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Il variegato mondo dei quarta categoria

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Promemoria primo messaggio :

Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball

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johnnyyo ha scritto:
carliandrea ha scritto:


La SOLIDITA ti dà quella sicurezza mentale per poter fare VERAMENTE il tuo gioco,i vincenti vengono come conseguenza.


Quoto questa frase alla STRAGRANDE! Giocando un tennis solido (e riuscendo a farlo, soprattutto...), si acquista molta più fiducia nei propri colpi e giocare un vincente nel corso del match appare via via più naturale e meno azzardato di prima!
Per me è stato proprio così!




Parole sacrosante!

Io a tirare alla cieca, o la va o la spacca, non mi diverto proprio!

Che senso ha a questi livelli tirare un vincente e poi sbagliare 5 diritti di fila?

io lo trovo deprimente, beati voi che vi "divertite"!

Io voglio inchiodare il mio avversario sulla diagonale e tenere lo scambio, con movimenti fluidi, sbagliando il meno possibile, giocando profondo il più possibile.

L'avversario si accorge che sei solido e comincia ad andare in paranoia cercando di abbreviare lo scambio.
E' lui che deve cedere per prima, anche fisicamente, e poichè sta andando con la lingua di fuori, cerca all' ultimo il vincente con la gran botta...che inesorabilmente esce di un paio di metri Twisted Evil

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johnnyyo ha scritto:





Innanzitutto
Sonny ha intitolato la discussione “il variegato mondo dei QUARTA”, quindi
stiamo parlando di persone che nel loro (e mio…) piccolo fanno delle
competizioni!


Questo per
tagliare corto sui numerosi post che dicono in qualche modo “Gioco Solo per
divertirmi e mi diverto se sparo un tennis Champagne!”, bene, desiderio lecito
e rispettabilissimo, ma qui stiamo parlando di un altro ambito (secondo me…),
ovvero di persone che spesso lavorano 9 o 10 ore al giorno, ma alle 19.00
scappano dall’ufficio per andare a giocarsi il secondo turno di chissà quale
torneo sparso per le campagna, magari anche un po’ lontano da casa, su un
campetto infame per il puro gusto della COMPETIZIONE, dove l’obiettivi
principale può essere solo uno: vincere.




johnnyyo ... che dire?

cheers

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Credo di dire una banalità ma non esiste il "rischio zero". Un giocatore solido non e' a rischio zero. Tirare un vincente (come dite voi) non e' a rischio zero.
Semplice.
John quoti Andrea ... Ma lui ha detto qualcosa di differente... Lo quoti e dici che la solidità ti mette nelle condizioni di tirar vincenti. Ne convengo, ma non e' allora il tuo stile e il tuo obiettivo... Hai appena detto che il tuo totem e' il tuo maestro a zero rischi...
Allora, riavvolgiamo il nastro e partiamo dal fatto che esser solidi significa assumersi rischi ritenuti accettabili. Quando perde il tuo maestro...vuol dire che non era abbastanza solido e che i rischi che si e' assunto erano: o inferiori alle necessita' o superiori alle sue possibilità.
Tutto qui. Ma non voglio sembrar polemico, cerco solo di rientrare nel buon senso tennistico.

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In quarta categoria VINCE chi sbaglia di meno, NO chi tira vincenti Basketball

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In Quarta o nel Tour vince chi calcola meglio i rischi. E dopo che li ha calcolati gioca sulle capacita'.
Et de hoc satis [code]

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... Poi, se ha capacita' elevate va lontano, altrimenti subentra la "livella"...

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voi dite bene di rischiare poco in partita, ma quando costruisci con uno scambio solidissimo sulle diagonali, finalmente lui accorcia, tu giochi il tuo vincente a rischio accettabile (palla lenta in mezzo al campo) sul rovescio altrui, l'avversario ci arriva male e alza un pallonetto lento e corto... ora devi solo chiudere uno smash facile facile, che potresti chiuedere anche giocandolo di testa... invece la cacci malamente in mezzo alla rete!!!
questo è il tennis, le palle più semplice le giochi spesso con meno attenzione, quindi diventano comunque complicate!
io cerco di giocare con un misto di solidità e colpi vincenti, mi costruisco il punto scambiando da fondo per andare poi a chiuderlo verso rete.
non è così semplice come sembra, gioca anche l'altro che (bastardo) vuol far punto anche lui... allora bisogna trovare un compromesso tra il tuo miglior modo di giocare, e quello che pensi sia il miglior modo per metterlo in difficoltà... insomma non puoi stravolgere completamente il tuo gioco sempre, qualche volta va bene, ma sempre è difficile, anche perchè non sempre si rende di più...
il mio rovescio non è molto solido, ci sto lavorando, ma se l'avversario mi gioca forte sul rovescio, devo trovare modo di evitarlo, non posso sempre accettare lo scambio... ne uscirei perdente, e non posso nemmeno smettere di fare tornei fino a quando il mio rovescio diventa solido (potrebbe non succedere mai, ci lavoro da sempre!!! Sad ), il compromesso è d'obbligo, ogni partita e ogni avversario vanno valutati ogni volta in modo differente...

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Che strano! Finalmente "qualcuno" si e' accorto che nel tennis c'è un avversario che non vuol perdere. Un "solidissimo" avversario....

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kingkongy ha scritto:
Che strano! Finalmente "qualcuno" si e' accorto che nel tennis c'è un avversario che non vuol perdere. Un "solidissimo" avversario....


Quotoneeeeeee!

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infatti mancava l'avversario... io ci provo a fargli il punto, ma lui, diabolicamente, riesce sempre a farmi il dispetto di tirarla indietro!!!
ieri sera nell'allenamento settimanale abbiamo fatto uno schema:
3 diritti, 3 rovesci, 1 diritto d'attacco a uscire, 1 volè, 1 smash, 1 volè, 1 smash, 1 volè infine sul pallonetto lungo del maestro dovevamo giocare una palla lenta e alta (detto anche campanile difensivo): dopo il primo giro ho detto al maestro che se l'avversario mi prende, l'attacco forte, le 3 volè, i 2 smash, è giusto che faccia punto lui, e quindi posso permettermi di recuperare il suo splendido pallonetto con un colpo da sotto le gambe!!! lol!

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Il mio "rischio zero" era chiaramente una espressione eccessiva per enfatizzare un certo tipo di gioco e giocatore. E credo che abbiate tutti più o meno individuato a cosa mi stavo riferendo come stile di gioco.
Poi sappiamo perfettamente che il "rischio zero" non esiste e che l'errore è dietro l'angolo, anche sulla palla più semplice di questo mondo. Ma di certo cercare un vincente da 3 metri fuori dal campo al 3° colpo comporta più rischi che chiudere una palla semplice a metà campo dopo un lungo scambio in cui abbiamo buttato l'avversario lontano.
Qualcuno non è d'accordo con quanto espresso sin qui?

Bene, per quanto riguarda il punto "Quando il mio maestro perde è perché si è assunto rischi troppo grandi?" no, generalmente capita quando trova un avversario più forte! Tutto qui.

Io credo che nessuno stia affermando (almeno non io) che giocare in un certo modo sia garanzia di vittoria, ma di certo aumenta le percentuali! Sempre usando l'esempio del maestro che ormai va di moda, lui certamente perde se trova uno più forte, ma è molto molto molto molto raro che esca dal campo sconfitto se appena appena il livello è simile. Diciamo che non si batte da solo, come spesso fanno tante altre persone, io per primo intendiamoci!

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kingkongy ha scritto:
Che strano! Finalmente "qualcuno" si e' accorto che nel tennis c'è un avversario che non vuol perdere. Un "solidissimo" avversario....


ma che quotoneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee


prendersi dei rischi nel tennis e' fondamentale..........ribadisco se volete puntare piu' in alto ci sono partite che il rischio va' preso sia in 4° che in atp quindi dico che se la vostra ambizione e' essere solidi giocando contro uno solido e fare 3 set in 5 ore mi permetto di dire che chi fa' questo rimarra' un solido giocatore di 4° tutto qua.
poi se dalla 4° andate avanti e trovate nella categoria superiore e trovate chi il rischio lo prende sempre e vi accorgete che nn e' un rischio ma la normalita' le mazzate si sprecano....

io penso che la 4° categoria sia un introduzione mentre poi cambiano un pochino le cose....quindi pensare di vincere sempre anche snaturando il gioco solo per vincere nn porta lontanissimo....anche perche' poi e' difficile cambiare la mentalita'

oggi per esempio se avete visto e prendete questo che dico con le pinze perche' il nostro livello e' diverso ma va sempre rapportato a noi...quindi chi corre in 4° da fondo nn correra' mai come nadal.... e chi tira i vincenti da fondo in 4° non tirera' bordate alla berdich

oggi berdich contro murray ha adottato un tennis super aggressivo e lo scozzese si e' limitato solo nel recupero.......risultato murray spaccava racchette per terra e l'altro tirava le fionde......ora mi direte 9 su 10 vince murray sulla terra con berdich ci sta' giustissimo ma quando di la' c'e' qualcuno che tira e tira ed e' in giornata il fondista si deve inventare qualcosa e murray oggi nn si e' inventato niente..........

il gioco solido e' un mix di aggresivita' e concretezza questo per me e' un gioco solido...il limitarsi a nn forzare colpi per non sbagliare secondo me nn e' un gioco solido

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nell' AO 2009 Verdasco in semi contro Nadal ha giocato 96 vincenti. 96!!!!!!!!
E ha perso lo stesso.

Sbagliare meno (forzato o non forzato) è sempre importante a qualunque livello. GLi stessi pro, se hanno un bilancio vincenti/errori sfavorevole non vincono le partite.
Prendiamo il vincente per antonomasia: l'ace. Vi pare che Karlovic sia numero 1? Eppure ne tira di ace, quindi dei bei vincenti. Certo, è importante anche procurarsi punti gratis coi vincenti, ma la solidità è sempre fondamentale.
Poi è vero che la solidità la possiamo declinare in tanti modi. Ci sono giocatori solidi che giocano a regimi bassi e altri, sempre solidi, che fanno viaggiare la palla più svelta e sopportano ritmi più alti. Ma saper mantenere la palla in gioco il più a lungo possibile è quello che fa la differenza.

Quindi... sonny ha ragione.

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nell' AO 2009 Verdasco in semi contro Nadal ha giocato 96 vincenti. 96!!!!!!!!
E ha perso lo stesso.

Sbagliare meno (forzato o non forzato) è sempre importante a qualunque livello. GLi stessi pro, se hanno un bilancio vincenti/errori sfavorevole non vincono le partite.
Prendiamo il vincente per antonomasia: l'ace. Vi pare che Karlovic sia numero 1? Eppure ne tira di ace, quindi dei bei vincenti. Certo, è importante anche procurarsi punti gratis coi vincenti, ma la solidità è sempre fondamentale.
Poi è vero che la solidità la possiamo declinare in tanti modi. Ci sono giocatori solidi che giocano a regimi bassi e altri, sempre solidi, che fanno viaggiare la palla più svelta e sopportano ritmi più alti. Ma saper mantenere la palla in gioco il più a lungo possibile è quello che fa la differenza.

Quindi... sonny ha ragione.

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FederYonex ha scritto:
nell' AO 2009 Verdasco in semi contro Nadal ha giocato 96 vincenti. 96!!!!!!!!
E ha perso lo stesso.

Sbagliare meno (forzato o non forzato) è sempre importante a qualunque livello. GLi stessi pro, se hanno un bilancio vincenti/errori sfavorevole non vincono le partite.
Prendiamo il vincente per antonomasia: l'ace. Vi pare che Karlovic sia numero 1? Eppure ne tira di ace, quindi dei bei vincenti. Certo, è importante anche procurarsi punti gratis coi vincenti, ma la solidità è sempre fondamentale.
Poi è vero che la solidità la possiamo declinare in tanti modi. Ci sono giocatori solidi che giocano a regimi bassi e altri, sempre solidi, che fanno viaggiare la palla più svelta e sopportano ritmi più alti. Ma saper mantenere la palla in gioco il più a lungo possibile è quello che fa la differenza.

Quindi... sonny ha ragione.


il gioco solido e' un mix di aggresivita' e concretezza(che sta per nn tirare ad occhi chiusi...ma a metterla dentro con un po' di cervello) questo per me e'
un gioco solido...il limitarsi a nn forzare colpi per non sbagliare
secondo me nn e' un gioco solido

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FederYonex ha scritto:
nell' AO 2009 Verdasco in semi contro Nadal ha giocato 96 vincenti. 96!!!!!!!!
E ha perso lo stesso.

Sbagliare meno (forzato o non forzato) è sempre importante a qualunque livello. GLi stessi pro, se hanno un bilancio vincenti/errori sfavorevole non vincono le partite.
Prendiamo il vincente per antonomasia: l'ace. Vi pare che Karlovic sia numero 1? Eppure ne tira di ace, quindi dei bei vincenti. Certo, è importante anche procurarsi punti gratis coi vincenti, ma la solidità è sempre fondamentale.
Poi è vero che la solidità la possiamo declinare in tanti modi. Ci sono giocatori solidi che giocano a regimi bassi e altri, sempre solidi, che fanno viaggiare la palla più svelta e sopportano ritmi più alti. Ma saper mantenere la palla in gioco il più a lungo possibile è quello che fa la differenza.

Quindi... sonny ha ragione.


quoto e straquoto.discorso valevole tra i pro...figuriamoci nei quarta.

in un torneo sociale tempo mi è capitato di giocare contro una mia amica con la quale gioco abitualmente.ci conoscevamo alla perfezione e io sapevo che se io sono solida lei lo è molto più di me e a differenza di me non ha un bel rovescio visto che con il rovescio la manda solo di là.

sono entrata in campo con l'idea di condurre il gioco, di tenere lo scambio ma di decidere io cosa fare e costringerla sulla difensiva non solo sul rovescio ma anche sul dritto. forse non era neppyre la tattica giusta ma così avevo deciso

e così è stato per un intero set (forse il più bel set che io ho mai giocato in torneo) nel quale ho fatto molti vincenti e pochi errori, peccato che dall'altra parte c'era una che non faceva vincenti ma soprattiutto non faceva errori.

è finita la tie breack nel corso del quale ovviamente ho prodotto una serie di vincenti e una serie di caXXXXte.morale della favola ho perso il tie 12 a 10 (sul secondo set soprassediamo perchè ero una vipera ferita!!!!)

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La solidità deve essere sempre rapportata all'avversario di turno.

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Mah io non condivido del tutto quello detto da Sonny. Io sono uno scarso giocatore di quarta che si diverte a remare come un dannato da fondo ma pure impegnandomi più di 20 volte la palla dall'altra parte non la riesco a mandare in torneo . Credo sia oltre per la mancanza di tecnica anche per un concetto mentale. Se ad esempio mi trovo contro un regolarista penso " OK lui non sbaglio io sbaglierò ". Allora pur di non addormentare la partita cerco di variare il mio gioco sempre rimanendo piuttosto sicuro e facendo affidamento su quello che so fare bene. In casi estremi giro l'impugnatura da strong eastern a semi western e lì do il tutto per tutto. Ultimamente però sto provando con successo la tecnica tipo "rema forte e prega" che mi dà + o - gli stessi risultati ma forse più divertimento in campo e fiducia in sè stessi. Un esempio a alti livelli può essere il John Isner dell'ultimo periodo molti gratuiti ma anche molti vincenti. Ora il mio ragionamento e se lui che è un campione sta migliorando così tanto dando continuità ai suoi colpi fortissimi perchè noi amatori non possiamo prendere un po' da lui e magari prima imparare una buona tecnica che permetta di condurre il gioco nel bene e nel male per poi migliorare il controllo e il tocco. Alla fine ci guadagna solo l'umore e la fiducia. Io la vedo così

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ma infatti qua nn si parla di sparare tutto il match ma in alcune circostanze e quando la palla dell'avversario ce lo concede......
tirare per un intero match e' autolesionistico e' chiaro...se in quel match avesti alternato regolarita' all'aggresivita' avresti vinto...
il problema grosso e' che quando riesci a fare 2-3 vincenti di fila ti senti che quel momento nn finira' mai ma aime' i passaggi a vuoto ci sono nei match ed e' propri li che bisogna riuscire a gestirsi senza perdere la testa...

mix aggressivita' e concretezza....

1 anno fa' feci un torneo sociale al panda.....primi turni passati facile...
poi mi presento ai quarti con un over 50...tutti a dirmi quello e' un padre eterno e' arrivato 3° in italia over 50 nelle finali a cesenatico mi pare....arrivo sul campo cominciamo e vado subito 3-0 per me da li il delirio suo........nel senso che nn e' che ero io a sbagliare ma era lui che mi ha tirato tutto il repertorio palle corte slice all'incrocio delle righe ecc.......
io che correvo come un picchio per limitare i danni.........
merito suo che era piu' bravo ma di regolarista aveva poco giocare sulle righe nn e' giocare in sicurezza io c'ho provato a prendere l'iniziativa ma lui era alla fine che aveva in mano il gioco.......

chiudo i miei commenti tanto ognuno poi alla fine fa' il suo tennis.....
cmq i discorsi stanno a zero il piu' bravo vince perche' se nel tuo baglio hai una base di varieta' di colpi le partite in un modo o nell'altro le partite le porti a casa..

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Non si tratta di "colpi vincenti", non equivochiamo e non cadiamo nel qualunquismo.
Il concetto e' un altro. Nadal sbaglia molto? E' abbastanza solido? Ok, gioca di colpi vincenti? Si' eccome! Ma secondo voi non rischia? Ti trovi uno che tira 96 vincenti e non rischi??? Ma avete idea di che velocità e peso palla stiamo parlando? secondo voi Nadal entra in campo e dice: "L'importante e' non perdere. Non sbagliAre Raffino bello!!".
Scusate, ma vi state sbagliando.
Nadal con Verdasco ha rischiato eccome, perché se non lo avesse fatto, colpo dopo colpo, non avrebbe vinto con uno che fa 96 vincenti! Significa calcolare i rischi di ogni colpo e giocare a livelli stellari! Ma davvero credete che Nadal in quei momenti stesse pensando "mandala di la' che sbaglia lui!"???? State scherzando, vero?
Pertanto Quarta o ATP non e' tirar vincenti o respingere la palla, bensì fare il proprio gioco, rischiando tutto quello che e' necessario rischiare. Verdasco ha rischiato 96 volte bene e non altrettante volte a buon fine. Ci ha provato...perché voleva VINCERE. Poi Nadal e' stato più bravo... Ma ha rischiato, eccome!

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Ragazzi, secondo me da qualche post avete iniziato a tirare in ballo esempi un po' troppo alti, rispetto al titolo della discussione Smile

Però in generale l'espressione qui sopra "Calcolare i rischi ad ogni colpo" mi piace, e si può tranquillamente estendere a tutte le categorie.

Infatti sono convinto che quando uno matura (in base al proprio livello) quanta percentuale di rischio comporti il tal colpo piuttosto che un altro in modo corretto sia già molto il là coi lavori per essere un ottimo giocatore!
Poi certamente un pro che si trova la palla comoda a metà campo non può pensare "aspetta che la butto di là, poi vediamo", perché per lui cercare il vincente da lì non è impresa così ardua... certo, ogni tanto potrà sbagliare, ma ha sicuramente nelle corde quel colpo ed è giusto che lo cerchi.
Tornando ai giocatori di IV categoria, come dice il titolo della discussione, si vedono spesso tennisti che cercano soluzioni improbabili e cmq con pochissimo margine di sicurezza per il loro livello.

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kingkongy ha scritto:
Non si tratta di "colpi vincenti", non equivochiamo e non cadiamo nel qualunquismo.
Il concetto e' un altro. Nadal sbaglia molto? E' abbastanza solido? Ok, gioca di colpi vincenti? Si' eccome! Ma secondo voi non rischia? Ti trovi uno che tira 96 vincenti e non rischi??? Ma avete idea di che velocità e peso palla stiamo parlando? secondo voi Nadal entra in campo e dice: "L'importante e' non perdere. Non sbagliAre Raffino bello!!".
Scusate, ma vi state sbagliando.
Nadal con Verdasco ha rischiato eccome, perché se non lo avesse fatto, colpo dopo colpo, non avrebbe vinto con uno che fa 96 vincenti! Significa calcolare i rischi di ogni colpo e giocare a livelli stellari! Ma davvero credete che Nadal in quei momenti stesse pensando "mandala di la' che sbaglia lui!"???? State scherzando, vero?
Pertanto Quarta o ATP non e' tirar vincenti o respingere la palla, bensì fare il proprio gioco, rischiando tutto quello che e' necessario rischiare. Verdasco ha rischiato 96 volte bene e non altrettante volte a buon fine. Ci ha provato...perché voleva VINCERE. Poi Nadal e' stato più bravo... Ma ha rischiato, eccome!


Ti pare che parlassi dell'atteggiamento di Nadal?
Parlavo di numeri. Gli atteggiamenti li lascio allo psicologo.

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Ok, parliamo di numeri.
Quanti vincenti ha tirato Nadal.
Dammi la velocità media delle palle di risposta
Quanti errori indotti.
Quanti chilogrammetri avevano le palle etc etc
Il senso del mio intervento e' che non esiste un algoritmo matematico di vittoria nel tennis, così come non esiste, a qualsiasi livello, il "sbagliar meno che fa vincere".
La palla viene mandata dall'altra parte del campo " in funzione dell'avversario ".
Se l'avversario e' da 96 vincenti che sono l'equivalente di 22 game (!!!), uno deve assumersi una quantità enorme di rischi!
E il rischio (chiamasi gesto tecnico portato all'estremo) non e' solo un "vincente".
Ragionare in termini di vincenti e' un tennis da PlayStation. Non esiste nella maniera più assoluta alcun giocatore di tennis agonistico che possa permettersi di ragionare in termini di "tanto sbaglierà lui". Nadal e' un grandissimo attaccante (dal mio punto di vista), il fatto che non scenda a rete e' ininfluente.
In Quarta o in Apt ci sono due tennisti in campo. Vince non chi sbaglia meno ma chi impone il proprio gioco.
Non e' "mantenere in vita la palla il più possibile". Assolutamente no, irrealizzabile e suicida. E' non mettere l'avversario nelle condizioni di colpire (o colpire bene) la palla. Sono due posizioni psicologiche, tattiche e tecniche differenti. Purtroppo mi hanno insegnato così ... E quando facevo... Facevo bene. Ora sono nella categoria più infima della Quarta, pertanto chiunque, qui sul forum potrà vincere con me. Ma sono certo di giocare a Tennis, con la T maiuscola. Senza rimpianti. Senza rimorsi. O crisi di nervi. Con il migliore dei sorrisi e col massimo rispetto dell'avversario.
Molto semplice, non credi?

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Tu parli di Nadal in quella partita e in generale, io parlavo di numeri nel senso di rapporto vincenti/errori, mi pare di averlo scritto. Mica ho detto che Nadal la ributta di la e basta come fa qualche 4a.
Non ho parlato anche dI karlovic e ace?

E poi lo dicono anche marstri e coach tipo Sartori che fino ad un certo livello vince chi sbaglia meno. Non lo dico solo io o Sonny

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Le parole sono sacchi vuoti, ognuno li riempie del significato che vuole...
Mai sentito Sartori dire ai suoi allievi prima di entrare in campo: "Mi raccomando non sbagliate!".
Dire "vince chi sbaglia meno" e' come dire "spero nella pace nel mondo". Lo condivido anche io! E' come ci si arriva...che fa la differenza. Basta guardare cosa insegna Sartori per capire che i suoi allievi sono addestrati alla " guerra " e non solo alla trincea...

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Con i miei, interventi, pero', non vorrei farti pensare che ti stia rispondendo a muso duro o con tono saccente! Mi dispiacerebbe. Parecchio.
Cerco solo di sostenere una "sfumatura" che per me e' importante. Lo e' stato per me quando ero un pistolino da agonistica e per il bellissimo Tennis che ho visto insegnare da bellissime persone!
Quindi ti chiedo di leggere i miei post con un sorriso.
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