500 alle olimpiadi in allenamento tirerà per 3000 m, proprio perchè l'allenamento si basa sul concetto di sovraccarico. Se faccio 100 in allenamento posso aspettarmi di fare 50 in gara, è assurdo lamentarsi di non rendere in gara tanto quanto in allenamento perchè la gara è più difficile, è un'altra storia. Il sovraccarico è il concetto sul quale si basa ogni progresso sportivo: se alzi ogni giorno un peso di 100 kg non diventerai mai più forte fin quando non proverai ad alzarne uno più pesante. Puoi concentrarti e crederci quanto vuoi, ma il peso non salirà fin quando non sarai sufficientemente allenato per alzarlo.

Così a tennis non puoi sperare di diventare più forte in torneo solo giocando meravigliose partite di allenamento, perchè le partite di allenamento sono più facili di quelle in torneo, quindi è normale che se ti alleni facendo solo cose più facili di quelle che incontrerai in partita, non renderai mai al meglio.

E la testa non peserà sulle sorti di un match fin quando le cose non diventeranno OGGETTIVAMENTE complesse, la percezione relativa delle difficoltà è fuorviante e ti allontana dalla reale causa dei tuoi problemi di rendimento. Man mano che si sale di livello allora si la "testa" diventerà sempre più uno dei fattori chiave nel rendimento e nei risultati di un giocatore.

La testa pensa a dove e come giocare la palla, il fatto che la palla poi vada effettivamente lì dove la si vuole piazzare è solo una questione di tecnica e pratica. Se nella testa trovano spazio solo le preoccupazioni relative alla riuscita del colpo il problema è squisitamente tecnico.

Liberate la testa da compiti che non le competono migliorando il vostro livello tecnico, se la vostra testa fosse impegnata a ricordarvi di "impostare le diagonali" a velocità di sicurezza quando invece sparacchiate a mille lungolinea sui teloni di fondo pensando "cavolo ma perchè in allenamento ci riesco!", il vostro tennis sarebbe migliore.

Poi oltre a "pensarle" le diagonali bisogna anche saperle tenere, ma per quello c'è l'allenamento, una belle serie di 100 cross di fila belli profondi e un metro sulla rete prima dei pasti e poi vedrete come la "testa" sparirà dai vostri incubi, batterete in scioltezza il pallettarino di quarta sorridendo e "cinguettando" con la ragazza carina a bordo campo, altro che scarsa mentalità da torneo.

3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 7865563 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 7865563 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 7865563 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 7865563 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 7865563 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 7865563 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556

P.s.: Ripeto, lo so che non avete tempo da dedicare all'allenamento tecnico e che c'è gente in quarta che vi massacra senza allenarsi più di voi, ma bisogna anche accettare che a parità di pratica c'è gente OGGETTIVAMENTE più forte di altra, senza dover necessariamente tirare in ballo la testa. Io ad esempio avevo difficoltà a trovare "a freddo" la palla col rovescio e avevo bisogno di palleggiare almeno mezz'ora nel giorno del match sulla diagonale per riuscire ad entrare in confidenza dal primo quindici, mentre c'era gente che tirava fuori le racchette dal fodero dopo due giorni di stop e "randellava" dai primi palleggi. E soprattuto non voglio banalizzare la categoria, non ho mai detto che vincere in quarta sia facile, tutt'altro: le mie più cocenti sconfitte risalgono proprio a quando ero NC! Sto solo cercando di farvi capire che il problema non è la testa, in quarta (e in buona parte della terza) la testa non è un fattore in grado di far girare un match. Le gambe e la tecnica assolutamente si.
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Veterano ha scritto:
Riesumo questo vecchio post scritto da un tecnico federale ed ex b2 o b1 ora non ricordo bene, meglio non si poteva spiegare e credo che puo' essere interessante.Concordo al 100%...... poi che ognuno si faccia la propria idea
Satrapo ha scritto:Prendo spunto da questa affermazione per tornare su un argomento sicuramente interessante che sta a cuore a molti rampanti giocatori di quarta, che come ben sapete godono da sempre delle mie simpatie oltre che del mio rispetto perciò non fraintendete il tono scherzoso del titolo di questo intervento: io rispetto e ascolto con attenzione tutti i giocatori che siano NC o prima categoria, semplicemente perchè tutti i tennisti, indipendentemente dal livello che hanno raggiunto, sono partiti da NC con zero punti, zero vittorie e tanta confusione in "testa".

Apro un topic a se stante per evitare di intasare con questo lungo intervento quello dei quarta che è giustamente dedicato a commenti su partite e risultati dei giocatori.

Prendete fiato.. si parte! Ecco l'affermazione alla quale mi riallaccio:

McEnroe ha scritto:Non capisco perchè possano esserci 2 seconda categoria di pari livello tecnico e tra loro abbia importanza anche il fattore testa, mentre non possano esserci 2 quarta categoria di pari livello tecnico (seppur più basso) di cui uno è più forte di testa dell'altro.




McEnroe, se ti dicessi che quando ho iniziato io a giocare a tennis la pensavo esattamente come te e Max (e molti quarta) in fatto di testa?

(Non è un post "ad personam" eh, darò spesso del tu ma mi rivolgo sempre a tutti, non solo al buon Mcenroe 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556)

Se ti dicessi che perdevo nei tabelloni NC regolarmente convinto di aver giocato 10 volte peggio che in allenamento per questioni appunto di "testa"?

Mi dicevo e mi ripetevo: impossibile che i colpi mi entrino in allenamento e in torneo no, ho bisogno di uno psicologo per rendere al meglio sotto stress altro che inutili cesti o palleggi durante i quali non sbaglio mai! Nulla di quello che mi dicevano i maestri o i ragazzini più grandi che già giocavano in serie C poteva smuovermi di un millimetro dalle mie posizioni, e se aggiungi che avevo 11 anni quando ho iniziato a giocare i primi tornei capirai come potessi essere soggetto a crisi di ansia e "paura" trovandomi spesso dall'altra parte della rete ragazzoni di 30 anni.

Tutto questo io posso spiegartelo ma ti devo portare come esempio situazioni che tu in campo non hai ancora affrontato, perciò capisco che il tuo punto di vista possa essere e rimanere diverso.

Si è parlato di tensione tale da bloccare qualsiasi capacità tecnica ma quella la conosciamo e l'abbiamo provata tutti. Chi di voi ha mai pianto in campo perchè si vergognava di come stesse giocando di fronte ai propri genitori? A me è capitato, ok avevo 11 anni e il mio avversario era un omone di 35 anni che tirava il servizio a mille sul cemento ridendo di come non riuscissi mai nemmeno a sfiorarla, ma mio padre (discreto ex mezzofondista che conosceva quindi le "sacre" regole dello sport agonistico) batteva le mani quando lui mi faceva ace o mi chiudeva le risposte e a fine match gli fece i complimenti, non gli disse brutto imbecille cosa ti metti a prendere a pallate un ragazzino di 11 anni potevi vincere tranquillamente senza massacrarlo, gli disse proprio bravo, ma sinceramente. E a me disse semplicemente: "Forte quel tale, non c'è stata storia, oggi non potevi proprio fare nulla, troppo più bravo di te. Però pensa a quanto potresti essere forte tu alla sua età se continuerai ad allenarti tutti i giorni". Francamente non penso di avergli creduto, però io quelle lacrime le ho messe da parte e me le sono portate in campo in ogni partita e in ogni allenamento, soprattutto quando i miei maestri continuavano a dirmi che ero troppo falloso mentre passavo ore a palleggiare senza sbagliare mai, o quando mi imponevo di dimezzare la velocità di palla nel match per sentirmi comunque ripetere sempre che tiravo troppo forte senza avere la capacità di controllare i colpi. Sempre fermamente convinto di non avere la mentalità giusta per rendere al meglio in partita continuavo ad allenarmi quasi "a dispetto", come a voler dimostrare loro: "Vedete? Faccio quello che dite voi, tiro giù i birilli che mi indicate e sbaglio poco quanto mi chiedete di fare eppure continuo a perdere." E invece prima di compiere 15 anni avevo la mia bella classifica da serie C in ascesa e non vi sto a dire quanti omoni di 35 anni avevo già rispedito a casa dalle mogli con la coda tra le gambe. Però ancora ero fermamente convinto di non avere la testa per rendere quanto in allenamento, ma le cose andavano effettivamente meglio e l'unica cosa che mi interessava davvero non era capire, ma vincere, perchè se ti segni ad un torneo lo fai solo perchè vuoi vincere, altrimenti palleggi con l'amico.

E non pensiate che il giovane Satrapino fosse un assiduo "lavoratore" che ben digeriva lunghe sessioni di allenamento eh, come tutti i ragazzini andavo governato ad urla e improperi!! 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556 (Si mi capitava a volte di restare spontaneamente ben oltre la sessione a servire in piedi su una sedia per provare le sensazioni che si hanno battendo da "alti", ma quello penso dipenda dal fatto che rimasi effettivamente traumatizzato da quel famoso match mattanza in cui non riuscii a rispondere ad un solo dannato servizio. In effetti non c'era limite al tempo che da ragazzino potevo dedicare alla pratica del servizio, tanto da trasformarlo in un paio di anni in un'arma micidiale: scendevo in campo convinto che mi avrebbe potuto tradire prima mia madre che il mio servizio 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556)

E a proposito di urla avevo un maestro che ci ripeteva sempre con la potenza della "sgrammatica" esattamente questo: "Somari, cosa esultate! I colpi del secolo sempre un punto vi valgono, ma due errori del *cavolo* valgono doppio! Due punti per l'avversario! Questa non è una agonistica, è un circo! Tutti pagliacci siete! Pagliacci! Mettetevi il naso rosso quando giocate in torneo così vi riconoscono prima che cominciate a fare lo spettacolo! Braccia rubate all'agricoltura!"

La verità è che certe cose non le puoi capire finchè non le superi: finchè sei coinvolto emotivamente non riesci a comprenderle. Per me quando vincevo ero forte e quando perdevo con un pari-classifica era colpa di un mio rendimento non all'altezza imputabile alla distrazione, alla testa: a volte dicevo di aver perso perchè quel giorno "non avevo voglia di giocare", ma se mentre lo dicevo potevo anche crederci, un'ora dopo lo capivo che erano solo scuse, perchè la verità era che mi sarei fatto tagliare un braccio piuttosto che vedere un altro nome al posto del mio avanzare in tabellone.

E se oggi dopo 26 anni passati sul campo da tennis sono sempre io a dirti che la testa non conta nulla tra due NC o quarta di pari livello (ma anche per buona parte dei terza eh) mentre può fare la differenza tra due seconda categoria che cosa può essere cambiato nel mio modo di vedere le cose? (ok ok io ho cominciato a giocare a tennis ad 8 anni ed ho fatto un percorso tecnico molto intenso, è un enorme vantaggio e lo so, ed è chiaro che sono stato fortunato a poter accumulare tanta esperienza ma se ti parlo non è per dimostrarti che hai torto, perchè io ti sto dicendo che la pensavo esattamente come te e quindi, forse, se ci fossi tu al mio posto diresti esattamente le stesse cose che dico io)

Tu giustamente ora non capisci come mettendo di fronte due giocatori di pari livello la testa possa essere ininfluente in quarta e decisiva in seconda, e mi sembra normale che tu la pensi così dato il tuo punto di vista attuale, tanto da arrivare a dire in altri contesti "puoi fare tutti i cesti che vuoi.." perchè tu "tutti i cesti che vuoi" purtroppo finora non li hai ancora potuti fare, e non sai cosa vuol dire tirare palle su palle per ore ogni santo giorno a livello di percezione dei colpi.

Ho giocatori oggi che possono palleggiare senza sbagliare parlando al cellulare, e mentre si scaldano a volte lo fanno davvero, solo per farti capire cosa vuol dire avere il controllo di un colpo.

E se ti dicessi ancora che al cesto si fanno allenamenti definiti con "distrattore" proprio per fare in modo che la "testa" non venga utilizzata nel processo di esecuzione di un colpo sicuro? E si fa proprio per sradicare dalle percezioni del giocatore che la "testa" possa influenzare la resa del colpo in partita, perchè non è una condizione solo tua: tutti i giocatori in torneo si agitano e tendono ad attribuire il proprio rendimento scadente rispetto all'allenamento ad un generico problema di testa. E dire loro semplicemente che la testa non c'entra con i loro errori banali non li smuove di un millimetro dalle loro convinzioni. Dimostrare loro che possono giocare colpi su colpi senza sbagliare pensando ad altro invece li rende consapevoli di quanto una solida tecnica possa garantirgli un rendimento adeguato in situazioni di grosso stress psicologico. Puoi essere in preda alla più terribile ansia da torneo e riuscire ancora a giocare colpi con un rendimento accettabile, perchè una tecnica realmente solida non teme nessun livello di ansia.

E allora appunto si danno palle dal cesto a ripetizione chiedendo fallosità ZERO e contemporaneamente si fanno al giocatore semplici domande aritmetiche.

Si si hai capito bene, ti do una miriade di palle che non devi sbagliare MAI e contemporaneamente ti chiedo su ognua cose tipo quanto fa 12-7+3 e tu devi rispondere e mandare la palla in campo in maniera decente.

Perchè la "testa" non deve intervenire nella dinamica tecnica del colpo per renderlo più o meno affidabile, deve pensare alle strategie, alle geometrie, a riconoscere e giocare correttamente i punti importanti, a individuare e sfruttare le lacune dell'avversario, a capire quando spingere e quando "remare".. ..ma MAI deve pensare banalmente a sbagliare meno.

La "testa" serve a sfruttare al meglio le poche occasioni che ad esempio un match tirato tra giocatori forti (i due seconda di pari livello) propone, serve a decidere dove e come piazzare la palla: un cross potente e profondo? una traiettoria stretta? è il momento e la palla giusta per aprire in lungolinea? sto guadagnando il controllo dello scambio o lo sto perdendo? è il momento di forzare o di lasciar giocare?

In quarta ti giochi ogni punto indipendentemente dalle scelte tattiche perchè non esistono giocatori che ti soffocano con pressione continua e ritmo di palla pesantissimo. Non c'è gente che quando serve ti strapazza e al massimo ti concede 3-4 palle in tutta la partita.

In seconda ci sono match che si decidono sul 2 pari nel primo quando magari non "brekki" da 0-40 sul servizio avversario. Fai cilecca su quelle tre palle e perdi 76 - 64 perchè il tuo avversario, che serve e spinge alla grande come ogni buon seconda non ti lascia più spiragli, e dopo aver vinto il tieB converte l'unica palla break che gli concedi nel secondo.

Qui si che puoi dire di aver perso per "testa" se non hai giocato al meglio quelle 3 palle. Ma può anche accadere che le palle break te le annulli l'avversario giocando meglio di te quindi vali quanto lui, hai giocato bene e hai perso lo stesso perchè lui è stato più bravo nello sfruttare le sue occasioni. La testa ha fatto la differenza.

Ma situazioni del genere si possono verificare solo a livelli già abbastanza alti perchè l'inconfutabile verità è che in quarta (e in buona parte della terza) vince chi sbaglia di meno e corre di più, e le occasioni per fare break o contro-break si presenteranno numerose per tutto il match perchè nessuno ha il servizio blindato. Fare il break a Villa o al "vecio" non è una "mission impossible" perchè non hanno servizi cattivi che vi mettono in affanno dal primo scambio. Tenere un ritmo alto inchiodandoli sulle diagonali non è una necessità tecnico-tattica perchè se respirate un po' limitandovi a ributtarla dillà un paio di volte non è che vi entrano in campo a chiudervi in fronte la prima palla morbida che gli proponete. (come farebbe un buon seconda) Sprecare 15 palle break contro i pallettarini non è un dramma, presumibilmente ne avrete altre 15 nel resto del match.

Contro il "vecio" non hai bisogno di astute strategie, non ti serve macinare gioco sulle diagonali maggiori, non è necessario essere implacabile sulla prima palla break che ti concede perchè non sai se ne avrai altre: lui tira a 2 all'ora e non sbaglia mai, per vincere ti basta tirare a 3 sbagliando poco, e per riuscire a fare questo la "testa" proprio non può aiutarti, ma il cesto che tanto odi ( 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556 anche io lo odiavo da giocatore tranquillo ) è stato inventato proprio per farti tirare sempre più forte sbagliando sempre meno, per darti appunto gli strumenti per tritare il "vecio" da circolo. (Per cesto intendo l'allenamento tecnico che comprende tante altre pratiche eh, non voglio ridurre tutta la preparazione a fare cesti 3 - Identifica i punti deboli del tuo avversario - Pagina 12 786556)

Quando arriverai in seconda invece ti garantisco che la palla viaggerà veloce e pesante su ogni scambio. A quel livello nessuno regala i punti, e non li puoi fare nè tirando più forte (perchè non si ha margine per tirare di più) nè aspettando l'errore gratuito del tuo avversario che non arriverà: ecco che per vincere entra in gioco la personalità del giocatore e la sua testa. Se non sei in grado di capire con la "testa" che uno scambio a quella velocità si tiene solo impostando correttamente le diagonali maggiori anche degli ottimi colpi non ti basteranno. Puoi tirare forte e sbagliare poco quanto vuoi ma non spaventerai mai un seconda solo con la tua potenza: se non utilizzi le corrette geometrie, per quanto potenti e buoni siano i tuoi colpi lui ti butterà fuori dal campo sfruttando gli angoli che gli lascerai aperti. Un seconda deve avere colpi tecnicamente maturi, potenti e regolari ma anche una "testa" pensante in grado di gestire lo scambio ed il match.

Ma se quel seconda così dotato tatticamente e mentalmente lo mandi in campo con i colpi traballanti del tipico quarta contro il solido Villa, perderà anche sapendo esattamente cosa dovrebbe fare semplicemente perchè non ha i colpi per farlo.

Ora è chiaro che non hai tempo per prepararti adeguatamente a livello tecnico, lo so, ma ciò non cambia le cose. E il fatto che ci sia gente in quarta che senza fare preparazione tecnica specifica riesca a sbagliare pochissimo (Villa o il "vecio") non vuol dire che abbia buona testa e tu no, ma solo che alcuni hanno bisogno di lavorare di più ed altri di meno per raggiungere un dato livello di regolarità e di equilibrio nei colpi. Ma ti assicuro che tali eccezioni si verificano solo nelle categorie iniziali, a livello di seconda ci arriva solo chi, avendo di suo un ottimo braccio, ha potuto lavorare molto sulla sua tecnica.

Però di queste problematiche non puoi discuterne solo con dei quarta, perchè un quarta ti potrà dire solamente cosa acccade in una partita appunto di quarta e finirete con l'essere d'accordo nel compiangere la vostra presunta "testa matta", mentre un seconda, che comunque in quarta c'è passato, potrà dirti cosa contava davvero quando giocava in quarta, e cosa conta ora che gioca in seconda.

Perciò è giusto essere in disaccordo, è giusto avere opinioni diverse e guai se così non fosse, ed è chiaro che il tuo maestro possa dirti vedendoti giocare in allenamento che tu valga più di quanto rendi in partita perchè è vero, ma questo vale per tutti. Nessuno si porta in torneo il 100% di quello che riesce a fare in allenamento, nemmeno Federer, figuriamoci gli altri ma non è un problema di testa.

Un atleta che deve correre i 1500 alle olimpiadi in allenamento tirerà per 3000 m, proprio perchè l'allenamento si basa sul concetto di sovraccarico. Se faccio 100 in allenamento posso aspettarmi di fare 50 in gara, è assurdo lamentarsi di non rendere in gara tanto quanto in allenamento perchè la gara è più difficile, è un'altra storia. Il sovraccarico è il concetto sul quale si basa ogni progresso sportivo: se alzi ogni giorno un peso di 100 kg non diventerai mai più forte fin quando non proverai ad alzarne uno più pesante. Puoi concentrarti e crederci quanto vuoi, ma il peso non salirà fin quando non sarai sufficientemente allenato per alzarlo.

Così a tennis non puoi sperare di diventare più forte in torneo solo giocando meravigliose partite di allenamento, perchè le partite di allenamento sono più facili di quelle in torneo, quindi è normale che se ti alleni facendo solo cose più facili di quelle che incontrerai in partita, non renderai mai al meglio.

E la testa non peserà sulle sorti di un match fin quando le cose non diventeranno OGGETTIVAMENTE complesse, la percezione relativa delle difficoltà è fuorviante e ti allontana dalla reale causa dei tuoi problemi di rendimento. Man mano che si sale di livello allora si la "testa" diventerà sempre più uno dei fattori chiave nel rendimento e nei risultati di un giocatore.

La testa pensa a dove e come giocare la palla, il fatto che la palla poi vada effettivamente lì dove la si vuole piazzare è solo una questione di tecnica e pratica. Se nella testa trovano spazio solo le preoccupazioni relative alla riuscita del colpo il problema è squisitamente tecnico.

Liberate la testa da compiti che non le competono migliorando il vostro livello tecnico, se la vostra testa fosse impegnata a ricordarvi di "impostare le diagonali" a velocità di sicurezza quando invece sparacchiate a mille lungolinea sui teloni di fondo pensando "cavolo ma perchè in allenamento ci riesco!", il vostro tennis sarebbe migliore.

Poi oltre a "pensarle" le diagonali bisogna anche saperle tenere, ma per quello c'è l'allenamento, una belle serie di 100 cross di fila belli profondi e un metro sulla rete prima dei pasti e poi vedrete come la "testa" sparirà dai vostri incubi, batterete in scioltezza il pallettarino di quarta sorridendo e "cinguettando" con la ragazza carina a bordo campo, altro che scarsa mentalità da torneo.

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P.s.: Ripeto, lo so che non avete tempo da dedicare all'allenamento tecnico e che c'è gente in quarta che vi massacra senza allenarsi più di voi, ma bisogna anche accettare che a parità di pratica c'è gente OGGETTIVAMENTE più forte di altra, senza dover necessariamente tirare in ballo la testa. Io ad esempio avevo difficoltà a trovare "a freddo" la palla col rovescio e avevo bisogno di palleggiare almeno mezz'ora nel giorno del match sulla diagonale per riuscire ad entrare in confidenza dal primo quindici, mentre c'era gente che tirava fuori le racchette dal fodero dopo due giorni di stop e "randellava" dai primi palleggi. E soprattuto non voglio banalizzare la categoria, non ho mai detto che vincere in quarta sia facile, tutt'altro: le mie più cocenti sconfitte risalgono proprio a quando ero NC! Sto solo cercando di farvi capire che il problema non è la testa, in quarta (e in buona parte della terza) la testa non è un fattore in grado di far girare un match. Le gambe e la tecnica assolutamente si.

Shocked affraid
Me lo devo leggere con molta attenzione.

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quindi mcenroe è diventato McEnroe senza mai stare a livello di quarta ....e i maestri ex b3 che pensano come mcenroe ? non sarà che bisogna vedere cosa si intende esattamente per testa e come può interferire nei singoli casi....?

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quando un giocatore colpisce la palla e nel frattempo fa l'operazione matematica, non è che sta colpendo senza cervello, sta colpendo con una parte del cervello, un'altra parte risolve la domanda

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il discorso della pressione, del servizio e altre cose simili è rapportato al livello di chi sta in campo, quindi se un 4.5 gioca contro un 4.2 la pressione la può sentire, eccome se la può sentire. noi giocatori di quarta non siamo soltanto quelli che dicono era tutta colpa della testa, siamo anche quelli che guardano giocare attentamente gli altri, sia contro di noi che altre partite e magari non diremo mai a qualcuno quanto è bravo (relativo anche questo) ma dentro di noi sappiamo benissimo quale tipologia di giocatore di quarta può farci pressione oppure no

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McEnroe era un utente del forum.....

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Non sono d'accordo per niente o quasi, nel senso che, se si gioca con la mente libera si gioca meglio.....ma la testa, non influenza solo nell'esecuzione del colpo, ma in tanti altri fattori compreso, la coordinazione motoria. A me è capitato in partita, di essere così agitato, da non riuscire a muovere le gambe, quindi ? Assolutamente non mi trovo in sintonia con tutto quello scritto.....

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Luchino 67 ha scritto:
Non sono d'accordo per niente o quasi, nel senso che, se si gioca con la mente libera si gioca meglio.....ma la testa, non influenza solo nell'esecuzione del colpo, ma in tanti altri fattori compreso, la coordinazione motoria. A me è capitato in partita, di essere così agitato, da non riuscire a muovere le gambe, quindi ? Assolutamente non mi trovo in sintonia con tutto quello scritto.....

Luchino la testa agisce quando il tuo colpo non e' sicuro cioe' tecnicamente ci devi ancora pensare ed in quarta per la maggior parte e' ancora cosi percio' quando incominci a sparare fuori o a non buttarle piu' di la incominci a pensare al gesto non piu' solo a giocare.
Tu probabilmente hai una tecnica sicura e non devi piu' pensare al gesto o a migliorarlo, e la testa ti gioca dei brutti scherzi......ma nella maggior parte dei casi la testa centra ben poco.
Che poi agisca anche sul non farti muovere le gambe ci puo' stare ma e' una cosa che bisognerebbe vedere fuori dal campo da tennis......perche' se non muovi le gambe non stai giocando a tennis ma stai facendo altro....puo' essere un problema, ma che bisognerebbe vedere bene come ripeto non solo sul campo da tennis....non e' solutamente offensivo quello che ti dico, specifico perche' qua' ci si incazza in due minuti, ma solamente credo che magari ci sono altre cose al di fuori del campo che si ripercuotono poi in campo......sempre che: vedendoti giocare potessi dire ecco questo ha una bella tecnica.....allora per quello che mi riguarda poi possiamo parlare di tutte le problematiche che vuoi....
Un abrazo

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il discorso sui colpi e la testa non fa una piega, è controproducente pensare a come colpire o mentre si colpisce perché a quello ci pensa la tecnica e l'allenamento. è tutto il resto che non ci quadra. voglio dire.. una cosa è quello che vedi tu e abbiamo il massimo rispetto per la tua bravura e il tuo lavoro. un'altra cosa è quello che vediamo noi quando giochiamo e quando guardiamo gli altri o approfondiamo il discorso caso per caso o in gruppo. possibile che queste due cose non sono mai complementari ? stai parlando di giocatori di quarta..... siamo noi ! tutti incapaci di analizzare e tutti uguali ?

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Allora probabilmente, parliamo di 2 cose diverse: tu parli della testa, che manda impulsi nervosi per eseguire dati movimenti...io parlo dello stato emotivo, che credo che influenzi parecchio una prestazione sportiva.....Non so se hai mai sentito la diceria su Martina Navratilova: si diceva che, se non fosse stata una persona così emotiva, avrebbe vinto di più....e Cedric Pioline ? che raggiunse risultati straordinari, grazie all'aiuto di uno psicologo....Io intendo questo, quando parlo dell'importanza della testa....se no, sono assolutamente d'accordo sul distogliere il pensiero durante l'esecuzione del colpo, perchè così si fa in automatico, quello che si sa fare......la rabbia (in senso buono) che mi viene, quando il mio avversario, tira una bella prima e io vedo che la palla è lunga di poco......e in un attimo io grido NO e quasi contemporaneamente, impatto alla perfezione sia di dritto che di rovescio....poi tira una seconda blanda, e io faccio una risposta orrenda..... Suspect Suspect...Anche il riuscire a non pensare ai punti è determinante...e anche questo, è una questione di testa....
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Qui direi che la pensiamo uguale....

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Vander sai cosa era la quarta quando giocavo io ? Si chiamava NC......e si considerava la clasifica C4 come livello mínimo di gioco accettabile per poter diré la tua in un campo da tennis......il C4 di una volta possono essere paragonati ad un 4.1 attuale......tutti sti quarta sonó stati creati per far spendere soldi e potersi vantare di avere una clasifica....ma di che livello mi parli ? 4.4
4.2 ???? Io purtroppo continuo a vedere tanti NC e pochi C4 con il Massimo rispetto per tutti....

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Si Luchino forse non sonó chiaro ma prácticamente siamo daccordo

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è come se tu o l'autore del discorso volessi dire.... è inutile che ragioni come un quarta, comincia a ragionare come un seconda, lui ha già fatto la quarta ! certo, ma quando stava in quarta ragionava pure lui da quarta. è ovvio che se ho la possibilità di portare il mio livello tecnico fisico molto più in alto avrò di fronte scenari molto più agguerriti dove i ritmi sostenuti richiederanno uno sforzo complessivo oggettivamente maggiore, ma in quel contesto mi farà sudare un terza alta o un seconda, invece adesso mi fa sudare un 4.3. lo scopo di tutto questa analisi quale è ? che se miglioro tecnica e fisico questi avversari di adesso me li bevo ? e grazie al cavolo....si dice a Roma

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VANDERGRAF ha scritto:
è come se tu o l'autore del discorso volessi dire.... è inutile che ragioni come un quarta, comincia a ragionare come un seconda, lui ha già fatto la quarta ! certo, ma quando stava in quarta ragionava pure lui da quarta. è ovvio che se ho la possibilità di portare il mio livello tecnico fisico molto più in alto avrò di fronte scenari molto più agguerriti dove i ritmi sostenuti richiederanno uno sforzo complessivo oggettivamente maggiore, ma in quel contesto mi farà sudare un terza alta o un seconda, invece adesso mi fa sudare un 4.3. lo scopo di tutto questa analisi quale è ? che se miglioro tecnica e fisico questi avversari di adesso me li bevo ? e grazie al cavolo....si dice a Roma

Si...in effetti, tutta quella pappardella per sostenere che le cose diventano difficili solo dalla seconda in poi....semmai, diventano molto più difficili sotto l'aspetto fisico/tecnico, ma vincere una partita a tennis in torneo, è difficile a qualsiasi livello, per tutto quello che può succedere all'interno di una partita stessa....

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Vander leggi il mío post precedente.....i quarta quando giocavo io erano Nc......chi incominciava a saper giocare diventava C4 che era il primo scalino per incominciare a giocare un tennis decente......E C4 non era niente di che ,diciamo come "qualche " 4.1 di adesso non tutti .....o i parametri di una volta per avere uno straccio di clasifica erano tropo alti oppure adesso sonó troppo bassi.Vedi tu ...

Ultima modifica di Veterano il Sab 16 Mag 2020 - 22:13 - modificato 1 volta.

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Post doppio.....

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me lo ricordo, ho cominciato a giocare nel 1981

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Percio' ?

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Quando eravamo tutti NC, era assai più difficile di adesso....ora c'è stato un abbassamento di livello notevole....i C4 di una volta valevano di più dei 3-5 odierni....Poi al primo turno, ti potevi beccare pure la testa di serie n° 1...altro che il tabellone a scalare....
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