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Inizio dolore gomito

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Dieghost
Alessandro
giococlassico75
7 partecipanti

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Ciao a tutti.
Poco tempo fa ho cominciato ad avvertire il classico dolore da tennista sul gomito, il binomio racca rigida+fullmono stava facendo il suo dovere purtroppo... Parlo di Sv100 più fullmono Isospeed.
Da un paio di settimane ho preso due Donnay Pentacore Formula 100 e fortunatamente, grazie al basso indice di rigidità, il dolore sta sparendo (incordo sempre fullmono).
Diciamo che stanno facendo l'effetto positivo delle Pro Kennex. A breve proverò a mettere i tappi da 10 g per avere più peso e massa e più bil al manico per aumentare la maneggevolezza.

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lo scopo del post quale è ?

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E di quale mono Isospeed si tratta? Frequenza del cambio corde? Tensione? Capacità dell'incordatore?

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Lo scopo del post è informare chi ha dolori che le racchette morbide, non solo le Pro Kenenx, fanno passare e limitano tali dolori.
Mono Baseline Speed 1,25 @ 19/18 kg e 4 nodi, incordatore di professione Irsa/Ersa..
Ma sono curioso di provare mono morbidi tipo il Pulse 1,25. Che dite?

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mi sembra un pò la scoperta dell'acqua calda, sono anni che si dice una cosa del genere in questo forum. se poi usi multifilamento a tensioni basse ancora meglio. ma i dolori passano se si tratta di un principio di epicondilite, perchè se già ce l'hai si tratta di vedere una serie di cose che vanno ben oltre la semplice racchetta morbida, ad esempio gesti tecnici errati, attività lavorative, posture errate, mancanza di stretching costante prima di giocare e via dicendo... - e comunque è tutto molto soggettivo, io ad esempio con due modelli pro kennex kinetic ho avvertito indolenzimenti dopo solo 20 minuti di gioco, mentre con altre racchette meno consigliate nessun dolore.

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Giusto oggi volevo un vostro parere su una mia teoria, forse folle....forse giusta.
Sono reduce da dolori all'avambraccio e gomito; adesso uso sempre in partita la fascia per epicondilite e tutto sommato va bene (tranne che per il back di rovescio, ove accuso ancora del bruciore al muscolo).
Ieri ho giocato con palle nuove di zecca ed ecco che dopo 2 ore di partita si ripresenta il dolore.
Gioco con Pro Staff 97LS e vorrei provare a passare alla 97 (310gr circa), giusto per compensare un pochino l'effetto della palla all'impatto. Sarebbe una buona idea da prendere in considerazione?

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Complicato contrastare l'idea di fondo che ha alimentato il mercato delle racchette da tennis da una quindicina di anni a questa parte, almeno, cioè quella di usare telai più leggeri quale semplificazione nell'esecuzione del gesto di colpire la palla, aspetto agevolato dall'esistenza di materiali che consentono questa soluzione, senza apparire una sorta di "bastian contrari".
Possibile che le aziende abbiano investito soldi in quantità per produrre attrezzi pericolosi?
Perchè usare un attrezzo più pesante se si può usarne uno più leggero, cos'è una ricerca mistica della sofferenza quale esercizio mantrico per stemperare le difficoltà tecniche insite nel gioco del tennis o, addirittura, mero esercizio di supponenza?
Insomma, apparire come dei difensori del passato quale forma di nostalgica ostentata riottosità verso la modernità è molto facile.
Come inevitabile sia l'ottenere poca credibilità andando contro corrente.
Poi, però, si osserva un quadro generale caratterizzato da un numero importante di infortuni tra giocatori amatori che hanno, tra loro, molti aspetti comuni e ciò, comunque, qualche dubbio ai malcapitati comincia a far comparire anche perchè vero è che certi inconvenienti accadevano anche in passato, ma sopratutto a chi praticava un tennis molto più intensivo della pratica amatoriale che caratterizza questi odierni sfortunati. Possibile che la vecchia massima di Kramer sia stata solo una immensa bufala?
Non è solo il peso modesto ad essere messo in discussione dai fautori della racchetta con una maggiore massa, ma anche il fatto che la maggior parte di questi telai siano vuoti e, in questo modo, il trasferimento all'arto delle vibrazioni prodotte tutte le volte che si colpisca la palla non perfettamente è particolarmente agevolato, sollecitando con microtraumi continui le parti tendinee, magari non particolarmente allenate; un amatore spesso fa fatica ad organizzarsi la partitella settimanale, quale potrà mai essere la sua preparazione fisica di prevenzione contro l'epicondelite?
Il punto è quanto pesante debba essere questa stramaledetta racchetta per tutelare meglio il mio fisico verso questi inconvenienti e, qui, le cose si complicano perchè il peso è un fattore relativo per ognuno di noi, in funzione di una serie infinita di variabili, costituzione, allenamento, tipologia di gioco e movimento nel colpire la palla, ecc. e solo l'esercizio pratico potrà, in qualche modo, farci trovare la soluzione.
Il fatto è che su 10 racchette prodotto al giorno d'oggi, almeno 8/9 sono telai estremamente leggeri e quasi sempre vuoti ...  Twisted Evil e la ricerca del santo graal  ( Very Happy ) è tutt'altro che semplice.
Forse, aiutarsi con corde e rispettiva tensione che rendano il piatto corde lasso è già un buon viatico per iniziare la lunga ricerca.

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Dagoberto ha scritto:
Complicato contrastare l'idea di fondo che ha alimentato il mercato delle racchette da tennis da una quindicina di anni a questa parte, almeno, cioè quella di usare telai più leggeri quale semplificazione nell'esecuzione del gesto di colpire la palla, aspetto agevolato dall'esistenza di materiali che consentono questa soluzione, senza apparire una sorta di "bastian contrari".
Possibile che le aziende abbiano investito soldi in quantità per produrre attrezzi pericolosi?
Perchè usare un attrezzo più pesante se si può usarne uno più leggero, cos'è una ricerca mistica della sofferenza quale esercizio mantrico per stemperare le difficoltà tecniche insite nel gioco del tennis o, addirittura, mero esercizio di supponenza?
Insomma, apparire come dei difensori del passato quale forma di nostalgica ostentata riottosità verso la modernità è molto facile.
Come inevitabile sia l'ottenere poca credibilità andando contro corrente.
Poi, però, si osserva un quadro generale caratterizzato da un numero importante di infortuni tra giocatori amatori che hanno, tra loro, molti aspetti comuni e ciò, comunque, qualche dubbio ai malcapitati comincia a far comparire anche perchè vero è che certi inconvenienti accadevano anche in passato, ma sopratutto a chi praticava un tennis molto più intensivo della pratica amatoriale che caratterizza questi odierni sfortunati. Possibile che la vecchia massima di Kramer sia stata solo una immensa bufala?
Non è solo il peso modesto ad essere messo in discussione dai fautori della racchetta con una maggiore massa, ma anche il fatto che la maggior parte di questi telai siano vuoti e, in questo modo, il trasferimento all'arto delle vibrazioni prodotte tutte le volte che si colpisca la palla non perfettamente è particolarmente agevolato, sollecitando con microtraumi continui le parti tendinee, magari non particolarmente allenate; un amatore spesso fa fatica ad organizzarsi la partitella settimanale, quale potrà mai essere la sua preparazione fisica di prevenzione contro l'epicondelite?
Il punto è quanto pesante debba essere questa stramaledetta racchetta per tutelare meglio il mio fisico verso questi inconvenienti e, qui, le cose si complicano perchè il peso è un fattore relativo per ognuno di noi, in funzione di una serie infinita di variabili, costituzione, allenamento, tipologia di gioco e movimento nel colpire la palla, ecc. e solo l'esercizio pratico potrà, in qualche modo, farci trovare la soluzione.
Il fatto è che su 10 racchette prodotto al giorno d'oggi, almeno 8/9 sono telai estremamente leggeri e quasi sempre vuoti ...  Twisted Evil e la ricerca del santo graal  ( Very Happy ) è tutt'altro che semplice.
Forse, aiutarsi con corde e rispettiva tensione che rendano il piatto corde lasso è già un buon viatico per iniziare la lunga ricerca.

Con il link sottostante ci si può collegare ad un interessante recente redazionale del Tennis Italiano, dal quale si può comprendere gli effetti del peso di una racchetta, quando conviene una racchetta leggera e quando una pesante e chi i destinatari ideali.
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il problema non è tanto il peso, se non si scende troppo, quanto piuttosto la rigidità di telaio e corde e le relative frequenze vibranti sia singolarmente che in abbinamento. ci sono telai recenti di ottima fattura che non danno il minimo problema nonostante il peso da 290 a 320, mi vengono in mente la wilson blade 104 penultima versione, la slazenger challenge tour 320 e diversi modelli di casa prince, in special modo le versioni con i passacorde exo. i telai di vecchia generazione avevano sì un peso maggiore, ma avevano anche rigidità inferiore e bilanciamento più arretrato, quindi non è solo un discorso di peso. senza contare che prima, a livello medio-basso, si usavano maggiormente corde in budello o nylon piuttosto che di poliestere

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Dai miei ragionamenti e dall esperienza dopo anni di epicondilite:
Il rovescio tagliato credo sia il colpo peggiore per l epicondilite, sia per poca inerzia che per rischio decentraggio sulla spazzolata e conseguente torsione del piatto a cui il muscolo e tendine attaccato al condilo deve sopperire tenendo tensione.
L inerzia della racchetta aiuta a non subire rotazione del piatto nell impatto contro la pallina, motivo per cui colpi piatti eseguiti con ampia preparazione e ampio finale sono una manna per il gomito.
Non conosco la tua esecuzione ma nel mio caso l errore é nel non partire con la racchetta sopra la spalla come la vinci e "spezzare il polso"...così sento chiaramente l origine del dolore. Quando eseguo corretamente è un sollievo.
La racchetta leggera al momento di colpire la palla subisce di più l impatto e i tendini vengono stressati maggiormente. Ovviamente la racchetta di peso diventa controproducente se il movimento è breve o sbagliato, perchè per accelerarla si carica di più su muscolo e tendine.
In medium stat virtus.

PS. ..poi seguono i soliti discorsi rigidità/corde/palle vecchie/palle bagnate/riscaldamento e bla bla bla

Alessandro ha scritto:
Giusto oggi volevo un vostro parere su una mia teoria, forse folle....forse giusta.
Sono reduce da dolori all'avambraccio e gomito; adesso uso sempre in partita la fascia per epicondilite e tutto sommato va bene (tranne che per il back di rovescio, ove accuso ancora del bruciore al muscolo).
Ieri ho giocato con palle nuove di zecca ed ecco che dopo 2 ore di partita si ripresenta il dolore.
Gioco con Pro Staff 97LS e vorrei provare a passare alla 97 (310gr circa), giusto per compensare un pochino l'effetto della palla all'impatto. Sarebbe una buona idea da prendere in considerazione?

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seguono e bla bla.....fino a un certo punto....perchè uno stesso giocatore può avere risultati totalmente diversi, a parità di gesto, tra una racchetta rigida abbinata a corde rigide e una morbida abbinata a corde morbide. e spesso basta mezzo centimetro di differenza indietro nel bilanciamento o un'inerzia più idonea al proprio swing per sopperire ad eventuali squilibri dovuti a colpi eseguiti non perfettamente. se non si riesce a gestire un peso importante, è necessario, per forza di cose, fare attenzione in primis alla rigidità di telaio e corde

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VANDERGRAF ha scritto:
...  i telai di vecchia generazione avevano sì un peso maggiore, ma avevano anche rigidità inferiore e bilanciamento più arretrato, quindi non è solo un discorso di peso. senza contare che prima, a livello medio-basso, si usavano maggiormente corde in budello o nylon piuttosto che di poliestere

Certo che non è solo una questione di peso, nell'articolo postato si chiarisce bene ogni aspetto, anche questo.
Davo per scontato che fosse noto che con un peso maggiore il bilanciamento si spostasse conseguentemente e tendenzialmente verso il manico per garantire, comunque, un'agevole gestione della racchetta.
Quindi, una racchetta un po' più pesante per ridurre gli shock da impatto, specie nelle palle scentrate, ma piatto corde più leggero sono due aspetti imprescindibili quando si superano certe grammature.
Per i problemi di infiammazioni, graditi anche alti livelli di flessibilità del telaio, nonchè armeggi altrettanto flessibili.

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VANDERGRAF ha scritto:
seguono e bla bla.....fino a un certo punto....perchè uno stesso giocatore può avere risultati totalmente diversi, a parità di gesto, tra una racchetta rigida abbinata a corde rigide e una morbida abbinata a corde morbide. e spesso basta mezzo centimetro di differenza indietro nel bilanciamento o un'inerzia più idonea al proprio swing per sopperire ad eventuali squilibri dovuti a colpi eseguiti non perfettamente. se non si riesce a gestire un peso importante, è necessario, per forza di cose, fare attenzione in primis alla rigidità di telaio e corde


..il mio bla bla bla non era per sminuire il resto, anzi concordo in pieno con quello che dici, ma non volevo scrivere la divina commedia. In pratica il mio era più per completare un quadro d insieme su un aspetto forse sottovalutato, come io ho sottovalutato chi mi diceva che il mio back di rovescio era sbagliato, visto che era il mio miglior colpo. Ora non lo è più perchè mi fa male e non stringo la racchetta, quindi spesso mi si gira la racca o stecco.

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la mia idea è che racchette troppo leggere a lungo andare siano solo negative, detto questo non andrei sotto i 305 grammi senza corde o oltre i 315 grammi
poi sempre attenti alle corde e soprattutto alle "palline morte"
ciao ciao

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e soprattutto alle "palline morte"


Sante parole!!!

Vorrei provare lo stesso telaio un po' più pesante proprio per cercare quella consistenza che sento mancare all'impatto della palla, soprattutto a certe cannonate che arrivano a fondo campo, ed anche per avere un effetto amplificato (anche se di poco) nello swing.
Per il resto ho una buona e ampia apertura di dritto, anche se vado a tutto braccio nell'80% dei casi, e sto lavorando con esercizi al busto per sciogliere e potenziare i fianchi per un miglior rovescio a due mani. Corde multifilo tirate a 22/23 kg
Devo comunque anche dire (e le risate ci stanno tutte) che gioco spesso di sera e con gli occhiali e nonostante gli armeggi mi si appannano spesso, costringendomi a peccare di qualche stecca all'impatto  Suspect Suspect

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] buon giorno

infatti, concordo su tutto: ottima l'idea di provare un telaio di peso superiore.
per il resto, spesso si incolpa il telaio, (e in parte ci può stare) o le corde ma focalizzerei (specialmente per i mono) sul tempo d'uso e soprattutto, accenderei uno spot sulle palline: si tende a trascurare e minimizzare che palleggiare (magari di brutto) con palle scamuffe, crea traumi eccome!

buon tennis

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
Gioco con Pro Staff 97LS e vorrei provare a passare alla 97 (310gr circa), giusto per compensare un pochino l'effetto della palla all'impatto. Sarebbe una buona idea da prendere in considerazione?

Guarda in verità per aumentare la stabilità io prenderei direttamente "the easy way" utilizzando ovali e profili più generosi, così tra l'altro attenueresti anche il problema delle steccate.
Un telaio tradizionale per avere una buona stabilità deve avere peso e/o inerzia abbastanza importanti, quindi può diventare difficile da gestire e anche affaticante.

Poi i circoli sono pieni di veterani che ricercano antiche sensazioni utilizzando telai "classicheggianti" e allora se va bene così amen. Comunque proprio domenica scorsa ho giocato con un avversario che finché aveva un ovale 95 non ha mai opposto grossa resistenza, stavolta invece con la Pure Drive mi ha fatto fare una bella sudata... Wink

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PistolPete ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
Gioco con Pro Staff 97LS e vorrei provare a passare alla 97 (310gr circa), giusto per compensare un pochino l'effetto della palla all'impatto. Sarebbe una buona idea da prendere in considerazione?

Guarda in verità per aumentare la stabilità io prenderei direttamente "the easy way" utilizzando ovali e profili più generosi, così tra l'altro attenueresti anche il problema delle steccate.
Un telaio tradizionale per avere una buona stabilità deve avere peso e/o inerzia abbastanza importanti, quindi può diventare difficile da gestire e anche affaticante.

Poi i circoli sono pieni di veterani che ricercano antiche sensazioni utilizzando telai "classicheggianti" e allora se va bene così amen. Comunque proprio domenica scorsa ho giocato con un avversario che finché aveva un ovale 95 non ha mai opposto grossa resistenza, stavolta invece con la Pure Drive mi ha fatto fare una bella sudata... Wink

Citando i "veterani", non so perchè, mi sono sentito tirare in causa, eppure non ho fatto la guerra  Very Happy .
Sicuramente, per quel che mi riguarda, la sensazione che provo nell'utilizzare telai di vecchio sapore è qualche cosa di particolarmente stimolante, probabilmente la componente nostalgica ha la sua influenza, ma raramente ho ritrovato nel gioco certe sensazioni utilizzando i telai attuali, almeno quelli da me provati, la pallina al loro impatto è spesso troppo elettrica, scattosa, un po' come un'anguilla tra le mani facendomi trovare, spesso, impreparato nell'organizzazione del colpo. 
Aggiungo che questa mania, chiamiamola pure così, è relativamente recente, nel senso che ne ho coltivato la consapevolezza da qualche  anno, prima e per molti anni, come per molti tennisti, una racchetta era solo una racchetta Razz.
Sicuramente ci saranno, ci sono telai attuali con caratteristiche diverse, ma sono una sparuta minoranza nell'attuale mercato delle racchette e la loro individuazione necessita di un lungo e dispendioso percorso di sperimentazione che, personalmente, preferisco dedicare al tennis giocato; già questo è poco.
Detto ciò, veniamo al dunque.
Non so bene cosa intendi per telaio tradizionale, la Wilson Hammer fu lanciata sul mercato nella seconda metà degli anni '90, sono passati quasi 20 anni, lo ritieni un telaio tradizionale?
Per il problema evidenziato non so se servano telai tradizionali, personalmente ho scoperto, dopo aver accusato anch'io problemi al gomito, che un telaio leggero, diciamo sotto i 300 gr incordata (?), impatta con la pallina con meno massa (banalità, ma solo dopo aver approfondito il tema) e ciò mette la racchetta nella condizione di soffrire maggiormente l'impatto con la palla, accusando schock dovuti a colpi scentrati, con rispettivo trasferimento di vibrazioni all'arto portante, con un'incidenza inversamente proporzionale al peso del telaio usato.
Cioè, minore è il peso, maggiore è l'incidenza di possibili schock da impatto con inevitabili possibili infiammazioni delle terminazioni tendinee sollecitate e, ovviamente, viceversa.
Questo concatenazione di eventi è ancor più agevolata dall'impiego di telai vuoti (i telai in legno non avevano neanche questo problema) che fungendo da cassa di risonanza (analogamente, un buon altoparlante è realizzato usando una cassa vuota; in legno per evitare che le vibrazioni escano dai lati dove non siano montati i diffusori); trasmettono con particolare efficacia le vibrazioni lungo il fusto fino all'impugnatura.
L'ampliamento del piatto corde, come l'ampliamento del profilo non sono convinto possano rappresentare un'opportuna soluzione, in quanto entrambi, escludendo tutta una serie di altre caratteristiche che il telaio o, meglio, la racchetta possa possedere, sono specificatamente possibili portatori di fenomeni amplificatori del problema.
Un piatto corde più ampio è maggiormente soggetto all'effetto torsionale in caso di palle scentrate con rispettivi schock trasferiti agli arti.
Un profilo alare, di suo, escludendo tutto il resto, appare come una struttura più resistente alla flessione rispetto ad una sezione più quadrangolare (boxed), ergo più rigida; la resistenza alla flessione sull'asse longitudinale di una trave è inversamente proporzionale al rapporto che c'è tra il suo spessore (a) e la sua altezza (h).
In altre parole minore sarà lo spessore rispetto all'altezza, maggiore sarà la resistenza alla flessione della trave e ciò spiega l'invenzione della forma a I delle travi in acciaio usate nell'edilizia e nella carpenteria. 

Inizio dolore gomito Q4ppQqcmwAAAABJRU5ErkJggg==
 
Quindi queste due caratteristiche  non credo siano idonee a chi abbai accusato problemi connessi con l'essere stato sottoposto eccessivamente agli effetti di schock da impatto.
La soluzione per chi, ripeto, abbia accusato problemi al gomito, ma anche al polso, o li voglia prevenire, è da individuare in soluzioni che riducano gli schock (quindi una maggiore massa/peso del telaio) e attenuino le vibrazioni conseguentemente ed inevitabilmente prodotte (quindi racchette - telaio + armeggio - maggiormente flessibili). 
Ovviamente, una racchetta più pesante dovrà avere altre caratteristiche che permettano, comunque, una gestione ottimale del gesto, tra queste è importante segnalare un forte bilanciamento al manico che renderà il movimento della testa della racchetta comunque agevole e non particolarmente impegnativo sotto il profilo muscolare, ma questo è già stato detto.

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Dagoberto, mi inchino al trattato di meccanica... Very Happy 

Anche io comunque non scenderei sotto i 300 grammi per una profilata, specie se cerchi stabilità.

Ricordo però di aver usato una 315 g con profilo tradizionale e bilanciamento al manico, che veniva sballottata da colpi potenti tipo passanti o servizi ben assestati. Quindi servirebbero peso ancora maggiore o bilanciamento più alto... se vi ci trovate bene, ben venga, io trovo le moderne profilate un buon compromesso tra comfort e efficacia.. 
Ah io avevo interrotto il tennis per dolori alla spalla e usavo una Wilson Pro Staff Classic...

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PistolPete ha scritto:
Dagoberto, mi inchino al trattato di meccanica... Very Happy 

Anche io comunque non scenderei sotto i 300 grammi per una profilata, specie se cerchi stabilità.

Ricordo però di aver usato una 315 g con profilo tradizionale e bilanciamento al manico, che veniva sballottata da colpi potenti tipo passanti o servizi ben assestati. Quindi servirebbero peso ancora maggiore o bilanciamento più alto... se vi ci trovate bene, ben venga, io trovo le moderne profilate un buon compromesso tra comfort e efficacia.. 
Ah io avevo interrotto il tennis per dolori alla spalla e usavo una Wilson Pro Staff Classic...

Nessun trattato, lungi da me, ma solo qualche principio di meccanica applicata, peraltro di difficile assoluta associazione nel caso delle racchette dove le dinamiche sono molto più articolate e l'impatto palla piatto corde risente più di forze con vettori curveiformi (come noto, il braccio è ancorato alla spalla, il mio non so ancora per quanto Razz ), però una certa idea di cosa possa accadere la può dare.
Certo, capire completamente gli effetti su una, di una, racchetta è tutt'altro che semplice, troppe le combinazioni possibili, troppe quella da valutare e spesso, quasi irrazionalmente, si percepiscono effetti diversi da quelli che ci si aspetterebbe.
315 gr finita con bilanciamento al manico, anche secondo me è troppo poco.
Io sono passato, negli ultimi anni, da un max di 385 (decisamente troppo) ad un min di 345 gr.; personalmente con una racchetta intorno ai 340 gr finita e bilanciata al manico (per la verità la mia Yonex rq 180 da 345 gr era bilanciata neutra e non era male) si dovrebbe ottenere un buon equilibrio con una discreta gestibilità del piatto corde.
Il punto è che non è facile trovare la racchetta ideale tra peso e bilanciamento e lo stratagemma di custommizzare pesantemente un telaio più leggero è cosa non banale, ci vuole competenza e voglia di aggiustamenti fino al risultato ottimale con il rischio di snaturare il telaio e, magari, farsi anche male proprio nella fase di sperimentazione bounce
Di recente, mi sono organizzato con delle Yonex da 355 gr. finita e bilanciamento, intorno ai 32 cm su 68 di lunghezza complessiva. Ho messo anche 1 gr complessivi a ore 3 e 9 per dare maggiore direzionalità alla palla.
La racchetta è molto flessibile e, quindi, poco potente, la palla va spinta, ma di contro, difficile che vada lunga  Razz e nei servizi, per lo stesso motivo, si ha anche una bassa fallosita.
Il peso non lo sento fino ad 1 ora di gioco che è la mia abituale autonomia.
Certo, un 10/15 gr. meno non avrebbero fatto male, ma come detto, alla fine ci si può solo avvicinare all'ideale, anche perchè la consapevolezza di quale sia, spesso, si matura proprio dopo aver comprato l'ultima racchetta di turno; della serie, non se ne può più Evil or Very Mad .
Preferisco pensare a giocare, anche con qualche grammo di troppo.
Un'altra cosa di cui mi sono convinto è che l'abbinamento peso maggiore, ovale maggiorato sia più complicato da gestire.
Abitualmente gioco anche con una jack krammer in legno da 65 inch e quasi 380 gr. finita, nei minuti di riscaldamento per focalizzarmi velocemente sulla palla; è estremamente agevole nell'aria, mentre con una precedente racchetta da 385 gr. oversize sempre in legno, alla lunga, l'ho trovata poco mobile nell'aria, l'accopiata peso e piatto corde ampio la rendevano più riottosa, difficile.

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Troppo peso no....almeno a livello di quarta.
Io ho optato ed una morbida Pentacore 100 e in settimana ci aggiungo il tappo da 10 grammi così da avere 310 grammi nuda quindi non la classica profilata 300 g rigidità 70

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giococlassico75 ha scritto:
Troppo peso no....almeno a livello di quarta.
Io ho optato ed una morbida Pentacore 100 e in settimana ci aggiungo il tappo da 10 grammi così da avere 310 grammi nuda quindi non la classica profilata 300 g rigidità 70

comunque 310 gr. nuda + 15 gr. di corde, magari ci metti un'antivibrazione da circa 3 grammi, si arriva a quasi 330 gr finita. non è male per impattare la pallina. a questi livelli di peso incomincia, però, ad essere importante anche il bilanciamento, da valutare in funzione di quelo che si vuole ottenere.
330 gr con un bilanciamento spostato verso la testa della racchetta deve essere voluto, diversamente può sorprendere quanto impegnativo risulti muovere la racchetta.

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Certo. Però ho calcolato che la racca è bil nuda a 32, come le solite profilate 300x100 e con i 10 g del tappo dovrei, oltre a metterci peso, spostare il bil a 31..
310 + corde + vibrakill + overgrip saranno 335 circa mi sa

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secondo me 31 è un bilanciamento troppo indietro per un telaio nudo da 310 grammi. in genere quel bilanciamento si usa da 320 grammi in su. se non ti trovi metti solo 5 grammi al tappo oppure aggiungi da 2 a 4 grammi sulla parte finale del piatto corde. una racchetta morbida da 300 grammi che nasce con bilanciamento 32, difficilmente avrà una spinta soddisfacente arretrando il bilanciamento di un centimetro senza controbilanciare sull'ovale.

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
315 gr finita con bilanciamento al manico, anche secondo me è troppo poco.

Intendevo 315 nuda, finita veniva credo sui 335 scarsi, bil. molto basso tipo 30.5.
Diciamo che ai miei tempi  Inizio dolore gomito 113898 il minimo peso per una racca a profilo tradizionale era 330 g nuda, agonistica invece sui 345 nuda, quindi comunque un 95 pollici x 22 mm di profilo bil. <31 a 315 g era da ritenersi "sottopeso".
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