Ciao a tutti.
Eccomi di nuovo dopo un secolo a recensire una nuova racchetta adottata da me in sostituzione delle Prince Exo3 Pro Room.
La causa del cambiamento è stata duplice:
a) Dopo quasi due anni e mezzo di utilizzo intenso sentivo di aver tirato fuori tutto da questa racchetta, compatibilmente al mio gioco ed alla mia tecnica, e non mi bastava più.
b) Dopo quasi due anni e mezzo di utilizzo intensivo in accoppiata con le fide Luxilon Original a 22 kg, la mia spalla reclamava a gran voce delle modifiche; provate le modifiche e ritenute insufficienti e non soddisfacenti (vari esperimenti con multi filamento etc…), ero entrato un po’ in depressione tennistica da dolore al sovra spinato con servizio e dritto tirati al 60%e sonore sconfitte qua e là.
Dunque ho detto basta!!!
Ho avuto una piccola parentesi con delle Dunlop Neomaxx 200G, si quelle giapponesi, con cui sono spariti i dolori ma sono emersi subito dei limiti nel tornare a giocare con un ovale più piccolo e soprattutto con uno sweetspot molto limitato.
Abbandonato quest’ultimo tentativo con una racchetta impegnativa, già peraltro fallito quest’inverno con la Head Prestige 25th Anniversary, avevo due scelte possibili.
All’inizio ero fortemente orientato ad accasarmi con la Pro Kennex Ki15 magari in versione PSE.
Avevo provato la 300 e mi piaceva molto, molto easy ma anche abbastanza vivace e cattivella, e poi la nuova grafica blu notte era davvero bella.
Poi un giorno al circolo, dovendo fare allenamento con un mio amico ed essendo praticamente senza racchette (avevo venduto sia le Dunlop che 4 Prince ed avevo solo una prince manico 2 in borsa con le corde abbastanza utilizzate), incontro un altro amico che aveva terminato di giocare con la sua ragazza alla quale chiedo di farmi provare una delle sue tre Aero Pro Drive, almeno finchè non si fossero fatti la doccia e rivestiti per andare via.
Non ci avevo mai giocato, se non un ora di palleggio quandò uscì quella nera, la prima, prestatami anche quella ma che, avendo su delle corde pessime non mi piacque, ed infatti la lasciai perdere.
La versione provata ora invece era quella bianca e gialla, credo la prima Cortex, quindi non la migliore, ed aveva su delle Pro’s Pro Nano qualcosa un po’ poco tese, manico 2 e tra l’altro molto usata con diversi segni.
Devo dire che la prova è stata molto positiva sotto ogni aspetto, nonostante la racchetta non fosse in ottime condizioni.
Controllo più che decente, buone rotazioni tra cui il back di rovescio, notevole facilità di gioco e tutto sommato poche vibrazioni rispetto alle attese.
Giro un po’ per i forum per capire meglio e scopro che la nuova versione 2013 non ha più il cortex vecchio ma ha quello sovrapposto al manico, la grafica mi piace molto di più e scopro anche la più rara versione plus, la Tsonga, che mi consentirebbe almeno di mantenere la lunghezza del telaio che avevano le Prince e quindi di non modificare troppo lo swing.
Parlo anche con qualche amico che ha la nuova PD con lo stesso sistema Cortex che mi garantisce che rispetto alla precedente versione della PD, questa nuova non vibra assolutamente ed ha un controllo molto superiore.
Stranamente il mio negoziante di fiducia aveva anche la versione Plus e quindi a quel punto mi sono detto “ok ci provo”, tanto le APD sono un assegno circolare potrei rivenderle senza difficoltà.
Passo al LATO OSCURO DELLA FORZA.
L’estetica la trovo molto bella con questa prevalenza di nero che la incattivisce molto.
In mano è molto solida e massiccia, i braccetti fanno impressione.
La prima prova la faccio con le RPM BLAST a 22 kili (due nodi) e sono rimasto sorpreso sia dall’impatto, bello pieno e solido, sia dal controllo, ma soprattutto dalla facilità con cui si riesce a giocare il rovescio ad una mano, sia da sopra che da sotto, in totale fiducia.
Vibrazioni quasi zero.
Così stock, manico 3, con corde, overgrip ed antivibrazioni, il peso si assestava sui 328 grammi.
L’ho provata in diversi contesti prima di decidere che potesse andare bene, contro giocatori più forti, più deboli, col maestro, in torneo, e progressivamente mi dava sempre più fiducia e il mio gioco dava segnali di ripresa.
Rotazioni, top back, kick e via cantando erano un piacere, ma a detta di tutti la palla era più leggera di prima.
Le RPM non mi hanno fatto impazzire ma nell’ultima ora di gioco, quando oramai avevano perso tensione, ho iniziato a tirare delle bordate a tutto braccio e giocando contro un terza ho vinto un set piazzando almeno 10 aces, che credo fossero venti anni che non accadeva.
Dopo quella partita ho deciso di operare qualche piccola modifica.
Ho così montato il manico in cuoio nero della Pacific che avevo preso per le prince, anche perché la misura 3 di Babolat è sorprendentemente grossa, ed il cuoio la diminuisce.
Per compensare, ma non tutti, i 10 grammi in più del cuoio rispetto al grip di serie, ho polarizzato con 4 grammi di piombo ad ore 12.
RImontato l’overgrip e l’antivibrazione la racchetta così modificata pesava 342 grammi.
Adesso si che si ragiona…..mi sono detto.
In tutti i forum del mondo si diceva che con la Black Code la APD va meglio, e così ho fatto montare un set di black code 1,24 a 22,5 – 22 kili a 4 nodi.
Un altro pianeta, la racchetta è diventata cattivissima, con ancora più controllo e capacità di essere letale, servizio e dritto da urlo e back basso.
In questa configurazione ho ritrovato anche colpi come palla corta pallonetti, passanti etc..
Purtroppo anche le black code dopo 4-5 ore ottime erano andate, ma comunque meglio delle RPM che erano morte dopo 3 ore.
A quel punto ho comunque deciso di adottare la racchetta come racchetta ufficiale e di acquistare la seconda per fare la coppia.
Purtroppo la seconda era irreperibile, eravamo sotto le feste e la Babolat consegnerà dopo Natale, cioè a torneo sociale finito ed io dovevo giocare la semifinale.
Mi rimetto sui forum e mi imbatto su un post dove interviene direttamente un produttore di corde italiano, la Double Ar, che è appena uscita con un prodotto, la Raptor 27, che essi stessi garantiscono per 10 ore di tenuta di tensione.
Un mono liscio, calibro grosso 1,27, che tiene la tensione e giallo fluo con la APD, rigido ma meno degli altri in commercio, prezzo alto ma con sconto in promozione lancio e quindi lo compro.
Vi chiederete: se la Black Code era perfetta perché non spendere la stessa cifra per una matassa di TF già collaudate?
Perché le BC le sentivo un po’ sul braccio, al contrario delle RPM che però ho trovato anonime in tutto.
Con la Raptor 27 a 23-22 kili 4 nodi ci ho vinto il torneo.
La APD PLUS con queste corde è diventata ancora più agonistica, controllo super, il back di rovescio è diventato molto profondo (con le sagomate rimaneva basso ma corto), il gioco di pressione più pesante, la sensibilità maggiore.
In questa configurazione ho commesso davvero pochi errori e si riescono a giocare anche i piattoni dall’alto oltre che le rotazioni.
Ho giocato 7 ore con queste corde ed ancora sono fresche, hanno perso poca tensione e non mi provocano alcun dolore al braccio.
Passiamo ai voti (versione custom da 342 grammi)
Servizio: voto 10
La prima piatta è una fucilata. Il Kick sia di prima che di seconda palla è sempre sicuro profondo e salta tanto. La scioltezza del movimento viene amplificata e premiata anche grazie alla extra lunghezza.
Dritto: voto 11
C’è di che divertirsi con ogni rotazione ed in ogni direzione, sia che lo si giochi vincente o di contenimento, o di approccio. La palla viaggia sempre profonda, veloce ed anche pesante.
Rovescio: voto 9
Solo perché non è proprio il mio colpo, però il back è ottimo ed il top lo stesso. L’ho scelta proprio perché il suo back di rovescio mi ha convinto parecchio.
Volèè: voto 7
Non è il suo campo preferito, e nemmeno il mio, però se la cava egregiamente soprattutto sulla volè spinta. Quella di tocco ha visto racchette migliori. Troppa potenza intrinseca va mitigata molto col polso.
Smash: voto 10
Come il servizio.
Maneggevolezza: voto 7
Pensavo peggio però si sente quando la muovi, sia il fusto che l’ovale fanno avvertire la loro presenza, su qualche palla insidiosa molto bassa o molto profonda, il recupero di polso è un po’ laborioso.
Controllo: voto 9
Davvero una bella sorpresa da ogni area del campo, non è un cannone che spara sulle siepi. Certo che se uno si impegna ci riesce ad abbattere qualche volatile, ma ci vuole impegno. La racchetta non è overpowered a dispetto delle apparenze delle credenze e la sua stabilità consente grande direzionalità dei colpi.
Potenza: voto 10
E’ sfruttabile al 100% e ne ha in quantità notevole per generare palle veloci e cariche di rotazione, certo ci vuole tecnica per sfruttarla tutta.
Comfort: voto 9
Non sarà una pt57, non sarà flessibile, non sarà una yonex e nemmeno una Pro kennex, ma non è nemmeno una Babolat per come le ricordavo io e per come si legge in giro. Sarà il nuovo cortex, sarà anche la maggiore lunghezza, saranno sicuramente i nuovi poliestere ed in particolare la Raptor 27, però mi aspettavo che gomito e spalla andassero in risonanza ed invece zero di zero, addirittura meno che con le Prince che erano flex 57. Misteri della fede.
Conclusioni
Racchetta vera questa plus, secondo me è una falsa easy, è un’agonistica a tutti gli effetti già stock, poi volendoci lavorare di custom si hanno svariate possibilità di renderla davvero cattiva. Come tutte le racchette stock, quando ho preso la seconda racchetta ho dovuto compensare 4 grammi di differenza in più. Ora entrambe sono 346 grammi ma sono ancora migliorate. Con la Prince giocavo bene, benissimo, partite di tre ore che magari perdevo per sfinimento e giocando pochi vincenti, con questa ho già vinto un torneo giocando al 70% della mia forma, il che significa che quel 30% in più ce lo ha messo lei in termini di minore sforzo e più vincenti, quello che stavo cercando per fare un upgrade al mio tennis e per compensare un anno in più sulle spalle.
Eccomi di nuovo dopo un secolo a recensire una nuova racchetta adottata da me in sostituzione delle Prince Exo3 Pro Room.
La causa del cambiamento è stata duplice:
a) Dopo quasi due anni e mezzo di utilizzo intenso sentivo di aver tirato fuori tutto da questa racchetta, compatibilmente al mio gioco ed alla mia tecnica, e non mi bastava più.
b) Dopo quasi due anni e mezzo di utilizzo intensivo in accoppiata con le fide Luxilon Original a 22 kg, la mia spalla reclamava a gran voce delle modifiche; provate le modifiche e ritenute insufficienti e non soddisfacenti (vari esperimenti con multi filamento etc…), ero entrato un po’ in depressione tennistica da dolore al sovra spinato con servizio e dritto tirati al 60%e sonore sconfitte qua e là.
Dunque ho detto basta!!!
Ho avuto una piccola parentesi con delle Dunlop Neomaxx 200G, si quelle giapponesi, con cui sono spariti i dolori ma sono emersi subito dei limiti nel tornare a giocare con un ovale più piccolo e soprattutto con uno sweetspot molto limitato.
Abbandonato quest’ultimo tentativo con una racchetta impegnativa, già peraltro fallito quest’inverno con la Head Prestige 25th Anniversary, avevo due scelte possibili.
All’inizio ero fortemente orientato ad accasarmi con la Pro Kennex Ki15 magari in versione PSE.
Avevo provato la 300 e mi piaceva molto, molto easy ma anche abbastanza vivace e cattivella, e poi la nuova grafica blu notte era davvero bella.
Poi un giorno al circolo, dovendo fare allenamento con un mio amico ed essendo praticamente senza racchette (avevo venduto sia le Dunlop che 4 Prince ed avevo solo una prince manico 2 in borsa con le corde abbastanza utilizzate), incontro un altro amico che aveva terminato di giocare con la sua ragazza alla quale chiedo di farmi provare una delle sue tre Aero Pro Drive, almeno finchè non si fossero fatti la doccia e rivestiti per andare via.
Non ci avevo mai giocato, se non un ora di palleggio quandò uscì quella nera, la prima, prestatami anche quella ma che, avendo su delle corde pessime non mi piacque, ed infatti la lasciai perdere.
La versione provata ora invece era quella bianca e gialla, credo la prima Cortex, quindi non la migliore, ed aveva su delle Pro’s Pro Nano qualcosa un po’ poco tese, manico 2 e tra l’altro molto usata con diversi segni.
Devo dire che la prova è stata molto positiva sotto ogni aspetto, nonostante la racchetta non fosse in ottime condizioni.
Controllo più che decente, buone rotazioni tra cui il back di rovescio, notevole facilità di gioco e tutto sommato poche vibrazioni rispetto alle attese.
Giro un po’ per i forum per capire meglio e scopro che la nuova versione 2013 non ha più il cortex vecchio ma ha quello sovrapposto al manico, la grafica mi piace molto di più e scopro anche la più rara versione plus, la Tsonga, che mi consentirebbe almeno di mantenere la lunghezza del telaio che avevano le Prince e quindi di non modificare troppo lo swing.
Parlo anche con qualche amico che ha la nuova PD con lo stesso sistema Cortex che mi garantisce che rispetto alla precedente versione della PD, questa nuova non vibra assolutamente ed ha un controllo molto superiore.
Stranamente il mio negoziante di fiducia aveva anche la versione Plus e quindi a quel punto mi sono detto “ok ci provo”, tanto le APD sono un assegno circolare potrei rivenderle senza difficoltà.
Passo al LATO OSCURO DELLA FORZA.
L’estetica la trovo molto bella con questa prevalenza di nero che la incattivisce molto.
In mano è molto solida e massiccia, i braccetti fanno impressione.
La prima prova la faccio con le RPM BLAST a 22 kili (due nodi) e sono rimasto sorpreso sia dall’impatto, bello pieno e solido, sia dal controllo, ma soprattutto dalla facilità con cui si riesce a giocare il rovescio ad una mano, sia da sopra che da sotto, in totale fiducia.
Vibrazioni quasi zero.
Così stock, manico 3, con corde, overgrip ed antivibrazioni, il peso si assestava sui 328 grammi.
L’ho provata in diversi contesti prima di decidere che potesse andare bene, contro giocatori più forti, più deboli, col maestro, in torneo, e progressivamente mi dava sempre più fiducia e il mio gioco dava segnali di ripresa.
Rotazioni, top back, kick e via cantando erano un piacere, ma a detta di tutti la palla era più leggera di prima.
Le RPM non mi hanno fatto impazzire ma nell’ultima ora di gioco, quando oramai avevano perso tensione, ho iniziato a tirare delle bordate a tutto braccio e giocando contro un terza ho vinto un set piazzando almeno 10 aces, che credo fossero venti anni che non accadeva.
Dopo quella partita ho deciso di operare qualche piccola modifica.
Ho così montato il manico in cuoio nero della Pacific che avevo preso per le prince, anche perché la misura 3 di Babolat è sorprendentemente grossa, ed il cuoio la diminuisce.
Per compensare, ma non tutti, i 10 grammi in più del cuoio rispetto al grip di serie, ho polarizzato con 4 grammi di piombo ad ore 12.
RImontato l’overgrip e l’antivibrazione la racchetta così modificata pesava 342 grammi.
Adesso si che si ragiona…..mi sono detto.
In tutti i forum del mondo si diceva che con la Black Code la APD va meglio, e così ho fatto montare un set di black code 1,24 a 22,5 – 22 kili a 4 nodi.
Un altro pianeta, la racchetta è diventata cattivissima, con ancora più controllo e capacità di essere letale, servizio e dritto da urlo e back basso.
In questa configurazione ho ritrovato anche colpi come palla corta pallonetti, passanti etc..
Purtroppo anche le black code dopo 4-5 ore ottime erano andate, ma comunque meglio delle RPM che erano morte dopo 3 ore.
A quel punto ho comunque deciso di adottare la racchetta come racchetta ufficiale e di acquistare la seconda per fare la coppia.
Purtroppo la seconda era irreperibile, eravamo sotto le feste e la Babolat consegnerà dopo Natale, cioè a torneo sociale finito ed io dovevo giocare la semifinale.
Mi rimetto sui forum e mi imbatto su un post dove interviene direttamente un produttore di corde italiano, la Double Ar, che è appena uscita con un prodotto, la Raptor 27, che essi stessi garantiscono per 10 ore di tenuta di tensione.
Un mono liscio, calibro grosso 1,27, che tiene la tensione e giallo fluo con la APD, rigido ma meno degli altri in commercio, prezzo alto ma con sconto in promozione lancio e quindi lo compro.
Vi chiederete: se la Black Code era perfetta perché non spendere la stessa cifra per una matassa di TF già collaudate?
Perché le BC le sentivo un po’ sul braccio, al contrario delle RPM che però ho trovato anonime in tutto.
Con la Raptor 27 a 23-22 kili 4 nodi ci ho vinto il torneo.
La APD PLUS con queste corde è diventata ancora più agonistica, controllo super, il back di rovescio è diventato molto profondo (con le sagomate rimaneva basso ma corto), il gioco di pressione più pesante, la sensibilità maggiore.
In questa configurazione ho commesso davvero pochi errori e si riescono a giocare anche i piattoni dall’alto oltre che le rotazioni.
Ho giocato 7 ore con queste corde ed ancora sono fresche, hanno perso poca tensione e non mi provocano alcun dolore al braccio.
Passiamo ai voti (versione custom da 342 grammi)
Servizio: voto 10
La prima piatta è una fucilata. Il Kick sia di prima che di seconda palla è sempre sicuro profondo e salta tanto. La scioltezza del movimento viene amplificata e premiata anche grazie alla extra lunghezza.
Dritto: voto 11
C’è di che divertirsi con ogni rotazione ed in ogni direzione, sia che lo si giochi vincente o di contenimento, o di approccio. La palla viaggia sempre profonda, veloce ed anche pesante.
Rovescio: voto 9
Solo perché non è proprio il mio colpo, però il back è ottimo ed il top lo stesso. L’ho scelta proprio perché il suo back di rovescio mi ha convinto parecchio.
Volèè: voto 7
Non è il suo campo preferito, e nemmeno il mio, però se la cava egregiamente soprattutto sulla volè spinta. Quella di tocco ha visto racchette migliori. Troppa potenza intrinseca va mitigata molto col polso.
Smash: voto 10
Come il servizio.
Maneggevolezza: voto 7
Pensavo peggio però si sente quando la muovi, sia il fusto che l’ovale fanno avvertire la loro presenza, su qualche palla insidiosa molto bassa o molto profonda, il recupero di polso è un po’ laborioso.
Controllo: voto 9
Davvero una bella sorpresa da ogni area del campo, non è un cannone che spara sulle siepi. Certo che se uno si impegna ci riesce ad abbattere qualche volatile, ma ci vuole impegno. La racchetta non è overpowered a dispetto delle apparenze delle credenze e la sua stabilità consente grande direzionalità dei colpi.
Potenza: voto 10
E’ sfruttabile al 100% e ne ha in quantità notevole per generare palle veloci e cariche di rotazione, certo ci vuole tecnica per sfruttarla tutta.
Comfort: voto 9
Non sarà una pt57, non sarà flessibile, non sarà una yonex e nemmeno una Pro kennex, ma non è nemmeno una Babolat per come le ricordavo io e per come si legge in giro. Sarà il nuovo cortex, sarà anche la maggiore lunghezza, saranno sicuramente i nuovi poliestere ed in particolare la Raptor 27, però mi aspettavo che gomito e spalla andassero in risonanza ed invece zero di zero, addirittura meno che con le Prince che erano flex 57. Misteri della fede.
Conclusioni
Racchetta vera questa plus, secondo me è una falsa easy, è un’agonistica a tutti gli effetti già stock, poi volendoci lavorare di custom si hanno svariate possibilità di renderla davvero cattiva. Come tutte le racchette stock, quando ho preso la seconda racchetta ho dovuto compensare 4 grammi di differenza in più. Ora entrambe sono 346 grammi ma sono ancora migliorate. Con la Prince giocavo bene, benissimo, partite di tre ore che magari perdevo per sfinimento e giocando pochi vincenti, con questa ho già vinto un torneo giocando al 70% della mia forma, il che significa che quel 30% in più ce lo ha messo lei in termini di minore sforzo e più vincenti, quello che stavo cercando per fare un upgrade al mio tennis e per compensare un anno in più sulle spalle.