Chiarito il concetto che le gambe spingono dal basso verso l’alto e da dietro in avanti, mi piacerebbe capire meglio come avviene il trasferimento di energia dalle gambe alle anche, per me l’anello della catena piu’ misterioso e incomprensibile.
Provando un esercizio consigliato da wik ( sempre sia lodato..) per correggere il comune difetto di finire in trottola dopo aver spinto di dritto, ho notato una cosa mai notata prima : separando volontariamente il movimento delle gambe da quello delle anche, ho maggiore "coscienza" della muscolatura che si occupa di ruotare le anche autonomamente ( sapete ballare il twist ? ). Allora comincio a pensare ai due movimenti in maniera distinta … le gambe che portano tutto il corpo giu e su, le anche che ruotano per i fatti loro ( si fa per dire..) e il tronco segue.
Risultato: il tronco sembra potersi muovere molto piu’ velocemente, immagino perchè le anche hanno prodotto rotazione da "forza propria", e cosi’ facendo hanno potuto collaborare direttamente alla rotazione del segmento superiore strettamente connesso.
Evidentemente, le nostre buone intenzioni di aiutare le anche attraverso la spinta diretta della gamba destra ( testa del femore contro la sua sede nel bacino), causerebbe una rotazione "indotta" , cosicchè si evita di attivare la muscolatura responsabile della rotazione indipendente delle anche ed i nostri buoni propositi fallirebbero miseramente.
L’effetto "trottola" sarebbe quindi causato dalla disconnessione dei segmenti gambe-tronco dovuti al rilassamento della muscolatura delle anche, ottenendo una rotazione del tronco priva di aiuto e che farebbe cosi’ il triplo della fatica in quanto dovrebbe , oltre che ruotare, trascinarsi dietro anche la parte inferiore del corpo incoscientemente disconnessa.
Lo so.. sembra un po’ folle.... salvatemi !!!Ciao
Alberto