albs77 ha scritto: Lascia perdere letture di mental tennis e cose simili, qui si deve lavorare alle basi del tennis.
La pressione della gara, l'avversario che vuole vincere ad ogni costo, il campo che magari non conosci o addirittura di una superficie su cui non hai mai giocato, le palle di una marca che non hai mai provato e soprattutto nuove di zecca mentre te ti alleni con delle ciabatte vecchie, tutto questo fa parte del tennis, è il tennis.
Il tennis che pratichi in allenamento è una versione edulcorata, una simulazione, vale solo come allenamento in vista del torneo o divertimento fine a se stesso.
Quindi quando ti crogioli nelle vittorie delle partitine amichevoli sappi che stai usando il metro di misura errato.
Ritornando al discorso Ansia: l'ansia deriva dalla paura, e la paura deriva dalla consapevolezza dei tuoi limiti, spesso inconscia, e dal fatto che quando sei in torneo non sai cosa fare. In torneo infatti lo spazio mentale si riduce, l'ansia da prestazione limita la capacità di ragionare, e la maggior parte delle azioni viene presa in modo inconsapevole ed istintiva, il che significa che se quella cosa , tecnica o tattica che sia, non è totalmente automatizzata...
Se vuoi eliminare l'ansia devi cominciare ad avere sia le risposte tecniche sia quelle tattiche: schemi al servizio, schemi alla risposta, un'infarinatura di come si gioca sulle diagonali... insomma devi automatizzare il più possibile.
Ci vuole allenamento, ma maggiori saranno le tue consapevolezze , minore sarà l'ansia in torneo.
tutto giusto quello che dici ma il nostro amico soffre d'ansia, molto probabilmente non solo durante le partite ma in generale nella sua vita
questa ansia quando conta la prestazione fisica e mentale, ti blocca completamente, non hai fiato, sei fermo, ti fa venire i crampi quando non li hai mai avuti prima in condizioni più dure, tutto l'allenamento fatto in preparazione si è andato completamente a farsi benedire.
l'esperienza, la tattica, conta certo, ma quando non ti muovi hai voglia a parlare di tattica ecc.....
qua di base c'è un problema psicologico, per questo suggerivo uno psicologo sportivo