ATP MONTECARLOPTNews 19 aprile 2010 (n.d.r.)
Riecco Nadal!
Trionfo dal gusto particolareSe non fosse che
Rafael Nadal era reduce dal periodo di digiuno da titoli più lungo della sua carriera, aveva trionfato l'ultima volta a Roma il 3 maggio 2009, il successo del maiorchino in quel di Montecarlo, primo grande torneo della stagione sulla terra, non avrebbe fatto notizia.
E tutto sommato, ancor prima che la settimana di tennis al Country Club cominciasse, bookmakers ed osservatori non dubitavano troppo nell'assegnare al dominatore del rosso il ruolo di netto favorito per la vittoria, nonostante l'ultimo periodo costellato di infortuni
La sesta Coppa alzata da Rafael Nadal davanti al Principe Alberto, potrebbe quindi apparire come una qualunque, ma non è così. Innanzitutto perchè è la sesta...consecutiva!
Tradotto, vuol dire che il mancino di Manacor non perde una partita dall'aprile 2005 su quello che viene definito come il Centrale più bello del mondo.
Un'impresa che va ad inserirsi nel libro dei record.
Mai nessun giocatore infatti era riuscito a vincere per sei volte di fila un titolo Master.
I 5 Wimbledon di Federer e Borg valgono di più, e lo stesso Rafa ha dichiarato di tenere maggiormente alle 81 vittorie di fila sulla terra.
Ma questa di oggi si inserisce di diritto tra le più grandi imprese portate a termine in carriera dal maiorchino.
Non deve inoltre passare inosservato il come è maturato questo trionfo.
In finale Nadal ha tramortito in un'ora e 25 minuti Fernando Verdasco, testa di serie numero 6.
6-0 6-1, come nei primi due turni, contro De Bakker e Berrer.
Ma c'è una bella differenza tra De Bakker, Berrer e...Verdasco!
Da applausi il madrileno: ha lottato, ha tirato a tutta, probabilmente con una prestazione del genere avrebbe rifilato un 6-0 6-1 a molti, non sarebbe stato lui a prenderlo.
Ed è per questo motivo che, a dispetto del punteggio, la partita è stata più che gradevole, regalandoci veri e propri scambi da cineteca.
Quello che ha consegnato a Rafa il punto del 3-1: Verdasco trova un angolo impossibile col cross di rovescio e gioca una volè da maestro, ma l'avversario gli piazza sulla riga opposta un passante giocato con la punta della racchetta dalla prima fila della tribuna.
O quello che ha visto terminare il madrileno in ginocchio e le braccia rivolte al cielo.
Verdasco le prova tutte, ma Nadal si esibisce in recuperi ai limiti delle umane possibilità.
Riprende prima un lob, tirando il controlob con le spalle alla rete, poi uno smash, e poi ancora un altro prima di arrendersi.
Oltre alle impressioni molto positive che Rafa ha destato sul campo, ci sono i numeri ad impreziosire e a dare un valore molto più significativo a quanto fatto dallo spagnolo questa settimana.
Nadal ha spazzato via come un ciclone gli sventurati che si sono trovati sulla sua strada: senza perdere un set, e cedendo solo 14 games in 5 partite.
Non aveva mai dominato a tal punto nei 37 tornei vinti in carriera.
Era riuscito a smarrire solo 18 giochi l'anno scorso a Barcellona, ma in un torneo di livello più basso e giocando solo quattro partite.
Tanto per dare un'idea della differenza, dodici mesi fa da queste parti Nadal si lasciò sfuggire un set in finale con Djokovic, e smarrì nel complesso 32 games.
Aggiungiamo che contro Verdasco, anche restringendo il campo ai soli match sulla terra, Nadal aveva ottenuto una vittoria così schiacciante solo al Roland Garros 2008, erano i tempi della storica doppietta.
Stesso discorso per Ferrer, che era sempre riuscito a raccogliere più dei 5 games raccimolati ieri.
In attesa che cominci la sua caccia al Roland Garros, Federer è avvisato