Tratto da un articolo dell'Ingegnere Gabriele Medri.
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Buona parte degli infortuni alla spalla si deve alla generazione di potenza e di forza quindi, a tutti i livelli, se soffriamo di problemi del genere dobbiamo scegliere un’attrezzatura che ci consenta di produrre velocità di palla con il minimo sforzo, e che al contempo ci permetta di maneggiare la racchetta con buona facilità. Quindi sintetizzando: minor peso = massima maneggevolezza e buona generazione di potenza."Un’alta percentuale di infortuni, altrettanto comune e molto trasversale, interessa il gomito; le due varianti sono epicondilite ed epitrocleite. Queste due patologie dipendono in misura notevole da aspetti tecnici: l’esecuzione del rovescio per l’epicondilite, quella del servizio-dritto per l’epitrocleite. In entrambi i casi gli elementi da considerare sono la corretta esecuzione dei colpi e la rigidezza dell’attrezzo (corde-tensione-telaio) in termini di shock trasmesso alle articolazioni.
Proseguiamo e prendiamo in esame il polso. il polso risente in modo diretto e sensibile del contatto della palla sul piatto corde ma anche il tipo di presa, la dimensione e conformazione del manico, hanno un peso non trascurabile. In analogia con il gomito, il polso risente di giocate tecnicamente non corrette, utilizzo di corde rigide a tensioni elevate e presumibilmente un attrezzo troppo rigido in termini di risposta dinamica.
scegliamo dunque il telaio che possiamo muovere alla massima velocità possibile per l’intero arco della partita, con un occhio particolare all’utilizzo di corde e tensioni che ci consentano di avere un controllo accettabile senza sollecitare in modo eccessivo le articolazioni, perché ricercare il controllo attraverso tensioni e corde rigide potrebbe essere controproducente sul medio e lungo termine.