Recensione BABOLAT AEROPRO DRIVE WIMBLEDON
PREMESSA
Esattamente un anno fa vincevo il torneo sociale di 4 categoria del mio circolo con la AeroPro Drive Plus, racchetta che avevo adottato dopo tre anni di Prince Exo3 Pro Room + Luxilon Original che alla fine mi avevano procurato un fastidiosissimo mal di spalla tanto da non poter quasi più giocare.
Dopo qualche mese di AeroPro, purtroppo e sottolineo purtroppo, mi ero imbattuto in un annuncio in cui si vendevano 3 HEAD TGT 269.1 ad un prezzo irrisorio, in pratica delle Head MG Radical Pro con Paint Job Istinct.
Bellissime, terribilmente incisive ed anche pesanti, tanto pesanti da doverle decustomizzare, ed una volta decustomizzate erano talmente diverse che non mi ci sono trovato più. Ma, il custom pieno significava giocare con un telaio da 370 grammi + corde.
Belle partite ed ottime sensazioni, soprattutto per i miei avversari quando mi portavano al terzo set, ma già a metà del secondo ero pressochè cotto!!!
Quando ho iniziato ad avvertire nuovamente qualche dolorino alla spalla ho deciso di smetterla con le Pro Room e con le pesantone sottili e flessibili, e quindi ho deciso di tornare a qualcosa di più gestibile anche se più rigido.
La AeroPro mi aveva lasciato in testa delle sensazioni molto positive e quindi sono tornato sulla Rive Gauche.
Ero curioso di provare la Babolat Pure Drive Plus di cui si parlava un gran bene, ma c’erano due cose che stonavano: il PLUS che forse sulla AeroPro che avevo avuto era l’unica cosa che non mi aveva convinto fino in fondo, pur riconoscendone i vantaggi enormi, ed il peso di partenza. Infatti la combinazione Longbody + custom non aveva funzionato molto per via della ridotta maneggevolezza e dell’inerzia un po’ troppo alta.
Dunque ho optato per una lunghezza classica ed un peso ridotto trovando in offerta la APD WIMBLEDON che, vista al FORO ITALICO allo stand Babolat, mi aveva fatto innamorare per i suoi colori nuovi.
Come sapete la Wimbledon è una TEAM da 280 grammi, e questo nella mia testa mi avrebbe consentito di customizzarla a piacimento senza avere paura di trovarmi in mano un attrezzo poco gestibile.
La prima scelta che ho fatto è stata drastica, cioè ho adottato come corda definitiva la Tecnifibre Black Code in versione 1,24 a 22 kili e mi sono detto che non avrei provato nulla altro.
La seconda scelta immediata è stata quella di vestirla con un overgrip pesante, da 10 grammi (della Discho).
La prima prova sul campo con questo set up è stata favolosa, ho immediatamente ritrovato il piacere di giocare a tennis con una facilità disarmante e senza troppa fatica fisica.
Dopo averla testata un mesetto in questa configurazione, ed aver trovato conferma alle sensazioni iniziali in diversi test match con avversari di varia portata, ho deciso di approfondire il custom.
Chiaramente sono andato di polarizzazione.
Ho aperto il tappo sotto il manico e con mio stupore non ho trovato il setto divisore che c’era nella APD PLUS.
Le prime sensazioni di gioco erano state molto buone, la racchetta colpiva solida e controllosa con un sound quasi pieno, diverso da quello della APD PLUS, e senza alcuna vibrazione, tanto è che avevo pensato che queste Wimbledon fossero delle versioni un po’ speciali rispetto a quelle di serie, invece quando le ho stappate ho capito che sono la stessa identica racchetta della versione Nadal Plus da 300 grammi ma senza il setto divisore all’interno del manico e questo giustifica lo sbilanciamento in testa della Wimbledon rispetto alla Nadal.
Mi sono detto: ok meglio è più facile da riempire, ma con cosa?
Visto che il silicone mi piace poco proprio perché non è semplice tornare indietro, e visto che è quasi impossibile metterci un pezzo di legno o del sughero a meno di non lavorarci su dei giorni, ho optato per della gommapiuma, o meglio……..o meglio mi è venuto un colpo di genio!!!
Cosa assorbe le vibrazioni?
Semplice, materiale spugnoso con cui si costruiscono i pannelli fonoassorbenti per isolamento acustico, o anche le impugnature delle [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link].
Decido per la seconda soluzione, vado Decathlon acquisto due grip da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] per bicicletta, a pochissimo prezzo (ma ce ne sono anche di professionali volendo), ognuno pesava 25 grammi, ne ho tagliato un pezzo da 12 grammi e l’ho infilato nel manico della AeroPro.
Per completare il custom ho aggiunto 5 grammi di piombo ad ore 12.
Alla fine del lavoro avevo tre racchette identiche dal peso nude di 310 grammi, mantenendo l’overgrip pesante da 10 grammi, che con corde ed antivibro arrivano a 330 grammi.
A quel punto la racchetta è diventata molto cattiva in ogni angolo del campo, molto più gestibile per me ed anche meno traumatica.
Mi sono continuato a divertire molto giocando con questo set up e poi ho deciso un altro cambiamento per favorire ancora di più il comfort di gioco, cioè abbassare il calibro delle corde.
Non è che con il custom si cambia la rigidità dell’attrezzo infatti, e le Black Code, dopo qualche ora diventano rigide pure loro, quindi l’accoppiata, se mal gestita può far male al gomito, ma la soluzione era dietro l’angolo, montare le Black Code 1,18 e vedere come si comportavano.
E vanno alla grande, pure meglio delle 1,24, si perde poco in controllo, si acquista sensibilità, sono più veloci e definitive, sono più confortevoli, e si rompono quando si devono rompere, senza rimanere inutilmente sane.
Dopo 6 mesi posso ritenermi pienamente soddisfatto, e sono tornato a giocare a tennis con più serenità, meno difficoltà, e più incisività soprattutto nelle giornate peggiori, in cui, proprio grazie alla facilità dell’attrezzo ed a tutti i vantaggi di Santa Babolat, riesco a portare a casa match che in passato avrei perso.
Quando sto bene invece gioco meglio del 30% rispetto a prima, non c’è niente da fare, questa racchetta è doping legale e se ti abitui non torni più indietro.
Come da tradizione passo alla pagella.
ESTETICA voto 10/10
Per me è bellissima, con questo verde quasi Kawasaki mi piace molto ma molto di più che in versione giallona, molto originale con quel baffo viola con la scritta Wimbledon sul ponte, e chiaramente indicata per giocare solo sulla terra battuta…..
I materiali e la verniciatura sembrano di qualità superiore, e i tre esemplari che ho preso differivano tra di loro al massimo per 1 grammo di peso!!!!!
IMPUGNATURA voto 7/10
Il manico 3 Babolat è sempre un po’ eccessivo, soprattutto usando un overgrip pesante, ma il voto un po’ basso è per il grip di base che non mi è mai piaciuto e che stavolta non ho voluto sostituire con il cuoio per non irrigidire ancora di più l’attrezzo. Apprezzo molto invece la forma abbastanza regolare e rotonda del manico, odiando per altro quella rettangolare tipo Head.
MANEGEVOLEZZA voto 10/10
In versione standard da 280 grammi è imbarazzante per facilità di gioco, in versione custom rimane veramente ottima, ed in questo la lunghezza tradizionale aiuta molto.
CONTROLLO voto 8/10
E’ una AeroPro, non è la Wilson PS RF né una Prestige, quindi, senza dare false indicazioni, è una racchetta agonistica che va gestita sapientemente con l’uso del braccio e del polso in termini di controllo. Più la testa va veloce e più diventa mortifera. Se imposti male il colpo e/o non velocizzi la testa della racchetta hai due problemi: o rimani corto se ti stai difendendo, o prendi la siepe di fondo campo se stai attaccando. Se invece ci dai dentro di gambe, corpo e braccio, vale le due racchette che ho citato sopra più il 30%!!!
POTENZA voto 10/10
Colpi veloci e molto pesanti, in una parola colpi “complessi” per il tuo avversario, lasciate perdere la sensazione d’impatto che con la RF o con la Prestige sono da orgasmo, picchiate come fabbri e vedrete smadonnare chi avete di fronte con grande gusto per la difficoltà che avrà nel gestire i tuoi colpi e rimandarteli nel tuo campo in modo efficace.
GIOCO DA FONDO voto 11/10
Anche se col nome Wimbledon rimane il suo terreno preferito. Le rotazioni sono ai massimi livelli, sia in versione top spin che back spin. Le traiettorie sono diverse da quelle ottenibili con tutte le altre racchette, il piatto corde è stabilissimo ed a volte escono dei top pazzeschi arcuati che cadono vicino alla linea di fondo improvvisamente, anche se li tiri in condizioni estreme di recupero, e sospiri dentro di te “Santa Babolat!!!”.
Mi sono ritrovato diverse volte a baciarla dopo colpi di questo tipo.
Comunque sia digerisce molto bene anche la botta piatta, anche se consiglio sempre di dargli due o tre giri di top spin, ed il back di rovescio è di altissimo livello rimanendo bassissimo dopo il rimbalzo acquisendo grande pesantezza.
E’ talmente efficace da fondo che mai come con questa racchetta vado spesso a rete.
Direte: ma come???
Invece si, mi apro il campo molto facilmente da fondo, oppure riesco a mettere in grande difficoltà il mio avversario che inevitabilmente è costretto ad accorciare e mi consente di entrare nella riga di fondo, scendere con il colpo da metà campo e chiudere facilmente con la volèè o lo smash.
Fermo restando che più spesso di quanto possiate pensare avrete la possibilità di chiudere anche da fondo campo, soprattutto spingendo palle facili ed innocue del vostro avversario.
Il rovescio in top ad una mano va senza problemi, sfatando tutti i miti che circondano questa racchetta (ma la Schiavone non ci ha vinto il Roland Garros?)
GIOCO A RETE voto 9/10
Certo se fossi Edberg avrei scelto un altro telaio, ma la racchetta è talmente stabile che se vai a rete seguendo un buon servizio puoi tranquillamente fare anche Serve And Volley.
Tralascio il discorso voleè tradizionali perché si giocano benissimo purchè portate con piglio agonisitico, anche a rete non ama esitazioni e questa racchetta garantisce una grande direzionalità.
Ottima la resa sulla voleè bassa sia di dritto che di rovescio, e super sulla voleè alta a schiacciare, che vanno sempre spinte.
Straordinaria in un colpo che non avevo mai tirato prima in vita mia, cioè lo schiaffo di dritto in top al volo da metà campo, mi sento molto Sharapova….. !!!
Il voto in meno se lo prende per la straordinaria difficoltà nel giocare la demivolè, dove la rigidità non aiuta molto nella gestione del colpo che spesso scappa velocemente dalle corde con extra potenza lasciandoti incolume di fronte al facile passante successivo dell’avversario ameno della classica botta di cu…. per cui ti esce la demivolè morta dopo la rete o quel carciofo del tuo avversario sbaglia il passante.
Lo smash è sempre facile e di ottimo livello, occhio solo a non esagerare con la direzionalità perché il telaio già la garantisce in abbondanza di suo, si rischia di rimanere larghi.
COLPI SPECIALI voto 8/10
Ci vuole mano e non basta, stop-volley palla corta e pallonetto vanno giocati col “CUORE”, cioè bisogna sentire bene la palla prima di entrare in confidenza con questi due colpi e renderli efficaci.
Vanno esercitati in entrambi i casi per dosare la giusta lunghezza del colpo.
SERVIZIO VOTO 11/10
Velocizza la testa e fai come ti pare, piatto, dritto per dritto, kick, slice, prima e seconda palla, davvero shockante servire con questa racchetta, anche perché molto maneggevole. Grande feeling e grande ritmo sul servizio, il rimbalzo del kick è imbarazzante a volte.
Non è che lo fa da sola, però se hai buona tecnica ti fa divertire davvero tanto e ti consente di impostare sempre il colpo successivo con grande vantaggio.
Se il tuo schema è SERVIZIO E DRITTO hai trovato il tuo attrezzo, non si gioca più.
L’unico punto di attenzione è di non rallentare mai il braccio sulla seconda in kick altrimenti esce un top spin lento, tipo lob, e non è quello che vorresti tirare al tuo avversario.
Difficile che con questa racchetta qualcuno possa aumentare la percentuale di doppi falli, io l’ho diminuita drasticamente e non ho più avuto fastidi alla spalla.
RISPOSTA AL SERVIZIO voto 9/10
Ottima sempre e comunque, sia di offesa che di difesa, grande direzionalità e profondità garantita, ma va sempre tirata con decisione, altrimenti si rimane corti e poi sono dolori, soprattutto sul lato del rovescio.
Un voto in meno perché questo è uno dei colpi che si gioca molto d’istinto e d’impatto e se lo giochi fuori equilibrio con corpo e gambe si rischia di perderne il controllo a differenza di altre racchette che ti garantiscono precisione anche in condizioni estreme come quella della risposta al servizio contro un buon battitore.
CONCLUSIONE voto 9,5/10
Nel tirare le conclusioni devo essere obiettivo, la APD non è racchetta per tutti, per gestirla a dovere e sfruttarla bene bisogna essere dei buoni giocatori dotati di ottima tecnica di base e di fisico allenato e di mente aperta, perché ti proietta in un modo di giocare a tennis differente, devi accettarla.
Chi pensa di spadellarla di là in qualche modo meglio che lasci perdere, come anche la lasci perdere chi ha tecnica precaria, chi non ha buone gambe, il tennista della domenica, chi non vuole cambiare corde spesso, e chi non ha apertura mentale per cui snobba il marchio Babolat ed i suoi prodotti.
Per tutti gli altri: bisogna lavorarci per trovare un equilibrio sostenibile tra le sue caratteristiche, bisogna assolutamente non sbagliare le corde, e le Black Code sono la sua sintesi, bisogna non temere la sua extra power e la sua rigidità, anzi bisogna sfruttarle a dovere, bisogna accettare qualche stecca in più ed un impatto diverso, bisogna velocizzare la testa della racchetta su ogni colpo, al volo ed al rimbalzo, e come tutte le racchette agonistiche va accompagnata con le gambe e spinta con il braccio, il peggio di se lo da quando si gioca in modo passivo.
Insomma devi cedere a qualche compromesso e lei ti ripaga di tutto aggiungendoci di suo un 30% in più di potenza, di velocità, di direzionalità dei colpi, di pesantezza, di colpi vincenti, di traiettorie inesplorate, di rimbalzi incredibili, di sweetspot ampio, di puro divertimento e facilità di esecuzione.
Se vieni da altri tipi di telai il cambio sarà sofferto ma come per tutte le cose, belle e brutte della vita, ma ci si abitua e dopo sarà molto difficile tornare indietro.
PREMESSA
Esattamente un anno fa vincevo il torneo sociale di 4 categoria del mio circolo con la AeroPro Drive Plus, racchetta che avevo adottato dopo tre anni di Prince Exo3 Pro Room + Luxilon Original che alla fine mi avevano procurato un fastidiosissimo mal di spalla tanto da non poter quasi più giocare.
Dopo qualche mese di AeroPro, purtroppo e sottolineo purtroppo, mi ero imbattuto in un annuncio in cui si vendevano 3 HEAD TGT 269.1 ad un prezzo irrisorio, in pratica delle Head MG Radical Pro con Paint Job Istinct.
Bellissime, terribilmente incisive ed anche pesanti, tanto pesanti da doverle decustomizzare, ed una volta decustomizzate erano talmente diverse che non mi ci sono trovato più. Ma, il custom pieno significava giocare con un telaio da 370 grammi + corde.
Belle partite ed ottime sensazioni, soprattutto per i miei avversari quando mi portavano al terzo set, ma già a metà del secondo ero pressochè cotto!!!
Quando ho iniziato ad avvertire nuovamente qualche dolorino alla spalla ho deciso di smetterla con le Pro Room e con le pesantone sottili e flessibili, e quindi ho deciso di tornare a qualcosa di più gestibile anche se più rigido.
La AeroPro mi aveva lasciato in testa delle sensazioni molto positive e quindi sono tornato sulla Rive Gauche.
Ero curioso di provare la Babolat Pure Drive Plus di cui si parlava un gran bene, ma c’erano due cose che stonavano: il PLUS che forse sulla AeroPro che avevo avuto era l’unica cosa che non mi aveva convinto fino in fondo, pur riconoscendone i vantaggi enormi, ed il peso di partenza. Infatti la combinazione Longbody + custom non aveva funzionato molto per via della ridotta maneggevolezza e dell’inerzia un po’ troppo alta.
Dunque ho optato per una lunghezza classica ed un peso ridotto trovando in offerta la APD WIMBLEDON che, vista al FORO ITALICO allo stand Babolat, mi aveva fatto innamorare per i suoi colori nuovi.
Come sapete la Wimbledon è una TEAM da 280 grammi, e questo nella mia testa mi avrebbe consentito di customizzarla a piacimento senza avere paura di trovarmi in mano un attrezzo poco gestibile.
La prima scelta che ho fatto è stata drastica, cioè ho adottato come corda definitiva la Tecnifibre Black Code in versione 1,24 a 22 kili e mi sono detto che non avrei provato nulla altro.
La seconda scelta immediata è stata quella di vestirla con un overgrip pesante, da 10 grammi (della Discho).
La prima prova sul campo con questo set up è stata favolosa, ho immediatamente ritrovato il piacere di giocare a tennis con una facilità disarmante e senza troppa fatica fisica.
Dopo averla testata un mesetto in questa configurazione, ed aver trovato conferma alle sensazioni iniziali in diversi test match con avversari di varia portata, ho deciso di approfondire il custom.
Chiaramente sono andato di polarizzazione.
Ho aperto il tappo sotto il manico e con mio stupore non ho trovato il setto divisore che c’era nella APD PLUS.
Le prime sensazioni di gioco erano state molto buone, la racchetta colpiva solida e controllosa con un sound quasi pieno, diverso da quello della APD PLUS, e senza alcuna vibrazione, tanto è che avevo pensato che queste Wimbledon fossero delle versioni un po’ speciali rispetto a quelle di serie, invece quando le ho stappate ho capito che sono la stessa identica racchetta della versione Nadal Plus da 300 grammi ma senza il setto divisore all’interno del manico e questo giustifica lo sbilanciamento in testa della Wimbledon rispetto alla Nadal.
Mi sono detto: ok meglio è più facile da riempire, ma con cosa?
Visto che il silicone mi piace poco proprio perché non è semplice tornare indietro, e visto che è quasi impossibile metterci un pezzo di legno o del sughero a meno di non lavorarci su dei giorni, ho optato per della gommapiuma, o meglio……..o meglio mi è venuto un colpo di genio!!!
Cosa assorbe le vibrazioni?
Semplice, materiale spugnoso con cui si costruiscono i pannelli fonoassorbenti per isolamento acustico, o anche le impugnature delle [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link].
Decido per la seconda soluzione, vado Decathlon acquisto due grip da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] per bicicletta, a pochissimo prezzo (ma ce ne sono anche di professionali volendo), ognuno pesava 25 grammi, ne ho tagliato un pezzo da 12 grammi e l’ho infilato nel manico della AeroPro.
Per completare il custom ho aggiunto 5 grammi di piombo ad ore 12.
Alla fine del lavoro avevo tre racchette identiche dal peso nude di 310 grammi, mantenendo l’overgrip pesante da 10 grammi, che con corde ed antivibro arrivano a 330 grammi.
A quel punto la racchetta è diventata molto cattiva in ogni angolo del campo, molto più gestibile per me ed anche meno traumatica.
Mi sono continuato a divertire molto giocando con questo set up e poi ho deciso un altro cambiamento per favorire ancora di più il comfort di gioco, cioè abbassare il calibro delle corde.
Non è che con il custom si cambia la rigidità dell’attrezzo infatti, e le Black Code, dopo qualche ora diventano rigide pure loro, quindi l’accoppiata, se mal gestita può far male al gomito, ma la soluzione era dietro l’angolo, montare le Black Code 1,18 e vedere come si comportavano.
E vanno alla grande, pure meglio delle 1,24, si perde poco in controllo, si acquista sensibilità, sono più veloci e definitive, sono più confortevoli, e si rompono quando si devono rompere, senza rimanere inutilmente sane.
Dopo 6 mesi posso ritenermi pienamente soddisfatto, e sono tornato a giocare a tennis con più serenità, meno difficoltà, e più incisività soprattutto nelle giornate peggiori, in cui, proprio grazie alla facilità dell’attrezzo ed a tutti i vantaggi di Santa Babolat, riesco a portare a casa match che in passato avrei perso.
Quando sto bene invece gioco meglio del 30% rispetto a prima, non c’è niente da fare, questa racchetta è doping legale e se ti abitui non torni più indietro.
Come da tradizione passo alla pagella.
ESTETICA voto 10/10
Per me è bellissima, con questo verde quasi Kawasaki mi piace molto ma molto di più che in versione giallona, molto originale con quel baffo viola con la scritta Wimbledon sul ponte, e chiaramente indicata per giocare solo sulla terra battuta…..
I materiali e la verniciatura sembrano di qualità superiore, e i tre esemplari che ho preso differivano tra di loro al massimo per 1 grammo di peso!!!!!
IMPUGNATURA voto 7/10
Il manico 3 Babolat è sempre un po’ eccessivo, soprattutto usando un overgrip pesante, ma il voto un po’ basso è per il grip di base che non mi è mai piaciuto e che stavolta non ho voluto sostituire con il cuoio per non irrigidire ancora di più l’attrezzo. Apprezzo molto invece la forma abbastanza regolare e rotonda del manico, odiando per altro quella rettangolare tipo Head.
MANEGEVOLEZZA voto 10/10
In versione standard da 280 grammi è imbarazzante per facilità di gioco, in versione custom rimane veramente ottima, ed in questo la lunghezza tradizionale aiuta molto.
CONTROLLO voto 8/10
E’ una AeroPro, non è la Wilson PS RF né una Prestige, quindi, senza dare false indicazioni, è una racchetta agonistica che va gestita sapientemente con l’uso del braccio e del polso in termini di controllo. Più la testa va veloce e più diventa mortifera. Se imposti male il colpo e/o non velocizzi la testa della racchetta hai due problemi: o rimani corto se ti stai difendendo, o prendi la siepe di fondo campo se stai attaccando. Se invece ci dai dentro di gambe, corpo e braccio, vale le due racchette che ho citato sopra più il 30%!!!
POTENZA voto 10/10
Colpi veloci e molto pesanti, in una parola colpi “complessi” per il tuo avversario, lasciate perdere la sensazione d’impatto che con la RF o con la Prestige sono da orgasmo, picchiate come fabbri e vedrete smadonnare chi avete di fronte con grande gusto per la difficoltà che avrà nel gestire i tuoi colpi e rimandarteli nel tuo campo in modo efficace.
GIOCO DA FONDO voto 11/10
Anche se col nome Wimbledon rimane il suo terreno preferito. Le rotazioni sono ai massimi livelli, sia in versione top spin che back spin. Le traiettorie sono diverse da quelle ottenibili con tutte le altre racchette, il piatto corde è stabilissimo ed a volte escono dei top pazzeschi arcuati che cadono vicino alla linea di fondo improvvisamente, anche se li tiri in condizioni estreme di recupero, e sospiri dentro di te “Santa Babolat!!!”.
Mi sono ritrovato diverse volte a baciarla dopo colpi di questo tipo.
Comunque sia digerisce molto bene anche la botta piatta, anche se consiglio sempre di dargli due o tre giri di top spin, ed il back di rovescio è di altissimo livello rimanendo bassissimo dopo il rimbalzo acquisendo grande pesantezza.
E’ talmente efficace da fondo che mai come con questa racchetta vado spesso a rete.
Direte: ma come???
Invece si, mi apro il campo molto facilmente da fondo, oppure riesco a mettere in grande difficoltà il mio avversario che inevitabilmente è costretto ad accorciare e mi consente di entrare nella riga di fondo, scendere con il colpo da metà campo e chiudere facilmente con la volèè o lo smash.
Fermo restando che più spesso di quanto possiate pensare avrete la possibilità di chiudere anche da fondo campo, soprattutto spingendo palle facili ed innocue del vostro avversario.
Il rovescio in top ad una mano va senza problemi, sfatando tutti i miti che circondano questa racchetta (ma la Schiavone non ci ha vinto il Roland Garros?)
GIOCO A RETE voto 9/10
Certo se fossi Edberg avrei scelto un altro telaio, ma la racchetta è talmente stabile che se vai a rete seguendo un buon servizio puoi tranquillamente fare anche Serve And Volley.
Tralascio il discorso voleè tradizionali perché si giocano benissimo purchè portate con piglio agonisitico, anche a rete non ama esitazioni e questa racchetta garantisce una grande direzionalità.
Ottima la resa sulla voleè bassa sia di dritto che di rovescio, e super sulla voleè alta a schiacciare, che vanno sempre spinte.
Straordinaria in un colpo che non avevo mai tirato prima in vita mia, cioè lo schiaffo di dritto in top al volo da metà campo, mi sento molto Sharapova….. !!!
Il voto in meno se lo prende per la straordinaria difficoltà nel giocare la demivolè, dove la rigidità non aiuta molto nella gestione del colpo che spesso scappa velocemente dalle corde con extra potenza lasciandoti incolume di fronte al facile passante successivo dell’avversario ameno della classica botta di cu…. per cui ti esce la demivolè morta dopo la rete o quel carciofo del tuo avversario sbaglia il passante.
Lo smash è sempre facile e di ottimo livello, occhio solo a non esagerare con la direzionalità perché il telaio già la garantisce in abbondanza di suo, si rischia di rimanere larghi.
COLPI SPECIALI voto 8/10
Ci vuole mano e non basta, stop-volley palla corta e pallonetto vanno giocati col “CUORE”, cioè bisogna sentire bene la palla prima di entrare in confidenza con questi due colpi e renderli efficaci.
Vanno esercitati in entrambi i casi per dosare la giusta lunghezza del colpo.
SERVIZIO VOTO 11/10
Velocizza la testa e fai come ti pare, piatto, dritto per dritto, kick, slice, prima e seconda palla, davvero shockante servire con questa racchetta, anche perché molto maneggevole. Grande feeling e grande ritmo sul servizio, il rimbalzo del kick è imbarazzante a volte.
Non è che lo fa da sola, però se hai buona tecnica ti fa divertire davvero tanto e ti consente di impostare sempre il colpo successivo con grande vantaggio.
Se il tuo schema è SERVIZIO E DRITTO hai trovato il tuo attrezzo, non si gioca più.
L’unico punto di attenzione è di non rallentare mai il braccio sulla seconda in kick altrimenti esce un top spin lento, tipo lob, e non è quello che vorresti tirare al tuo avversario.
Difficile che con questa racchetta qualcuno possa aumentare la percentuale di doppi falli, io l’ho diminuita drasticamente e non ho più avuto fastidi alla spalla.
RISPOSTA AL SERVIZIO voto 9/10
Ottima sempre e comunque, sia di offesa che di difesa, grande direzionalità e profondità garantita, ma va sempre tirata con decisione, altrimenti si rimane corti e poi sono dolori, soprattutto sul lato del rovescio.
Un voto in meno perché questo è uno dei colpi che si gioca molto d’istinto e d’impatto e se lo giochi fuori equilibrio con corpo e gambe si rischia di perderne il controllo a differenza di altre racchette che ti garantiscono precisione anche in condizioni estreme come quella della risposta al servizio contro un buon battitore.
CONCLUSIONE voto 9,5/10
Nel tirare le conclusioni devo essere obiettivo, la APD non è racchetta per tutti, per gestirla a dovere e sfruttarla bene bisogna essere dei buoni giocatori dotati di ottima tecnica di base e di fisico allenato e di mente aperta, perché ti proietta in un modo di giocare a tennis differente, devi accettarla.
Chi pensa di spadellarla di là in qualche modo meglio che lasci perdere, come anche la lasci perdere chi ha tecnica precaria, chi non ha buone gambe, il tennista della domenica, chi non vuole cambiare corde spesso, e chi non ha apertura mentale per cui snobba il marchio Babolat ed i suoi prodotti.
Per tutti gli altri: bisogna lavorarci per trovare un equilibrio sostenibile tra le sue caratteristiche, bisogna assolutamente non sbagliare le corde, e le Black Code sono la sua sintesi, bisogna non temere la sua extra power e la sua rigidità, anzi bisogna sfruttarle a dovere, bisogna accettare qualche stecca in più ed un impatto diverso, bisogna velocizzare la testa della racchetta su ogni colpo, al volo ed al rimbalzo, e come tutte le racchette agonistiche va accompagnata con le gambe e spinta con il braccio, il peggio di se lo da quando si gioca in modo passivo.
Insomma devi cedere a qualche compromesso e lei ti ripaga di tutto aggiungendoci di suo un 30% in più di potenza, di velocità, di direzionalità dei colpi, di pesantezza, di colpi vincenti, di traiettorie inesplorate, di rimbalzi incredibili, di sweetspot ampio, di puro divertimento e facilità di esecuzione.
Se vieni da altri tipi di telai il cambio sarà sofferto ma come per tutte le cose, belle e brutte della vita, ma ci si abitua e dopo sarà molto difficile tornare indietro.