È VERO CHE LA RACCHETTA PESANTE FA TIRARE PIÙ FORTE?Si crede che con l’aumentare del peso dell’attrezzo aumenti anche la potenza dei colpi. Secondo la scienza no. O meglio, il peso da solo non basta. Vi spieghiamo perché
di Gabriele Medri | 05 agosto 2019Molto spesso, soprattutto a livello medio basso si cambia attrezzo pensando di ottenere maggiore “pesantezza di palla” da una racchetta pesante piuttosto che da una leggera. In realtà, la maggior parte delle volte si ottiene esattamente il risultato opposto, dato che alla base della pesantezza del colpo c'è la velocità del braccio, e un attrezzo più pesante o dotato di maggiore inerzia può determinare, nel medio-lungo periodo, uno scadimento della prestazione: una decelerazione del braccio con effetto diretto di una minore efficacia in termini di velocità e rotazione di palla.
Consideriamo che quella che viene detta “pesantezza di palla” è in buona sostanza una combinazione di due componenti legate alla velocità lineare della sfera e alla velocità rotazionale della stessa. L'energia correlata alla velocità lineare della palla viene detta Energia Cinetica ed è data dalla seguente formula:
Ec = 0.5 x massa x velocità2
Come risulta evidente la massa ha una correlazione lineare con l'incremento di energia mentre la velocità ha una correlazione di tipo quadratico con la medesima grandezza, come dire che la massa in gioco è importante ma molto molto di più lo è la velocità con la quale la racchetta viene accelerata nello spazio sino all'impatto con la sfera.
In maniera del tutto analoga, in termini di velocità rotazionale della sfera, la cosiddetta Energia Cinetica Rotazionale è data dalla seguente espressione:
Ec-rot = 0.5 x inerzia x velocità angolare2
Anche in questo caso dunque l'inerzia (equivalente dinamico della massa) ha importanza ma maggiore influenza ha la velocità angolare che si riesce a determinare in fase di preparazione ed accelerazione del colpo. In buona sintesi dunque la massa e l'inerzia hanno importanza e riescono a incidere in modo importante sullo sviluppo di velocità e rotazione ma a patto che questo non determini un rallentamento in termini di velocità lineare e rotazionale di impatto sulla sfera.
La racchetta deve possedere il massimo peso e la massima inerzia che consenta di non determinare un rallentamento del gesto tecnico
La massa del telaio è più importante per i giocatori "classici" che prediligono giocate basse, pulite, filanti e profonde a differenza dell'inerzia che è la grandezza che influenza maggiormente in termini di resa nell'ambito di un tennis “moderno”, fatto di massima pressione e presa delle rotazioni. Ma in entrambi i casi vale la regola “aurea”: la racchetta deve possedere il massimo peso e la massima inerzia che consenta di non determinare un rallentamento del gesto tecnico e dell'uscita della testa della racchetta.
QUALITÀ E QUANTITÀPer dare un quadro completo della situazione è necessario sottolineare che altri due elementi di riflessione devono essere portati all'attenzione e tenuti sempre ben presente.
Per prima cosa abbiamo detto che la velocità di braccio, o meglio dell'attrezzo, è alla base della velocità e della pesantezza di palla.
Ebbene al fine di garantire la massima velocità dell'attrezzo è necessario che il giocatore possa gestire l'attrezzo con la massima naturalezza e con la massima decontrazione in fase di esecuzione dei colpi. Lo sfruttamento completo di tutti i distretti articolari della catena cinematica consentono la massimizzazione della prestazione in termini di espressione di potenza e di sviluppo di velocità e su questo elemento dobbiamo concentrare la nostra ricerca di perfezionamento tecnico connesso con l'utilizzo dell'attrezzo più appropriato in relazione alle proprie caratteristiche fisiche, tecniche e di gioco.
Un secondo elemento determinante è quello legato alla durata della prestazione che è strettamente legato alle caratteristiche dell'attrezzo utilizzato e che può, in caso di peso eccessivo o scarsa maneggevolezza (inerzia troppo elevata), determinare uno scadimento della prestazione nel medio lungo termine, ovvero nell'ambito di una partita di tennis. Questo aspetto non viene spesso preso in considerazione e determina scelte inappropriate che portano all'adozione di magnifici attrezzi che concedono 15 minuti di fuoco al nostro giocatore per poi portaselo in giro per il campo per i restanti 40-45 minuti di agonia.
Concludendo dunque, cerchiamo di misurare in modo obiettivo le nostre capacità tecniche e fisiche optando per attrezzi in grado di garantire la migliore prestazione nell'ambito della prestazione sportiva richiesta attenendosi alla regola per cui dobbiamo scegliere l'attrezzo con le caratteristiche di peso e inerzia maggiori che ci consentano di non rallentare l'esecuzione dei nostri colpi ma... ragionando anche in termini di durata della prestazione, ovvero mantenendo un margine di sicurezza di circa 5g e 10 kgcmq rispetto ai valori massimali che ci sembrano ottimali appena scesi in campo.