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Il tennis dei 4 colpi.

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Donnari Massimo
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Luchino 67
Veterano
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descriptiontennis - Il tennis dei 4 colpi. - Pagina 3 EmptyIl tennis dei 4 colpi.

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Promemoria primo messaggio :

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Bueno posto il video dei punti salienti della finale degli AO per dare un idea di cosa sto parlando.
Come da titolo il tennis dei quattro colpi, e da quello che  si puo' vedere dal video gli scambi che durano almeno 5-6 colpi cada uno sono pochissimi per non parlare di quelli che superano i 10.
Purtroppo il tennis moderno sta' andando sempre di piu' verso questo modello di gioco,e specialmente nel tennis femminile gli scambi con piu' di 10 colpi cada uno sono pochissimi.
Da una statistica che ho visto poco tempo fa la percentuale degli scambi di piu' di 4 colpi cada giocatore e' del 3,8% in quasi tutte le superfici.
Percio' la riflessione come allenatore di giocatori di alta competizione e di magari qualche professionista (con un po di fortuna...) e quella di dire: ma serve ancora mettersi li a palleggiare sulle diagonali per 20 minuti senza sbagliare se poi gli scambi si concludono in due o tre colpi ?.
Cioe' serve ancora ad una ragazzina di 13-14 anni che vuole fare sul serio a tennis mettersi li a farsi il mazzo per tenere la palla in campo con scambi di 10 e piu' colpi quando poi le partite pro si chiudono con 3- 4 colpi.
E secondo voi per un agonista di club di buon livello e' giusto prendere come esempio il tennis professionale?
Mi piacerebbe sapere il vostro pensiero a riguardo,e anche se trovate  divertente guardare questo tipo di partite.
Buon tennis a tutti.

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Secondo me è anche una questione di fiato: se giochi sempre al centro e l'avversario ti risponde al centro perchè per entrambi è più facile, vince chi ha più gambe.
Se giochi in diagonale hai bisogno di meno gambe ma di più tecnica; per me, dati gli oramai 53 anni suonati, è più semplice!

descriptiontennis - Il tennis dei 4 colpi. - Pagina 3 EmptyRe: Il tennis dei 4 colpi.

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piccolit ha scritto:
Cioè a me capita di giocare spesso con un amico che è 3.4 (oltre ad avere 20 anni meno di me) e so che se apro la diagonale per primo vengo fulminato con facilità se la mia palla non è come deve essere...
Se invece do meno angolo, siccome la mia palla non viaggia male ed è profonda, anche lui deve faticare di più per rompermi le scatole
Anche perchè lui con più angolo può spingere più forte 
Non so se ha senso come discorso...?

Si che  ha senso....ma io mi chiedo perche' giochi con uno che  ha 20 anni meno di te !!!!
Ma sei proprio masochista. Very Happy Very Happy Very Happy
Scherzi a parte anche io gioco spesso o per meglio dire tiro quattro palle con un collega che  ha 30 anni in meno di me ed e' stato uno dei migliori giocatori di Spagna juniores.
Premesso questo, molto probabilmente anche avendo la stessa eta' e giocando il mio miglior tennis mi farebbe il mazzo comunque,ma visto che le impongo di giocare solo tie break riesco ancora almeno a mascherare la differenza di livello!!!
Dai su 10 magari due li vinco!!! Very Happy Very Happy Very Happy
Comunque detto questo si parla sempre di partita a scambio effetuato.
O per meglio dire il colpo successivo al servizio o alla risposta.
Ma non ho idea di come siano il servizio e la risposta.
Perche' e' da li che  incomincia il gioco.
Per farti un esempio io in seconda ci sono arrivato grazie al mio servizio e alla mia risposta,il dritto era un buon dritto ma non tanto differente da altri giocatori che si potevano considerare possesori di un buon dritto,il rovescio teneva e il gioco al volo era decente.
Ma la vera differenza erano il mio servizio e la mia risposta.
Cosa che fino ad un certo punto mi ha fatto veramente giocare in quattro colpi.
Anzi sino a buona parte della terza anche in due e ogni tanto in tre o quattro.
Ora non e' che  non facessi sessioni di palleggio sulle diagonali di ore ed ore,ma principalmente ho speso moltissime ore sul servizio e sulla risposta,perche' e' da li che incomincia il gioco o perlomeno il mio.
Ora vuoi per doti genetiche ,per fortuna o per l'allenamento sono riuscito a creare questi due fondamentali la base del mio gioco.
Poi se dovevo mettermi a remare da fondo lo facevo,ma di base il mio scopo era farti giocare male sin dal principio e riuscire a prendere in mano le redini del gioco da subito.
Tutto questo mi e' servito sino ad un certo livello,in seconda ero un manovale.
Nel senso che se il mio servizio che  prima faceva danni, qua ne faceva molto meno,stesso vale per la mia risposta percio' ero costretto ad entrare nello scambio da fondo ma in condizioni diverse,insomma non piu' di vantaggio come era prima.
Se ero in giornata riuscivo a tenere perche' anche se magari il mio servizio, in percentuale, non era' piu' decisivo come prima riuscivo ancora a volte a prendere da subito in mano le redini del gioco.
Ma con certi giocatori di seconda alta le occasioni diminuivano sempre di piu,percio' oltre a essere obbligato ad avere una ottima prestazione sul servizio,dovevo poi vedermela da fondo in situazioni non proprio di vantaggio.
Idem per la risposta,perche' la seconda palla  dei miei avversari non era' piu' attaccabile come prima,e la prima era' piu' difficile da rispondere dove volevo metterla io.
Ossia avevo perso il controllo del gioco.
E vai a remare.....
Ma questo succede a tutti i livelli.
Questo tanto per dire che ti alleni in base a quello che credi sia meglio per te.
E da che tipo di giocatore vuoi essere tu in campo.
Poi sara' la realta' vista in campo che definira' che tipo di giocatore sarai,che  per molte volte si allontana da quello che  vorresti essere.
Ma io nel bene e nel male avevo la mia identita' che  mi ha portato ad avere buoni risultati sino ad un certo punto,dove non bastano solo piu' servire bene e rispondere bene per vincere le partite.
Perche' cambiando il tipo di avversario,anche  il tuo gioco cambiera',o per meglio dire dovra' adattarsi.
Percio' di partenza devi capire che giocatore sei e cosa sia meglio per te.
Specialmente a livello amatoriale anche  se di buon livello, e a 50 anni e piu'.
A volte a questa' eta' conta piu' la prestazione fisica che il tennis giocato.
Poi vedi io non riesco a parlare di tennis non agonistico,o perlomeno non riesco a parlare di un tennis dove non ci sia competizione,che  sia il torneo del parroco o uno fit.
Perche' se non ce competizione i miglioramenti e la voglia di allenarsi a farlo lasciano il tempo che  trovano,come lascia il tempo che trova tutto il discorso fatto sin ora.....
Poi ci puo' essere anche il tipo che  ha voglia di migliorare anche senza fare tornei.
Ma per migliorare ,qualsiasi obbiettivo si voglia raggiungere, purtroppo, bisogna faticare e perdere tempo, e magari spendere anche dei soldi.
E non tutti sono disposti o possono  fare sacrifici,che sia in termini di tempo,fatica,e soldi da spendere.
Insomma e' un mondo talmente vasto che per forza di cose si veste sulla persona,sulle sue aspettative,ma soprattutto sul tempo e sui sacrifici che  e' disposto a fare per ottenere un certo obbiettivo.
Very Happy Very Happy Very Happy
O messo le faccine perche' anche dato di fatto che si abbia disponibilita' di tempo,soldi,e si voglia faticare non e' detto poi che  gli obiettivi si riescano a raggiungere.
Ma almeno ci si prova....
Saluti e buon tennis.

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Veterano ha scritto:
Si che  ha senso....ma io mi chiedo perche' giochi con uno che  ha 20 anni meno di te !!!!
Ma sei proprio masochista. Very Happy Very Happy Very Happy
Io ci gioco spesso con ragazzini anche 3.1 che hanno 42 anni meno di me (19enni)  Sad



O per meglio dire il colpo successivo al servizio o alla risposta.
Ma non ho idea di come siano il servizio e la risposta.
Perche' e' da li che  incomincia il gioco.
Per farti un esempio io in seconda ci sono arrivato grazie al mio servizio e alla mia risposta,il dritto era un buon dritto ma non tanto differente da altri giocatori che si potevano considerare possesori di un buon dritto,il rovescio teneva e il gioco al volo era decente.
Ma la vera differenza erano il mio servizio e la mia risposta.
Io tiebreak da sotto pochi con lui, ci piace a tutti e 2 più la partita normale. Finchè lui serviva maluccio (un paio d'anni fa) riuscivo a vincerci con punti diretti sul mio servizio, e su tante sue seconde in risposta...adesso serve come me...e tira più di prima i fondamentali ...son caxxi

Nel senso che se il mio servizio che  prima faceva danni, qua ne faceva molto meno,stesso vale per la mia risposta percio' ero costretto ad entrare nello scambio da fondo ma in condizioni diverse,insomma non piu' di vantaggio come era prima.
Se ero in giornata riuscivo a tenere perche' anche se magari il mio servizio, in percentuale, non era' piu' decisivo come prima riuscivo ancora a volte a prendere da subito in mano le redini del gioco.
Ma con certi giocatori di seconda alta le occasioni diminuivano sempre di piu,percio' oltre a essere obbligato ad avere una ottima prestazione sul servizio,dovevo poi vedermela da fondo in situazioni non proprio di vantaggio.
Idem per la risposta,perche' la seconda palla  dei miei avversari non era' piu' attaccabile come prima,e la prima era' piu' difficile da rispondere dove volevo metterla io.
Ossia avevo perso il controllo del gioco.
E vai a remare.....

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Ciao, ho seguito il thread e lo trovo interessante, però non ho letto (magari me lo sono perso) nessun accenno alla superficie di gioco. Secondo me non è un fattore da sottovalutare perché la superficie fa in modo che cambi anche il modo di giocare o quantomeno di impostare la partita. Dove gioco io sono due campi in sintetico indoor davvero veloci, anzi velocissimi, e noi tutti negli anni abbiamo sviluppato un gioco che è funzionale a quella superficie, tanto che quando facciamo gli incontri di Coppa, sappiamo di essere strafavoriti quando giochiamo in casa, mentre invece quando andiamo fuori e giochiamo per esempio sulla terra all'aperto, la faccenda cambia e non di poco.
Quindi, per riallacciarmi a quanto detto nei post precedenti, da noi anche in quarta categoria (parlo di 4.3-4.2, non di NC) il ritmo è elevato e si tenta di chiudere il punto alla prima occasione, nel giro di pochi scambi. Non vi dico i terza e i seconda. 
Discorso diverso invece quando si gioca all'aperto e su terra rossa, lì il punto dev'essere costruito di più. 
Mutatis mutandis, anche per il tennis professionistico è un po' la stessa cosa. E' vero che le velocità sono aumentate tanto in media, sia negli scambi che al servizio, ma la superficie influenza ancora lo stile di gioco e la durata degli scambi. Un conto è vedere una partita sul veloce indoor (tipo le ATP Finals di quest'anno a Torino) e un altro è vedere come si gioca al Roland Garros.
Comunque per concludere, anche noi che giochiamo sul veloce indoor ci alleniamo sulle diagonali e sugli spostamenti, dai quarta fino ai più forti seconda, perché se non arrivi bene sulla palla e non sviluppi i corretti automatismi, hai voglia a tirare, ma il campo non lo trovi.

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Veterano ha scritto:
piccolit ha scritto:
Cioè a me capita di giocare spesso con un amico che è 3.4 (oltre ad avere 20 anni meno di me) e so che se apro la diagonale per primo vengo fulminato con facilità se la mia palla non è come deve essere...
Se invece do meno angolo, siccome la mia palla non viaggia male ed è profonda, anche lui deve faticare di più per rompermi le scatole
Anche perchè lui con più angolo può spingere più forte 
Non so se ha senso come discorso...?

Si che  ha senso....ma io mi chiedo perche' giochi con uno che  ha 20 anni meno di te !!!!
Ma sei proprio masochista. Very Happy Very Happy Very Happy
Scherzi a parte anche io gioco spesso o per meglio dire tiro quattro palle con un collega che  ha 30 anni in meno di me ed e' stato uno dei migliori giocatori di Spagna juniores.
Premesso questo, molto probabilmente anche avendo la stessa eta' e giocando il mio miglior tennis mi farebbe il mazzo comunque,ma visto che le impongo di giocare solo tie break riesco ancora almeno a mascherare la differenza di livello!!!
Dai su 10 magari due li vinco!!! Very Happy Very Happy Very Happy
Comunque detto questo si parla sempre di partita a scambio effetuato.
O per meglio dire il colpo successivo al servizio o alla risposta.
Ma non ho idea di come siano il servizio e la risposta.
Perche' e' da li che  incomincia il gioco.
Per farti un esempio io in seconda ci sono arrivato grazie al mio servizio e alla mia risposta,il dritto era un buon dritto ma non tanto differente da altri giocatori che si potevano considerare possesori di un buon dritto,il rovescio teneva e il gioco al volo era decente.
Ma la vera differenza erano il mio servizio e la mia risposta.
Cosa che fino ad un certo punto mi ha fatto veramente giocare in quattro colpi.
Anzi sino a buona parte della terza anche in due e ogni tanto in tre o quattro.
Ora non e' che  non facessi sessioni di palleggio sulle diagonali di ore ed ore,ma principalmente ho speso moltissime ore sul servizio e sulla risposta,perche' e' da li che incomincia il gioco o perlomeno il mio.
Ora vuoi per doti genetiche ,per fortuna o per l'allenamento sono riuscito a creare questi due fondamentali la base del mio gioco.
Poi se dovevo mettermi a remare da fondo lo facevo,ma di base il mio scopo era farti giocare male sin dal principio e riuscire a prendere in mano le redini del gioco da subito.
Tutto questo mi e' servito sino ad un certo livello,in seconda ero un manovale.
Nel senso che se il mio servizio che  prima faceva danni, qua ne faceva molto meno,stesso vale per la mia risposta percio' ero costretto ad entrare nello scambio da fondo ma in condizioni diverse,insomma non piu' di vantaggio come era prima.
Se ero in giornata riuscivo a tenere perche' anche se magari il mio servizio, in percentuale, non era' piu' decisivo come prima riuscivo ancora a volte a prendere da subito in mano le redini del gioco.
Ma con certi giocatori di seconda alta le occasioni diminuivano sempre di piu,percio' oltre a essere obbligato ad avere una ottima prestazione sul servizio,dovevo poi vedermela da fondo in situazioni non proprio di vantaggio.
Idem per la risposta,perche' la seconda palla  dei miei avversari non era' piu' attaccabile come prima,e la prima era' piu' difficile da rispondere dove volevo metterla io.
Ossia avevo perso il controllo del gioco.
E vai a remare.....
Ma questo succede a tutti i livelli.
Questo tanto per dire che ti alleni in base a quello che credi sia meglio per te.
E da che tipo di giocatore vuoi essere tu in campo.
Poi sara' la realta' vista in campo che definira' che tipo di giocatore sarai,che  per molte volte si allontana da quello che  vorresti essere.
Ma io nel bene e nel male avevo la mia identita' che  mi ha portato ad avere buoni risultati sino ad un certo punto,dove non bastano solo piu' servire bene e rispondere bene per vincere le partite.
Perche' cambiando il tipo di avversario,anche  il tuo gioco cambiera',o per meglio dire dovra' adattarsi.
Percio' di partenza devi capire che giocatore sei e cosa sia meglio per te.
Specialmente a livello amatoriale anche  se di buon livello, e a 50 anni e piu'.
A volte a questa' eta' conta piu' la prestazione fisica che il tennis giocato.
Poi vedi io non riesco a parlare di tennis non agonistico,o perlomeno non riesco a parlare di un tennis dove non ci sia competizione,che  sia il torneo del parroco o uno fit.
Perche' se non ce competizione i miglioramenti e la voglia di allenarsi a farlo lasciano il tempo che  trovano,come lascia il tempo che trova tutto il discorso fatto sin ora.....
Poi ci puo' essere anche il tipo che  ha voglia di migliorare anche senza fare tornei.
Ma per migliorare ,qualsiasi obbiettivo si voglia raggiungere, purtroppo, bisogna faticare e perdere tempo, e magari spendere anche dei soldi.
E non tutti sono disposti o possono  fare sacrifici,che sia in termini di tempo,fatica,e soldi da spendere.
Insomma e' un mondo talmente vasto che per forza di cose si veste sulla persona,sulle sue aspettative,ma soprattutto sul tempo e sui sacrifici che  e' disposto a fare per ottenere un certo obbiettivo.
Very Happy Very Happy Very Happy
O messo le faccine perche' anche dato di fatto che si abbia disponibilita' di tempo,soldi,e si voglia faticare non e' detto poi che  gli obiettivi si riescano a raggiungere.
Ma almeno ci si prova....
Saluti e buon tennis.


Ciao Vet, intanto grazie della risposta sempre un piacere leggerti.
Per la questione dei 20 anni in meno non è che sono masochista, è che penso sempre di avere 20 anni in meno di quelli che ho per cui probabilmente sono matto del tutto  Very Happy Very Happy Very Happy
Per il resto io sono esattamente come te, per me non è concepibile non impegnarsi e non sacrificare tanto (spesso troppo) per cercare di migliorare, non è concepibile non avere degli obiettivi, fossero anche irrealizzabili, chissenefrega.
Questione di forma mentis, non siamo tutti uguali
Ciao!

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Argomento davvero interessante. Nel power tennis moderno, tutto si basa sul servizio- risposta. Un'alta percentuale di prima ti permette di prendere le redini del campo, essere aggressivo. Stesso discorso per quanto riguarda una risposta complessa come amo definirla io, ti permette di entrare nello scambio e mettere in difficoltà l'avversario. Nel tennis agonistico di terza e quarta è diverso, tante volte vince chi sbaglia meno o chi ha più gambe. Ma a me piace trasmettere ai ragazzi che alleno, avendo come punto di riferimento i pro. Il lavoro sulle diagonali, noto che non piace molto ai ragazzi, ma per me è importante, si trova soprattutto  il ritmo di gioco .

descriptiontennis - Il tennis dei 4 colpi. - Pagina 3 EmptyRe: Il tennis dei 4 colpi.

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Van Basten ha scritto:
Argomento davvero interessante. Nel power tennis moderno, tutto si basa sul servizio- risposta. Un'alta percentuale di prima ti permette di prendere le redini del campo, essere aggressivo. Stesso discorso per quanto riguarda una risposta complessa come amo definirla io, ti permette di entrare nello scambio e mettere in difficoltà l'avversario. Nel tennis agonistico di terza e quarta è diverso, tante volte vince chi sbaglia meno o chi ha più gambe. Ma a me piace trasmettere ai ragazzi che alleno, avendo come punto di riferimento i pro. Il lavoro sulle diagonali, noto che non piace molto ai ragazzi, ma per me è importante, si trova soprattutto  il ritmo di gioco .

Vero Van Basten
chiaramente ad ogni livello di gioco ci saranno cose piu' o meno importanti,ad alto livello tutto e' importante.
Ma come dici tu il riferimento e' il gioco dei pro.
Trovo limitante  parlare di come si deve o dovrebbe giocare a secondo di che  categoria sei,il riferimento e' chiaro il gioco dei pro.
Cioe' a tennis  si gioca cosi.
Che poi per ovvie ragioni solo in pochi ci riescano e' un altro discorso.
Ma di base un buon giocatore puo' arrivare a giocare come un pro,a prescindere dalla categoria di appartenenza.
Non parlo di peso di palla e di velocita' ma di un gioco che per elementi tecnici e tattici si puo' avvicinare molto al livello dei pro anche se a velocita' e peso di palla inferiori.
Tutti questi elementi pero' ci devono essere ,anche se non eseguiti come un pro.
Se non stai basso,se non steppi,se non prepari a tempo,se non sai muoverti bene per coprire il campo,e cosi via dicendo non giocherai mai un tennis completo.
Non e' un discorso di perfezione tecnica,ma un discorso di percorso tecnico che  ti puo' o meno far arrivare a giocare come un pro.
Non fa niente se non ti muovi come un pro se la ricerca palla non e' perfetta,e se non hai li suo peso di palla,ma il percorso e' quello.
Per me essere un buon giocatore non significa per forza di cose essere un pro.
Ma devo vedere le basi di un pro,che ad ogni livello ovviamente saranno piu' o meno efficaci o solide.
Se no stiamo sempre parlando di aria fritta,senza un punto di arrivo.
E ' un po come in tutti gli sport molto tecnici,ce una base al quale ispirarsi che  e' quella del professionista ed e' quella che  bisogna seguire.
Poi nel percorso ci sara' chi ci riuscira o meno,ma il percorso e' quello per tutti.
Non e' una questione di dare delle pippe ai giocatori di quarta o agli amatori,ma e' una questione di obbiettivita' verso se stessi.
Quando si guardano i pro a volte si vedono solo le bordate,gli ace,i winner,la velocita' di palla insomma tutte cose importanti ovviamente,a quel livello ma non per uno che  aspira a quel livello o che  almeno vuole provare ad avvicinarsi a farlo.
Purtroppo si perde di vista tutto il resto,cioe' piu' che guardare come pesta la palla Nadal,guarda come si muove,guarda come sta con il posteriore basso per tutta la partita,guarda come prende gli appoggi.
Il winner e l'ace vengono dopo tutto questo discorso basico che  ho fatto.
L'importante e' cercare di seguire un percorso logico che e' uguale per tutti,poi ci sara' chi arrivera piu in alto o meno, ma il percorso e' sempre quello.

descriptiontennis - Il tennis dei 4 colpi. - Pagina 3 EmptyRe: Il tennis dei 4 colpi.

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Raindog__ ha scritto:
Ciao, ho seguito il thread e lo trovo interessante, però non ho letto (magari me lo sono perso) nessun accenno alla superficie di gioco. Secondo me non è un fattore da sottovalutare perché la superficie fa in modo che cambi anche il modo di giocare o quantomeno di impostare la partita. Dove gioco io sono due campi in sintetico indoor davvero veloci, anzi velocissimi, e noi tutti negli anni abbiamo sviluppato un gioco che è funzionale a quella superficie, tanto che quando facciamo gli incontri di Coppa, sappiamo di essere strafavoriti quando giochiamo in casa, mentre invece quando andiamo fuori e giochiamo per esempio sulla terra all'aperto, la faccenda cambia e non di poco.
Quindi, per riallacciarmi a quanto detto nei post precedenti, da noi anche in quarta categoria (parlo di 4.3-4.2, non di NC) il ritmo è elevato e si tenta di chiudere il punto alla prima occasione, nel giro di pochi scambi. Non vi dico i terza e i seconda. 
Discorso diverso invece quando si gioca all'aperto e su terra rossa, lì il punto dev'essere costruito di più. 
Mutatis mutandis, anche per il tennis professionistico è un po' la stessa cosa. E' vero che le velocità sono aumentate tanto in media, sia negli scambi che al servizio, ma la superficie influenza ancora lo stile di gioco e la durata degli scambi. Un conto è vedere una partita sul veloce indoor (tipo le ATP Finals di quest'anno a Torino) e un altro è vedere come si gioca al Roland Garros.
Comunque per concludere, anche noi che giochiamo sul veloce indoor ci alleniamo sulle diagonali e sugli spostamenti, dai quarta fino ai più forti seconda, perché se non arrivi bene sulla palla e non sviluppi i corretti automatismi, hai voglia a tirare, ma il campo non lo trovi.

Vero Raindog.
Il discorso per un professionista e che si puo' allenare su diversi tipi di superficie,noi molto molto meno.
Percio' inevitabilmente una superfice ti sara' piu' congeniale che un altra.
E' sempre una questione di adattamento,per loro visto che  lo fanno per lavoro e si allenano su tutte le superfici questo adattamento e' piu' facile,a noi molto meno.
Ed e' anche  vero che se per forza di cose cresci su un campo molto veloce e con un rimbalzo basso svilupperai per forza di cose un certo tipo di gioco.
Cosa differente se invece cresci in terra con un rimbalzo piu' alto e una superfice piu' lenta.
E' un po come il discorso delle palline.all inizio quando giocavo io si giocava basicamente in quasi tutti i tornei con le tretorn,che  erano dei sassi rivestiti di gomma.
Poi sono arrivate le Dunlop ed essendo abituati in prevalenza alle tretorn all'¡nizio si faceva il tiro ai piccioni,o per meglio dire non si sentiva bene la palla.
Cosa non da poco.
Bisognerebbe poter giocare in diverse superfici,come usare differenti tipi di palline.
Stesso discorso per il tipo di avversario,cercare di allenarsi con differenti tipologie di giocatore.
Ma alla fine qua nessuno e' un pro e' si fa quello che  si puo'.
Saluti e buon tennis
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