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Salve a tutti.

Volevo aprire una discussione sul comportamento dell'incordatura sul gioco.

Leggo che ci sono molti pareri contrastanti... riguardo il monofilo o il multi.

Per quanto mi riguarda le principali differenze dei due armeggi possono riassumersi in:

POTENZA: (vince il mono)

PRESA ROTAZIONI: (mono)

SENSIBILITA': (multi)

DURATA : (mono)

PERDITA TENSIONE: (meglio il multi)

VIBRAZIONI: (meglio il multi)

PREVENZIONE INFORTUNI : (meglio il multi)


In pratica il mono è una corda più performante, contro la maggiore sensibilità e pastosità del multifilo.

Aggiungo che la rivoluzione venuta con la potenza del tennis deriva soprattutto dalle nuove corde, più che dai telai.

Noto che molto spesso, i giocatori di club tendono ad usare indiscriminatamente il mono, specie su racchette molto rigide (tipo PD). Questo è molto pericoloso per i tendini-articolazioni...
....perchè unisce alla rigidità del telaio la rigidità della corda.

Oltre a questo vi potrebbe essere un ulteriore problema tecnico... vale a dire che durante il palleggio o una partita non impegnativa il mono crea la falsa impressione di poter tirare più forte, ma quando la tensione della partita prende il sopravvento, le palle volano troppo lunghe, il braccino avanza, e si cade in una spirale che porta inevitabilmente ...alla sconfitta.

A mio parere, sotto tensione, è meglio avere una racchetta che permette di spingere lasciando "andare" il braccio, piuttosto che un "cannone" sparapalle.


Per concludere, sottolineo che quello che ho scritto è TOTALMENTE una impressione personale.

Saluti da Corre.

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correnelvento ha scritto:


Aggiungo che la rivoluzione venuta con la potenza del tennis deriva soprattutto dalle nuove corde, più che dai telai.



interessante questa riflessione

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Non è farina del mio sacco...l'ha detta qualche anno fa un certo Todd Martin.

Ne capirà di tennis?

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vale ha scritto:
correnelvento ha scritto:


Aggiungo che la rivoluzione venuta con la potenza del tennis deriva soprattutto dalle nuove corde, più che dai telai.



interessante questa riflessione


Io credo che le due cose stiano camminando di pari passo........qualcuno ha mai provato una luxilon su una ps 85?....oggi a parer mio le necessità commerciali hanno scalzato di gran lunga l'interesse verso vera innovazione tecnologica...racchette sempre più leggere e rigide...corde sagomate...poliestere...ecc.ecc.ecc.....come si suol dire....il miglior risultato (economico) col minimo sforzo (innovazione tecnologica)......

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Todd Martin, grandissima persona oltre che uno dei pochi tennisti pro a capirne veramente qualcosa dal punto di vista tecnico, fece una dichiarazione ancora più precisa, affermando che nell'ultimo decennio le racchette avevano avuto un avanzamento tecnologico pari al 15-20%, dove le corde ed il loro interagire col telaio erano avanzate almeno dieci volte tanto. Ricordo ancora con ammirazione quando nel '93, il mio secondo anno anno al RG come incordatore, venne lui di persona, allora avanti ed indietro tra i top ten e comunque quasi una star per i suoi modi da gentiluomo (una rarità già ai tempi) ed il suo vestire elegante dentro e fuori dai campi, a chiedermi cortesemente (!) di voler seguire con attenzione l'incordatura della sua mitica "Skunk" (puzzola), la Hammer 6.2 bianca e nera, allora poco più di un prototipo, che sarebbe stata il suo attrezzo fino a fine carriera. Chiedeva informazioni sullo schema che avrei applicato, mi chiese se sapevo incordare a quattro nodi, insomma si interessava a cose tecniche per cui il 90% dei top lasciavano tutta la responsabilità ai loro coach..insomma, una persona preparata che conosce(va) bene quello di cui parla(va)...l'ho incontrato poi diverse volte dopo il fine carriera, e mi sono sorpreso su come si tenesse costantemente informato sull'evolversi della tecnologia (salvo poi apprendere da lui stesso che oltre a fare -saltuariamente- il commentatore televisivo, era perchè collaborava al Tech Board dell'USTA Razz )...

Scusate la digressione "personale" ma era per sottolineare la conoscenza specifica dell'argomento della persona citata...condivido e quoto in pieno le sue esperienze,vivendo a stretto contatto coi due mondi (telai e corde) su cui si basa principalmente il nostro bellissimo sport..si, i telai sono molto progrediti, ma se vedeste quanto si applicano i ricercatori del campo "corde" vi sorprendereste
di quanto cercano di stare sempre un passo avanti...lo stesso budello, teoricamente non migliorabile in quanto già praticamente perfetto così come nasce da centocinquant'anni, ha fatto tali e tanti passi in avanti che oggi ha raggiunto durate (e proporzionalmente prestazioni) impensabili fino a non molto tempo fa...

Mi scuso per la lunghezza e l'OT...e mi scuso con te patillo se non posso quotarti Wink....
I "signori delle corde"...beh magari vanno in difficoltà economiche ma non si fermano ... Smile ...l'innovazione tecnologica continua..ed è un bene per tutti.

Mario

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correnelvento ha scritto:

POTENZA: (vince il mono)

PRESA ROTAZIONI: (mono)

SENSIBILITA': (multi)

DURATA : (mono)

PERDITA TENSIONE: (meglio il multi)

VIBRAZIONI: (meglio il multi)

PREVENZIONE INFORTUNI : (meglio il multi)




Noto che molto spesso, i giocatori di club tendono ad usare indiscriminatamente il mono, specie su racchette molto rigide (tipo PD). Questo è molto pericoloso per i tendini-articolazioni...
....perchè unisce alla rigidità del telaio la rigidità della corda.

Oltre a questo vi potrebbe essere un ulteriore problema tecnico... vale a dire che durante il palleggio o una partita non impegnativa il mono crea la falsa impressione di poter tirare più forte, ma quando la tensione della partita prende il sopravvento, le palle volano troppo lunghe, il braccino avanza, e si cade in una spirale che porta inevitabilmente ...alla sconfitta.

A mio parere, sotto tensione, è meglio avere una racchetta che permette di spingere lasciando "andare" il braccio, piuttosto che un "cannone" sparapalle.


Per concludere, sottolineo che quello che ho scritto è TOTALMENTE una impressione personale.

Saluti da Corre.


Ciao Corre io concordo con ciò che dici ma aggiungerei che il mono da assolutamente più controllo rispetto al multi e, mi permetterei di dire che secondo me la tua ultima osservazione a me sembra completamente al contrario, e cioè che sotto tensione, lasciando andare il braccio è proprio il multi a farti andare fuori giri sparacchiando tutto lungo, almeno a me sembra cosi! Ovviamente siamo pronti a discuterne MONO o MULTI...opinioni differenti. Icon_wink

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A me incuriosisce la differenza di durata, non nel senso di rottura corde, ma di tempo inteso come qualità di gioco. Dicono che di solito un mono dopo 7-8 ore di gioco sia gia out o che ha perso le sue qualità ; invece un buon multifilamento dovrebbe essere utilizzato per un maggior tempo. A questo punto se devo cambiare le corde ogni 10 ore (€ 20) è meglio montare il budello e portarlo alla morte (rottura)

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Eiffel59 ha scritto:
Todd Martin, grandissima persona oltre che uno dei pochi tennisti pro a capirne veramente qualcosa dal punto di vista tecnico, fece una dichiarazione ancora più precisa, affermando che nell'ultimo decennio le racchette avevano avuto un avanzamento tecnologico pari al 15-20%, dove le corde ed il loro interagire col telaio erano avanzate almeno dieci volte tanto. Ricordo ancora con ammirazione quando nel '93, il mio secondo anno anno al RG come incordatore, venne lui di persona, allora avanti ed indietro tra i top ten e comunque quasi una star per i suoi modi da gentiluomo (una rarità già ai tempi) ed il suo vestire elegante dentro e fuori dai campi, a chiedermi cortesemente (!) di voler seguire con attenzione l'incordatura della sua mitica "Skunk" (puzzola), la Hammer 6.2 bianca e nera, allora poco più di un prototipo, che sarebbe stata il suo attrezzo fino a fine carriera. Chiedeva informazioni sullo schema che avrei applicato, mi chiese se sapevo incordare a quattro nodi, insomma si interessava a cose tecniche per cui il 90% dei top lasciavano tutta la responsabilità ai loro coach..insomma, una persona preparata che conosce(va) bene quello di cui parla(va)...l'ho incontrato poi diverse volte dopo il fine carriera, e mi sono sorpreso su come si tenesse costantemente informato sull'evolversi della tecnologia (salvo poi apprendere da lui stesso che oltre a fare -saltuariamente- il commentatore televisivo, era perchè collaborava al Tech Board dell'USTA Razz )...

Scusate la digressione "personale" ma era per sottolineare la conoscenza specifica dell'argomento della persona citata...condivido e quoto in pieno le sue esperienze,vivendo a stretto contatto coi due mondi (telai e corde) su cui si basa principalmente il nostro bellissimo sport..si, i telai sono molto progrediti, ma se vedeste quanto si applicano i ricercatori del campo "corde" vi sorprendereste
di quanto cercano di stare sempre un passo avanti...lo stesso budello, teoricamente non migliorabile in quanto già praticamente perfetto così come nasce da centocinquant'anni, ha fatto tali e tanti passi in avanti che oggi ha raggiunto durate (e proporzionalmente prestazioni) impensabili fino a non molto tempo fa...

Mi scuso per la lunghezza e l'OT...e mi scuso con te patillo se non posso quotarti Wink....
I "signori delle corde"...beh magari vanno in difficoltà economiche ma non si fermano ... Smile ...l'innovazione tecnologica continua..ed è un bene per tutti.

Mario



...e dico devi scusarti?....il mio era solo un parere di chi vede le cose da "fuori"....io ho a che fare solo con il listino finale e purtroppo per me (ma penso che per molti tennisti sia così) dall'altra parte del banco troviano un buon 70% di venditori non troppo preparati che, ad esempio, ti vendono solo ibridi Head perchè hanno un libretto con una bellissima tabellina con le varie coppie corde/stile gioco (neg. di Buccinasco)....io di persone preparate come te ne ho incontrate poche......anzi a dire il vero solo 4! (Mario, due cordatori di Milano e un MRT di Prato)....per il resto solo gente che ne sa meno di molti utenti del forum.....io in materia di sviluppo materiali tennistici ammetto di essere ignorante, ma la mia sensazione è quella espressa poco sopra....è solo uno scambio di opinioni il mio non è il "verbo"....anzi spesso dico solo caxxate!!.....quinidi..non so più cosa volevo dire....però ho ragione!! MONO o MULTI...opinioni differenti. 97171 MONO o MULTI...opinioni differenti. 97171 MONO o MULTI...opinioni differenti. 97171 !! grande Mario!!! MONO o MULTI...opinioni differenti. 622327 MONO o MULTI...opinioni differenti. 622327 MONO o MULTI...opinioni differenti. 622327

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Vito___________

In effetti la questione non è semplice.

Personalmente ritengo i mono più potenti (essendo molto più rigidi del multi)...e quindi anche dotati in sè di minore controllo.

La loro particolare struttura, però, prende molto bene gli effetti....

....quindi, qualora si riesca a caricare in Top, permettono di avere più controllo.

Ritengo che (a livello club) il giocatore abbia più controllo con un multi.

Passo la palla al MASTER, il quale deve avere l'ultima parola (noblesse oblige....)

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correnelvento ha scritto:
Vito___________

In effetti la questione non è semplice.

Personalmente ritengo i mono più potenti (essendo molto più rigidi del multi)...e quindi anche dotati in sè di minore controllo.

La loro particolare struttura, però, prende molto bene gli effetti....

....quindi, qualora si riesca a caricare in Top, permettono di avere più controllo.

Ritengo che (a livello club) il giocatore abbia più controllo con un multi.

Passo la palla al MASTER, il quale deve avere l'ultima parola (noblesse oblige....)


Corre io penso che il mono dia più prestazione e spinta se si tira davvero forte invece il multi al contrario da più spinta a ritmi bassi e medi ma per il controllo secondo me non c'è paragone il mono tutta la vita, è chiaro che sono vedute diverse e sono pronto ad essere smentito senza nessun problema MONO o MULTI...opinioni differenti. Icon_wink

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Beh come già ho accennato la tendenza costruttiva si accentua verso il mix-up...la prossima infornata di corde vedrà sempre più poly di quarta generazione (quasi) morbidi e comunque progressivi fino ad un certo limite e di lì in poi "rabbiosi" e multi con strutture multistrato e multimateriale (polyolefin/poliammide/poliestere con aggiunte e/o leganti in teflon, gomma (sintetica e no) e fibre aramidiche...cercando di ottenere in una sola corda quanto cercato. Certo, i costi lieviteranno (ma non credo poi troppo.. Wink ) ma con essi durata e prestazioni...

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correnelvento ha scritto:
Vito___________

In effetti la questione non è semplice.

Personalmente ritengo i mono più potenti (essendo molto più rigidi del multi)...e quindi anche dotati in sè di minore controllo.

La loro particolare struttura, però, prende molto bene gli effetti....

....quindi, qualora si riesca a caricare in Top, permettono di avere più controllo.

Ritengo che (a livello club) il giocatore abbia più controllo con un multi.

Passo la palla al MASTER, il quale deve avere l'ultima parola (noblesse oblige....)
io corre cmq essendo uno scarsone da club(cmq ci gioca gente molto piu brava di me) ottengo molto piu controllo col mono(dipende dal mono),rispetto al multi riesco a metterla piu' dove voglio,nn solo in top ma anche i piattoni,mah,saro' io che sono allergico al multi,dunque forse nn faccio testo,oppure come hai detto giustamente corre,in top si ha piu' controllo col mono e gente che cmq picchia su quasi tutti i colpi secondo me puo' avere piu controllo col mono,chi gioca di tocco invece col multi

Ultima modifica di ibracadabra78 il Sab 28 Nov 2009 - 15:28 - modificato 1 volta.

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correnelvento ha scritto:
Personalmente ritengo i mono più potenti (essendo molto più rigidi del multi)...e quindi anche dotati in sè di minore controllo.
Temo si stia facendo un po' confusione sul termine "rigidità".

Per quanto concerne il telaio, è vero che una racchetta con alto grado di rigidità trasferisce maggior potenza alla palla di una più flessibile. Questo perchè il telaio impiega un tempo molto breve a tornare nella posizione iniziale dopo l'impatto, e quindi non viene dispersa energia. Per rendere l'idea, se tiriamo una pallina contro un muro, lo stesso ce la restituirà ad una velocità decisamente maggiore di quello che potrebbe fare, ad esempio, un materasso. Quest'ultimo è sicuramente più morbido ed elastico rispetto ad una superficie dura, ma non abbastanza per poter restituire energia, ma addirittura la trattiene, assorbendo parte della potenza con cui è stato colpito.

Per le corde il discorso è profondamente diverso. Il tempo che impiega il reticolo a tornare in posizione è decisamente superiore. Qui subentra il cosiddetto effetto fionda. Essendo la corda un materiale molto elastico, inizialmente assorbe energia ma poi la restituisce alla palla, e più la corda sarà elastica e maggiore sarà la potenza con cui la palla uscirà dal piatto corde. Ho trovato due immagini che rendono perfettamente l'idea. Notate come le corde si deformino a contrario del telaio che subisce solo una lieve flessione:

Prima dell'impatto:
MONO o MULTI...opinioni differenti. Tennis-ball-rebound-1a

Durante l'impatto:
MONO o MULTI...opinioni differenti. Tennis-ball-rebound-2a

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marco, ti becchi un bel più Wink

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Marco...

Considerazione correttissima.

Credo in ogni caso che entri in gioco la deformazione della palla stessa, maggiore con corda rigida (e quindi maggiore presa degli effetti)

In ogni caso (anche ad alto livello) i pareri non sono univoci.

Anche perchè la palla lascia le corde (credo) molto prima che queste ritornino in posizione.

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Non ho trovato niente di meglio, ma qui si vede abbastanza bene che la palla lascia il piatto nel momento stesso in cui le corde tornano in posizione, quindi significa che accompagnano la palla durante tutta la loro escursione: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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Eiffel59 ha scritto:
Todd Martin, grandissima persona oltre che uno dei pochi tennisti pro a capirne veramente qualcosa dal punto di vista tecnico, fece una dichiarazione ancora più precisa, affermando che nell'ultimo decennio le racchette avevano avuto un avanzamento tecnologico pari al 15-20%, dove le corde ed il loro interagire col telaio erano avanzate almeno dieci volte tanto.

Mario


Io paragono le corde nel tennis alle gomme negli sport come automobilismo e motociclismo.

Il problema è che quando 10 anni fa circa mi impuntavo molto a cercare la mescola giusta dei pneumatici per la messa a punto della mia auto da pista o per quella del mio amico che correve il "challenge", mi guardavano tutti come se fossi stato "pazzo", salvo poi accorgersi "oggi (motomondiale e F1 insegnano...)" che forse tanto "pazzo" non ero. MONO o MULTI...opinioni differenti. Icon_razz

Scusate l'O.T. MONO o MULTI...opinioni differenti. Icon_smile

Ultima modifica di Alex il Sab 28 Nov 2009 - 16:23 - modificato 1 volta.

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Eiffel59 ha scritto:
Todd Martin, grandissima persona oltre che uno dei pochi tennisti pro a capirne veramente qualcosa dal punto di vista tecnico, fece una dichiarazione ancora più precisa, affermando che nell'ultimo decennio le racchette avevano avuto un avanzamento tecnologico pari al 15-20%, dove le corde ed il loro interagire col telaio erano avanzate almeno dieci volte tanto. Ricordo ancora con ammirazione quando nel '93, il mio secondo anno anno al RG come incordatore, venne lui di persona, allora avanti ed indietro tra i top ten e comunque quasi una star per i suoi modi da gentiluomo (una rarità già ai tempi) ed il suo vestire elegante dentro e fuori dai campi, a chiedermi cortesemente (!) di voler seguire con attenzione l'incordatura della sua mitica "Skunk" (puzzola), la Hammer 6.2 bianca e nera, allora poco più di un prototipo, che sarebbe stata il suo attrezzo fino a fine carriera. Chiedeva informazioni sullo schema che avrei applicato, mi chiese se sapevo incordare a quattro nodi, insomma si interessava a cose tecniche per cui il 90% dei top lasciavano tutta la responsabilità ai loro coach..insomma, una persona preparata che conosce(va) bene quello di cui parla(va)...l'ho incontrato poi diverse volte dopo il fine carriera, e mi sono sorpreso su come si tenesse costantemente informato sull'evolversi della tecnologia (salvo poi apprendere da lui stesso che oltre a fare -saltuariamente- il commentatore televisivo, era perchè collaborava al Tech Board dell'USTA Razz )...

Scusate la digressione "personale" ma era per sottolineare la conoscenza specifica dell'argomento della persona citata...condivido e quoto in pieno le sue esperienze,vivendo a stretto contatto coi due mondi (telai e corde) su cui si basa principalmente il nostro bellissimo sport..si, i telai sono molto progrediti, ma se vedeste quanto si applicano i ricercatori del campo "corde" vi sorprendereste
di quanto cercano di stare sempre un passo avanti...lo stesso budello, teoricamente non migliorabile in quanto già praticamente perfetto così come nasce da centocinquant'anni, ha fatto tali e tanti passi in avanti che oggi ha raggiunto durate (e proporzionalmente prestazioni) impensabili fino a non molto tempo fa...

Mi scuso per la lunghezza e l'OT...e mi scuso con te patillo se non posso quotarti Wink....
I "signori delle corde"...beh magari vanno in difficoltà economiche ma non si fermano ... Smile ...l'innovazione tecnologica continua..ed è un bene per tutti.

Mario


Purtroppo ho avuto solo il piacere di conoscerlo dopo che aveva smesso di giocare ma non posso che confermare tutto ciò che hai scritto.

Tra l'altro si intende di molte altre cose (io ci ho parlato di economia in maniera anche abbastanza approfondita) e sempre dimostrando un grande livello di conoscenza della materia di cui parla e disponibilità al dialogo ed a cambiare idea se si sbaglia. Questo è sintomo di grande intelligenza. MONO o MULTI...opinioni differenti. 953229

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Marco_____

Ottimo video.

Leva ogni dubbio

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Ed in effetti a quel punto entra in gioco la ricerca tecnologica, che per forza di cose si concentra sullo sviluppo delle corde (a loro va imputato sia il contatto diretto con la palla-dwell time-sia l'interazione col telaio-exit time-)...
Da quando ho accesso ai dati dei TF Lab (1992) e della USPTA ho potuto notare che in vent'anni circa il dwell time medio si è più che raddoppiato-da 29 a 62 msec. laddove l'exit time si è quasi dimezzato-da 44 a 25 msec. Ciò, visto che le specifiche regolamentari delle palle nello stesso tempo non sono variate, si traduce ovviamente in un maggior controllo, in un maggior effetto e nondimeno in un aumento della velocità di uscita della palla...tutte specifiche del gioco "moderno" dovute in gran parte ad un generale irrigidimento delle corde ma anche in un proporzionale aumento della loro reattività...non a caso le corde di prossima generazione si orientano sempre più, come ho detto in un altro thread, verso il "mix-up"..cioè mono sempre più morbidi ma senza perdere in reattività, e multi talmente complessi da essere "soft" sui colpi più di tocco ma esplosivi sulla "botta" (chi ha detto Superstring? Very Happy)
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