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descriptionDue anni di epitrocleite EmptyDue anni di epitrocleite

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Salve a tutti. Giugno 2019 l'inizio di una tragedia mai finita. Siamo a due anni e il problema non si risolve. Ho provato di tutto, se penso ai soldi tra fisioterapisti, infiltrazioni, PRP, riposi , racchette, corde ... meglio non pensarci. In questo 2021 le cose sembravano andare meglio , giocavo con Head Speed MP 360+ con corde Dunlop esplosive tour. Poi ho provato la Wilson 18x20 ed è stato amore a prima partita. Una racchetta speciale, sempre con le stesse corde , a 21/20 e 4 nodi. Dopo 2 mesi l'epitroclea ha ripreso a bruciare. Non che prima non facesse male, ma mi permetteva di giocare anche 4 o 5 volte a settimana. Adesso gioco e il giorno dopo devo prendere un antinfiammatorio per calmare il bruciore. Sinceramente non so più che fare . Fermarmi adesso è fuori discussione per via della D2 e dei vari tornei. Racchette attuali che potrebbero alleviare il problema ? Credo che l'inerzia della Wilson abbia risvegliato tremendamente il bruciore. Una racchetta dalle caratteristiche similari ? Tipo 18x20 ?

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Ciao, innanzitutto capisco cosa intendi avendo vissuto il problema.
Credo anche che ne abbiamo già discusso in altri tread. Come avrai visto sulla tua pelle non esiste una soluzione semplice ma, nel mio caso almeno, un percorso che ti avevo già forse descritto. Sono adesso 9 mesi che faccio esercizi per l'avambraccio, tutti i giorni, 3/4 volte al giorno. Ho fatto 3 mesi di stop totale causa lockdown usati per lavorare molto su avambraccio, stretching e spalle (si perché il gomito non è un sistema chiuso). Al rientro ho usato le stesse racchetta e rigorosamente corde soft a tensioni basse (confort valutato sui dati di stringinpedia). Ho tenuto sempre un giorno di riposo nei primi mesi al rientro e incrementato il carico sul braccio in base a come lo sentivo il giorno dopo.
Adesso gioco 5/6 ore a settimana, non ho dolore da mesi ma ancora indolenzimenti e faccio sempre gli esercizi, credo ormai li farò a vita. Ne sono uscito? Non posso dirlo ma più e più volte ho avuto ricadute leggere che via via sono sparite. Personalmente non cambierò ne tipo di corde ne racchette finché anche la più lieve traccia sarà sparita. Non è facile.
Ovviamente questo in assenza di problemi tecnici o di materiali, ma immagino questo tu lo abbia verificato già.
Lungi da me portare il mio caso come soluzione per tutti ma io ho seguito i consigli di tanti rocciatori che soffrono di questo problema e mi sono ritrovato in tutto con il loro processo di recupero.

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Ragus ha scritto:
Ciao, innanzitutto capisco cosa intendi avendo vissuto il problema.
Credo anche che ne abbiamo già discusso in altri tread. Come avrai visto sulla tua pelle non esiste una soluzione semplice ma, nel mio caso almeno, un percorso che ti avevo già forse descritto. Sono adesso 9 mesi che faccio esercizi per l'avambraccio, tutti i giorni, 3/4 volte al giorno. Ho fatto 3 mesi di stop totale causa lockdown usati per lavorare molto su avambraccio, stretching e spalle (si perché il gomito non è un sistema chiuso). Al rientro ho usato le stesse racchetta e rigorosamente corde soft a tensioni basse (confort valutato sui dati di stringinpedia). Ho tenuto sempre un giorno di riposo nei primi mesi al rientro e incrementato il carico sul braccio in base a come lo sentivo il giorno dopo.
Adesso gioco 5/6 ore a settimana, non ho dolore da mesi ma ancora indolenzimenti e faccio sempre gli esercizi, credo ormai li farò a vita. Ne sono uscito? Non posso dirlo ma più e più volte ho avuto ricadute leggere che via via sono sparite. Personalmente non cambierò ne tipo di corde ne racchette finché anche la più lieve traccia sarà sparita. Non è facile.
Ovviamente questo in assenza di problemi tecnici o di materiali, ma immagino questo tu lo abbia verificato già.
Lungi da me portare il mio caso come soluzione per tutti ma io ho seguito i consigli di tanti rocciatori che soffrono di questo problema e mi sono ritrovato in tutto con il loro processo di recupero.

Con che racchetta e corde giochi ?

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Uso le Vcore100 2019 leggermente appesantite con Tour bite soft 125 o Tour bite normali 120.
Le seconde le uso solo da poco.

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Attenzione a non farsi contagiare dalla racchettite, oltre che dall'epicondilite.

Dici che il problema è iniziato a Giugno 2019 e che devi giocare una D2, per cui non sei un principiante.

Quali sono state le racchette che, in passato, prima di Giugno 2019, non ti hanno creato alcun problema al braccio? 

Come mai cambi racchette in modo repentino? Non potresti tornare a un modello che non ti aveva dato fastidio?

Gli "amori a prima vista" con le racchette credo che siano semplicemente sensazioni fugaci che avresti provando la maggior parte dei telai, semplicemente per il fatto che sono diversi da quello che stai usando e ti danno degli "spunti" o delle sensazioni nuove, appunto. Non esiste una racchetta col pilota automatico o "LA" racchetta perfetta (per te o in assoluto), e per quanto mi riguarda non esiste nemmeno che uno compri una racchetta nuova ogni 3-6 mesi, o ne provi 25 in un anno. Esistono i COMPROMESSI, ossia: tu metti sulla bilancia le tue caratteristiche di gioco, eventuali infortuni, le sensazioni che ti dà una racchetta, più eventuali altri (io, per esempio, do e ho sempre dato peso anche al fattore economico: non comprerei mai racchette che costano 250€ o corde da 25 euro a incordatura... per questo uso le Head e non le Babolat, e come corde le pro's pro da 2 euro a incordatura con cui mi trovo divinamente e che ho trovato anche migliori di certe corde Head molto più costose)... dopo aver messo tutti questi fattori sulla bilancia, dicevo, fai la tua scelta, che naturalmente comporta anche la rinuncia a tutte quelle ottime caratteristiche delle altre racchette che non hai scelto.

Ora, una racchetta con un piatto più piccolo fa meglio determinate cose e ne fa peggio altre. Provarla una volta fa emergere solo i pregi (ti fa fare quelle cose che solitamente non riesci a fare con la stessa facilità) ma non fa capire se sia il giusto compromesso. Nel tuo caso il problema non si pone perché c'è un altra questione da risolvere, ossia il dolore al braccio.

Nei tuoi panni, darei la precedenza alla salute e mi indirizzerei su racchette che non ti hanno creato dolori in passato. Magari non ti faranno uscire quello slice perfetto o chissà che altro puoi aver percepito con la Wilson Blade, ma sicuramente avrà altri pregi, non ultimo quello di consentirti di giocare senza pensieri.

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L'epitrocleite è dovuta alla compensazione che il polso fa nell'esecuzione del diritto.
Il miglior modo di sconfiggerla è giocare decontratti evitando impugnature estreme per il diritto (western) che obbligano a colpire con il polso in iperestensione.

Come terapia per ridurre il dolore post gioco fai solamente molto stretching e massaggiati la zona comprimendola. L'epitrocleite normalmente è un disturbo che scompare durante il gioco e si ripresenta un paio d'ore dopo lo stop mentre l'epicondilite sembra scomparire a riposo e si ripresenta al primo rovescio acuendosi con il progredire del gioco.

In sostanza, con l'epitrocleite si gioca in tranquillità ma si soffre un po' dopo.

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Potrebbe essere utile, io li ho eseguiti con buoni risultati.
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taglia1964 ha scritto:
L'epitrocleite è dovuta alla compensazione che il polso fa nell'esecuzione del diritto.
Il miglior modo di sconfiggerla è giocare decontratti evitando impugnature estreme per il diritto (western) che obbligano a colpire con il polso in iperestensione.

Come terapia per ridurre il dolore post gioco fai solamente molto stretching e massaggiati la zona comprimendola. L'epitrocleite normalmente è un disturbo che scompare durante il gioco e si ripresenta un paio d'ore dopo lo stop mentre l'epicondilite sembra scomparire a riposo e si ripresenta al primo rovescio acuendosi con il progredire del gioco.

In sostanza, con l'epitrocleite si gioca in tranquillità ma si soffre un po' dopo.

Mi permetto solo di far notare come questo problema colpisca moltissmo giocatori di golf e chi pratica l'arrampicata, dove credo ci siano altre componenti. E' anche vero che esistono diverse forme del problema in cui pero' non mi permetto di avventurare.

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Ragus ha scritto:
taglia1964 ha scritto:
L'epitrocleite è dovuta alla compensazione che il polso fa nell'esecuzione del diritto.
Il miglior modo di sconfiggerla è giocare decontratti evitando impugnature estreme per il diritto (western) che obbligano a colpire con il polso in iperestensione.

Come terapia per ridurre il dolore post gioco fai solamente molto stretching e massaggiati la zona comprimendola. L'epitrocleite normalmente è un disturbo che scompare durante il gioco e si ripresenta un paio d'ore dopo lo stop mentre l'epicondilite sembra scomparire a riposo e si ripresenta al primo rovescio acuendosi con il progredire del gioco.

In sostanza, con l'epitrocleite si gioca in tranquillità ma si soffre un po' dopo.

Mi permetto solo di far notare come questo problema colpisca moltissmo giocatori di golf e chi pratica l'arrampicata, dove credo ci siano altre componenti. E' anche vero che esistono diverse forme del problema in cui pero' non mi permetto di avventurare.



In effetti conosco anche persone completamente sedentarie che hanno avuto l'epitrocleite solo utilizzando la tastiera del computer, quindi il tema è certamente complesso e variegato. Però per quanto riguarda noi tennisti mi ritrovo in quanto hai scritto Taglia1964. Ho avuto l'epitrocleite anni fa e ne sono guarito, ed ho in corso una epicondolite. La differenza tra le due é esattamente quella descritta da Taglia1964. Con la prima giocavo e poi dopo soffrivo, ma non ho mai smesso. Con la seconda sono fermo da settimane e ormai ho persino paura a fare un test di rientro, perché sembri a posto ma poi basta un colpo sbagliato (tipicamente rovescio o servizio) e rimetti indietro di settimane le lancette dell'orologio della guarigione.

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Riporto la mia esperienza (invitando sempre a considerare che ogni caso è personale e non necessariamente cià che è andato bene a me possa esserlo per altri!)

Ho giocato per 2 anni con una leggera epitrocleite che, come dice taglia1964, mi consentiva tranquillamente di giocare senza alcun fastidio ma che poi "pizzicava" continuamente durante la giornata. Non mi trovavo alle condizioni di dover prendere antinfiammatori o antidolorifici, bensì un fastidio sopportabile ma permanente. Il tutto, accompagnato anche da fastidi alla spalla.
- Specifico che ho sempre utilizzato comunque telai abbastanza contenuti di inerzia, e non spaccabraccio. Così come incordature sempre budello o multifilo -

Da quando ho iniziato ad usare una racchetta più bilanciata verso il manico (ormai sono circa 3 mesi), il fastidio è completamente sparito (compreso quello alla spalla). Badate che non sto parlando di miracoli o cosa e come già specificato ogni caso è a sé! Ma dalla mia personale esperienza ho dedotto che probabilmente al mio fisico, al mio tipo di gioco, alle mie articolazioni, possa essere più "accondiscendente" un bilanciamento più arretrato. Con questo ovviamente non voglio assolutamente dire che debba sempre essere così, ne tantomeno illudere nessuno.
Mi preme specificare anche che il riferimento non è alle prestazioni di gioco, ma esclusivamente verso la questione articolare/salutare.

Mi accodo poi al fatto che cambiare continuamente racchetta per alcuni (o molti) possa rivelarsi dannoso, ma ritengo anche che per trovarne una che possa essere la "più ideale per se stessi" possa avvenire soltanto provando (con cognizione di causa o meglio aiuti preferibilmente da bravi maestri) e valutandone gli effetti. Effetti che poi vanno a ripartirsi in quelli salutari (verso i quali ho sempre dato la mia priorità) o prestazionali. La racchetta "ideale" ovviamente coniuga entrambi.

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Io non credo proprio che l'impugnatura sia il problema, ma piuttosto lo "stress" che ti viene dal manovrare un attrezzo diverso facendo gli stessi movimenti che facevi con il telaio di prima (che magari non creava problemi, con quel tipo di movimento).

Ho avuto fastidi al braccio solamente quando ho cambiato racchetta, rispetto alla mia abituale, e non appena sono ritornato a quella che non mi dava dolori non ho mai più avuto niente, né con tensioni alte, né col monofilo, né dopo aver giocato tanto.

Se il tuo braccio si abitua a manovrare un certo telaio e tu sviluppi una certa tecnica su un telaio, e poi provi a giocare con un altro telaio facendo la stessa cosa, succede esattamente quello che hanno scritto gli altri utenti, ovvero il braccio fa dei movimenti o è sottoposto a delle sollecitazioni a cui non è abituato e gioco forza arrivano i problemi.

Ora, o uno è disposto a fare un cambiamento (UNO)  e, sotto la guida magari di un maestro o applicando una cognizione di causa, e quindi palleggiando piano, per acquisire una tecnica e dei movimenti diversi, prova a modificare anche qualcosa del proprio movimento per evitare di  avere dolori perenni al braccio quando gioca e/o quando non gioca, oppure (a mio avviso questa seconda è l'opzione più praticabile) torna alle racchette che non gli facevano male, oppure fa dei test e trova una racchetta che non gli fa male.

Per me non ha senso accanirsi su un modello e prendere gli antidolorifici. Non è un buon compromesso, per come considero lo sport a livello amatoriale.

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Ciao a tutti,
da tre mesi circa soffro di epitrocleite, accertata da esami diagnostici.
L'effetto è quello classico: mentre gioco il nulla, dopo un sensazione di lontano bruciore mai fastidioso ma persistente.
In precedenza mai avuto problemi (gioco da quasi 4 anni)
Da 9 mesi uso una Prokennex ki15 300g.
Ho diritto prevalentemente piatto e gioco molto di back in rovescio. Sono esile di corporatura.
E' possibile che un racchetta, sebbene prokennex, ma comunque non particolarmente maneggevole ( benchè 300g è più lunga e con piatto leggermente più grande) possa aver provocato un eccessivo sforzo nel braccio ? In particolare polso gomito ?
In passato ho giocato con Pure Drive plus , Wilson  100 ultra CV ( modello 2020) ma senza problemi.
Può valere la pena  tornare ad una 300g ma non lunga e con piatto 100 ?
Uso incordatura ibrida ( mono verticale, multi orizzontale) 22kg
Grazie

descriptionDue anni di epitrocleite EmptyRe: Due anni di epitrocleite

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Un piccolo aggiornamento, nel caso possa essere di aiuto.
Un altro mese di allenamenti e torneo, ogni sessione e' ormai circa 2 ore, 3 /4 volte la settimana. Ho giocato anche un match di 2h 40min senza conseguenze. Il recupero del gomito sembra completo ma non ho smesso con gli esercizi ne cambiato nulla del set up corde. Continuo ad evitare sessioni pesanti consecutive, vorrei ma non lo faccio, come resisto dal montare corde piu' agonistiche. Come avevo letto prima di iniziare il mio processo di recupero, 10 mesi fa, posso dire che per me la chiave e' stata la consistenza ogni giorno.

Dopo la cuffia dei rotatori, risolta lo scorso anno dopo 18 mesi di lavoro, sembra che anche questa sia quasi passata, sempre e solo con esercizi mirati.

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Ragus ha scritto:
Un piccolo aggiornamento, nel caso possa essere di aiuto.
Un altro mese di allenamenti e torneo, ogni sessione e' ormai circa 2 ore, 3 /4 volte la settimana. Ho giocato anche un match di 2h 40min senza conseguenze. Il recupero del gomito sembra completo ma non ho smesso con gli esercizi ne cambiato nulla del set up corde. Continuo ad evitare sessioni pesanti consecutive, vorrei ma non lo faccio, come resisto dal montare corde piu' agonistiche. Come avevo letto prima di iniziare il mio processo di recupero, 10 mesi fa, posso dire che per me la chiave e' stata la consistenza ogni giorno.

Dopo la cuffia dei rotatori, risolta lo scorso anno dopo 18 mesi di lavoro, sembra che anche questa sia quasi passata, sempre e solo con esercizi mirati.

Io sono straconvinto che il segreto fondamentalmente sia nelle corde. Che corde usi e a quale tensione ? Su quale racchetta ?

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Ragus ha scritto:
Uso le Vcore100 2019 leggermente appesantite con Tour bite soft 125 o Tour bite normali 120.
Le seconde le uso solo da poco.

Sempre le Solinco TBS 125 a 23/22kg
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