Cari amici tennisti,
io, con i miei 66 anni, non sono un tennista vecchio a parole, sono un tennista vecchio per davvero.
Ho cominciato a giocare in modo continuo sui trent'anni e sono praticamente un autodidatta. So per esperienza quanto sia difficile migliorare il livello di gioco a cui ci si stabilizza dopo qualche anno che si gioca. Io ci ho provato per tutta la mia vita e ci provo tuttora, perchè la passione per il tennis, la costanza e la curiosità non mi sono mai mancate. Ai tempi sono stato un discreto NC e con le nuove classifiche ero 4.3 fino a quando, tre nni fa, la mia anca destra ha cominciato a fare i capricci.
Non pretendo di dare consigli a nessuno, tanto meno a chi è nelle mani un bravo maestro o a chi ha un innato talento. Di esperienze e sperimentazioni però ne ho fatte tante e qualcuna potrebbe essere utile a qualcuno.
In ogni caso ritengo che nel tennis, come in tutti gli altri aspetti della vita, i vecchi abbiano il dovere di trasmettere le proprie conoscenze -se utili- ai giovani o meno vecchi che desiderino apprenderle.
Per questo mi picerebbe lanciare un appello ad altri vecchi o quasi vecchi, affinchè non si tengano per sè i trucchi del mestiere ma li trasmettano a chi viene dopo di loro.
Fine del noioso sermone introduttivo
Primo contributo, relativo al servizio kick
La primissima cosa da capire del servizio kick (poi purtroppo ce ne sono molte altre) è la sensazione che si deve provare all'impatto. Anni fa me lo spiegò un bravo istruttore di Ischia, del quale non ricordo il nome e che non ho mai ringraziato abbastanza (si faccia vivo, se legge questo post!). Lui mi disse: devi immaginare di dover piantare un chiodo nel soffitto. Con tutte le approssimazioni del caso (per esempio il chiodo va piantato un po' verso l'avanti, poi non bisogna cadere per terra, ecc ecc) a me è sempre sembrata una buona visualizzazione del punto chiave del kick.
Spero che qualche altro vecchio appassionato dia dei contributi
ciao a tutti
Mario
io, con i miei 66 anni, non sono un tennista vecchio a parole, sono un tennista vecchio per davvero.
Ho cominciato a giocare in modo continuo sui trent'anni e sono praticamente un autodidatta. So per esperienza quanto sia difficile migliorare il livello di gioco a cui ci si stabilizza dopo qualche anno che si gioca. Io ci ho provato per tutta la mia vita e ci provo tuttora, perchè la passione per il tennis, la costanza e la curiosità non mi sono mai mancate. Ai tempi sono stato un discreto NC e con le nuove classifiche ero 4.3 fino a quando, tre nni fa, la mia anca destra ha cominciato a fare i capricci.
Non pretendo di dare consigli a nessuno, tanto meno a chi è nelle mani un bravo maestro o a chi ha un innato talento. Di esperienze e sperimentazioni però ne ho fatte tante e qualcuna potrebbe essere utile a qualcuno.
In ogni caso ritengo che nel tennis, come in tutti gli altri aspetti della vita, i vecchi abbiano il dovere di trasmettere le proprie conoscenze -se utili- ai giovani o meno vecchi che desiderino apprenderle.
Per questo mi picerebbe lanciare un appello ad altri vecchi o quasi vecchi, affinchè non si tengano per sè i trucchi del mestiere ma li trasmettano a chi viene dopo di loro.
Fine del noioso sermone introduttivo
Primo contributo, relativo al servizio kick
La primissima cosa da capire del servizio kick (poi purtroppo ce ne sono molte altre) è la sensazione che si deve provare all'impatto. Anni fa me lo spiegò un bravo istruttore di Ischia, del quale non ricordo il nome e che non ho mai ringraziato abbastanza (si faccia vivo, se legge questo post!). Lui mi disse: devi immaginare di dover piantare un chiodo nel soffitto. Con tutte le approssimazioni del caso (per esempio il chiodo va piantato un po' verso l'avanti, poi non bisogna cadere per terra, ecc ecc) a me è sempre sembrata una buona visualizzazione del punto chiave del kick.
Spero che qualche altro vecchio appassionato dia dei contributi
ciao a tutti
Mario