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Il variegato mondo dei quarta categoria

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Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball

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Sono, in linea di massima, d'accordo su tutto.
In particolare "quoto" al 110% la tua ultima parte.
Sonny Liston ha scritto:
Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.

Però .. però ... io gioco a tennis per divertirmi, se anche dovessi (probabilmente mai) vincere un torneo sarebbe un torneo di 4cat .. non Wimbledon ne gli Internazionali d'Italia o un qualsiasi future ... quindi niente di clamoroso (almeno per il sottoscritto)
Onestamente a me piace di più perdere e divertirmi a giocare 10vincenti in un match e 10000errori non forzati, che mettermi lì tutto il tempo a tenere lo scambio, aspettando che l'altro sbagli ...

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Yeah sacrosante parole, da incidere a fuoco sotto il tappo di ogni racchetta destinata ad un uso amatoriale!!! Cool Purtroppo a mente fredda sono consapevole dei miei limiti tennistici, e mi rendo conto che tenere il palleggio è sempre la cosa migliore per ottenere il punto, ma poi, quando mi trovo con i piedi dentro al campo e quell'angolino in lungolinea che mi chiama, mi si chiude sistematicamente la vena... Embarassed
Forse, in torneo, le cose cambieranno... vi farò sapere appena mi iscrivo al primo!!! Wink

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Ciao è il mio primo commento su passionetennis e mi sento di condividere quanto affermato da Sonny. Anche se vi scorgo un possibile limite: pur di far punto e di non sbagliare c'è chi sceglie sempre la tattica del "buttarla di là" sperando che sia l'avversario a commettere l'errore. In questo modo si possono vincere le partite ma difficilmente si migliora...Dunque credo che una condotta di gioco ideale possa essere un mix di disciplina ed efficacia, in altri termini non forzare sempre e provare in ogni circostanza il colpo ad effetto ma farlo solo a ragion veduta contenendo al massimo le possibilità di errore. Certo, facile a dirsi e difficile da praticarsi, io sono il primo che dovrei applicare questa regoletta e lo faccio poco Smile .

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Sonny Liston ha scritto:




Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball


Ciao caro
Ovviamente concordo su tutto ciò che hai scritto solo che... io ne sono la negazione vivente Laughing Fatto salvo che NON mi ritengo più forte di quello che sono. Più di ritenermi una pippa cosa potrei fare?

Ne abbiamo parlato anche al telefono. Giocando ho sempre di fronte a me il dilemma mi voglio divertire o voglio vincere?

E' chiaro che contro un giocatore decisamente più forte di me optare per una delle 2 opzioni non porta ad una variazione del risultato finale. Perderei sia cercando di giocare un buon tennis sia cercando di ributtare la palla di la.
Anche contro contro un giocatore decisamente più debole (pochiiiiiiiiiiiiii Laughing ) optare per una delle 2 opzioni non porta ad una variazione del risultato finale. Vincerei in entrambi i casi.

Con le 2 tipologie di giocatori sopracitati opto sempre per l'opzione divertimento

Il problema è quando giochi con quella fascia di giocatori dal "poco più debole al poco più forte". In questo caso concordo perfettamente con te. Giocare ad 8 km/h ti porta molte più vittorie di quante te ne porterebbe giocare cercando il colpo ad effetto. Ma anche in questo caso ho sempre il dubbio "mi voglio divertire o voglio cercare di vincere"?

Nel primo caso generalmente mi diverto mentre gioco ma poi realizzando di aver perso con uno con il quale se avessi adottato una tattica diversa probabilmente sarei riuscito a vincere, mi incazzo a casa Laughing

Nel secondo caso mi "sfracello i maroni" giocando, ma poi a casa son felice di aver vinto Laughing

Quest'ultima ipotesi la utilizzo però soltanto per verificare con me stesso se corrispondeva al vero ciò che avevo pensato dopo la prima sconfitta.
Si anch'io faccio parte del gruppone che quando perde con il pallettaro pippa pensa "ma guarda con chi ho perso, sono più forte di lui, ma per colpa della mia capoccia bacata in cerca sempre del vincente ho perso"

Vero è che se si perde si è più deboli, ma per vedere se e quanto la mia teoria fosse giusta, quando possibile risfido il personaggio e mi impongo di giocare nel modo più cautelativo possibile. Soffro per tutta la durata della partita, mentre gioco mi faccio schifo da solo, Laughing ma di solito la vinco.
Se ci sarà un'ulteriore serie di partite con il tizio, questa è e sarà l'unica partita nella quale mi sono dovuto stravolgere. Ho dimostrato a me stesso che volendo lo batto, ma dalla partita seguente, sarà una sequela di sconfitte perchè giocherò nell'altro modo perdendo puntualmente.

Ormai a 50 anni la pianta è storta e non c'è più possibilità di raddrizzarla Laughing

a presto

Un saluto, Stefano

Ultima modifica di tiebreak il Mar 17 Apr 2012 - 18:29 - modificato 1 volta.

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marcobrad......scusa il ligurismo ma cos'è quella foto da becione incallito?????????

a parte gli scherzi benvenuto tra noi malati di tennis.

sull'annosa questione tra vincere giocando di regolarità (magari inguardabili) e perdere con i splendidi splendenti vincenti mi soffermerò un'altra volta perchè di cose da dire un pò ne ho, però devo riflettere per non urtare la suscettibilità dei tanti permalosi di quarta

to be continued

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Concordo in tutto tranne l'approccio finale .

Ovvio che tendenzialmente bisogna avere una capacita di tenere il palleggio in sicurezza altrimenti non si è giocatori consistenti .
Però ... Cercare di migliorare il proprio gioco anche a discapito dei risultati per arrivare a risultati tennistici migliori penso che sia piú stimolante che fare il regolarista a vita .
E si sa , bisogna sperimentare in partita perchè solo li si hanno le condizioni giuste ( in allenamento è troppo facile ) .

Occhio che per migliorare il proprio gioco non intendo sparare i colpi , ma tentare colpi piú aggressivi , palle corte , un serve and volley ogni tanto ...
Insomma cercare di provocare l'errore dell'avversario piuttosto che sperare solo negli errori dell'avversario .

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ecco il mio pensiero anche se criticabile..........

penso che un giocatore che ha come punto di forza rimandarla di la' in partita con una velocita' approssimativa rimarra' per sempre un quarta categoria che nn e' una cosa brutta pero' se uno comincia a giocare sul serio nn penso sia' un bel punto d'arrivo..........

io la penso cosi quando giocate con amici o gente conosciuta sul sito ecc....provate i colpi certo la palla va tirata al momento giusto e nn sempre pero' va' tirata e pure forte.......

ora nel tennis nn esiste solo il pallettaro da fondo ma c'e' anche chi ti spara una botta da fondo e ti prende la rete anche sulla terra quindi quello che vi consiglio personalmente che differisce da quello che dice sonny e' che se di la' c'e' chi ti rimanda la palla e sapete che nn e' il vostro stile giocare punti lunghissimi accellerate e e prendetevi il punto.....

io sono uno di quelli che stare 2 ore a fare un punto mi stressa quindi alla prima occasione utile provo o il vincente o cmq tiro una palla che mi fa' entrare 2-3 metri nel campo per chiudere in seguito..........

il discorso di sonny fila per il suo stile oppure per un ipotetico giocatore fondista(nn parlo di corsa ma di chi gioca prevalentemente da fondo)...pero' per chi il colpo risolutore c'e' l'ha in canna(cosi si dice a roma per dire di un colpo vincente) lo tiri appena si puo' ma senza esaperare il rischio........

io ho visto dei 2° categoria e anche alcuni di terza alla prima palla lenta ti sparano un chiodo in fronte.....

quindi chiudo dicendo...provate i colpi che se volete salire di livello un colpo a mandarla di la' nn vi servira' ma ogni tanto serve pure la frusta sulla racchetta.....

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personalmente ritengo che nulla faccia crescere di più che sbagliare. giocare di regolarità, eseguendo il gesto tecnico di rimando, direi "senza personalità", francamente credo serva a poco, non nell'ottica del risultato finale (partita vinta/partita persa) ma dal punto di vista della maturazione, della consapevolezza e della soddisfazione personale. non è portare avanti scambi lunghi a 8 km/h che mi spinge ogni settimana a calcare il campo del circolo. diciamocela tutta, tenere uno scambio a basse velocità non è poi così difficile. il gratuito che si concede in partita ad un regolarista, a mio vedere, non dipende dall'incapacità di rimandare la palla di là, ma dalla volontà di imporre, dettare, comandare. e tra l'altro, tirare veloce non equivale semplicemente a sbracciare! il colpo pulito e veloce viene fuori da gioco di gambe, appoggi, aperture, follow-throught etc...! tutto ciò significa crescita tecnica. per me è benvenuto ogni errore che nasce dal tentativo di migliorare, perchè conquistata la consapevolezza di quell'errore (e ci si arriva prima o poi!) si è fatto un passo in più verso un livello ed un'abilità di gioco superiori.

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motombo straquoto! Wink il tennis sottotono mi è talmente ostile..!

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piccola precisazione: lo stile è l'esercizio selettivo della tecnica! imparare a giocare in velocità appartiene al dominio della tecnica! se lo si fa con continuità (c'è chi spinge su tutto) o ad intermittenza, allora si parla di stile!

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j_buckley83 ha scritto:
piccola precisazione: lo stile è l'esercizio selettivo della tecnica! imparare a giocare in velocità appartiene al dominio della tecnica! se lo si fa con continuità (c'è chi spinge su tutto) o ad intermittenza, allora si parla di stile!


quotonee

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Sottoscrivo Sonny, parola per parola... cheers
L'ho vissuto sulla pelle, la solidità é la chiave...
Personalmente mi sono avvicinato al tennis giocato circa un anno e mezzo fa; desideroso di migliorare ho iniziato a farmi seguire da un maestro e i progressi sono stati notevoli.
Tuttavia sino al mese scorso non ho mai giocato una singola partita...solo palleggi ed allenamento al cesto.
Un bel giorno però, al corso mi sono ritrovato in compagnia di un 4.4 che si allena sporadicamente col maestro; il suddetto 4.4, impressionato a suo dire dalla facilità dei miei colpi, mi chiese, col benestare del maestro, di giocare un set e sapendo della mia assoluta mancanza di partite, mi preannunciò che avrebbe giocato come in torneo, giusto per darmene un assaggio.
Inutile dire che la scioltezza con cui riuscivo a spostarlo in palleggio calò e aumentarono inevitabilmente gli errori, ciò nonostante portai a casa il set 6-3 ma con una fatica tre volte superiore a quella che mi sarei aspettato.
Non essendo ancora finita la lezione, il maestro mi propose di giocare qualche game ed io ovviamente accettai.
La mia partenza fu bruciante...3-0 in mio favore, giocando diversi vincenti.A questo punto il maestro, che fino ad allora aveva giocato una palla piuttosto sostenuta, cominciò a variare terribilmente il gioco, alternando slice,palle corte millimetriche,topponi altissimi che mi destabilizzarono e fecero aumentare vertiginosamente i miei gratuiti.
Risultato finale 6-3 in suo favore...in pratica subii un parziale di 6-0 in cui i suoi vincenti si contavano sulle dita di una sola mano.
Inutile dire che la sua fu una scelta consapevole, per dimostrarmi che la solidità e' il segreto per vincere, intendendo il termine dal punto di vista tecnico e soprattutto mentale.
Difatti, sebbene in palleggio avessi la solidità tecnica per metterlo in difficoltà, in partita l'ansia mi impediva di tenere il palleggio, spingendomi alla continua ricerca del vincente su ogni palla.
Da quel giorno la mia visione del tennis è completamente cambiata...sto cercando di destrutturare completamente il mio tennis, ponendo nella solidità il mio unico obiettivo.
Sto imparando ad apprezzare la bellezza di uno scambio vinto dopo una dura lotta, magari su un errore dell'avversario e non su un mio vincente ma soprattutto, ho capito che la base della solidità e' tecnica ( e non riguarda lo stile ovviamente...vedo che molti confondono Wink )
Giorni fa lessi un intervista di Roger in cui un giornalista gli chiedeva poichè da giovane cercasse molto più il serve and volley...la sua risposta fu per me di grande ispirazione...in pratica secondo Federer, la mancanza di fiducia nella solidità dei suoi colpi da fondo, gli generava l'ansia di accorciare gli scambi cercando la rete, anche inopportunamente.
Negli anni ha lavorato su questo aspetto, divenendo il giocatore che conosciamo.
Con questo non voglio dire che essendo più solidi diverremmo un'esercito di Federer, ma di sicuro porteremmo a casa molte piu' partite.
La dimostrazione l'ho avuta in questi giorni...
Ho un amico agonista con cui, da quel fatidico giorno,ho iniziato a giocare qualche set...dopo un paio di sconfitte, ho capito che dovevo imparare ad accettare la lotta, ad avere pazienza e tramutare la tensione in concentrazione.
Ebbene nel weekend l'ho battuto e, con mia grande soddisfazione, l'ho fatto commettendo meno gratuiti rispetto a lui.
Per cui, date retta al "vecchio" Sonny...l'ho vissuto sulla pelle, la solidità é la chiave.



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ariel85 ha scritto:
Sottoscrivo Sonny, parola per parola... Il variegato mondo dei quarta categoria 953229
L'ho vissuto sulla pelle, la solidità é la chiave...
Personalmente mi sono avvicinato al tennis giocato circa un anno e mezzo fa; desideroso di migliorare ho iniziato a farmi seguire da un maestro e i progressi sono stati notevoli.
Tuttavia sino al mese scorso non ho mai giocato una singola partita...solo palleggi ed allenamento al cesto.
Un bel giorno però, al corso mi sono ritrovato in compagnia di un 4.4 che si allena sporadicamente col maestro; il suddetto 4.4, impressionato a suo dire dalla facilità dei miei colpi, mi chiese, col benestare del maestro, di giocare un set e sapendo della mia assoluta mancanza di partite, mi preannunciò che avrebbe giocato come in torneo, giusto per darmene un assaggio.
Inutile dire che la scioltezza con cui riuscivo a spostarlo in palleggio calò e aumentarono inevitabilmente gli errori, ciò nonostante portai a casa il set 6-3 ma con una fatica tre volte superiore a quella che mi sarei aspettato.
Non essendo ancora finita la lezione, il maestro mi propose di giocare qualche game ed io ovviamente accettai.
La mia partenza fu bruciante...3-0 in mio favore, giocando diversi vincenti.A questo punto il maestro, che fino ad allora aveva giocato una palla piuttosto sostenuta, cominciò a variare terribilmente il gioco, alternando slice,palle corte millimetriche,topponi altissimi che mi destabilizzarono e fecero aumentare vertiginosamente i miei gratuiti.
Risultato finale 6-3 in suo favore...in pratica subii un parziale di 6-0 in cui i suoi vincenti si contavano sulle dita di una sola mano.
Inutile dire che la sua fu una scelta consapevole, per dimostrarmi che la solidità e' il segreto per vincere, intendendo il termine dal punto di vista tecnico e soprattutto mentale.
Difatti, sebbene in palleggio avessi la solidità tecnica per metterlo in difficoltà, in partita l'ansia mi impediva di tenere il palleggio, spingendomi alla continua ricerca del vincente su ogni palla.
Da quel giorno la mia visione del tennis è completamente cambiata...sto cercando di destrutturare completamente il mio tennis, ponendo nella solidità il mio unico obiettivo.
Sto imparando ad apprezzare la bellezza di uno scambio vinto dopo una dura lotta, magari su un errore dell'avversario e non su un mio vincente ma soprattutto, ho capito che la base della solidità e' tecnica ( e non riguarda lo stile ovviamente...vedo che molti confondono Wink )
Giorni fa lessi un intervista di Roger in cui un giornalista gli chiedeva poichè da giovane cercasse molto più il serve and volley...la sua risposta fu per me di grande ispirazione...in pratica secondo Federer, la mancanza di fiducia nella solidità dei suoi colpi da fondo, gli generava l'ansia di accorciare gli scambi cercando la rete, anche inopportunamente.
Negli anni ha lavorato su questo aspetto, divenendo il giocatore che conosciamo.
Con questo non voglio dire che essendo più solidi diverremmo un'esercito di Federer, ma di sicuro porteremmo a casa molte piu' partite.
La dimostrazione l'ho avuta in questi giorni...
Ho un amico agonista con cui, da quel fatidico giorno,ho iniziato a giocare qualche set...dopo un paio di sconfitte, ho capito che dovevo imparare ad accettare la lotta, ad avere pazienza e tramutare la tensione in concentrazione.
Ebbene nel weekend l'ho battuto e, con mia grande soddisfazione, l'ho fatto commettendo meno gratuiti rispetto a lui.
Per cui, date retta al "vecchio" Sonny...l'ho vissuto sulla pelle, la solidità é la chiave.





bhe' una palla corta e la variazione del gioco e cmq tutte quelle palle che neanche sfiori sono vincenti.........la palla corta nn e' un colpo facilissimo e neache privo di rischi quindi chi te lo fa' nn e' un giocatore regolare anzi......

qui si parlava di rimandare la palla di la' e il tuo maestro sicuramente nn la rimandava di la' ma ti mandava una palla che era sicuramente difficile da gestire.......

quando almeno io parlava di prendere il campo e' proprio questo che ti tiro una palla difficile da gestire che ti mette in condizione di forzare il tuo colpo o di farti provocare un errore e nn aspettarlo.......lui ha impresso il suo gioco a scapito del tuo

spero di essermi spiegato

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kyashan68 ha scritto:
Però .. però ... io gioco a tennis per divertirmi, se anche dovessi (probabilmente mai) vincere un torneo sarebbe un torneo di 4cat .. non Wimbledon ne gli Internazionali d'Italia o un qualsiasi future ... quindi niente di clamoroso (almeno per il sottoscritto)
Onestamente a me piace di più perdere e divertirmi a giocare 10vincenti in un match e 10000errori non forzati, che mettermi lì tutto il tempo a tenere lo scambio, aspettando che l'altro sbagli ...


giustissimo, credo che la solidità sia indiscutibilmente l'arma decisiva per vincere una partita, devo solo decidere se questo è il mio obiettivo primario. Il giovane 20n deve avere sicuramente questo come obiettivo, ha tanto tempo per migliorare il suo tennis e senza aspirare all'ATP ha una piccola carriera davanti.

Il tennista di ritorno, 40n che rispolvera l'amata racchetta per buttare giù l'odiata pancetta cerca prima di tutto il divertimento, sprecare gli ultimi anni di vigore fisico a fare pallonetti è un delitto!

Il variegato mondo dei quarta categoria 97171

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uff nn mi fa' editare

il tuo maestro nn lo puoi paragonare ad un 4.4 il maestro sara' almeno un terza basso.....quindi se la metti sulla regolarita' ti asfalta' perche' lui il colpo se lo inventa...quindi prima che inventa lui inventatelo tu

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la solidità (tale quale intesa da voi) è la chiave di un gioco senza rischi. ma attenzione, perchè ad un certo punto bisogna fare i conti con la velocità di palla dell'avversario! e allora le cose cambiano! qui si sta facendo la falsa (o quanto meno non sempre vera) identità tra il gioco di rischio e l'inconsistenza! la vera chiave è cercare la consistenza nella velocità

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Ariel, scusa, ma tu non hai fatto 3 game...ti hanno fatto fare 3 game... Smile
Poi, quando il tuo maestro ha tirato fuori la tecnica (non la solidità) non ti ha fatto vedere una palla...

Dire "Difatti, sebbene in palleggio avessi la solidità tecnica per metterlo in
difficoltà, in partita l'ansia mi impediva di tenere il palleggio,
spingendomi alla continua ricerca del vincente su ogni palla
"... mi sembra un pochino azzardato.

Nota bene che quando Sonny dice solidità = tecnica...si potrebbe rispondere: per la proprietà commutativa ...tecnica = solidità.

Se non impari la tecnica non puoi esser solido. Che è quello che ha detto Federer, non il contrario....

Pertanto, tutti quelli che parlano di "crescita tecnica", non parlano di pippe mentali e di colpi vincenti, parlano di costruire swing...che non c'entra con la pazienza e la lotta. Pazienza e lotta sono il "carattere" del giocatore.
Per vincere ci vuole carattere. Eccome.

Per tornare alla tecnica personale, anche se ti armi di pazienza e cerchi di sostenere lo scambio con il maestro...continuerai a vedere le palline quando sono nel tubo prima e dopo il match. Durante sono a velocità e a peso "tecnicamente insostenibili".

La posizione di Sonny è pertanto perfettamente chiara e condivisibile...solo che, "semanticamente" mi trova un po' in disaccordo...hehheheheh ma lui sa che io sono un po' rompiballe e sopporta con un sorriso.

Allo stesso modo - e qui c'è totale unità di visione con il Pelatone - troppo spesso si maschera la presunta tecnica con la Realtà Virtuale Immersiva...perché il colpo tecnicamente perfetto è quello dentro il campo...non quello bello ma fuori....

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Federer non fa piú serve and volley perchè punta sulla solidità ?!?!
NESSUNO fa piú serve and volley perchè hanno rallentato i campi !
Nei campi indor federer va piú che volentieri a rete ed é uno spettacolo .

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Ma difatti ero io a non essere solido, certamente non lui...
Ero io a non voler accettare lo scambio,la lotta ed ho capito che é una questione mentale, che nasce da una base tecnica imho...
Io non ne faccio una questione di imporre il proprio gioco, piuttosto ho spostato la mia attenzione sull'accettare lo scambio sostenuto e le variazioni (di qualunque genere),senza andare alla ricerca del colpo risolutore ad ogni costo...
Insomma : imparare a stare nella partita.

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ariel85 ha scritto:

Insomma : imparare a stare nella partita.


Imparare a stare nella partita é fondamentale , ma é una questione di testa non di gioco , giocare aggressivo cercando il punto ( non sparare a caso lo dico ancora ) nn vuol dire nn stare in partita.

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Panacef ha scritto:

Il tennista di ritorno, 40n che rispolvera l'amata racchetta per buttare giù l'odiata pancetta cerca prima di tutto il divertimento, sprecare gli ultimi anni di vigore fisico a fare pallonetti è un delitto!

Il variegato mondo dei quarta categoria 97171




Panacef for president Il variegato mondo dei quarta categoria 97171

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nardac ha scritto:
Federer non fa piú serve and volley perchè punta sulla solidità ?!?!
NESSUNO fa piú serve and volley perchè hanno rallentato i campi !
Nei campi indor federer va piú che volentieri a rete ed é uno spettacolo .


Non sono d'accordo, hanno rallentato i campi per permettere ai giocatori di rete di arrivarci alla rete. Visto l'innalzamento della fisicità dei giocatori, visto l'aumento della potenza delle racchette , visto l'anticipo di certi giocatori , i giocatori di rete se i campi fossero rimasti iper veloci non arriverebbero alla riga del servizio.

Il fatto è che nessuno ci prova nemmeno ad andare a rete perchè oggi i giocatori sono migliorati tantissimo nel passante, di conseguenza è diventato pico redditizio.

Cmq Federer quando ci va è uno spettacolo, Lodra ancor di piú.

Cmq siamo ot

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kingkongy ha scritto:


Dire "Difatti, sebbene in palleggio avessi la solidità tecnica per metterlo in
difficoltà, in partita l'ansia mi impediva di tenere il palleggio,
spingendomi alla continua ricerca del vincente su ogni palla
"... mi sembra un pochino azzardato.

Nota bene che quando Sonny dice solidità = tecnica...si potrebbe rispondere: per la proprietà commutativa ...tecnica = solidità.

...


sono d'accordo!

una cosa che ho imparato è che in palleggio è una cosa.. in partita è un'altra.

anche io se mi metto a fare un palleggio con un terza basso o un 4.1 forte tengo bene, ma in partita è diverso...

in più mi è capitato diverse volte (da ragazzino), durante il palleggio di riscaldamento, di pensare di essere superiore al mio avversario... per poi uscire dal campo con delle belle bastonate; come invece mi capita attualmente di pensare di perdere perchè il mio avversario ha una palla molto pesante e potente ed alla fine di spuntarla perchè più di 3 palle non le butta dalla mia parte..

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[quote="rafapaul"]
nardac ha scritto:


Non sono d'accordo, hanno rallentato i campi per permettere ai giocatori di rete di arrivarci alla rete. Visto l'innalzamento della fisicità dei giocatori, visto l'aumento della potenza delle racchette , visto l'anticipo di certi giocatori , i giocatori di rete se i campi fossero rimasti iper veloci non arriverebbero alla riga del servizio.

Il fatto è che nessuno ci prova nemmeno ad andare a rete perchè oggi i giocatori sono migliorati tantissimo nel passante, di conseguenza è diventato pico redditizio.

Cmq Federer quando ci va è uno spettacolo, Lodra ancor di piú.

Cmq siamo ot



Ot .


Mmmmh non è proprio così , e se lo fosse non ne capirebbero nulla perchè a rete chi ci va piú ?

In ogni caso da che mondo è mondo la superficie veloce facilita il giocatore da rete perchè il Back o qualunque altro colpo viaggia piú veloce e basso e quindi permette un attacco piú efficiente per prendere la rete .
La superficie lenta , da sempre , permette ai giocatori di arrivare prima sulla palla e quindi di passare meglio , figurarsi i giocatori di oggi con quelle gambe che hanno !

A rete ci andavano a Wimbledon non certo a Parigi ...
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