ATP Open de France - Roland GarrosUbiTennis 20 maggio 2010 (n.d.r.)
Un Roland Garros dimezzatoPolsi fratturati, operazioni all'anca, ginocchia che saltano, caviglie e piedi martoriati. Sembra un recital per parti ortopediche, invece è l'elenco degli infortuni che hanno segnato la stagione e che terranno lontani dal Roland Garros molti dei possibili protagonisti.
Come se l'edizione di quest'anno non fosse già abbastanza destabilizzata da un
Federer sul quale gravano ancora incognite, dalle involuzioni di
Djokovic e Murray, dagli acciacchi di
Fernando Verdasco .
Un appuntamento che parte già con molto amaro per le bocche degli appassionati e ancor più dei giocatori e con la sensazione che qualcosa debba esser fatto, e al più presto, per evitare che gli infortuni continuino a falcidiare il circuito.
La lista degli assenti, illustri e meno illustri, è disarmante, quasi un bollettino di guerra, soprattutto perchè i nomi sono tanti e di primissimo piano:
Nalbandian, Andreev, Del Potro, Davydenko, tanto per citarne alcuni.
Partiamo dalle prime vittime di una stagione sempre più dura: le ginocchia.
L'ultimo in ordine di tempo a rinunciare a Parigi è
David Nalbandian.
L'argentino aveva già subito un intervento all'anca ed era rientrato a Buenos Aires, per poi raggiungere un ottimo livello a Montecarlo, vincendo il miglior match del torneo, quello conto Youzhny. Poi l'ennesima tegola: avverte un fastidio, gli accertamenti rivelano un problema al tendine di un ginocchio ed è costretto a saltare Madrid. Pochi giorni fa arriva l'annuncio definitivo: David è rientrato in Argentina e non sarà a Parigi.
Grave è anche l'assenza di
Igor Andreev, sia per il torneo, che perde un giocatore temibilissimo sul rosso, sia per l'entità stessa dell'infortunio. Il ginocchio destro di Igor fa crack a Madrid contro Hanescu e, a giudicare dall'espressione di dolore nei suoi occhi, è subito chiaro a tutti che si tratta di qualcosa di grave. La conferma arriva dagli esami: rottura di un legamento e stagione finita. Il recupero durerà dai tre ai sei mesi e va detto che, visti i precedenti e l'età, potrebbe segnare definitivamente la carriera del russo.
Non ci sarà nemmeno
Gilles Simon, la cui vena sembrava prossima a esaurirsi da sola, ma che è stata aiutata in questo dalla sfortuna. Il francese soffre per un'infiammazione cronica al tendine del ginocchio destro, problema che lo aveva tenuto fermo due mesi costringendolo a saltare anche gli Australian Open. Rientrato a Marsiglia, aveva ottenuto solo una finale challenger e una serie imbarazzante di sconfitte al primo turno, per poi doversi fermare di nuovo, dopo Miami.
Ginocchia ballerine anche per
James Blake, la cui stagione sulla terra si era chiusa prima ancora di iniziare e che rientrerà sull'erba di Halle, si spera in ottima forma, visto che dovrà difendere i punti della finale del Queen's e rischia seriamente di scivolare fuori dai primi cento.
Passando al polso, che infiniti lutti ha recato ai tennisti e agli appassionati in questo 2010, pare doveroso ricordare l'infortunio di
Juan Martin Del Potro, operato a inizio maggio, il cui rientro è ancora tutto da definire, visto che si parla di sei mesi di stop. Meno scontato è il caso di
Nikolay Davydenko, grande protagonista del finale del 2009, elevato finalmente al rango di personaggio dopo il Master di Londra, altrettanto velocemente dimenticato dopo la suo infortunio. Kolya è fuori dal circuito da Miami, quando una frattura al polso lo costrinse a rinunciare secondo turno contro Troicki. Anche per lui, stop di almeno tre mesi: la sua assenza al secondo slam dell'anno era data per scontata, il suo rientro incerto. Tanto si è parlato del povero Juan Martin, tanto è calato il silenzio a proposito del prode Nikolay, anche se per la verità qualche rumore c'è stato: pare infatti che una microlesione fosse già nota al russo, che casualmente la settimana stessa firmò un contratto di sponsorizzazione con la Dunlop, rompendo con Prince.
Scendendo giù, fino a piedi e caviglie, incontriamo
Ivo Karlovic, che da tempo soffre di un fastidio al tendine d'achille e ha deciso di fermarsi per non compromettere la stagione: Mr. Aceman non esclude neppure l'eventualità di rinunciare ai quarti di Coppa Davis contro la Serbia e a Wimbledon.
Chiudono il conto
Tommy Haas e Radek Stepanek. Al tedesco non ha portato particolare fortuna la nuova doppia nazionalità statunitense. Operato il 26 febbraio scorso all'anca, con una convalescenza stimata di almeno sei mesi, la sua assenza al Roland Garros e a Wimbledon era già nota da tempo. Preoccupante è invece la situazione di Radek Stepanek, teoricamente non infortunato, ma vittima di una sindrome da esaurimento fisico che ne ha provocato un crollo verticale dopo la finale di Brisbane, persa contro Roddick, a inizio stagione. Da quel momento in poi il ceco non ha quasi più vinto una partita, fino a marzo, quando non ha deciso di fermarsi. La sua sindrome da fatica potrebbe dargli tregua per Wimbledon, ma le notizie sono poche.
Il posto degli infortunati sarà preso da Michal Przysiezny, Daniel Gimeno-Traver, Paolo Lorenzi, Ricardo Mello, Kevin Anderson, Kei Nishikori, Taylor Dent, Robbie Ginepri e Igor Kunitsyn tra gli uomini.
Se il quadro non fosse già abbastanza avvilente, vale la pena di ricordare che e’ a rischio anche
Mario Ancic, fresco di ritiro a Nizza e
John Isner, il cui problema alla spalla contro Nadal a Madrid non è ancora risolto, visto che ha lasciato anzitempo la World Team Cup di Dusseldorf.
Da quì all'inizio del Roland Garros, la lista potrebbe allungarsi ancora: auguriamoci che non sia così.