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Sconforto più totale - tanti errori e mancanza vittorie

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti,

leggo il forum da tanto ed ho trovato tanti spunti interessanti. Oggi mi sento all'apice dello sconforto dopo un periodo in cui vedo una involuzione del mio gioco ed un grave riproporsi di miei difetti che si accompagna ad una ormai cronica mancanza di vittorie in partite anche e soprattutto amichevoli.

Mi spiego meglio. Gioco a tennis regolarmente ormai da quasi 5 anni dopo aver giocato da bambino ed aver smesso per molto tempo dedicandomi ad altri sport (nuoto, pallacanestro, pallavolo, calcetto).

Per tre anni mi sono allenato 2 o 3 volte a settimana al cesto in lezioni collettive, correggendo vecchi difetti nei fondamentali e negli ultimi 2 anni ho aggiunto partite, tornei e lezioni private che, devo essere onesto, hanno migliorato il mio livello generale.

Quest'anno, causa finanze all'osso per i lavori di ristrutturazione di casa, ho dovuto un po' sforbiciare mantenendo però 1 o 2 partite a settimana più (quando riesco) 1 lezione privata ogni sabato mattina in cui attualmente sto lavorando sulla continuità.....sì la continuità che tutt'ora sento che mi manca e che non riesco ad avere in nessun modo...

Reputo il mio livello accettabile per una persona che non aspira a grossi traguardi agonistici ma semplicemente a migliorarsi un pochino anno dopo anno, passare un paio di turni a qualche torneo e vedere finalmente i risultati dei miei allenamenti.

Premetto che sono una persona che cerca in campo di dare sempre il 110% dal primo all'ultimo secondo e la cosa si vede dall'esterno, ma vedo in me ancora aree di miglioramento. In particolare:

1) Fondamentali: a detta di tutti ho dei bei colpi. In molti ammettono che sono "bello da vedere" e che sono uno di quelli che "fa giocare bene" gli avversari, ma ancora sento di essere in ritardo sulle aperture e, cosa strana, al migliorare di un colpo sento l'involuzione dell'altro. Ad esempio ora è il mio rovescio che è diventato moscio, corto e poco incisivo a differenza della scorsa primavera/estate (il mio maestro sostiene che ho un difetto del busto che tende ad indietreggiare durante il colpo e che mi giro poco.....lui pretenderebbe che io mostri la scapola alla rete sui colpi, ma mi sembra un po' troppo no?).

2) Gambe: se c'è una cosa che non mi manca sono le gambe, ma spesso mi trovo poco piegato e spesso non alla distanza ottimale dalla palla. Il mio maestro sostiene sempre che è perché mi giro poco, ma spesso noto che non sono nella posizione ottimale. In particolare le palle che soffro molto sono quelle in top, che dovrei affrontare un po' più arretrato e quelle più profonde...in generale tutte quelle in cui dovrei arretrate...ecco sento di non avere la prontezza nel capire quando arretrare...sulle palle più corte o in back ho meno problemi

3) Continuità.....qua ci sono le dolenti note....sbaglio, sbaglio tanto e permetto spesso e volentieri ai miei avversari di fare punti e vincere partite non facendo praticamente nulla se non ridarmi la palla e più mi dico di sbagliare meno, più la cosa si ripropone....è come se la mia mente mi ascoltasse per un po' e poi se ne andasse per i fatti suoi e mi ritrovo a giocare sempre con un furore che annebbia la mente e a sparare a 1000 ogni colpo.

4) Concentrazione.....credo sia anche legato al punto precedente...le sto provando tutte....forzarmi a fissare la palla, cercare di non pensare al punteggio cercare di dirmi di pensare a non sbagliare ed a tratti ci riesco, ma poi ritorno a giocare in maniera animalesca, con la mente annebbiata dal furore di colpire la pallina e senza un minimo di tattica e coerenza con quanto mi ero ripromesso magari 10 minuti prima. Inoltre soffro di clamorosi blackout...martedì scorso da 5-3 e servizio per me ho perso il set 5-7 con meraviglia di tutti in primis del mio avversario.

Il maggior cruccio è che queste cose mi impediscono di vincere anche partite che, guardate solo dal punto di vista strettamente tecnico, sarebbero veramente alla mia portata.

Non so più che fare....sono molto ma molto amareggiato....rileggerò "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" e "Winning ugly", ma mi piacerebbe anche leggere un vostro consiglio, una parola, una dritta, anche solo una speranza che sia una situazione in qualche modo risolvibile.......qualche modo per allenarsi......ammetto che l'anno scorso mi allenavo di più anche dal punto di vista atletico, ma quest'anno ho meno tempo (e francamente l'aspetto fisico è quello che sento meno carente...)

Perdonate il piagnisteo ma accogliete l'accorato SOS di un tennista amatore che cerca sempre di migliorarsi...

Grazie a tutti quelli che vorranno rispondermi...sicuramente non sarò stato esaustivo....ho scritto tutto di getto dettato dallo sconforto, ma fatemi tranquillamente tutte le domande che ritenete opportune....

Aiuto!!! Very Happy

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CIao a tutti, ho tentato di applicare un po' i consigli che mi state gentilmente dando, notando devo dire un po' di risultati, nel senso che sbaglio leggerissimamente di meno (ma ancora troppo per i miei gusti)...adesso mi sto concentrando fondamentalmente su 3 cose:

1) guardare la pallina attentamente
2) cercare di arrivare correttamente sulla palla, finendo con 2 passi in maniera tale da arrivare composto, né troppo presto, né troppo tardi
3) indicare sul dritto la palla con la mano

Sto riflettendo molto sulle cose che mi fanno soffrire e devo notare che ho ancora bisogno di lavorare....in particolare queste sono le cose che soffro di più:

1) spesso mi fregano le palle in top...nel senso che non riesco a regolarmi con la posizione e le approccio come se fosse una normale palla piatta trovandomi in difficolatà e colpendo in ritardo

2) distanza sul rovescio....come regolarmi con l'approccio alla pallina sul rovescio?

3) busto....spesso tendo ad andare indietro durante il colpo, facendolo risultare lungo o alto


Inoltre sento di dover migliorare anche qualche mio aspetto mentale.....entro scarico in campo, non riesco a mettermi in "modalità match" da subito, ma miglioro solo dopo un po'....ieri per esempio ho fatto un breve torneo round robin e la prima partita (assolutissimamente alla mia portata) l'ho ciccata clamorosamente, vincendo poi le altre due.......come faccio ad entrare in campo già "carico"? Esistono allenamenti in tal proposito?


Grazie mille a tutti :-)

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Il problema "mentale" lo risolvi con la tecnica. Le carenze tecniche le risolvi migliorando la tecnica.

Sembra un gioco di parole ma è credibile...

Aggiungo che errori di impostazione e di tecnica di base molto molto spesso generano nuovi errori e, fissandosi, si riverberano malignamente anche a livello mente: insicurezza, Black out, non consapevolezza di limiti e pregi. 

Per venire a quanto dici, tecnicamente, parliamo di problemi di footwork; il resto vien dopo. 
Hai bisogno di lavorare sugli spostamenti e sul tuo modo di portar peso sulla palla.
Risolvi un po' questo e vedrai che diventi una tigre già dal parcheggio...

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Bueno a parte dei consigli che ti sono stati dati,anche se ci sono molti seguaci dal mental power io sono totalmente in disaccordo con chi da troppa importanza al fattore mentale.Bisogna fare atenzione a quando si parla di testa nel tennis,specialmente quando la tecnica non e' ancora ben solida.Giusto quello che dice King che un errore tecnico crea n problema mentale,ma sempre di tecnica si tratta,come e giustyo quello che dice nuovodel forunm,nel tennis piu pensi e peggio e'.ma per far questo ossia concentrarsi solo sul giocare,che nulla che vedere con il gesto tecnico bisogna colpire un bel po di palline.ora dipendendo da quale sia il problema tecnico si possono fare degli allenamenti specifici per correggere o migiorare gli errori,e chiaramente in questo caso bisognera' mettere piu atenzione sui punti fondamentali,occhio pero' a volte ci si fissa su cose assurde quali ricercare il gesto perfetto,quando magari basterebbe preparare a tempo e gurdare per bene la palla mentre si colpisce,il tennis puo essere molto facile o molto difficile il tutto sta nel capire quai siano i punti importanti.Altro suggerimento che vale per tutti quelli che devono fare dei mniglioramentei tecnci.........TIRATE PIANO...... o almeno ad una velocita' che potete getire commetendo meno erori possibili..........ah dimenticavo mi stava sfuggendo visto che tuti ti dicono che sei bello da guardare ma poi i risultti non arivano e che tu dici che fai giocare bene gli altri,non sara' perche' giochi un po troppo pulito e devi imparare a sporcare un po il gioco........occhio pero' parlane con il maestro e mi raccomando una cosa per volta........per ultimo no ti preoccupare se magari stai lavorando su un colpo e' normale che ci sia un involuzione dell altro,ma poi dopo un po di tempo il tutto dovrebbe assestarti-
Buen dia y buen tenis.

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Capisco bene il tuo problema, lo ho avuto anche io. L'ho risolto solamente dopo molte partite in competizioni ufficiali

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Secondo me si sottovaluta l'aspetto mentale, o meglio l'impatto che ha sulla tecnica non consolidata.

Il miglioramento tecnico è il percorso, e non può essere anche soluzione contingente, per sua natura: sarebbe come vole curare il mal di testa con uno stile di vita salutare, niente fumo ne alcolici e a letto presto, invece che con un moment; giustissimo per carità, ma io ho mal di testa ADESSO.

Per noi poveri cristi che impariamo, l'efficacia di un colpo in qualche modo traballante dipende in grandissima parte dalla pace interiore.

Se così non fosse il rendimento in allenamento o nelle partitite verrebbe pedissequamente replicato in partita seria.
E' come con le racchette: una racchetta più tecnica non ti farà giocare meglio , ma a farti giocare peggio invece è un attimo.

Personalmente ho visto che nel frattempo che si consolida la tecnica, ci sono alcuni pensieri che aiutano a stare concentrati e a non "dimenticare" quei 2 o 3 aspetti che determinano la qualità della prestazione.

per me sono:
1) caviglie piegate, ginocchia piegate e fermo al momento dell'impatto
2) impormi di finire lo swing
3) gomiti bassi e vicino al corpo(fondamentale per un corretto rovescio in top ad una mano)

fare check continui su questi aspetti mi tiene impegnato mentalmente e ho molto meno spazio per pensieri invasivi.

E quando sento che l'ansia monta mi dico: sciolto e divertiti

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albs77 ha scritto:


E quando sento che l'ansia monta mi dico: sciolto e divertiti

ecco questo è un bel concetto !!Very Happy Very Happy Very Happy 
secondo me troppo spesso ci incartiamo su aperture/impugnature/corde ecc e ci dimentichiamo che fondalmentalmente al nostro livello ( basso) e alla nostra età ( alta , per me almeno Very Happy ) il tennis dovrebbe essere divertimento , punto e a capo

propio oggi leggevo una intervista di Innerhofer il nostro grande discesista che affermava che lui vince quando si diverte e non il contrario come sarebbe logico aspettarsi

e stiamo parlando di discesa libera , forse la specialità più tecnica che esista !

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Per ibanez: il busto che va verso l'alto è dovuto al fatto che la pallina investe te invece che il contrario.

Devi andare verso la palla,investirla al punto che se ipoteticamente la mancassi, dovresti cadere per terra.

Lo swing del rovescio ad una mano non è verso l'alto ma verso avanti, lo dico perchè di solito per dare spin si tende ad ovalizzare troppo e spingendo verso l'alto si tende ad aprire il busto ed ad indietreggiare con il peso, avevo lo stesso problema; Testa bassa e vagli addosso, il finale sarà naturalmente verso l'alto,ma lascia andare il braccio.
Più il braccio va e meno sbagli, più il mvomento è contratto e più alto colpirai il telone.

Per il punto di impatto,io ho aftto cosi: fai la presa del rovescio, stendi il braccio destro tenendo la racchetta con la testa rivolta a sinistra, parallela al terreno, come dovrebbe essere al momento dell'impatto.
Ecco, adesso prova a partire da questa posizione prima di fare il rovescio, cercando di "mirare" la palla attraverso il piatto corde.
Questo dovrebbe aiutarti a visualizzare il punto di impatto, finchè non prendi le misure.

Almeno a me ha aiutato.

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Sono molto svantaggiato a parlare di questo argomento! Anche con un certo imbarazzo: qualche volta mi sono annoiato in allenamento ma in partita - con in palio la vittoria importante o una bottiglia di coca-cola - giuro sono sempre entrato in campo con una gioia estrema, un'euforia al limite del doping.... Hehehehe magari dopo mi arrabbiavo, mi deprimevo, avevo paura... Ma aprire il cancelletto o sentire il puff del tubo delle palline....wowww quella e' adrenalina!!!!

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kingkongy ha scritto:
Ma aprire il cancelletto o sentire il puff del tubo delle palline....wowww quella e' adrenalina!!!!

infatti la vera questione è mantenere questo atteggiamento di leggerezza anche durante la partita Wink 

è vero che è difficile divertirsi mentre stai perdendo , ma forse stai perdendo perchè non ti stai divertendo
ok adesso kk e vet mi tirano le orecchie Sconforto più totale - tanti errori e mancanza vittorie - Pagina 2 810504 

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ace59 ha scritto:
kingkongy ha scritto:
Ma aprire il cancelletto o sentire il puff del tubo delle palline....wowww quella e' adrenalina!!!!
infatti la vera questione è mantenere questo atteggiamento di leggerezza anche durante la partita Wink 

è vero che è difficile divertirsi mentre stai perdendo , ma forse stai perdendo perchè non ti stai divertendo
ok adesso kk e vet mi tirano le orecchie Sconforto più totale - tanti errori e mancanza vittorie - Pagina 2 810504 

Secondo me il divertimento è direttamente proporzionale al numero di gratuiti.
Se il tuo avversario ti sta aprendo il didietro a furia di vincenti o di errori forzati, al massimo può venirti un pò di sconforto perchè sai di essere spacciato, ma mentalmente sei in bolla, pronto a morire con onore.

Al contrario, bastano due doppi falli di fila per far sbiellare la maggior parte di quelli che conosco, me compreso.
In quel caso l'unica cosa che può aiutare, secondo me, è cercare di fare le cose più facili che si riesce.
Che non vuol dire tirare piano,che spesso si traduce in braccino, ma semplicemente prendere zero rischi e pensare solo a mandarla di la.







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Beh, ne ho perse di partite divertendomi! :-) solo che il mio avversario era nettamente più forte......quello che non mi fa divertire è sapere che ho perso non per colpa dei meriti dell'avversario, ma solo per miei demeriti.....

Comunque stasera provo ancora :-)

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Albs77 il discorso mentale va afforntato come si deve,il problema e' che gli adulti pensano troppo o pensano troppo poco e questo limita molto le possibilita' di apprendimento.Non pensare assolutamente e' praticmanete impossibile,mentre si gioc,ma pensare troppo no va assoultmanete bene.Per chiarere le cose,no vado a toccare gli aspetti psicologici di ognuno,anche perche' e vero che ci possono essere deo problemi psicologici che vanno affrontati fuori dal campo da tennis,che possono condizionare l'appren dimento ed il gioco stesso,ma sempre fuori dal dal campo vanno affrontati.
Ora per gli altri casi non capisco cosa vuol dire la mente condiziona il gioco,no parlo di braccino ehhhhh il braccino nel tennis non esiste,o lameno esiste in certi casi dove si sente la particolarita' del evento o del punto importante,ma per il resto il braccino e' solo insicurezza tecnica e consapevolezza mentale di non essere completi tecnicamente,si la testa incide in questo caso ma bisogna vedere come incide, come esperienza ti posso dire che tutti quelli che fanno appello al fattore mentale quando pigliano legnate, vedendoli giocare ti garantisco che  la testa oer il 90 percento di qeusti giocatori conta veramente niente ........magari dovrebbero mettersi li a conlpire piu' palle e lavorare sul campo al posto di trovare inutili scuse.Si puo dibbattere quanto si vuole sul fattore mentale ma a parte alcuni casi specifici,che come ripeto vanno visti fuori dal campo,per vincere a tennis ci va una buona tencica e un fisico ben preparato.
HO letto poco tempo fa un intervista di un famoso giornale spagnolo a Nadal sul fattore mentale,e sono contento di aver letto che Il piu grande giocatore accostato da tutti i giornalisi e non al mental power,ha chiaramente detto,forse perche' aveva un po gli zebedei che gli giravano a forza di sentirsi dire che vionce perche' e piu forte mentalmente,che luio vinci grazie ai sui colpi e al suo fisico,si il fattore mentaqle e' importante in alcuni casi,ma non determinante,si ti aiuta in alcuni casi,ma senza fisoc e colpi ragazzi mie altro che mental power.
La testa va usta quando serve,per concentrasi sulle cose importanti che servono effettivamente,per tutto il resto dovrebbe servire a capire che per riuscire a giocare meglio ci vanno meno scuse e piu sacrifici...

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Veterano ha scritto:


come esperienza ti posso dire che tutti quelli che fanno appello al fattore mentale quando pigliano legnate, vedendoli giocare ti garantisco che  la testa oer il 90 percento di questi giocatori conta veramente niente magari dovrebbero mettersi li a conlpire piu' palle e lavorare sul campo al posto di trovare inutili scuse........
Si puo dibbattere quanto si vuole sul fattore mentale ma a parte alcuni casi specifici,che come ripeto vanno visti fuori dal campo,per vincere a tennis ci va una buona tencica e un fisico ben preparato.
 

Il VET, come al solito, DA INCORNICIARE! cheers 

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I miei 2 cents:

1)The inner game of tennis" Gallway è un capolavoro. Uno dei pochi libri che rileggo continuamente. Tutti e ripeto tutti devono leggerlo.


2) La testa. In quarta e anche in terza non conta. Pienamente d'accordo con Sonny e Vet. Serve in seconda ctg quando palle che contano ne hai poche e le devi sfruttare. In quarta quante palle break hai? Una marea! Mi incazzo quando sento dire: al mio avversario andava tutto bene avrà preso 3 nastri! Nastri e righe in quarta ctg nn fanno la differenza tra vincere e perdere. E non esiste neanche il braccino ( tranne casi patologici ) perchè quello viene quando effettivamente hai pressione. E' solo questione di SILOS di palline da colpire.
Io sono sicuro che un chiunque quarta ctg con
1) alimentazione e sonno corretto
2) tre mesi di preparazione atletica fatta bene
3) 6 ore la settimana di allenamento serio ( non quelle cazzate che propinano a noi uomini di mezza età ) più un paio in modalità partita per altri 3 mesi
a luglio diventa un terza e anche forte
Comincia a colpire palline. Ore e ore. Centinaia e centinaia. Milioni di palline.
Poi vai in campo con il tuo solito partner: dopo 30 minuti sei 60 60 per te non te ne rendi neanche conto. Tutto facile, automatico, naturale.
E la testa? Quale testa dirai.
E questo che ci frega. Abbiamo un lavoro, una famiglia, rotture di cazzo. E non possiamo allenarci scientificamente. Se riusciamo facciamo x ore tra partitella e maestro: risultato  ->> non serve a niente.
E' la ripetizione ossessiva e continua che genera il risultato: le famose 10.000 ore.
E in qualche modo mi lancio nel dire che come dice Gallway il maestro serve a poco.
Serve per impostare e correggere. Ma solo lui senza il silos non serve a niente.
 

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Dunque ti chiedo: vale il repetita iuvant... Il problema, quindi, è cercare quanti più partner possibili...

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... gli esercizi mentali NON sostituiscono gli allenamenti ripetitivi, semplicemente aiutano nella velocità di apprendimento soprattutto in caso di "ostacoli" che sembrano insormontabili, tantìè che i pro fanno milioni di palline ed esrcizi mentali... 
... è meglio essere onesti con se stessi e rispettosi del prossimo: se non riesco a usare la testa, allora è meglio che colpisca la pallina milioni di volte, vale ovviamente il viceversa.
Quello che non  è  accettabile è quando uno "orientato al fisico" pensa che quelli "orientati al cervello" valgano poco e viceversa. Ci va rispetto per il prossimo.

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La parte finale sembra riferita alla partita Errani Azarenka che sto seguendo sul 64:)

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fedmex ha scritto:

Io sono sicuro che un chiunque quarta ctg con
1) alimentazione e sonno corretto
2) tre mesi di preparazione atletica fatta bene
3) 6 ore la settimana di allenamento serio ( non quelle cazzate che propinano a noi uomini di mezza età ) più un paio in modalità partita per altri 3 mesi
a luglio diventa un terza e anche forte
io no Shocked 

davvero credi che basti questo per diventare un terza forte , tipo 3.1-3.2 ?

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Io mi accodo: mi sto alimentando correttamente da 2/3 mesi, mi sto allenando e non gioco nemmeno tanto è i miglioramenti ci sono.

Pensa a fare ogni giorno 1h... 6 volte a settimana. Inoltre, preparazione atletica come si deve.

Hai voglia a non migliorare! Praticamente in 6 mesi giochi come 1 anno di molti, se non 2!

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Simonb ha scritto:
Io mi accodo: mi sto alimentando correttamente da 2/3 mesi, mi sto allenando e non gioco nemmeno tanto è i miglioramenti ci sono.

Pensa a fare ogni giorno 1h... 6 volte a settimana. Inoltre, preparazione atletica come si deve.

Hai voglia a non migliorare! Praticamente in 6 mesi giochi come 1 anno di molti, se non 2!

miglioramenti certo !!! nessuno li mette in dubbio , la questione è se questi sono sufficenti ad un qualsiasi quarta per arrivare a essere un terza forte !!!

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Se c'è anche talento, secondo me sì. Se ci pensi, i ritmi sono tali da non perdere troppo tra una giornata di allenamento e l'altra, mantieni tutti i "meccanismi" lubrificati e i colpi riescono meglio, perché hai interiorizzato meglio ogni dettaglio.

Siccome il problema, per noi, è la mancanza di tecnica e esperienza, così facendo se ne accumulerebbe davvero  tanta. Penso poiché ne l'età possa giocare un ruolo determinante: dai 16 ai 30 anni penso che si possa imparare molto di più rispetto a un bambino o un adulto, sia per motivi psicofisici del bimbo, sia fisici per l'adulto, che può non riuscire a fare colpi che ai giovani riescono (di questo, io dubito in parte: conosco 40/50enni più in forma di me!)

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Terza forte intendo non un 3.5. In questo si hai ragione: intendevo un buon terza diciamo 3.3 /3.4.
E ovviamente le premesse sono di essere ( stato ) un atleta e dotato di un minimo di talento e di impegno a studiare anche fuori dal campo.
Sono stato un pò criptico.
Il senso è cmq che con queste premesse imho un terza lo diventi. E anche in fretta.
Se invece non ti alleni, non ti prepari e non fai vita di atleta anche se hai delle potenzalità non serve a niente.
La partitella o l'ora con il maestro è inutile.
Vengo da uno sport dove la ripetizione ossessiva è la base e qui è uguale.
Quintali di palline e non solo.
Drills specifici situazionali.
Quanti di noi fanno ore alla settimana per provare il vincente di dritto?
Eppure è fondamentale.
Poi capita, prendiamo il telone e parte la bestemmia.
E lo strettino?
Basta andare sul sito della usta per vedere i drills basici.
Per non parlare degli esercizi sul footwork ( essenziale ).
Per il resto sono assolutamente convinto: tutti noi ( tranne casi eccezionali ) con un allenamento serio salterebbero parecchie categorie e molti di noi diventerebbeo terza anche forti ( tutto in proporzione ovviamente )
Ci sono tanti potenziali terza che per ovvi motivi non lo sono e per "ovvi" intendo che la nostra vita normale ( quella che ci permette di mangiare ) non permette di fare vita di atleta.
Ma questa è la norma.
Quello che mi fa incazzare che ci sono persone che vorrebbero - con sacrifici - fare questa vita ma non esistono corsi o allenatori che ti prendono sul serio e ti insegnano veramente, che ti correggono, ti motivano e ti creano un "gruppo di lavoro ".
I corsi li fanno per i ragazzini ( e molte volte pure male ).
Bah scusate lo sfogo

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Rieccomi nel mentre che cerco di applicare i vostri consigli! :-)
Mi sto applicando per cercare di entrare in campo più tranquillo e cercare soprattutto di forzarmi a guardare il più possibile la pallina ed arrivarci facendo tanti passettini piccoli per essere meglio centrato. Sto mano mano sentendo di raggiungere un po' più confidenza.
Quello che ancora sento che un po' mi manca è la prontezza nell'apertura......spesso apro in ritardo oppure lascio l'apertura a metà, col braccio che non si stacca completamente dal corpo (sul dritto soprattutto), mentre un altro problema che riscontro è di essere un po' in bambola all'uscita dal servizio.....spesso non sono pronto a raggiungere una risposta al mio servizio e mi trovo un po' in ritardo..........

Avete qualche altro preziosissimo consiglio?

Thanks

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Secondo me non affronti il problema ma ci giro intorno: finchè ti alleni è giustissimo avere tutti i dubbi del mondo,anzi è proprio grazie a questi che ci si allena e si migliora.

Ma quando invece fai partita, qualunque essa sia, la tua testa dovrebbe essere concentrata SOLO sul lato tattico/strategico.

E' questo il modo migliore per essere "qui e ora", altro che guardare la palla come un autistico.
Il discorso di guardare perennemente la pallina è una emerita   che serve solo ad alienarsi dal presente: è vero che probabilmente impatterai meglio, ma è altrettanto vero che non sarai presente in campo, e il tuo gioco sarà probabilmente volto solo a buttarla di la, monotono e senza senso, e in ogni caso non è detto che non sbaglierai.

C'è il momento di guardare la pallina, il momento di guardare l'avversario, e il momento di guardare il campo: guardare solo la pallina come fosse un amuleto da seduta ipnotica è un mezzo palliativo.

La preoccupazione che senti dentro e che provi dipende esclusivamente dalla mancanza di sicurezza tecnica.


Bisogna prenderne atto innanzitutto, e ricordarsi che vale anche per il tuo avversario,e già sapere che siamo tutti sulla stessa barca dovrebbe darti un pò di tranquillità.

Potrebbe aiutarti fare questa piccola riflessione: è inutile che ti arrovelli tanto per cercare di non sbagliare,tanto quello che sai fare lo sai fare, e quello che non sai fare non lo sai fare.

Non sarà concentrandoti che diverrai migliore di quello che sei. Ma sicuramente agitandoti diventerai peggiore di quello che sei.
Praticamente ti stai mettendo i bastoni tra le ruote da solo.

Concentrati sulla partita, non su come effettuare i colpi, che tanto il tuo corpo si sa arrangiare: guarda la racchetta del tuo avversario quando la palla è dalla sua parte del campo per interpretare e cercare di anticipare le sue mosse, guarda la pallina quando ti viene incontro per impattare bene, guarda il campo avversario per decidere DOVE colpire e pensa alla tattica e basta.

Nel tuo cervello dovrebbe esserci spazio solo per pensieri di questo tipo: "ora servo ad uscire , mi posiziono subito al centro e incrocio la risposta", "attacco in top sul rovescio e appena accorcia entro e attacco e vado a rete"

Appena sposterai l'attenzione sul da farsi qui e adesso, ti ritroverai molto più disteso.

Nel momento in cui sbaglierai un colpo ricordarsi che se sbaglia federer possiamo permetterci di sbagliare anche noi, e che quasi sicuramente o siamo arrivati male con gli appoggi o con il peso del corpo indietro.
Io credo che nel 90% dei casi siano queste due situazioni ad essere le cause degli errori non forzati che facciamo.

E non ultimo se vedi che quel giorno una cosa non gira per il verso giusto abbassa il livello: è inutile accanirsi a fare una cosa complicata se quel giorno non va.

Non ci deve essere nessuna remora a giocare più semplice.
Anzi, è un ottimo modo di diventare più consistenti, e può essere utilissimo contro chi rischia tanto.

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Ibanez81 ha scritto:

3) Continuità.....qua ci sono le dolenti note....sbaglio, sbaglio tanto e permetto spesso e volentieri ai miei avversari di fare punti e vincere partite non facendo praticamente nulla se non ridarmi la palla e più mi dico di sbagliare meno, più la cosa si ripropone....è come se la mia mente mi ascoltasse per un po' e poi se ne andasse per i fatti suoi e mi ritrovo a giocare sempre con un furore che annebbia la mente e a sparare a 1000 ogni colpo.

Non so più che fare....sono molto ma molto amareggiato....

Grazie a tutti quelli che vorranno rispondermi....
Dal nick che porti, immagino che tu sia un chitarrista ... e mi stai già simpatico Laughing 

molto brevemente, il mio pensiero è questo:
devi solo capire che tennista sei ed eventualmente vorresti essere.

Dici di tirare molto forte e con buono stile, ma di sbagliare parecchio, e questo corrisponde abbastanza fedelmente
a quanto ero io anni fa, da ragazzo.
E' chiaro che continuando a giocare e ragionando su quel che fai non puoi che migliorare,
ma alla fine una "scelta filosofica" la devi operare, diversamente saremmo tutti campioni.

O giochi per il senso estetico del gioco e godi dei colpi VERI che metti a segno, oppure giochi
per mettere la palla dall'altra parte del campo una volta in più del tuo avversario.
Guarda, è molto semplice.
Nel primo caso, il risultato del match perde completamente di significato e perdere magari 7-5 6-2 contro un tizio
inguardabile racchettone munito, che gioca solo a farti sbagliare (sulla terra) alzando palle come fosse tamburello,
non ti sposta minimamente.
Nel secondo caso, smetti di compiacerti allo specchio e diventi un agonista.
Rallenti il gioco e cerchi di capire, velocemente, cosa dà fastidio al tizio che sta dall'altra parte della rete.
Palla alta e molle sul rovescio? Bene, la tua partita diventa giocare così.
Filosoficamente, smetti di cercare di giocare bene tu e impara a far giocare l'altro.
Mettere la palla di là una volta in più del tuo avversario, lo diceva Vilas, mica uno scemo qualunque.

descriptionSconforto più totale - tanti errori e mancanza vittorie - Pagina 2 EmptyRe: Sconforto più totale - tanti errori e mancanza vittorie

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ciao leggo ora il tuo post... praticamente sembra quello che succedeva a me fino a qualche tempo fa.
Questa stagione causa problemi fisici, mi ha visto partecipare a pochi tornei... l'ultimo dei quali però mi ha portato fino agli ottavi di finale.
Da qui la consapevolezza di alcune cose.
faccio una piccola premessa: anche io, come te, sono uno di quelli che gioca stilisticamente bene (il mio maestro in allenamento mi dice che ho i colpi da 3.5) ma che non rende in partita...
Il mio problema è che praticando un gioco sempre propositivo e cercando sempre di mettere in difficoltà l'avversario, in realtà metto in difficoltà me stesso. Il giocatore medio di IV non tira bordate pazzesche anzi, ti da tutto il tempo di cercare la palla con i piedi e giocare il tuo colpo; quest'ultimo però deve essere tendenzialmente "interlocutorio" ovvero ti deve portare allo scambio, scambio che inevitabilmente durerà alcuni colpi, colpi che tu sei in grado di produrre con un ottima tecnica (lo scrivi al punto 1)
Solo quando hai la palla sicura al 110% vai a chiudere; detto questo a molti IV (me compreso) mancano delle vere e proprie nozioni di tattica...
Altra cosa, giochi in top o piatto? se giochi piatto devi lavorare sulle rotazioni, ti fanno passare più alto sopra la rete (= zero rischi) ed offri al tuo avversario una palla complessa da gestire; la bordata piattona (che a me piace tanto) non è funzionale ad un giocatore medio come noi... il tuo avversario si appoggerà e te la ributterà indietro senza problemi e siccome noi non siamo Federer tirate 3-4-5 bordate alla sesta inevitabilmente sbagliamo regalando il punto.
E' vera una cosa che scrivi, i punti 3 e 4 sono direttamente collegati... meno errori ti portano a diventare sempre più continuo, più continuità ti porta ad essere più concentrato e soprattutto "centrato" sul campo. Stai giocando a tennis devi pensare solo che stai giocando ne' più ne' meno come quando il maestro ti fa fare cesto.
Se ti sblocchi, entri in campo padrone dei tuoi mezzi, sicuro delle tue possibilità e le partite cominciano a durare 2 o 3 ore (invece di un'ora e mezzo al massimo) ma alla fine, come è successo a me, ne esci vincitore... poi se il tuo avversario è più bravo e vince gli dai la mano e te ne vai a fare la doccia ma non avrai rimpianti e di sicuro non torni a casa dicendo "cavolo se avessi gestito quella situazione in quest'altro modo forse avrei vinto quel 15, quel gioco, quel set, la partita".
Spero di non essere sembrato saccente... ho solo riportato la mia esperienza Laughing
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