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Pallettaro, questa gramigna da estirpare :-)

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4 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

L’atra sera, giocavo la mia partitella settimanale, dopo l’ennesima volè giocata seguendo a rete il servizio, al mio socio è sfuggita un’esternazione di biasimo alludendo al mio vezzoso tennis d’antan, quasi fosse uno sport minore, non rappresentativo dell'atletico tennis moderno, un escamotage per evitare quella che riteneva, evidentemente, una più macha sfida da fondo campo.
Poco male, ho pensato, gioco come ho imparato, me l’hanno insegnato da bambino, ho continuato da adulto,  con gli inevitabili sviluppi/inviluppi che il passare degli anni comportano e non posso certo cambiare dopo il mio ½ secolo.
Poi, però, mi sono chiesto, l’esplosione del gioco caratterizzato da esclusivi scambi da fondo campo è davvero la conseguenza dell’evoluzione tecnologica dei materiali via, via impiegati  nella produzione di racchette, corde e palline o è, piuttosto, frutto di diverse metodologie didattiche impiegate sempre più tra gli anni ‘70/’80, scalzando i precedenti approcci stilistici, per reale convinzione della loro efficacia o più per desiderio emulativo dei grandi interpreti di questo gioco che spazziavano nel circuito di quegli anni?
In fondo Borg che tutti hanno ammirato come grande interprete di questo innovativo, ai tempi,  stile di gioco, adottava una racchetta di legno, nonché corde e palline dell’epoca.
Ad un certo punto, come per magia, esplose la mania di giocare il rovescio a due mani, quando in precedenza quasi si biasimava chi si dimostrasse fragile nel giocarlo con una sola, ritenuti acerbi, inadeguati, forse anche poco machi Embarassed .
Tutto d’un tratto, giocare il rovescio con una mano non sembrava più un must, le impugnature suggerite incominciarono a moltiplicarsi, da usarsi una per il servizio, una per il dritto, una per il rovescio, un’altra, ancora, per le volè Shocked (all’inizio di questa avventura evolutiva non ci si spingeva ancora all’idea di non considerare proprio questa variante tattica). Poi gli spagnoli ed i sudamericani, già tradizionalmente più avvezzi a questo stile di gioco, incominciarono a dettare legge a livello di coocing, la chiusura delle impugnature suggerite divenne sempre più esasperata e il gioco da fondo (quello che una volta si associava al pallettaro, così chiamato a mo di sfregio Very Happy ) divenne l’unico modo di giocare a tennis, divenne, forse, anche una moda.
Ricordo ancora il mio maestro quando, nel suggerirci l’impugnatura da utilizzare - una continental o  martello - ci disse: “Usando solo questa impugnatura potrete concentrarvi solo sul colpire la palla, un problema in meno”.
Alcuni ragazzini con la racchetta in mano, oggi, sembrano impugnare delle padelle per fare la frittata da quanto è chiuso il piatto corde, assolutamente parallelo al pavimento.   Nel frattempo, però, il tennis d’alto livello sembrerebbe virare un po’ tendenza Pallettaro, questa gramigna da estirpare :-) - Pagina 2 622327 . Sempre più spesso si vedono giocatori bimani utilizzare il rovescio ad una mano per giocare il back, ogni tanto si intravvede il serve and volley come occasionale soluzione tattica e l’altro giorno su Supertennis ho assistito ad una recente finale ATP americana dove un ancora giovane Herbert incantava con un gioco anni ’60 che il suo avversario faticava ad arginare nonostante i missili che esplodeva da fondo campo ed al servizio.
Mi sono interrogato, dunque il gioco a rete esiste ancora, si può comunque giocare ad alti livelli un efficace e vincente serve and volley, la graffite ed il piatto corde maggiorato non c’entrano nulla con questa apparente involuzione nel tennis da maratoneta della racchetta, ma allora tutto è solo frutto di una banale e volgare tendenza degli ultimi vent’anni (Bollettieri docet)?
Che ne pensate?  

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ho capito, mollo tutto, tanto è come parlare al vento. hai perfettamente ragione su tutto, ti si può dire qualsiasi cosa tanto non serve a nulla. prenditi pure la ragione, non saprei cosa farmene. io scrivo sempre in questo modo, non ho nessun livore, mi dispiace solo che esistano così tante persone che mettono l'orgoglio al primo posto in un dialogo. questo non è approfondire qualcosa, questo è solo un anticonfronto che non serve a nessuno. ciao e buon tennis

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ti parlo bene di campioni che giocavano e giocano anche a rete e tu mi rispondi che giocare a rete non è solo un vezzo. ti dico che considero ottime racchette da 310 a 330 grammi al netto delle corde e tu rispondi che le tesi mi contraddicono e ne hai avuto conferma passando da quella racchetta leggera alla yonex da 350 grammi incordata (che è lo stesso peso indicato da me senza corde). ma di che stiamo parlando ?  capacità di lettura e di ascolto zero. dialogare significa confrontarsi, tu non lo stai facendo. se qualcuno reagisce in un modo che ritieni esagerato chiediti anche il motivo, fai autocritica, rileggi quello che scrivi e capirai. non stiamo qui a perdere tempo, non sto qui per avere torto o ragione e non mi interessano sfide a oltranza, se hai la capacità di comprendere, usala, altrimenti non sò cosa altro dirti. interagire con le persone significa dimostrare interesse verso quello che scrivono, anche quando non è condiviso. tu hai parlato solo di peso e di come ti sei trovato tu in quell'esperienza, io ti ho parlato di tutto il resto, se vuoi far finta che non esista sei libero di farlo, ma tieni presente che se qualcuno ne parla molto probabilmente esiste e non è frutto di invenzione. per quanto riguarda l'epicondilite ti ho solo riportato quello che mi hanno detto ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, massaggiatori sportivi e maestri di tennis. parlo con le persone prima di sbilanciarmi su qualcosa, non mi baso solo su qualche sito che parla genericamente di racchette. e ti assicuro che ce ne sono pure tanti di quei siti che sparano cavolate immense.

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VANDERGRAF ha scritto:
ho capito, mollo tutto, tanto è come parlare al vento. hai perfettamente ragione su tutto, ti si può dire qualsiasi cosa tanto non serve a nulla. prenditi pure la ragione, non saprei cosa farmene. io scrivo sempre in questo modo, non ho nessun livore, mi dispiace solo che esistano così tante persone che mettono l'orgoglio al primo posto in un dialogo. questo non è approfondire qualcosa, questo è solo un anticonfronto che non serve a nessuno. ciao e buon tennis

quale orgoglio, quale anticonfronto, mi sembra ci si sia confrontati abbondantemente, tra i miei e i tuoi interventi possiamo fare invidia a Virgilio da quante parole abbiamo profuso Laughing . Semplicemente abbiamo, evidentemente, punti di vista diversi, entrambi rispettabili ed entrambi abbiamo portato le nostre esperienze e le nostre convinzioni al giudizio dei frequentatori del forum che trarranno le loro conclusioni. Io non voglio avere ragione e non cerco feedback in tal senso. Mi piaceva introdurre il tema del tennis giocato una volta, rispetto a quello più moderno, poi l'argomento è un po' virato, ma poco male. Lo scopo di un forum è proporre un tema per vedere se e come interessa, l'abbiamo fatto, bene, avanti un'altro Smile .

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qui è pieno di persone che giocano piu' di un'ora alla volta e più di un'ora a settimana, prova ad aprire un post sull'influenza del peso nella gestione di un a racchetta e vedi cosa ti rispondono. sopra a un certo peso ci vuole un abilità tecnica e fisica che molti non hanno. ah....dimenticavo....le stesse mie considerazioni le puoi trovare in qualsiasi incordatore-tester qualificato, oltre che nei vari maestri di tennis. sono tutte persone che hanno dimenticato di scoprire l'uovo di colombo o pensi che possano avere un minimo di competenza e logica nel fare certe valutazioni ? è ovvio che non esistono controindicazioni a priori nell'usare le stesse racchette di legno che si usavano prima, ma è altrettanto ovvio che ora esiste una maggiore gamma di scelta in base alle proprie esigenze e non è detto che racchette di quel peso vadano meglio per tutti rispetto alle altre. è una cosa fondamentale del tennis la relatività, non c'entra niente il mercato, io me ne frego delle mode, ancora oggi mi piace acquistare e provare telai che appartengono alla produzione degli anni 80 e 90

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i punti di vista si devono basare sull'approfondimento diretto delle cose, altrimenti sono solo ipotesi. quello che hai raccontato tu non è sufficiente a stabilire un punto di vista perchè non presenta le modalità necessarie per stabilirlo. una racchetta non la puoi valutare da un'ora settimanale di gioco. o meglio è una valutazione che va bene per il tuo approccio al tennis, ma non va altrettanto bene per tutti quelli che hanno un approccio diverso. proprio perchè si parla di salute, dovresti provare a considerare che un conto è giocare in quel modo e tutta un'altra cosa è giocare più spesso e magari anche con ambizioni di classifica. cambia il sovraccarico. cambia il tipo di stress a cui vengono sottoposti muscoli e tendini, cambia il modo di gestire gli swing soprattutto in presenza di gioco arrotato, cambia tutto. è questo che non stai considerando. ed è questo che fa la differenza, non il fatto che tu ti trovi bene e che gli altri invece si fanno troppo influenzare dalle tendenze di mercato

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VANDERGRAF ha scritto:
i punti di vista si devono basare sull'approfondimento diretto delle cose, altrimenti sono solo ipotesi. quello che hai raccontato tu non è sufficiente a stabilire un punto di vista perchè non presenta le modalità necessarie per stabilirlo. una racchetta non la puoi valutare da un'ora settimanale di gioco. o meglio è una valutazione che va bene per il tuo approccio al tennis, ma non va altrettanto bene per tutti quelli che hanno un approccio diverso. proprio perchè si parla di salute, dovresti provare a considerare che un conto è giocare in quel modo e tutta un'altra cosa è giocare più spesso e magari anche con ambizioni di classifica. cambia il sovraccarico. cambia il tipo di stress a cui vengono sottoposti muscoli e tendini, cambia il modo di gestire gli swing soprattutto in presenza di gioco arrotato, cambia tutto. è questo che non stai considerando. ed è questo che fa la differenza, non il fatto che tu ti trovi bene e che gli altri invece si fanno troppo influenzare dalle tendenze di mercato

Oramai siamo chiaramente OT, ci siamo espressi approfonditamente entrambi, non credo ci sia molto da aggiungere.
Comunque, io mi rivolgevo principalmente proprio al tennista amatoriale, colui che fa anche fatica a trovare il tempo per giocarci a tennis, chi, invece, ci dedica più ore alla settimana si avvicina gradatamente ad una pratica più agonistica, quindi, forse, con esigenze più assimilabili ai PRO i quali, guarda caso, sembrerebbero orientarsi più sul pesante, che sul leggero, adoperandosi anche per customizzazioni di telai commercializzati light, sinonimo nel marketing di facilità d'uso.
Insomma, personalmente rimango con le mie perplessità circa l'efficacia del telaio leggero, poi giustamente come dici tu, il leggero ed il pesante rappresenta  un aspetto molto relativo che ognuno di noi valuterà con rispettive differenze. Quindi, per concludere, nessuno ha ragione e tutti hanno ragione, in fondo in un campo da tennis si è da soli  Wink .

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il tennista amatoriale è quello meno indicato per gestire pesi del genere, ma non lo dico io, lo dicono i tennisti amatoriali. basta leggere alcuni post su questo forum. credimi, non è per il gusto di contraddirti, ma ti sei convinto di cose che non stanno nè in cielo nè in terra. sono pienamente d'accordo sul fatto che molti telai troppo leggeri siano pericolosi, anche perchè spesso sono rigidi e bilanciati in testa proprio per sopperire nella spinta al poco peso, ma sei fuori dal range con cui si identificano le racchette "giuste" per giocatori amatoriali, che vanno da 300 a 330 grammi per gli uomini (al netto delle corde). o meglio ancora, parli bene di una yonex da 350 grammi incordata ma continui a far finta che non sia la stessa cosa di una racchetta da 330 grammi non incordata e non capisco il motivo. se ci aggiungi corde e overgrip arrivi da 330 a 350. se non ci soffermiamo a chiarire quello che già abbiamo scritto è normale che non ci sia altro da aggiungere. non ti sei ancora reso conto che abbiamo sostenuto la stessa cosa, con la differenza che io ho posto dei limiti in relazione al giocatore e ho aggiunto tutti gli altri aspetti che influenzano la salute del braccio. a quanto pare si è da soli pure in un forum, non solo su un campo da tennis....

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VANDERGRAF ha scritto:
il tennista amatoriale è quello meno indicato per gestire pesi del genere, ma non lo dico io, lo dicono i tennisti amatoriali. basta leggere alcuni post su questo forum. credimi, non è per il gusto di contraddirti, ma ti sei convinto di cose che non stanno nè in cielo nè in terra. sono pienamente d'accordo sul fatto che molti telai troppo leggeri siano pericolosi, anche perchè spesso sono rigidi e bilanciati in testa proprio per sopperire nella spinta al poco peso, ma sei fuori dal range con cui si identificano le racchette "giuste" per giocatori amatoriali, che vanno da 300 a 330 grammi per gli uomini (al netto delle corde). o meglio ancora, parli bene di una yonex da 350 grammi incordata ma continui a far finta che non sia la stessa cosa di una racchetta da 330 grammi non incordata e non capisco il motivo. se ci aggiungi corde e overgrip arrivi da 330 a 350. se non ci soffermiamo a chiarire quello che già abbiamo scritto è normale che non ci sia altro da aggiungere. non ti sei ancora reso conto che abbiamo sostenuto la stessa cosa, con la differenza che io ho posto dei limiti in relazione al giocatore e ho aggiunto tutti gli altri aspetti che influenzano la salute del braccio. a quanto pare si è da soli pure in un forum, non solo su un campo da tennis....

VANDERGRAF, non è che dietro il tuo nick name si nasconde un agguerrito commerciante di articoli da tennis, ergo anche racchette Very Happy ? Capirei meglio questa tua, diciamo, enfasi prosaica ...

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no, tranquillo, sono un semplice appassionato che dedica al tennis il tempo libero. scusa, mi sono espresso in modo ambiguo, mi riferivo alle tue racchette di legno da 370 grammi incordate. forse ho fatto troppi 2+2=4 ma sembra come se tu volessi fare un equivalenza a livello di gestibilità tra una racchetta di legno come quella che usi tu e le racchette moderne, a mio avviso è piuttosto improponibile o quantomeno dipende molto dal tipo di gioco praticato. ben venga il tuo stile d'antan, come ti ho detto io purtroppo di giocatori come te non ne ho trovati, tra quelli di livello simile al mio, e mi sarebbe piaciuto trovarli. io stesso mi considero un giocatore a tutto campo e quando posso, nei limiti delle mie carenze tecniche, cerco di praticare la rete. non è poi così off topic il nostro discorso, visto che si parlava comunque già dall'inizio di evoluzione dei telai in rapporto alle tattiche di gioco e alla loro diffusione. mi sembra provvidenziale una sorta di sintesi-riepilogo: hai avuto un'esperienza negativa con quella racchetta leggera customizzata e ci può stare benissimo, non mi sorprende; ti sei trovato molto meglio in termini di assenza dolori e vibrazioni con la racchetta pesante di legno, e anche qui non ci piove. ma non hai mai parlato dell'aspetto della resa e di eventuali altri telai provati tra quelli in grafite di ugual peso, che sono esistiti anche quelli e si possono ancora trovare su mercati paralleli ai classici soprattutto tra i telai pro stock. o comunque si possono ottenere da telai di 330 grammi e dintorni opportunamente customizzati. il fatto che oggi molti si rivolgano a telai più leggeri dei tempi del legno dipende sì sicuramente dall'evoluzione dei materiali, ma anche dalle mutate esigenze riscontrate proprio in seguito a quell'evoluzione. ossia tu dici se ci trovavamo bene con il legno, dove sta tutto questo bisogno di usare altro e molto meno pesante ? da qui si va esattamente allo stile di gioco, alle impugnature, ai primi apprendimenti di allievi bambini che partono da racchette molto leggere e fisiologicamente non possono arrivare in breve tempo a racchette molto più pesanti, altrimenti dovrebbero stravolgere le loro impostazioni. in questo può avere un ruolo determinante l'insegnamento, in altre persone l'aspetto modaiolo proveniente dai mass-media, in altre ancora semplice pigrizia e ignoranza di tutto quello che non passa il convento. ma poi da tutte queste belle parole, in fondo a volte anche distanti dall'esperienza diretta di ognuno di noi, si passa ai fatti concreti: il responso del campo. un giocatore dei tempi attuali basa il suo gioco prevalentemente su colpi in tospin da fondo, con impugnature estreme (estreme in rapporto a quelle più classiche ovviamente). questo significa, in soldoni, che necessita di un telaio che genera potenza, aiuta nei recuperi, ottimizza  in percentuale i colpi decentrati, facilita le rotazioni in topspin e non penalizza troppo la maneggevolezza. il piatto corde deve essere 100 o anche più per esaltare la spinta abbinata alle rotazioni. un piatto corde da 93 o 95 già sarebbe penalizzante soprattutto in presenza di schemi corde fitti, profili sottili e rigidità basse. nel tuo tipo di gioco, invece, da quello che ho potuto intuire, queste caratteristiche non sono ai primi posti nelle necessità, perchè usi meno rotazioni, giochi meno da fondo campo, ti serve stabilità torsionale sotto rete, tocco più che frustate e magari gli apprendimenti fatti da giovane ti hanno fatto abituare a pesi alti anche sulla gestione del servizio. chiaramente sono solo ipotesi, poi le variabili possono essere tante. ma è tutto qui il motivo per cui non riusciamo a comprenderci. tu parli di salute del braccio e giustamente dici che una racchetta pesante in legno non crea problemi, io invece sto parlando sia di quello che di resa sul campo a livello di quello che cerca il novanta per cento di chi gioca oggi a tennis. se esistono attrezzi che, alla luce di quello che vediamo di persona, ci fanno giocare bene e non ci creano problemi di indolenzimenti o patologie varie, per quale motivo dovremmo rivolgerci ad attrezzi magari ancora più sicuri per la prevenzione ma che ci fanno giocare peggio ? non penso che un discorso di questo tipo sia riconducibile ad un agguerrito commerciante. era questo ed è questo che sto cercando di spiegarti, ma sempre invano. questo ovviamente non esclude che ci siano giocatori che per un motivo o un altro si possano trovare ancora meglio con racchette più pesanti che magari non hanno mai provato, ma ragionando in termini di tendenza, ossia sui grandi numeri, superare un peso di 330 grammi a racchetta nuda a livelli inferiori alla terza categoria è già qualcosa di poco frequente e azzardato. parlo di racchette in grafite. spero che ora sia tutto chiaro

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VANDERGRAF ha scritto:
no, tranquillo, sono un semplice appassionato che dedica al tennis il tempo libero. scusa, mi sono espresso in modo ambiguo, mi riferivo alle tue racchette di legno da 370 grammi incordate. forse ho fatto troppi 2+2=4 ma sembra come se tu volessi fare un equivalenza a livello di gestibilità tra una racchetta di legno come quella che usi tu e le racchette moderne, a mio avviso è piuttosto improponibile o quantomeno dipende molto dal tipo di gioco praticato. ben venga il tuo stile d'antan, come ti ho detto io purtroppo di giocatori come te non ne ho trovati, tra quelli di livello simile al mio, e mi sarebbe piaciuto trovarli. io stesso mi considero un giocatore a tutto campo e quando posso, nei limiti delle mie carenze tecniche, cerco di praticare la rete. non è poi così off topic il nostro discorso, visto che si parlava comunque già dall'inizio di evoluzione dei telai in rapporto alle tattiche di gioco e alla loro diffusione. mi sembra provvidenziale una sorta di sintesi-riepilogo: hai avuto un'esperienza negativa con quella racchetta leggera customizzata e ci può stare benissimo, non mi sorprende; ti sei trovato molto meglio in termini di assenza dolori e vibrazioni con la racchetta pesante di legno, e anche qui non ci piove. ma non hai mai parlato dell'aspetto della resa e di eventuali altri telai provati tra quelli in grafite di ugual peso, che sono esistiti anche quelli e si possono ancora trovare su mercati paralleli ai classici soprattutto tra i telai pro stock. o comunque si possono ottenere da telai di 330 grammi e dintorni opportunamente customizzati. il fatto che oggi molti si rivolgano a telai più leggeri dei tempi del legno dipende sì sicuramente dall'evoluzione dei materiali, ma anche dalle mutate esigenze riscontrate proprio in seguito a quell'evoluzione. ossia tu dici se ci trovavamo bene con il legno, dove sta tutto questo bisogno di usare altro e molto meno pesante ? da qui si va esattamente allo stile di gioco, alle impugnature, ai primi apprendimenti di allievi bambini che partono da racchette molto leggere e fisiologicamente non possono arrivare in breve tempo a racchette molto più pesanti, altrimenti dovrebbero stravolgere le loro impostazioni. in questo può avere un ruolo determinante l'insegnamento, in altre persone l'aspetto modaiolo proveniente dai mass-media, in altre ancora semplice pigrizia e ignoranza di tutto quello che non passa il convento. ma poi da tutte queste belle parole, in fondo a volte anche distanti dall'esperienza diretta di ognuno di noi, si passa ai fatti concreti: il responso del campo. un giocatore dei tempi attuali basa il suo gioco prevalentemente su colpi in tospin da fondo, con impugnature estreme (estreme in rapporto a quelle più classiche ovviamente). questo significa, in soldoni, che necessita di un telaio che genera potenza, aiuta nei recuperi, ottimizza  in percentuale i colpi decentrati, facilita le rotazioni in topspin e non penalizza troppo la maneggevolezza. il piatto corde deve essere 100 o anche più per esaltare la spinta abbinata alle rotazioni. un piatto corde da 93 o 95 già sarebbe penalizzante soprattutto in presenza di schemi corde fitti, profili sottili e rigidità basse. nel tuo tipo di gioco, invece, da quello che ho potuto intuire, queste caratteristiche non sono ai primi posti nelle necessità, perchè usi meno rotazioni, giochi meno da fondo campo, ti serve stabilità torsionale sotto rete, tocco più che frustate e magari gli apprendimenti fatti da giovane ti hanno fatto abituare a pesi alti anche sulla gestione del servizio. chiaramente sono solo ipotesi, poi le variabili possono essere tante. ma è tutto qui il motivo per cui non riusciamo a comprenderci. tu parli di salute del braccio e giustamente dici che una racchetta pesante in legno non crea problemi, io invece sto parlando sia di quello che di resa sul campo a livello di quello che cerca il novanta per cento di chi gioca oggi a tennis. se esistono attrezzi che, alla luce di quello che vediamo di persona, ci fanno giocare bene e non ci creano problemi di indolenzimenti o patologie varie, per quale motivo dovremmo rivolgerci ad attrezzi magari ancora più sicuri per la prevenzione ma che ci fanno giocare peggio ? non penso che un discorso di questo tipo sia riconducibile ad un agguerrito commerciante. era questo ed è questo che sto cercando di spiegarti, ma sempre invano. questo ovviamente non esclude che ci siano giocatori che per un motivo o un altro si possano trovare ancora meglio con racchette più pesanti che magari non hanno mai provato, ma ragionando in termini di tendenza, ossia sui grandi numeri, superare un peso di 330 grammi a racchetta nuda a livelli inferiori alla terza categoria è già qualcosa di poco frequente e azzardato. parlo di racchette in grafite. spero che ora sia tutto chiaro

Un momento, lasciamo da parte le racchette di legno, le ho citate ad esempio estremo solo per dare maggiore forza alle mie tesi. Il loro utilizzo comporta anche l'accettare la sfida di giocare con un ovale ed un conseguente swetspot più piccolo, una diversa reattività offerta dal legno rispetto ai materiali moderni, insomma io le uso perché mi appassiona l'idea di tornare un po' indietro nel tempo, amo il legno e il lavoro artigianale che caratterizza la loro manifattura, per quanto la produzione fosse industriale, forse anche un po' per nostalgia, ma non intendo suggerirle come alternativa ai telai leggeri, ci mancherebbe. Però molti maestri ne consigliano un uso saltuario per recuperare i corretti gesti tecnici che con gli ovali maggiorati si tende a perdere. Nel riferirmi all'impiego di racchette tendenzialmente più pesanti piuttosto che più leggere, mi riferivo più in generale ai telai attuali o, comunque, successivi all'era del legno. Io abitualmente uso una Yonex rq 180, sono le racchette avorio che usava la Navratilova negli anni '90. Un telaio da 93" in graffite da 350 gr. incordata e con bilanciamento al cuore. Certo il mio gioco non comporta un uso estremo del top spin, ma anche con la continental che uso, so variare dal back al top, passando dal colpo piatto, semplicemente spezzando il polso, gesto che una volta era considerato un must dei grandi giocatori. Adesso capita che i maestri insegnino di tenere bloccato il polso in un tutt'uno con l'avambraccio Rolling Eyes , boh.

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aridaje co sta graffite ! si chiama grafite con una effe sola. scherzo. io mi sto trovando benissimo con una boris becker delta core melbourne da 330 grammi effettivi, aggiungendo corde e overgrip si va a oltre 350 complessivi. stesso riscontro positivo con la becker london tour che ha piatto 93 e pesa 320 + corde. ancora meglio una tecnifibre tfight samurai piatto 95 peso 320 + corde. come vedi tutte racchette che hanno poco a che fare con il marketing, tanto che non sono nemmeno più in produzione e in italia era difficile trovarle persino quando lo erano. per fare altri esempi ho provato le fischer vacuum da 330 grammi (parlo sempre al netto delle corde) e ho tra le racchette con cui gioco una slazenger grafite da 320 grammi, marchio prestigioso che andava per la maggiore negli anni 70/80 anche con modelli in legno. diciamo che i movimenti che vanno ora per la maggiore sono diversi da quelli di una volta. se pensi che mcenroe otteneva quei risultati giocando tutto in presa continental, ho detto tutto. ho compreso quello che intendi dire ma per me rimane un discorso legato più alla mancanza di iniziativa personale che a strategie commerciali. tantissime persone si basano ciecamente su quello che trovano nelle grandi catene di distribuzione e su quello che suggerisce a livello base un maestro di tennis, ma nell'era del e-commerce esistono tantissime opportunità di comprare anche telai come i miei se non anche più pesanti, sia nuovi che usati. sta a chi pratica uno sport approfondire le varie opportunità a disposizione e sperimentarle in funzione di un miglioramento o comunque di una conoscenza più completa e personale. il mercato non fa altro che assecondare le richieste, non esiste offerta svincolata dalla domanda, questa evoluzione esiste in tutti i settori di prodotti. poi ci possono essere prodotti di nicchia e altri più "commerciali" ma la qualità si può trovare in entrambi se si riesce a cercare nel modo migliore possibile. se ti capita di avere la possibilità, prova un telaio moderno da 320 o 330 grammi e vedi le differenze con quello in legno. magari scopri cose che non ti aspettavi, come capita spesso in qualsiasi percorso di ricerca senza pregiudizi
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