ok, cambierò il mio nick in copia-incolla. ma se trovo cose interessanti non posso fare a meno di condividerle...
piuttosto, potremmo aprire un'area apposita per queste cose? o forse è troppo dispersivo...
comunque a voi la lettura
Perché la percentuale di bimani tra i professionisti aumenta
costantemente? E’ vero che il rovescio ad una mano è destinato a
sparire? Davvero il rovescio ad una mano è sempre più spettacolare di
quello bimane? E come sarà il rovescio del futuro? Scopriamolo in
questa analisi.
La settimana appena trascorsa, con il ritorno alla vittoria di
Amelie Mauresmo, profeta in patria nel torneo indoor di Parigi, e la
scintillante apparizione del giovanissimo talento bulgaro Grigor
Dimitrov nell’Atp di Rotterdam, ha rinfocolato il dibattito sulle
prospettive estetiche del tennis e in particolare sul rovescio ad una
mano, da sempre uno dei gesti più nobili e regali del nostro sport. La
Mauresmo ha incantato il pubblico di casa e gli appassionati con il suo
fantastico, bassissimo back, che ha fatto impazzire le avversarie,
mentre il ragazzino bulgaro ha messo
addirittura a disagio King Kong Nadal, visibilmente in imbarazzo sulle
variazioni che il campione del mondo juniores 2008 eseguiva con il suo
classico rovescio ad una mano.
I puristi e i nostalgici non hanno dubbi: i bimani, le nuove
racchette e le superfici lente hanno ucciso il tennis, secondo costoro
regredito da arte creativa ad esercizio di puro muscolo.
Dall’altro lato gli innovatori, i pragmatici, ribattono che con le
velocità di palla attuali è sempre più difficile sostenere gli scambi
impugnando ad una sola mano, precisando che è proprio questa intensità a conferire al gioco grande spettacolarità,
mentre il tennis di una volta era una gran noia, con le vecchie
racchette si tirava pianissimo, si commettevano un mucchio di errori
banali, eccetera.
Insomma, come ben sapeva Umberto Eco, l’umanità si può suddividere fra apocalittici e integrati.
I primi sono convinti che il rovescio ad una mano è destinato a
sparire, e che il vero tennis sta morendo; i secondi ritengono che il
nostro sport, come ogni campo di attività in cui è impegnata la nostra
specie, si evolve continuamente e i suoi contenuti cambiano alla
ricerca della migliore prestazione, avvicinando l’uomo ai suoi limiti e
assicurando un continuo incremento dello spettacolo.
Ma come stanno veramente le cose?
Davvero il rovescio ad una mano è sempre più spettacolare di quello
bimane? Perché la percentuale di bimani tra i professionisti aumenta
costantemente? E’ vero che il rovescio ad una mano è destinato a
sparire? E come sarà il rovescio del futuro?
In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande.
continua...
piuttosto, potremmo aprire un'area apposita per queste cose? o forse è troppo dispersivo...
comunque a voi la lettura
Perché la percentuale di bimani tra i professionisti aumenta
costantemente? E’ vero che il rovescio ad una mano è destinato a
sparire? Davvero il rovescio ad una mano è sempre più spettacolare di
quello bimane? E come sarà il rovescio del futuro? Scopriamolo in
questa analisi.
La settimana appena trascorsa, con il ritorno alla vittoria di
Amelie Mauresmo, profeta in patria nel torneo indoor di Parigi, e la
scintillante apparizione del giovanissimo talento bulgaro Grigor
Dimitrov nell’Atp di Rotterdam, ha rinfocolato il dibattito sulle
prospettive estetiche del tennis e in particolare sul rovescio ad una
mano, da sempre uno dei gesti più nobili e regali del nostro sport. La
Mauresmo ha incantato il pubblico di casa e gli appassionati con il suo
fantastico, bassissimo back, che ha fatto impazzire le avversarie,
mentre il ragazzino bulgaro ha messo
addirittura a disagio King Kong Nadal, visibilmente in imbarazzo sulle
variazioni che il campione del mondo juniores 2008 eseguiva con il suo
classico rovescio ad una mano.
I puristi e i nostalgici non hanno dubbi: i bimani, le nuove
racchette e le superfici lente hanno ucciso il tennis, secondo costoro
regredito da arte creativa ad esercizio di puro muscolo.
Dall’altro lato gli innovatori, i pragmatici, ribattono che con le
velocità di palla attuali è sempre più difficile sostenere gli scambi
impugnando ad una sola mano, precisando che è proprio questa intensità a conferire al gioco grande spettacolarità,
mentre il tennis di una volta era una gran noia, con le vecchie
racchette si tirava pianissimo, si commettevano un mucchio di errori
banali, eccetera.
Insomma, come ben sapeva Umberto Eco, l’umanità si può suddividere fra apocalittici e integrati.
I primi sono convinti che il rovescio ad una mano è destinato a
sparire, e che il vero tennis sta morendo; i secondi ritengono che il
nostro sport, come ogni campo di attività in cui è impegnata la nostra
specie, si evolve continuamente e i suoi contenuti cambiano alla
ricerca della migliore prestazione, avvicinando l’uomo ai suoi limiti e
assicurando un continuo incremento dello spettacolo.
Ma come stanno veramente le cose?
Davvero il rovescio ad una mano è sempre più spettacolare di quello
bimane? Perché la percentuale di bimani tra i professionisti aumenta
costantemente? E’ vero che il rovescio ad una mano è destinato a
sparire? E come sarà il rovescio del futuro?
In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande.
continua...