MILANO, 28 ottobre 2009 - Andrè Agassi ammette di aver fatto uso di
droghe pesanti durante la sua carriera. Il campione di tennis
americano, in un’autobiografia di cui oggi il
Times pubblica
alcuni estratti, ha inoltre detto di essere risultato positivo ad
alcuni controlli nel 1997 e di aver mentito alle autorità sportive per
evitare una sospensione per doping.
dipendente — Il vincitore di otto
titoli dello Slam spiega di essere stato dipendente dalla metanfetamina
nel periodo in cui sia la sua carriera tennistica sia il suo matrimonio
con l’attrice Brooke Shields erano in crisi. Dopo aver subito un
controllo positivo, Agassi racconta di aver scritto all'Atp,
l’Associazione dei giocatori professionisti, affermando di aver bevuto
per errore una vodka nella quale un suo collaboratore, tale Slim, aveva
versato la sostanza. L’Atp aveva deciso di archiviare la faccenda.
il momento più difficile — "Sniffai
anch'io - scrive Agassi nell'autobiografia - mi sono sentito bene, poi
mi ha travolto un senso di colpa e un'immensa tristezza, quindi
un'altra ondata di euforia che cancellò ogni pensiero negativo dalla
mia mente, non mi ero mai sentito tanto vivo, tanto pieno di speranze e
mai ho sentito tanta energia dentro di me". Un'euforia presto svanita:
Agassi realizzò di aver commesso un grave errore, anche perchè qualche
giorno dopo lo chiamò l'Atp comunicandogli la positività di un test
antidoping. "Il mio nome, la mia carriera, tutto era a rischio. Tutto
quello che avevo ottenuto, per il quale avevo lavorato duramente.
Allora ho deciso di scrivere una lettera all'Atp, ho scritto tante
menzogne mescolate con mezze verità, davo la colpa al mio assistente,
spiegavo che lui era un abituale consumatore di droghe e che per errore
io avevo bevuto un drink di Slim che conteneva sostanze stupefacenti,
ho chiesto comprensione e indulgenza e ho spedito la lettera. Sentivo
tanta vergogna dentro di me e mi ripromisi di non fare più un errore
del genere". Di fronte alle parole di Agassi, l'Atp decise all'epoca di
non procedere con la sospensione per tre mesi, prevista da regolamento
per l'uso di droghe ricreative.
Agassi insieme alla moglie, l'ex tennista Steffi Graf. Reuters
9 novembre — Il campione, oggi 39enne,
ha anche rivelato di aver "sempre detestato" nel suo intimo giocare a
tennis e di aver vissuto nell’incubo di un padre violento e
prevaricatore. L’autobiografia di Agassi, dal titolo "Open: an
autobiography", uscirà il 9 novembre negli Stati uniti ed è anticipata
da alcuni estratti pubblicati questa settimana sul Time, su Sports
Illustrated e sul People Magazines. E proprio in uno stralcio sul sito
del People Magazines, il marito di Steffi Graf racconta: "Non posso
parlare di assuefazione, ma un sacco di gente direbbe che se stai
usando qualcosa come via di fuga, hai un problema".
gli altri casi — La confessione di
Agassi riporta ad altri due casi nel mondo del tennis: nel 2007 Martina
Hingis fu trovata positiva alla cocaina dopo il terzo turno di
Wimbledon; la svizzera, squalificata per due anni (ma nel frattempo si
era ritirata), ha sempre negato l'uso di droga. A luglio di quest'anno
Richard Gasquet ha ricominciato a giocare dopo due mesi e mezzo di
squalifica per cocaina: il francese è stato scagionato convincendo il
tribunale di aver inavvertitamente assunto la droga baciando una
ragazza in un night club.