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ATP 1000 Parigi

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3 partecipanti

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7 - 13 Novembre 2011

Name: BNP Paribas Masters
Category: ATP World Tour Masters 1000
Draw Size: S-48 D-24
Surface: Hard
Prize Money: € 2,227,500

Campione uscente: Robin Soderling

ATP  1000 Parigi Soderl10

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Entry List


1. Djokovic, Novak SRB
2. Nadal, Rafael ESP
3. Federer, Roger SUI
4. Murray, Andy GBR
5. Ferrer, David ESP
6. Soderling, Robin SWE
7. Tsonga, Jo-Wilfried FRA
8. Fish, Mardy USA
9. Monfils, Gael FRA
10. Berdych, Tomas CZE
11. Almagro, Nicolas ESP
12. Simon, Gilles FRA
13. Del Potro, Juan Martin ARG
14. Roddick, Andy USA
15. Troicki, Viktor SRB
16. Gasquet, Richard FRA
17. Tipsarevic, Janko SRB
18. Isner, John USA
19. Dolgopolov, Alexandr UKR
20. Wawrinka, Stanislas SUI
21. Melzer, Jurgen AUT
22. Mayer, Florian GER
23. Verdasco, Fernando ESP
24. Stepanek, Radek CZE
25. Cilic, Marin CRO
26. Ljubicic, Ivan CRO
27. Ferrero, Juan Carlos ESP
28. Monaco, Juan ARG
29. Lopez, Feliciano ESP
30. Chela, Juan Ignacio ARG
31. Raonic, Milos CAN
32. Youzhny, Mikhail RUS
33. Anderson, Kevin RSA
34. Granollers, Marcel ESP
35. Llodra, Michael FRA
36. Garcia-Lopez, Guillermo ESP
37. Davydenko, Nikolay RUS
38. Dodig, Ivan CRO
39. (SE)
40 - 45 (Q)
46 – 48 (WC)


Gli alternates Italiani

2. Fognini, Fabio
11. Starace, Potito
12. Seppi, Andreas
33. Volandri, Filippo
58. Cipolla, Flavio

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Forfait Soderling



ATP  1000 Parigi Robin10 assente dalla scena da luglio, ha annunciato ufficialmente il suo forfait e la chiusura del suo 2011

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Forfait Melzer


ATP  1000 Parigi Jm10 Jurgen Melzer:
assente a causa di problemi alla schiena.

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Fish ... in forse


Mardy Fish ( che si e' ritirato ieri a Basilea durante l' incontro con James Blake, a causa di un infortunio al quadricipite femorale della gamba sinistra) dovra' sottoporsi a verifiche mediche per approfondire se questo infortunio sia passeggero o gli impedirà di partecipare al Masters 1000 di Parigi Bercy e di conquistare i punti che gli servono per assicurarsi la qualificazione al Masters.

Fish che è attualmente ottavo nella Race, qualora mantenesse questa posizione si qualificherebbe per Londra; il suo immediato inseguitore (con 500 pts di distanza) e' lo spagnolo Almagro.

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Fish ... presente

Forfait Chela

Gasquet...in forse



Mardy Fish - attraverso il suo blog su Twitter - ha annunciato che gli accertamenti medici cui si e' sottoposto dopo il ritiro dall' ATP 500 di Basilea hanno dato esito negativo.

Non vi sono dunque ostacoli alla sua partecipazione al torneo di Parigi Bercy, in cui Fish dovra' difendere/confermare il suo ottavo posto nella Race, per poter staccare il biglietto per Londra.


Confermato il forfait di Juan Ignacio Chela per "problemi fisici".


Richard Gasquet e' ancora afflitto dal problema al gomito: presenza in forse.

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ATP  1000 Parigi Atp-te28
(photo by ATP)


Forfait Nadal


Il numero due del mondo ha deciso di rinunciare al Masters 1000 parigino, spiegando, tramite il proprio profilo di Facebook, di volersi preparare al meglio per il finale di stagione

Questo il messaggio postato alle 11.41 dal campione spagnolo: “Ciao a tutti. La prossima settimana non giocherò il torneo a Parigi-Bercy.
E’ stata una decisione difficile da prendere, ma è ciò che al momento devo fare per prepararmi al meglio, sia per il finale di stagione che per il 2012. Spero di poter tornare nella capitale francese nel 2012, per un grande evento nella più bella città del mondo, con la speranza di poter vincere il torneo”.
T.it (n.d.r.)




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Forfait di Ljubicic



ATP  1000 Parigi Ljubo10 Ljubo ha dato forfait per problemi fisici

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Main Draw


Novak Djokovic v Bye
Fabio Fognini v Ivan Dodig
Kei Nishikori v Qualifier
bye vs Viktor Troicki

Nicolas Almagro v bye
Qualifier v Nikolay Davydenko
Guillermo Garcia-Lopez v Qualifier
bye v Jo-Wilfreid Tsonga

David Ferrer v Bye
Juan Carlos Ferrero v Qualifier
Mikhail Youzhny v Qualifier
bye v Alexandr Dolgopolov

Juan Martin Del Potro v BYE
Stanislas Wawrinka vs John Isner
Michel Llodra v Feliciano Lopez
bye v Gael Monfis

Mardy Fish v Bye
Florian Mayer v Radek Stepanek
Juan Monaco v Qualifier
bye v Gilles Simon

Richard Gasquet v Bye
Gilles Muller v Kevin Anderson
Dmitry Tursunov v Adirian Mannarino
bye v Roger Federer

Tomas Berdych v Bye
Marin Cilic v Fernando Verdasco
Thomaz Bellucci v Alex Bogomolov Jr.
bye v Janko Tipsarevic

Andy Roddick v bye
Milos Raonic v Julien Benneteau
Jeremy Chardy v Marcel Granollers
bye v Andy Murray

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QUALIFICAZIONI - 1 TURNO

A. Seppi (Ita) d M Gicquel 6/4, 7/5
D. Young (EU) M. Teixeira 6/4, 7/6
S. Stakhovsky (Ukr) K. De Schepper 6/3, 6/7, 6/1
J. Nieminen (Fin) M. Ebden (Aus) 7/5, 6/3
I.Kunitsyn (Rus) E. Roger-Vasselin 2/6, 6/4, 6/3
P.Kohlschreiber (All) M.Ilhan (Tur) 6/3, 6/2
A. Clément L. Rosol (Rtc) 7/6, 5/7, 6/0
S. Giraldo (Col) T. Gabashvili (Rus) 7/6, 7/6
L. Kubot (Pol) F. Serra 6/2, 6/3
B. Paire D. Istomin (Ouz) 6/4, 3/6, 6/1
S. Querrey (EU) A. Ramos (Esp) 6/3, 6/3
N. Mahut B. Tomic (Aus) 7/6, 6/2

Al prossimo turno Seppi affronterà l'americano Sam Querrey, numero 111 del ranking ma ex top 20

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Forfait Del Potro

JMDP costretto a rinunciare al torneo per un problema alla spalla.

"La spalla ha cominciato a darmi fastidio a Valencia, ed è peggiorata dopo ogni incontro; ora devo riposarmi e fare riabilitazione".

Si chiude qui la corsa di Delpo al Masters di Londra.

Non ancora chiaro se JMDP partecipera' alla finale di Davis.

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Due italiani nel MD

Oltre a Fabio Fognini, ci sara' anche Andreas Seppi, vincente al turno decisivo delle quali

Andreas Seppi (Ita) b. Sam Querrey (Usa) 67(27) - 61 - 61

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Seppi al secondo turno

DAY 1

F Verdasco defeats M Cilic 36 62 63
N Mahut defeats J Ferrero 62 63
J Benneteau defeats M Raonic 67(5) 76(5) 64
P Kohlschreiber defeats M Youzhny 64 62
A Bogomolov Jr. defeats T Bellucci 46 76(4) 62
G Garcia-Lopez defeats S Giraldo 64 16 64
F Mayer defeats R Stepanek 75 63
A Seppi defeats N Davydenko 76(2) 75
K Anderson defeats G Muller 63 46 64
A Mannarino defeats D Tursunov 62 62

da TWI (n.d.r.)

Bravo Andreas! Seppi conquista una vittoria in un Master 1000 che fa sempre morale, soprattutto per come è maturata. Prestazione decisamente convincente la sua, contro un avversario che, nonostante un calo evidentissimo di forma e fiducia, è sempre un osso duro sulle superfici medio-lente come questa. Apprezzabile soprattutto la forma fisica dell’altoatesino, ottimo al servizio, apparso davvero tirato a lucido e con una buonissima pesantezza di palla, fattore spesso decisivo negli scambi prolungati. Ma vediamo com’è andato il match.
Si tratta del quinto scontro tra i due. Per Andreas la partenza è quella che siamo abituati a vedere, un po’ lenta e passiva. Il break in favore del russo arriva, infatti, già nel corso del quarto gioco. Davydenko approfitta di alcuni banali errori dell’altoatesino dovuti alla tensione di inizio match e sale in fretta 4-1. Ma la reazione di Seppi non tarda ad arrivare e anche il russo regala tutto il possibile, compreso il contro break nel settimo gioco. Con i servizi si prosegue fino al tie break, anche se entrambi rischiano parecchio, in particolare Seppi, costretto ad annullare un set point. Ma nel gioco di spareggio il campione della Masters Cup 2009 scompare e in pochissimo tempo il tie break si chiude sul 7-2 in favore del bolzanino.
Nel secondo set non c’è inversione di tendenza. E’ ancora Seppi a comandare i giochi piazzando il break già nel secondo gioco e salendo rapidamente 3-0. Nel quarto gioco l’azzurro mette fuori un semplicissimo rovescio lungolinea che gli avrebbe garantito il doppio break, ma per sua fortuna non si scompone e tiene il servizio nel gioco successivo per salire 4-1. Due giochi più tardi accade il fattaccio. L’arbitro confabula continuamente con i raccattapalle tra la prima e la seconda di Andreas, interrompendolo e distraendolo in un momento che peggio non si potrebbe. Alla seconda occasione, infatti, arriva il doppio fallo dell’azzurro che concede il break al russo, il quale non si fa pagare per risalire fino al 4-4. Nell’undicesimo gioco Seppi smarrisce la prima di servizio, ma salva comunque una delicatissima palla break che avrebbe mandato Davydenko a servire per il set. Ma nel gioco successivo è Davydenko che restituisce il favore commettendo un clamoroso doppio fallo sul primo match point che consegna a Seppi gioco, partita e incontro col punteggio di 7-6(2) 7-5.
Al secondo turno Andreas affronterà Nicolas Almagro, match difficile, ma non proibitivo per il giocatore visto questa sera, capace di una gestione ottimale dei momenti difficili e di buona continuità sotto tutti i punti di vista.





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Fognini ko

DAY 2

(13) A Roddick defeats J Benneteau 64 64
F Lopez defeats M Llodra 76(7) 63
(5) T Berdych defeats F Verdasco 63 75
I Dodig defeats F Fognini 46 61 63
S Stakhovsky defeats K Nishikori 64 63
J Chardy defeats M Granollers 63 ret.
J Isner defeats S Wawrinka 67(3) 75 76(5)

da TWI ( n.d.r.)

Fabio Fognini out al primo turno del master 1000 di Parigi Bercy. Il ligure ha ceduto il passo ad Ivan Dodig dopo un match terminato 4-6 6-1 6-3. Fabio ha sciupato davvero una buona occasione per approdare al secondo turno in quanto l'avversario odierno non era dei piu irresistibili. A confermare ciò un primo set dominato nel gioco dal ligure, capace di confezionare il break al quinto game e di amministrarlo al meglio grazie a dei turni di battuta solidi e senza sbavature.

Il match purtroppo è cambiato nel secondo parziale. Fognini salva l'avversario sciupando malamente 2 palle break nel primo gioco e viene punito sul 2-1 in favore del croato. Fabio si scompone e cede rapidamente 4 giochi consegnando il set all'avversario.

Il set decisivo si apre con il break di Dodig seguito dall'immediato controbreak di Fognini. Nonostante ciò il ligure non è sicuro come nel primo parziale e cede il servizio sul 2 pari.Tanti gli errori di Fabio, che o piazza il vincente oppure cade in uno sciocco gratuito. Dodig alza leggermente il ritmo da fondo campo ed inizia ad inventare magie a rete. Fognini non ha le forze per rientrare nel match e cede ancora la battuta nel nono game, capitolando in seguito ad un fiacco rovescio mandato in rete.

Fognini si congeda cosi da questa stagione, dove ha raggiunto si i quarti al Roland Garros, ma è incappato spesso in scivoloni come quello odierno.

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...e fu cosi che Djokovic si recò a Parigi...

L'ultima settimana di tennis è stata occupata da una domanda ricorrente: Novak Djokovic parteciperà al Master 1000 di Parigi-Bercy?
Gli organi di stampa impazzavano dopo l'uscita del Main Draw e la contemporanea sconfitta del numero 1 del mondo per mano del rampollo Nishikori nella semifinale del torneo di Basilea.

Notoriamente, Djokovic ha accusato, durante la partita, dolori che l'hanno costretto a giocare, inerme, l'ultima parte del match. Perchè allora il serbo è così propenso a giocare un torneo che conta poco ai fini della classifica per uno che in stagione ha vinto tre Slam e perso solo due partite? Oltretutto il torneo è alla fine dell'anno e potrebbe avere ripercussioni sulla salute del serbo, in ottica Master di Londra e, soprattutto, inizio di stagione 2012.

Il motivo è monetario (sempre i soliti soldoni): il regolamento dell'ATP prevede un assegno di 2mln di dollari nel caso in cui il numero 1 del mondo in pectore partecipi a tutti i Master 1000 della stagione. Questo "problema" per Djokovic non si pone, considerato che il serbo ha già saltato Shangai ma, partecipando e perdendo al primo turno a Parigi-Bercy, lui riuscirebbe in ogni caso a portare a casa 1.6mln di dollari (1.2mln di euro), considerato che, con il Master galletto, parteciperebbe a 7 degli 8 disponibili (Montecarlo eslcuso).
Mica male un assegno del genere per una firma, che dilemma...

TWI (n.d.r.)

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Seppi batte anche Almagro e va agli ottavi

ATP  1000 Parigi AndreasSeppi_Masters1000ParigiBercy_7ottobre2011_470-1

DAY 3

(1) Djokovic d Dodig 64 63
(15) Troicki d Stakhovsky 64 64
Seppi d (9) Almagro 63 75
(4) Ferrer d Mahut 64 64
(14) Dolgopolov d Kohlschreiber 63 76(6)
Isner d Kunitsyn 64 64
Lopez d (8.) Monfils 63 64
(7) Fish d Mayer 61 62
(3) Federer d Mannarino 62 63
(11) J Tipsarevic d Bogomolov Jr. 61 60
(2) Murray d Chardy 62 64

da TWI (n.d.r.)

Almagro non ce la fa neanche stavolta. Andreas Seppi batte per la seconda volta su due incontri lo spagnolo tutto braccio e potenza e si qualifica per il terzo turno. Troppo falloso in numero 11 del mondo per poter impensierire seriamente un regolarista come il nostro Andreas, bravo in ogni caso, a sfruttare le indecisioni dell’avversario e a chiudere un match, sulla carta complicato, col punteggio di 6-3 7-5. In entrambi i set la differenza è di un solo break (rivivi QUI la diretta), ma l’impressione è che Seppi avrebbe anche potuto chiudere prima, visto il vantaggio prima preso e poi smarrito nel corso del secondo parziale. Per tutto il match l’altoatesino è stato molto aggressivo, servendo bene (7 aces per lui), accelerando appena possibile specialmente col diritto e prendendo campo, colpo dopo colpo, al suo avversario. Dal canto suo, Almagro, con questa sconfitta si gioca le residue possibilità di qualificarsi per il Master di Londra, lasciando la strada spianata a Tomas Berdych e a quello che sarà il prossimo avversario di Andreas: Jo Wilfried Tsonga.

E’ proprio questo uno dei motivi per cui credere nel colpo grosso dell’azzurro al prossimo turno. L’appagamento di Tsonga, insieme al suo coinvolgimento nelle polemiche su campi e palle del torneo, potrebbe essere motivo di distrazione per il transalpino e di incoraggiamento per Andreas che avrebbe l’occasione di avvicinarsi a quello che è stato il suo miglior risultato in un Master 1000: la semifinale di Ambrugo 2008, quando perse da Roger Federer, futuro vincitore del torneo.






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Roger indisturbato; flop francese


ATP  1000 Parigi Roger_15
(photo by tournament off site)

Roger Federer raggiunge gli altri favoriti Novak Djokovic ed Andy Murray nel terzo turno del Masters 1000 di Parigi Bercy. Era difficile immaginare che Adrien Mannarino, numero 85 del mondo senza particolari fiammate nella sua ancor giovane carriera, potesse mettere in difficoltà l’ex numero uno del mondo reduce dal netto successo di Basilea. Il campo non ha smentito le aspettative, portando il numero 4 della classifica ATP avanti in un’ora scarsa di gioco con il punteggio di 6-2 6-3.

Roger ha disposto con facilità dell’avversario grazie ad una facilità irrisoria nei propri turni di servizio. Basti pensare che in nove turni di servizio l’elvetico ha lasciato all’avversario la miseria di 4 punti. Il 65% di prime palle di Federer perde di rilevanza quando notiamo che la percentuale di punti realizzati con la seconda è risultata addirittura più alta della prima.
Per conquistare il successo a Federer sono quindi bastati tre break, ottenuti con estrema concretezza, visto che comunque lo svizzero ha conquistato solo 18 punti sul servizio di Mannarino. In pratica il povero transalpino ha controllato con facilità cinque turni di servizio, ma ha perso gli altri tre e con essi un match dal quale immaginiamo non si aspettasse molto di più.
Potendo contare su una tale efficienza al servizio, Federer si è potuto concedere diverse licenze spettacolari che hanno esaltato il pubblico parigino alla faccia del famigerato nazionalismo francese.

Archiviata la prima pratica, ora Roger Federer si troverà di fronte un altro transalpino, certamente più talentuoso e noto della vittima odierna. Parliamo di Richard Gasquet, vincitore in due set su Kevin Anderson. I precedenti sono 8-2 per Roger, ma l’ultima sfida, sulla terra romana è finita nelle mani del numero 20 del mondo per 4-6 7-6 7-6.

Tradisce il pubblico di casa Gael Monfils, finalista delle ultime due edizioni. Il numero 10 del mondo cede infatti in due set rapidi ad un ottimo Feliciano Lopez. Con la sconfitta Gael saluta la top-10 e le (poche) residue speranze di acciuffare un posto alle finali ATP di Londra, o magari di guadagnare il ruolo di riserva.

Nonostante la sua fama di pavido ed il pubblico tutto per Monfils, Feliciano si è rivelato molto più concreto ed ha confezionato un 6-3 6-4 grazie ad un break per set, annullando tutte e cinque le palle break conquistate dal pittoresco francese.

L’aitante numero 21 del mondo può ora dare caccia al suo best ranking affrontando John Isner, che dopo Stanislas Wawrinka supera anche il luckly loser Igor Kunitsyn con un doppio 6-4. Il lungo americano non ha neanche dovuto chiedere il massimo al suo micidiale servizio, che gli ha regalato solo sette ace ed ha concesso al russo un break.

A proposito di Finali ATP, Mardy Fish torna a vincere e compie un altro importantissimo passo verso Londra. Il numero 9 del mondo, ma ottavo nella classifica che qualifica per il Masters, ha sconfitto con facilità irrisoria un giocatore leggero ma piuttosto caldo come Florian Mayer, numero 22 del mondo. Fish ha chiuso 6-1 6-2 senza concedere palle break nei 56 minuti del match e strappando il servizio tedesco ben quattro volte su sette turni di servizio.

Come il connazionale Isner, anche Fish trova un avversario “latino” che sostituisce meritatamente un deludente francese. Juan Monaco ha sconfitto il sempre più deludente Gilles Simon che saluta così un 2011 piuttosto negativo. Monaco invece continua il buon momento tardivo dopo la finale di Valencia ed elimina il numero 10 del tabellone con un netto 6-4 6-0. Nonostante l’argentino non possieda certo il più temibile servizio del circuito, Simon è riuscito a vincere appena nove punti in risposta, cedendo ben quattro volte la propria battuta.
Tit (n.d.r.)

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quasi in risposta a quanto pubblicato ieri " ...e fu cosi che Djokovic si recò a Parigi... " , per dovere di cronaca, ecco il seguito , questa volta edito da UBITennis (n.d.r.)

Djokovic: "Io a Parigi per soldi? Macchè!"

Circola una voce: Novak Djokovic avrebbe previsto il suo impegno al Masters 1000 di Parigi-Bercy con il solo intento di non perdere il pool bonus di due milioni di dollari messo a disposizione dall'ATP per il giocatore più presente nei tornei di questa categoria: l'assenza a Shanghai in quest'ottica avrebbe rappresentato una sorta di diffida.
La storia ha poi acquisito fondatezza alla luce di alcune dichiarazioni pronunciate dallo stesso serbo a margine della sconfitta subita nella semifinale dell'ATP 500 di Basilea contro Kei Nishikori.
Ma Nole, dopo aver superato Ivan Dodig nel primo turno di Bercy per 6-4; 6-3, non ha esitato a ridimensionare la bolla della diceria.
"E' curioso, divertente per me vedere persone che si inventino certe storie", ha dichiarato il leader mondiale da 28 settimane.
"Ripeto, pensandoci trovo davvero ridicolo immaginare che possa essere vero. Se partecipo a un torneo è perchè questo torneo mi piace e voglio andare il più avanti possibile: questo è ancora pià vero nel caso di Parigi, utile per trovare gli stimoli giusti in vista di Londra, che rappresenta per tutti noi il torneo più importante in questa parte dell'anno". Ha poi aggiunto il 24enne di Belgrado: "Sono venuto anche perchè a Basilea ho giocato meno di quanto volessi: ho bisogno di giocare più partire per Londra, dove voglio concludere al meglio la mia stagione. Forse fisicamente sto pagando la lunga stagione che ho avuto, ma se sono qui è perchè mi sento in grado di competere. E' tutto molto semplice, a dispetto di ciò che pensano alcuni nell'ambiente."

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Certo che Nole non va giù a molti.... prima l'uovo, poi i premi!

Intanto io invito tutti a seguire Gasquet - Federer, nell'ultimo incontro tra loro disputato fantatennis!

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Seppi si arrende a Tsonga, finals in dubbio per Fish


ATP  1000 Parigi Murray14 ATP  1000 Parigi Tsonga16
(photos by PB off site)


OTTAVI

(1) N Djokovic d. (15) V Troicki 46 63 61
J Monaco d. (7) M Fish 16 76(6) 12 rit.
(2) A Murray d. (13) A Roddick 62 62
(6) J Tsonga d. A Seppi 63 64
(4) D Ferrer d. (14) A Dolgopolov 63 62
(5) T Berdych d. (11) J Tipsarevic 75 64
(3) R Federer d. (16) R Gasquet 62 64
J Isner d. F Lopez 64 62

da TWI (n.d.r.)

Andreas Seppi non mette a segno l'impresa ma si limita a fare una dignitosa figura dinanzi a Jo Wilfried Tsonga. L'azzurro ha infatti ceduto il passo al padrone di casa in seguito al 6-3 6-4 rimediato nel primo pomeriggio parigino. Seppi, capace di battere il francese a Sydney nel 2008, è stato fortemente penalizzato dal break subito in apertura di primo set. Andreas dopo l'avvio shock, con Tsonga schizzato 3-0 in pochi minuti, ha sostanzialmente fatto match pari con l'avversario, procurandosi anche varchi sul servizio del numero 8 al mondo. Dopo l'inizio fulmineo Tsonga ha amministrato il prezioso break di vantaggio centellinando le energie in risposta e giocando come di consueto game di servizio solidi grazie alla poderosa battuta. Il primo set è cosi andato via rapido, con un solo break a deciderne l'epilogo.
Nel secondo set invece c'è stata piu partita. Seppi si è procurato la prima palla break dell'incontro nel quarto game, annullata dall'immancabile ACE di Tsonga. La classe del transalpino è venuta fuori sul 3 pari, quando ha accelerato con il dritto ed ha approfittato degli errori di Andreas per acquisire il decisivo break di vantaggio. Tsonga è andato pochi minuti dopo a servire per il match sul 5-4. Qui Seppi ha tentato l'ultimo assalto, procurandosi la seconda palla break dell'incontro, ma ancora una volta il servizio ha dato una grossa mano al suo avversario, che ha chiuso il match alla prima occasione utile.
Dunque come da pronostico è Tsonga ad arrivare ai quarti di finale dove tenterà di estromettere dal torneo il numero 1 del mondo Novak Djokovic. Finisce invece un piu che dignitoso ultimo master 1000 stagionale per Andreas Seppi, capace di venir fuori da un ostico tabellone di qualificazione e di arrivare sino agli ottavi di finale. Ora per il tennis italiano c'è spazio solo per le riflessioni finali, di sicuro migliori, per i maschietti, rispetto agli scorsi anni.
A fine gara, ai microfoni di Ubitennis, l'altoatesino ha dichiarato: "Tsonga ha iniziato in modo molto aggressivo, ha servito bene e una volta preso il break era dura ritornare in corsa. Bravo lui, a servire così bene... Per me comunque un bel torneo e speriamo di continuare anche nel 2012 a questi livelli, migliorando qualcosina. Della stagione appena conclusa, nonostante qualche infortunio, sono abbastanza soddisfatto soprattutto nella seconda parte, con la vittoria in un Atp."
Per finire una battuta sul rapporto con la Fit: "Io sinceramente non ho sentito ancora nessuno per la questione Davis. In più il prossimo anno ci saranno anche le Olimpadi e mi piacerebbe giocarle. Adesso vediamo durante questa pausa cosa fare..."

Termina con una sonora lezione impartita da Roger Federer a Richard Gasquet il match clou della giornata d’ottavi parigina. Il campione svizzero ha infatti regolato il talento di casa per 6-2 6-4 in 1 ora e 5 minuti di gioco. Una partita che gli esteti di questo meraviglioso sport non si saranno persi, ma che oltre la bellezza ha mostrato un dominio abbastanza netto del nr.4 al mondo. Richard è ben lontano dallo stato di forma espresso al Foro Italico, in cui riuscì a sorprendere Roger con una prestazione favolosa, a causa di problemi fisici che ne hanno condizionato questo finale di stagione. Incapace di porre resistenza alle innumerevoli frecce dell’arco di Federer, è stato costretto alla continua rincorsa nel punteggio, sin dal primo gioco. Ma l’elvetico, una volta in vantaggio, è scappato via, voltandosi solo una volta ma rimediando subito ai suoi errori. Spaventosa la sua percentuale al servizio: Roger ha viaggiato con l'83% di prime palle in campo, perdendo solo 9 punti in altrettanti turni alla battuta (di cui 5 concentrati nel gioco che è valso il controbreak per Gasquet, in cui quest'ultimo ha dovuto compiere veri e propri miracoli). Numeri pazzeschi che fanno ben sperare per il prosieguo del torneo francese, uno dei pochi che manca alla fornitissima bacheca dello svizzero.
Il primo set vede Federer strappare in apertura la battuta al transalpino e iniziare la sua corsa: solidissimo con entrambi i fondamentali e con l’uso sapiente del back, Roger vola sul 4-2. Il settimo gioco segna l’allungo decisivo per il plurivincitore slam, che guadagna il secondo break e lo concretizza sul 6-2. Nel secondo parziale Gasquet cede nuovamente il servizio sull’ 1-1, ma con una grande reazione e con orgoglio regala lampi di gran tennis che gli consentono prima di recuperare lo svantaggio e impattare sul 2-2, poi salire sul 3-2. L’illusione di assistere ad una lotta più serrata però muore sul nascere. Nel settimo gioco Federer si ripropone ancora aggressivo e torna a condurre siglando il break anche grazie allo sciagurato doppio fallo del francese sul 30-40. E’ lo strappo che porta alla qualificazione lo svizzero, che senza alcun patema chiude sul 6-4. Per il campione uscente di Basilea un quarto di finale tutt'altro che impossibile: affronterà Juan Monaco il quale, anche se in buona condizione, difficilmente riuscirà ad impensierirlo. L'argentino ha sfruttato il ritiro di Mardy Fish nel terzo set: le condizioni fisiche dell'americano rischiano di compromettere la sua presenza al Master di Londra.


Strappa il pass per i quarti di finale ma quanta fatica per Novak Djokovic. Il nr.1 al mondo ha infatti dovuto tirar fuori tutto il suo carattere per aver ragione sull'amico e connazionale Viktor Troicki, sconfitto al terzo set con il punteggio di 4-6 6-3 6-1. Dopo una prima frazione caratterizzata dai molti errori di Djokovic, soprattutto a causa di un dritto ballerino, si è temuto il riacutizzarsi del dolore alla spalla lamentato durante il torneo di Basilea, ma Nole ha saputo capovolgere l'inerzia del match dopo un lungo ed intensissimo quinto gioco nel secondo parziale. In verità, un contributo decisivo è arrivato dall'ingenuità di Troicki che, dopo aver conquistato una palla break, non chiama la verifica del segno sul rovescio del compatriota, il quale si rivelerà poi fuori. Questo è il momento in cui gira l'incontro: Djokovic ritrova spinta e mette pressione al suo avversario, che di fatto scompare dal campo. Dopo il break nel sesto gioco concretizzato successivamente sul 6-3, Nole alza ancora più il ritmo dilagando nel set decisivo. Con soli 5 punti persi al servizio e tre break conquistati, Djokovic chiude con un comodo 6-1 e si qualifica per i quarti in cui lo attende l'idolo di casa Jo-Wilfried Tsonga, giustiziere oggi del nostro Seppi.

Ben più facile l'ottavo di finale giocato da Andy Murray, che ha letteralmente surclassato Andy Roddick, imponendosi con un 6-2 6-2 in appena 1 ora e 1 minuto di gioco. Continua a palesare impotenza contro i top player l'ormai 29 enne americano, ex nr.1 al mondo: dopo esser stato regolato da Federer la settimana scorsa a Basilea, è costretto a cedere il passo in maniera abbastanza netta anche allo scozzese. A tratti quasi imbarazzato, Andy manifestava quasi rassegnazione e una difficoltà immane nel chiudere il punto. Poco l'apporto del servizio, con il 61% di prime palle in campo, dunque con un gran ribattitore come Murray diventa tutto ancor più difficile.

Tra gli altri incontri disputati da segnalare la vittoria del neo qualificato al Master di Londra, Tomas Berdych, il quale passa ai danni di un generosissimo Janko Tipsarevic per 7-5 6-4. Il serbo è stato infatti incapace di amministrare il break di vantaggio, ripetutamente conquistato in entrambi i parziali, e addirittura di chiudere il primo set sul 5-2, consentendo al ceco di infilare un parziale di 5 giochi consecutivi. Molto bene anche David Ferrer, matematicamente da tempo nei primi 8 della race, che ha regolato Alexandr Dolgopolov per 6-3 6-2.



da Tit (n.d.r.)
Paura Fish

Il Palais Omnisport di Bercy è stato teatro di un dramma sportivo con protagonista Mardy Fish. Matematicamente qualificato per le finali ATP, il ventinovenne del Minnesota ha prima sfiorato il successo contro Juan Monaco nel tie-break del secondo set e poi, subito il ritorno del coriaceo argentino, è stato costretto al ritiro da un infortunio che potrebbe pregiudicare la partecipazione al Masters londinese.

E dire che le prime battute del match sembravano sorridere a Fish. Il primo set è infatti un nettissimo 6-1, sporcato da un break regalato a Monaco, incapace di tenere il servizio in tutti i suoi tre turni. Il secondo set sembra un match completamente diverso. Si arriva al tie-break senza nessuna palla break e pochissime emozioni.

Nel tie-break il primo importantissimo minibreak è per il numero 9 del mondo, che su questo piccolo vantaggio costruisce il 6-4 che significa due match point. Ma entrambe le occasioni sfumano e Monaco continua la sua corsa rovesciando il punteggio fino all’8-6. Grande prova di grinta per Pico, che porta in parità un match che sembrava prima impossibile e poi quasi concluso.

Il terzo set dura tre games, quando sul 2-1 in suo favore Fish è costretto al ritiro per un dolore insopportabile alla gamba sinistra. Il Masters 1000 parigino è finito per lui, la qualificazione per Londra non è compromessa, ma la paura è che la gamba comprometta il sogno dell’americano.

Intanto Monaco assapora un altro splendido risultato dopo la finale di Valencia e domani tenterà la missione difficilissima di mettere in difficoltà anche lo splendido Federer visto in questi giorni.

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Mardy Fish


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(Photo by PB Off site)

queste le sue parole dopo il ritiro:

"E' solo uno stiramento, non c'è nulla di rotto. Questo ha detto la risonanza che ho fatto una settimana fa. Ne farò un'altra domani per mettermi al sicuro. Queste saranno probabilmente le due settimane più importanti della mia carriera. Io giocherò a Londra, questo è sicuro, anche se il tendine è lacerato io proverò lo stesso a giocare".

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Forfait Djokovic


Novak Djokovic ha ufficializzato la sua decisione di ritirarsi dal torneo, causa l' aumento del dolore alla spalla (vedi match con Troicki).

Queste le sue parole
“Cari tifosi, purtroppo devo comunicarvi che sono costretto a ritirarmi dal torneo. Giocando ho spinto al limite, e dopo la partita di ieri la mia spalla è peggiorata. Per questa ragione devo mettere la mia salute prima di tutto e ritirarmi dalla manifestazione.
Anche se come giocatore professionista avrei voglia di giocare fino all’ultima goccia di sudore. Ma purtroppo il dolore è troppo forte”.

Jo Wilfried Tsonga è di fatto il primo semifinalista.

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E' proprio messo male... non capisco come possa giocare il master, sicuramente contro Nadal, Murray e Federer non può giocare al rallentatore come ha fatto in questi giorni.

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Djokovic si ritira, Berdych fa fuori Murray, 800 volte Roger!

QUARTI DI FINALE

(6) J Tsonga d (1) N Djokovic W/O
J Isner d (4) D Ferrer 63 36 63
(3) R Federer d J Monaco 63 75
(5) T Berdych d (2) A Murray 46 76(5) 64

da TWI (n.d.r.)

Nelle prime battute Berdych spreca malamente 3 palle break regalategli da un Murray in versione natalizia. Berdych si conferma Berdych nell’ottavo game quando, dopo essersi fatto strappare il servizio, sparacchia fuori altri due gratuiti rendendo vane altre due palle break. Murray non fa nulla per vincere, ma il ceco fa di tutto per non vincere, e dopo un nono game caratterizzato da 7 setpoint non concretizzati e nuovi sprechi del ceco, lo scozzese si porta così a casa per 6-4 un primo set, oserei dire, inguardabile.
Il secondo set è una nuova galleria degli orrori. Berdych riesce a brekkare Murray alla ottava opportunità e va 5-2. Quindi si addormenta e torna a sbagliare tutto, come al solito proprio nei momenti chiave. Murray impatta il 5-5 e il set si conclude al tie-break. Per non farsi mancare nulla, il ceco va 5-2 anche nel tie-break e si fa riprendere ancora una volta. Qui però Murray, dopo un passante da sogno, si munisce di barba bianca e cappello e dona con un dritto a campo aperto fuori di un metro il set point a Berdych. Sarebbe stato veramente troppo non ringraziare nemmeno questa volta, e così si va al terzo set, dopo un tie conclusosi col punteggio di 7-5 in favore del ceco.
Sarebbe stato effettivamente meglio evitarci questo supplizio. La cosa più interessante è un siparietto col giudice di sedia, reo di aver permesso a Berdych di cambiare palle a quarto game in corso. Questa volta è Murray a fare il Berdych e a sprecare 3 palle break, neanche fossimo già arrivati a carnevale. Purtroppo la partita non regala sorrisi e la fine sembra non arrivare mai. Si deprime e si stufa anche uno stanco Murray, che getta al vento il nono game e porta Berdych sul 5-4. A dirla tutta Tomas, ritrovatosi sullo 0-40 senza particolari meriti, avrebbe anche provato a sbagliare la terza risposta di fila, ma Andy vede già le luci natalizie di Londra e piazza un doppio fallo che sa di ciliegina sulla torta, concedendo a Berdych l'opportunità di servire per il match. Tomas ci riprova: andando per ordine concede una palla break, la annulla e si autoannulla un matchpoint, quindi sbaglia un colpo a campo spalancato e a due metri dalla rete beccandosi un urlo molto poco sportivo in faccia da Murray, al quale Tomas aveva ancor meno sportivamente tirato addosso non riuscendo nemmeno a prenderlo. Il ceco annulla altre due imbarazzanti occasioni per far rientrare lo scozzese nel match e per la gioia di tutti chiude, dopo 3 ore e 12 minuti di agonia intellettuale, per 4-6 7-6(5) 6-4.
In conclusione le emblematiche statistiche. Andy Murray ha infilato 18 vincenti a fronte di 43 gratuiti e ha accumulato 2 palle break concretizzate su 17, Tomas Berdych, che ha concretizzato 2 palle break su 14, di vincenti ne ha messi 42 a fronte di 62 gratuiti. L'anno scorso di questi tempi a Bercy andavano in scena match come Llodra-Soderling. Chi ha scelto il cambio di superficie ha avuto le sue risposte.

Quella di oggi non sarà ricordata sicuramente come la vittoria più bella, nè tanto meno come la più importante. All'inizio del match infatti, Federer ha stentato non poco, ha commesso molti errori, consentendo a Monaco di scappare fino al 3-1. Una volta aggiustato il mirino però, per l'argentino c'è stato ben poco da fare. Troppo alto il ritmo dello svizzero anche seil punteggio non ha raggiunto le proporzioni del precedente di quest'anno allo Us Open (6-1 6-2 6-0), grazie ad una buona prestazione dell'argentino, arrivato anche per quattro volte a due punti dal secondo set, e soprattutto ad un Federer, che non ha giocato esattamente tutti i punti con il sangue agli occhi e la bava alla bocca, specialmente nel secondo parziale. Tuttavia la capacità di alzare il livello nei momenti importanti, ha consentito allo svizzero di portare a termine la missione odierna senza correre rischi eccessivi.
Rinfrancato dall'ennesimo record della carriera, con le quotazioni rilanciate dal ritiro di Djokovic e dalla sconfitta di Murray (con annessa faticaccia per Berdych, avversario di domani), Roger Federer diventa il favorito d'obbligo del torneo parigino, unico master 1000, ad eccezione di quelli sulla terra (Montecarlo e Roma), ancora assente nel palmares dello svizzero.


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Federer-Tsonga sarà la finale


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(photos by BNP off site)


da TWI(n.d.r.)

Roger Federer b. Tomas Berdych 6-4 6-3


Roger Federer penso che quest'anno abbia guardato il calendario e si sia reso conto di una cosa: "cavolo (si sarà detto), ma a me manca un tassello mica da poco." Probabilmente si riferiva al Master 1000 che sta dominando adesso, quello di Parigi-Bercy, che si sta definendo sotto i suoi mastodontici colpi di bravura e classe. Si sarà detto di finire la carriera tra Rolex, Nike e sponsor vari ma con un oro olimpico e questo Master 1000 al collo.
Obiettivo centrato, o almeno in itinere: sensazionale Federer nelle ultime due settimane. Dopo aver permesso agli spettatori paganti di Basilea di assistere ad una mostra di arte contemporanea direttamente sul centrale della cittadina svizzera, con armi e bagagli il rossocrociato si trasferisce nella capitale francese per portare avanti la medesima moda. Sono ormai quattro giorni che il centrale viene inebriato dai suoi colpi: Mannarino, poi Gasquet, perfino Monaco e oggi Berdych. Avversari non di primissimo livello, ma ostici al punto di poterlo battere (Gasquet e Berdych hanno entrambi commesso il misfatto non tantissimo tempo fa). Ma, guardando il calendario e il tabellone, Roger si sarà accorto delle varie defezioni di Nadal, degli infortuni di Djokovic e dell'incostanza di Murray; bisogna sfruttare l'occasione e darci dentro, pur non avnedo particolare feeling con Parigi, non solo quella al coperto. Detto fatto, avversari completamente demoliti a forza di uno/due servizio/dritto. Gioco aggressivo, pulito e spumeggiante da fondocampo con calibrate discese a rete. Servizio con altissime percentuali e impeccabile nell'efficacia.
Gira il mito, tra i cultori del tennis, che, nel caso in cui Roger sia in giornata, agli altri spettano le briciole: probabilmente, cultori o presunti tali, la realtà dei fatti è stata colta nel segno. Il mondo intero viene travolto dall'uragano Federer: due volte la Francia, poi l'Argentina e occhi la Repubblica Ceca; internazionale lo svizzero. E dire che la semifinale di oggi si annunciava degna dei migliori auspici. Roger si presentava in vantaggio per 9-4 negli scontri diretti ma Berdych aveva vinto 3 degli ultimi 4 oltretutto proprio lui lo sconfisse lo scorso anno a Wimbledon, ponendo fine alla striscia di finali consecutive nel torneo londinese dal 2003. Tomas è stato poi capace di metter fine alla striscia positiva di Murray che si protraeva ormai da fin troppo tempo ed ha le carte in regola, per esplosività del gioco e potenza, di mettere in difficoltà il numero 4 del mondo. Oggi, evidentemente, non era giornata.
Nel primo set, entrambi racimolano poco con la seconda palla di servizio ma la prima dello svizzero è decisiva (94% di punti vinti). Berdych soffre sul suo servizio; i turni di Federer filano via lisci. Il ceco comunque, pur concedendo palle break durante il corso del primo set, riesce a mantenere i propri turni di servizio, arrancando faticosamente ma con successo. Fatale risulta il primo gioco del game, fatidico per decidere le sorti dell'intero set. Roger porta il game ai vantaggi e, complice due perle assolute, porta a casa gioco e, conseguentemente, set. Il centrale di Parigi è catturato dalle sue movenze, leggiadre e potenti allo stesso tempo. Sembra un Federer rigenerato, scevro di residui estivi e pronto alla stagione sul duro. Impressiona la sua regolarità: ormai da 8 anni al vertice, lo svizzero, esclusa la parentesi inerente alla mononucleosi, non ha mai accusato problemi fisici particolarmente gravi; Nadal, Djokovic ansimano, logorati da una stagione, per loro, davvero estenuante. Lo svizzero vola, è leggero e in forma anche nell'ultimo appuntamento dell'anno. Roger porta quindi a casa il primo set 6-4.
Il secondo set segue lo stesso canovaccio del primo, ma in questo caso l'aiuto di Berdych è determinante: uno smash da lui clamorosamente sbagliato ad inizio secondo set consegna due palle break a Federer, che converte e ringrazia. Nel secondo set il copione è il medesimo: il break in apertura caratterizza anche questo parziale. Roger si porta avanti e, nonostante un imponente crescita di Berdych, più propositivo e maggiormente dentro il campo, la partita non cambia il volto e lo svizzero chiude in due set, approdando per la prima volta in finale nel torneo parigino. Pur con un servizio deficitario, infatti Berdych riesce a rimanere attaccato alla partita, eccezion fatta per l'ultimo game del match, dove soccombe e cede malamente il servizio a zero; di certo non gli saranno stati di aiuto i 6 doppi falli commessi (di cui 4 nel secondo set) ma, opinione abbastanza comune e radicata, al cospetto di questo Federer, ben poche chances avrebbe avuto chiunque. Il giustiziere di Federer a Wimbledon 2010 è stato battuto.

Jo-Wilfried Tsonga b. John Isner 4-6 7-6(1) 7-6(3)

Jo-Wilfried Tsonga, dopo un match caratterizzato dalla sua costante imprevedibilità, riesce - al termine di una prestazione un po' altalenante - a superare John Isner in rimonta, godendosi l'accesso in finale con la fatica di due ore e 59 minuti di partita. Sarà dura, per il francese, acquisire - in meno di ventiquattr'ore - la brillantezza necessaria per superare l'ex numero uno del mondo Federer, in cerca di riscatto dopo l'eliminazione da Wimbledon patita per mano del francese, nell'ultimo atto di Parigi Bercy.
Nonostante il successo, sono molte le cose da rivedere in casa Tsonga, a cominciare dalla poca concretezza nelle fasi decisive. Il francese, ha infatti accusato più dell'impensabile il servizio dell'avversario, che è uscito sconfitto senza aver subito nemmeno un break. Siamo tutti d'accordo che l'americano alla battuta è impressionante, ma se sciupi tutte le sette palle break che ti capitano c'è sicuramente qualche problemino da rivedere. Un servizio che ha fatto soffrire il transalpino, ma che ha causato soltanto 10 aces in tutta la gara, contro i 12 messi a segno da Tsonga.
Il primo set viene meritatamente portato a casa dall'americano, con una prestazione più che convincente, in cui riusciva ad ottenere il
break decisivo sul 3-2. Da qui in poi, per più di due ore e mezza, la gara non ha più visto break, per inconcretezza da ambo i lati: 7 occasioni mandate all'aria da Tsonga e 5 per Isner. L'americano, nel primo tie break riusciva a siglare un solo punto, con Tsonga che si portava comodamente al terzo set. L'ultimo parziale, decisivo, scorreva via come un niente fino al 6-5 a favore di Isner (servizio al francese), dove l'incontro cominciava ad infuocarsi sul serio. Da un semplice 40-15, si passava al 40-40 e da lì il "gigante buono" statunitense avrebbe ottenuto ben tre match point, buoni come il pane, ma annullati dall'incredibile potenza del francese, che portava anche il terzo set al tie break e - sfruttando l'inerzia a favore - dominava anche stavolta e firmava il trionfo finale.
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