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Da Terra a Cemento: cercasi consigli

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Promemoria primo messaggio :

Ciao,
Devo iniziare un torneo su cemento ma sono un terrariolo nato, qualcuno può darmi qualche dritta su come affrontare il cambio di superficie?
Identikit: 4.3, rovescio a una mano con ampia sbracciata, dritto in semiwestern quasi piatto, pochi vincenti, molta manovra, vado spesso a chiudere il punto a rete, buonissime gambe.

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Tanto conta solo QUANTA tecnica hai di base...con quella spingi la palla su ogni superfice.
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Concordo Framan. Manca all’appello come viene percepita la superficie dai vari giocatori. Il cemento titilla la vanità dei giocatori più talentuosi e spaventa il regolarista. C’È chi si trasforma in Superman e chi s’illude di esserlo. Il fattore psicologico secondo me è davvero interessante.

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framan ha scritto:
nw-t ha scritto:
Tanto conta solo QUANTA tecnica hai di base...con quella spingi la palla su ogni superfice.


si ho capito nw, ma la tecnica si impara, e per impararla correttamente serve un percorso, percorso simile ad un'autostrada con un migliaio di svincoli a otto uscite, solo una ogni volta, è quella giusta, le altre ti portano a percorrere strade differenti che o prima o dopo si fermano.
L'idea dell'apprendimento nel tennis per formare una buona tecnica è cosí, sbagliare percorso significa avere un termine di chilometraggio anticipato irreparabile o meno, per assurdo se sbagli per un percorso molto breve è meglio perché puoi tornare indietro, si ci perdi tempo, ma puoi tornare indietro.
Gente come Nadal Fed, che riesce a crescere tecnicamente anche oggi è perché le scelte le ha fatte sempre giuste e i loro spazi di crescita sono infiniti
Il dritto di Murray ad esempio, che ha la catena cinetica sbagliata, non lo recuperi più, e solo riesci a limare la non efficacia facendo continue ed estenuanti serie di ripetizioni a cui Lendl lo sottoponeva, salvo poi ritornare come prima se le smetti

Negl'anni 70-80 i maestri insegnavano veramente a giocare come si deve...ai tempi d'oggi ci son troppe "scuole" di pensiero e di modi diversi.
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framan ha scritto:
per cui, secondo te la colpa è degli allenatori e non dell'avvento del tennis percentuale ?

Si ci sono "maestri" o presunti tali non all'altezza. E il gioco attuale "moderno" non c'entra un piffero.

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Mah, Framan, un po’ di ragione Luca ce l’ha!
Dimmi un po’ quanti ragazzini Under 14 hai visto incrociare le gambe indietreggiando? Ma puoi anche andare su gli Under 16... E uscire dal dritto avversario largo con il piede destro che passa davanti al sinistro? 
Vale per la terra battuta come per il sintetico. Eppure questo non c’entra con le percentuali. O, meglio, c’entra perché il livello tecnico si abbassa “alla base”.

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Io mi alleno praticamente solo su green set...e mi ci trovo benissimo. Rimbalzi puliti, gioco veloce, stabilità nei movimenti...mi piace decisamente di più. Quando poi mi capita di giocare su terra rossa, la differenza è evidente. La differenza principale sulla terra rossa per me è il rimbalzo. Nel senso che mi aspetto le palle sempre più vicine di dove arrivano...ogni volta che aspetto una palla col braccio già aperto mi trovo costretto a fare un passo o due in avanti perché la pallina smette di camminare. Sul green set, lo stesso colpo fa una traiettoria più lunga, dopo il rimbalzo.

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kingkongy ha scritto:
Mah, Framan, un po’ di ragione Luca ce l’ha!
Dimmi un po’ quanti ragazzini Under 14 hai visto incrociare le gambe indietreggiando? Ma puoi anche andare su gli Under 16... E uscire dal dritto avversario largo con il piede destro che passa davanti al sinistro? 
Vale per la terra battuta come per il sintetico. Eppure questo non c’entra con le percentuali. O, meglio, c’entra perché il livello tecnico si abbassa “alla base”.

X non parlare delle impugnature ((più del rovescio).. Sad non "vedo e sento" MAI correggere un impugnatura sbagliata sin dalle prime volte.
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ehhhh, qui andiamo di aneddoti...ed è meglio non aprire il vaso di Pandora!
Il problema della relazione tra superficie di gioco, tecnica, footwork non è banale.
Il problema è che spesso i maestri non lo riconoscono come "problema". Io ho fatto ore giocando con i mocassini (suola liscia) per imparare a portare pese e a costruire l'equilibrio. L'amico Gianni che scrive qui, mette il nastro da pacchi marrone sotto le scarpe degli allievi per fare lo stesso (grande idea!)...ma è di una difficoltà abissale vedere un maestro che spiega "il perché" e "il come" si gioca in maniera differente sulle varie superfici.
Questo è il grande rammarico. Per questo dico che chi parte dal cemento è avvantaggiato! Almeno ha capito da solo quello che "funzia". Poi, quando passa alla terra rossa, scopre l'altro lato della Luna.
Il contrario mi ha fatto vedere cose brutte, comprese caviglie distorte, cadute e "fenomeni" andare in tilt totale.
Sono prevenuto, lo so. E' che son vecchio!

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kingkongy ha scritto:
Se hai la possibilità di imparare a giocare sul cemento...avrai solo VANTAGGI a giocare, successivamente, su altre superfici.
Perché?
1) Perché avrai un timing sulla palla più veloce: è più facile rallentare che accelerare. Accelerare, spesso, significa andare in overswing e non è una cosa simpatica.
2) Perché avrai una maggiore velocità di piedi e di footwork in generale (spostamenti, recuperi, uscita dal colpo).
3) Perché impari a giocare con maggiore anticipo (quindi più angoli).
4) Perché rischi anche di imparare a giocare qualche colpo a volo.
5) Perché tu sarai nella fascia del 20% di italiani che sanno giocare sul sintetico mentre il restante 80% no.
6) Perché non è vero che chi gioca sul cemento non sa spinnare: i materiali attuali dicono il contrario.
7) Perché se tiri la racchetta a terra, questa si scrosta o si sfascia: ovvero impari a non fare il pirla.
Cool Perché il rivenditore di attrezzatura ti guarderà con piacere e affetto: compri un paio di scarpe nuove a stagione (o anche due)!


Condivido pienamente tutto quanto. Avere la possibilità di imparare sul cemento risci ad avere una maggiore regolarità nel rimbalzo e impari ad avere una migliore reattività.
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Framan, sono davvero costernato. Questa dichiarazione mi mancava. Adesso rido: ho fatto sempre un sacco di complimenti agli svizzeri per il loro programma sui "prospect" che li fanno giocare su tutte le superfici...
La frase di Federer, comunque, un po' va contestualizzata... Stava sostenendo la tesi "mi piace Parigi"...
Quando ha vinto il Campionato Indoor in Svizzera già giocava un po' terra e un po' sintetico. All'Accademia di Losanna come minkia faceva a giocare sempre su terra??? Boh?!

COMUNQUE

Hai ragione tu a questo punto.

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Ultima modifica di kingkongy il Lun 12 Mar 2018 - 9:02 - modificato 1 volta.

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Friday 21 May 2010 23:00 da Independent
Federer: 'On clay you don't need a volley or a serve. It's too easy'

A different mindset is therefore required: you need to be patient and prepared to hit several shots to create a winning position rather than one or two. That is a particular challenge for a naturally attacking player like Federer. "The reason why clay has not been so easy for me is that on the other surfaces I can play my game without thinking," Federer said. "Everything happens naturally. I can turn defence to offence when I want to and how I want to. When I play well I know I can dominate players."

Federer admits it has taken him time to find the best way to play on clay. "I had to learn how to control my aggression, because I love to finish points quickly. On hard courts and grass I love to play aggressively [and win points] in a couple of shots. That's the way we play.

Diciamo che Federino è bravo anche nelle "risposte"...alle interviste.

Però, Framan, hai ragione tu: il passaggio al sintetico è successivo alla sua formazione di base. Ha imparato bene, però! heheheheh
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