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Libro "Tennisticamente parlando"

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Alessandro
pigi
andrea scimiterna
Riki66
DrDivago
9 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Tennisticamente parlando Tennisticamente_parlando

Ciao a tutti mi chiamo Silvia ho 34 anni e sono una giocatrice di tennis da ormai 25 anni. Se vi può interessare ho scritto un libro che si intitola “Tennisticamente parlando”.
Ho letto le autobiografie di Andre Agassi, Monica Seles e Serena Williams, e so che molti altri atleti hanno impresso le loro prodigiose gesta su un libro. Quanto sarebbe meraviglioso poter scrivere di essersi fatti un gran mazzo e di aver vinto tutto quello che si sognava di vincere da bambini? Ci avete mai pensato? "Volevo vincere la Coppa del Mondo di calcio e ce l'ho fatta", o "Desideravo la medaglia d'oro alle Olimpiadi e ci sono riuscito"... Il mondo intero rimarrebbe a bocca aperta se aveste una simile dichiarazione, sareste considerati dei fenomeni, delle leggende, degli esempi da seguire.
Il problema è che di Andre Agassi ce n'è uno su un milione, forse. Gli altri 999.999 sono comuni mortali che perseguono obiettivi molto meno pretenziosi e non hanno la minima idea di cosa voglia dire avere una vita così di successo. Io sono una tra quei 999.999, e ho deciso di scrivere le mie gesta tragicomiche per tutti coloro che sono come me: appassionati, sognatori, persone alla perenne ricerca di piccole grandi soddisfazioni. Sportivi qualunque. Tennisti normali a cui non sono stati donati né il diritto di Federer, né la caparbietà di Nadal. Scrivo per quelli che entrano in campo con la paura di perdere e quando inaspettatamente arrivano al match point si rendono conto di avere il terrore di vincere, sebbene non si trovino affatto sul campo centrale di Wimbledon. Racconto la mia storia a chi non prende una multa se fracassa per terra la racchetta in mondovisione, ma due sberle dalla mamma nella privacy della sua cameretta sì.
Flavia Pennetta ha scritto la sua biografia poco prima di vincere lo Us Open, Maria Sharapova subito dopo essere stata trovata positiva al doping. Io scrivo prima di perdere il prossimo turno del torneo di Mercato Saraceno e ben consapevole di essere positiva al Voltaren. Si fa quel che si può.

Mi farebbe piacere se qualche appassionato di tennis come me lo leggesse Smile Sperando vi possa intrattenere in questo strano inizio 2020, vi abbraccio. Fatemi sapere se vi è piaciuto!
Silvia
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Tag: #Libri

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SilvixBiS ha scritto:
drichichi ha scritto:
@SilvixBis ma la versione Kindle ha 1448 pagine? Shocked

Oddio no!!! io ho il Kobo, dovrebbero essere più o meno 130-140 pagine.. non ho scritto “Guerra e pace”  Razz

Ehm 1558, impaginata diversamente.

Tennisticamente parlando Img_2051

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Mini iPad app Kindle

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drichichi ha scritto:
SilvixBiS ha scritto:
drichichi ha scritto:
@SilvixBis ma la versione Kindle ha 1448 pagine? Shocked

Oddio no!!! io ho il Kobo, dovrebbero essere più o meno 130-140 pagine.. non ho scritto “Guerra e pace”  Razz

Ehm 1558, impaginata diversamente.

Tennisticamente parlando Img_2051

Deve esserci un errorino... però non ti saprei dire quale!!  Sad

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Il numero di pagine dipende dalla risoluzione/impaginazione del tablet o del dispositivo da cui si legge. Più è piccolo il dispositivo più aumentano le pagine e viceversa.
Tornando al libro: sono arrivato a circa metà e non vedo l'ora domani di sciropparmi l'altra metà!

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Io lo leggo stanotte...

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Non ho ancora finito di leggere il libro (sicuramente lo farò i giornata) che già sento la necessità di commentarlo!
Il primo impatto non indifferente è stato, rispetto ad altri testi e autori blasonati, la semplicitá, l'essere te stessa nel descriverti, nel darci la possibilità di poterti leggere con quel pizzico di ironia che suscita nel lettore la curiositá sfrenata di leggere un altro capitolo della tua storia tennistica, ed ancora uno, ed un altro ancora.......
Bellissime le foto: essenziali, originali...quelle giuste che servono al lettore per dare vita e profumo al racconto autobiografico di una scrittrice che tanto si avvicina a quello che sono i nostri sogni, le nostre aspirazioni, i nostri ideali.
Sembra quasi rivedermi in alcuni passaggi ove la mente si ferma per un attimo e inizia a pensare, pensare e ancora pensare...quando il vero segreto sta nell'agire, nel divertirsi, nell'essere aggressivo e nel lasciare le seghe mentali a casa già prima di un incontro.

In modo particolare una piccola frase che mi ha riportato indietro di circa 15 anni, un'emozione al pari di quella che si prova quando scatta il primo vero amore, le farfalle allo stomaco, l'aprirsi un mondo nuovo (quello del tennis) e la voglia sfrenata di abbracciarlo e non lasciarlo mai più, una frase che mi ha permesso di staccare la mente per una manciata di minuti per riassaporare le sensazioni provate alla prima lezione con la mia maestra Lilly R. che saluto affettuosamente:

"Il mio cuore si ricoprì ben presto di una folta peluria gialla" (Silvia Guadagni - "Tennisticamente parlando")


Che dire: nulla! Voglio solo finire il libro al momento!!  lol!

_______________________________________________


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Alessandro ha scritto:
Non ho ancora finito di leggere il libro (sicuramente lo farò i giornata) che già sento la necessità di commentarlo!
Il primo impatto non indifferente è stato, rispetto ad altri testi e autori blasonati, la semplicitá, l'essere te stessa nel descriverti, nel darci la possibilità di poterti leggere con quel pizzico di ironia che suscita nel lettore la curiositá sfrenata di leggere un altro capitolo della tua storia tennistica, ed ancora uno, ed un altro ancora.......
Bellissime le foto: essenziali, originali...quelle giuste che servono al lettore per dare vita e profumo al racconto autobiografico di una scrittrice che tanto si avvicina a quello che sono i nostri sogni, le nostre aspirazioni, i nostri ideali.
Sembra quasi rivedermi in alcuni passaggi ove la mente si ferma per un attimo e inizia a pensare, pensare e ancora pensare...quando il vero segreto sta nell'agire, nel divertirsi, nell'essere aggressivo e nel lasciare le seghe mentali a casa già prima di un incontro.

In modo particolare una piccola frase che mi ha riportato indietro di circa 15 anni, un'emozione al pari di quella che si prova quando scatta il primo vero amore, le farfalle allo stomaco, l'aprirsi un mondo nuovo (quello del tennis) e la voglia sfrenata di abbracciarlo e non lasciarlo mai più, una frase che mi ha permesso di staccare la mente per una manciata di minuti per riassaporare le sensazioni provate alla prima lezione con la mia maestra Lilly R. che saluto affettuosamente:

"Il mio cuore si ricoprì ben presto di una folta peluria gialla" (Silvia Guadagni - "Tennisticamente parlando")


Che dire: nulla! Voglio solo finire il libro al momento!!  lol!

È una delle frasi che preferisco e che mi è uscita più di getto! Smile Smile Smile 
Grazie mille Alessandro, sono molto contenta che ti stia piacendo, buon proseguimento di lettura, fammi sapere!

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Più che tennisticamente parlando sembrano più le confessioni/riflessioni a voce alta di una tennista innamorata del suo sport.

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drichichi ha scritto:
Più che tennisticamente parlando sembrano più le confessioni/riflessioni a voce alta di una tennista innamorata del suo sport.

Lo sono infatti.. Smile  Sono tutti i pensieri e le vicende che ho avuto nel corso degli anni, comunque esclusivamente legati al tennis.. Il titolo poteva essere diverso, certo, ma ho scelto di lasciare il titolo che avevo dato da quattordicenne a questa sorta di “diario segreto” dove mi segnavo le partite e me le auto-commentavo in chiave ironica.. non sarei mai riuscita a scrivere un libro come questo se non avessi avuto il mio piccolo archivio, infatti tutti i punteggi e le partite che ho scritto sono assolutamente reali, perché io tornavo a casa e scrivevo subito quello che mi era successo.. ho riscritto tutto in modo che risultasse più libro e meno diario giornaliero, smussato un po’, aggiunto confessioni da trentenne... mi sono guardata un po’ di più dentro, diciamo così.. ma il titolo doveva rimanere quello :-) è una sorta di omaggio alla me stessa adolescente che ci credeva un sacco e non si sarebbe MAI immaginata di diventare 3.1

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drichichi ha scritto:
Più che tennisticamente parlando sembrano più le confessioni/riflessioni a voce alta di una tennista innamorata del suo sport.


E' proprio questa la caratteristica che permette a questa autobiografia di discostarsi agli altri libri cui siamo abituati a leggere.
Silvia secondo me lancia un messaggio chiaro e forte: ok la tecnica, giusto l'allenamento costante assiduo e massacrante per arrivare all'obiettivo (ottimi anche i consigli "pratici" e non troppo "tecnologici" dei suoi allenatori, dispensati qui e lì nel corso della lettura) ... ma prima di tutto l'innamoramento per il tennis, la voglia di divertirsi a prescindere dalla tecnica "da manuale" e l'impegno di arrivare all'obiettivo spendendo tutte se stessa e mettendo parecchio di suo,.
Noi "comuni mortali" siamo abituati a cercare il pelo nell'uovo per ottenere la perfezione assoluta ed ambire a diventare chissà quale fenomeno tennistico quando, per come interpreto io in alcuni passaggi del libro, basterebbe iniziare pensando solo a divertirsi e dare il meglio di sé in campo e con la mente di un bambino innamorato di quegli strumenti preziosi (racchetta, pallina...e chi se ne frega se le corde sono rotte!) per poi completarsi nel tempo con la scoperta di altri strumenti (come la psiche) e con la giusta aggressività per abbattere il "nemico buono" al di là della rete.

_______________________________________________


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... e comunque io le begonie in giardino non ce l'ho...  Tennisticamente parlando 810504

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drichichi ha scritto:
... e comunque io le begonie in giardino non ce l'ho...  Tennisticamente parlando 810504


Ahahahaha potrebbe essere una buona occasione per piantarle LaughingLaughingLaughingTennisticamente parlando 622327

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Mia moglie ha il pollice verde....

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Tu sei innamorata del tennis in modo viscerale, tu ed il tennis formate un connubio indissolubile.
Tu ti definisci caparbia ma senza l'istinto assassino verso la tua avversaria, però hai la forza parlare più dei tuoi 60 60 che dei tuoi successi, hai messo in risalto ciò che conta, ossia la perseveranza e rialzarsi dopo ogni caduta, sei scesa in campo con un tutore al ginocchio e se ho capito bene hai giocato con un legamento rotto, più che da incoscienti da malati di tennis.
Credo che qua dentro più di uno farebbe carte false pur di giocare a tennis.
Ti sei messa completamente a nudo.
Tu sei un'istruttrice e sicuramente trasmetterai la passione che hai per il tennis (e che trapela tutta dalle pagine del libro) ai tuoi allievi. Come a suo tempo il tuo maestro ha fatto con te. È qualcosa che si tramanda.
Ma l'amore per questo sport o c'è o non c'è e si vede dai sacrifici che si è disposti a fare. Tu hai rasentato l'impossibile pur di continuare a giocare e ti capisco più di quel che puoi pensare.
Allora sei nel posto giusto per parlare del tuo tennis e della tua passione per il tennis.
Io sono solo un amatore ma innamorato pure io di questo sport meraviglioso. Io però sono quello che sta dall'altra parte della rete quando dai le palline da cesto e ad un certo punto ti chiede di fare una pausa e ti chiede di indicargli dov'è la più vicina bombola d'ossigeno.Very Happy
Si legge l'ingenuità nei primi anni e spensieratezza alla fine, quando hai finalmente capito che per vincere devi divertirti quando giochi.
Si legge la tenacia nel voler continuare a giocare e nel non voler abbandonare i campi da tennis, svesti la divisa da giocatrice ed indossi quella di istruttrice. Credo che se ne avessi la possibilità monteresti una tenda da campo a bordo campo. Lo so.
Se hai difficoltà fai di tutto per superare il problema fisico e tornare in campo e, maniacalmente, sentire l'odore della terra rossa appena bagnata e battuta, l'odore delle palline appena aperte, l'odore di una racchetta appena incordata. 
Tutte sensazioni che prova chi ama questo sport ed ha anche rischiato di non poterci giocare più.
Complimenti per il libro e benvenuta su Passionetennis @SilvixBis. Tennisticamente parlando 855446

Ultima modifica di drichichi il Dom 22 Mar 2020 - 23:30 - modificato 1 volta.

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PS ... Ma chi ha vinto? scratch Very Happy
PPS è facile fare un Lanciafiamme: bomboletta spray e accendino. Non hai mai visto Supernatural o MacGyver? Very Happy

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drichichi ha scritto:
Tu sei innamorata del tennis in modo viscerale, tu ed il tennis formate un connubio indissolubile.
Tu ti definisci caparbia ma senza l'istinto assassino verso la tua avversaria, però hai la forza parlare più dei tuoi 60 60 che dei tuoi successi, hai messo in risalto ciò che conta, ossia la perseveranza e rialzarsi dopo ogni caduta, sei scesa in campo con un tutore al ginocchio e se ho capito bene hai giocato con un legamento rotto, più che da incoscienti da malati di tennis.
Credo che qua dentro più di uno farebbe carte false pur di giocare a tennis.
Ti sei messa completamente a nudo.
Tu sei un'istruttrice e sicuramente trasmetterai la passione che hai per il tennis (e che trapela tutta dalle pagine del libro) ai tuoi allievi. Come a suo tempo il tuo maestro ha fatto con te. È qualcosa che si tramanda.
Ma l'amore per questo sport o c'è o non c'è e si vede dai sacrifici che si è disposti a fare. Tu hai rasentato l'impossibile pur di continuare a giocare e ti capisco più di quel che puoi pensare.
Allora sei nel posto giusto per parlare del tuo tennis e della tua passione per il tennis.
Io sono solo un amatore ma innamorato pure io di questo sport meraviglioso. Io però sono quello che sta dall'altra parte della rete quando dai le palline da cesto e ad un certo punto ti chiede di fare una pausa e ti chiede di indicargli dov'è la più vicina bombola d'ossigeno.Very Happy
Si legge l'ingenuità nei primi anni e spensieratezza alla fine, quando hai finalmente capito che per vincere devi divertirti quando giochi.
Si legge la tenacia nel voler continuare a giocare e nel non voler abbandonare i campi da tennis, svesti la divisa da giocatrice ed indossi quella di istruttrice. Credo che se ne avessi la possibilità monteresti una tenda da campo a bordo campo. Lo so.
Se hai difficoltà fai di tutto per superare il problema fisico e tornare in campo e, maniacalmente, sentire l'odore della terra rossa appena bagnata e battuta, l'odore delle palline appena aperte, l'odore di una racchetta appena incordata. 
Tutte sensazioni che prova chi ama questo sport ed ha anche rischiato di non poterci giocare più.
Complimenti per il libro e benvenuta su Passionetennis @SilvixBis. Tennisticamente parlando 855446

Proprio così drichichi.. sono probabilmente una matta innamorata del tennis, perché scendere in campo per 4 anni con un legamento rotto è da matti, come mi disse il chirurgo. Mi ricordo così bene quando mi spiegò che avrei dovuto operarmi o smettere del tutto.. non avrei mai voluto piangere davanti a un Dottore, anche solo per mantenere un minimo di compostezza, di maturità, chiamiamola come vogliamo.. ma piansi tanto. E quello fu un momento fondamentale per la mia consapevolezza di non voler giocare a tennis per raggiungere chissà quali obiettivi, ma per il gusto di poter giocare, finché avrò fiato in corpo e due gambe che mi reggono. Se poi posso anche migliorarmi ancora un po’ tanto meglio, mi divertirò ancora di più. Tutto quello che hai scritto sono io, ti è arrivato il concetto forte e chiaro e sono molto contenta di essere riuscita a trasmetterlo. MacGyver l’ho visto ma come avrai capito sono troppo buona per costruirlo davvero il lanciafiamme..  Very Happy
Ti ringrazio tanto per avermi letto e per avermi scritto la tua impressione.. e grazie mille dell’accoglienza! Wink

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Poi hai raccontato tanto altro, ma mi faccio una seconda lettura e ti dico... Intanto buona giornata...
L'autore di questo messaggio è stato bannato dal forum - Mostra il messaggio

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framan ha scritto:
sono probabilmente una matta innamorata del tennis, perché scendere in campo per 4 anni con un legamento rotto è da matti, come mi disse il chirurgo. Mi ricordo così bene quando mi spiegò che avrei dovuto operarmi o smettere del tutto..

Questo passo lo conosco bene, quando il medico mi disse, lei deve smettere immediatamente e non potrà mai più giocare a tennis, ed io a provare di sei mesi in sei mesi se il tendine "teneva" salvo poi appendere sistematicamente di nuovo le racchette al chiodo, Pur di rimanere in campo stare al cesto usando la sinistra, partecipare ad ogni corso, workshop, convegno, attaccarsi ad allenatori conclamati per imparare tutto il possibile e così via,
Fino al giorno in cui è arrivato il miracolo e riprendere con fatica crudele, poi spaccarsi di nuovo, poi ricominciare con ancora più fatica .....
Più che un innamoramento è una passione con tratti di malattia mentale.

Il tennis È per malati mentali  Cool
L’ho sempre detto

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Buongiorno @SilvixBiS
In un passaggio riguardante dei tornei da disputare vedevi il "doppio misto" come un declassamento rispetto al singolo o doppio femminile.
Magari poi nel tempo e col passare degli anni saranno cambiate infinite cose, ma cosa ti ha portato all'epoca ad avere questa riflessione?

P.S.: Mi tradurresti questo? "Mo và ban a fèr di gròggn Silvia, va là. Int l'acua èlta.  Laughing Laughing Laughing

_______________________________________________


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Però la cara @SilvixBis parla in chiave ironica di un'infinita di problematiche legate al mondo del tennis.
Dall'ingerenza dei genitori (degli altri) tennisti (giocale sul rovescio cit) alla compartecipazione (risucchiare a denti stretti sui punti cruciali).
L'importanza di avere un bravo Maestro, di quelli rigidi ma empatici. Noi avevamo il buono (Salvatore) ed il cattivo (Fabio).
L'importanza di incontrare le persone giuste (da imitare) e quelle sbagliate (da evitare).
Parli della perseveranza del lavorare su un colpo quando c'è il black out ed improvvisamente da colpo micidiale si trasforma in qualcosa di perfettamente inutile.
Per aver smesso per lungo tempo c'ho messo un secolo per tornare a ricordare tutto (anche se quando non ci pensi gli automatismi vengono fuori eccome!).
Se dovessi essere forte in modo proporzionato all'amore che ho per il tennis, sarei un seconda categoria, mentre sono semplicemente un seconda categoria a tavola con forchetta e coltello  Very Happy, in campo solo 4.5 o piuttosto adesso un 4 NP (non pervenuto).
Grazie mille per averci fatto tornare indietro di tanto tanto tanto tempo con questo libro. 
Lo farei leggere a tutti quelli che fanno scuola tennis (Maestri e allievi) ed a tutti quelli che stanno iniziando adesso a giocare, per fargli capire che il tennis non è uno sport ma Lo Sport dove per battere l'avversario devi prima superare te stesso e le tue paure.

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Alessandro ha scritto:
Buongiorno @SilvixBiS
In un passaggio riguardante dei tornei da disputare vedevi il "doppio misto" come un declassamento rispetto al singolo o doppio femminile.
Magari poi nel tempo e col passare degli anni saranno cambiate infinite cose, ma cosa ti ha portato all'epoca ad avere questa riflessione?

P.S.: Mi tradurresti questo? "Mo và ban a fèr di gròggn Silvia, va là. Int l'acua èlta.  Laughing Laughing Laughing

Be’ come ho scritto quello era un torneo a squadre composto da singolo maschile, doppio maschile e doppio misto, e io da ragazzina non riuscivo a capire perché la donna potesse giocare “solo” il doppio misto piuttosto che un bel singolo, o anche un doppio femminile.. mi sembrava ingiusto.. forse avevo uno spirito nascosto da giovane femminista (però non a caso molti anni dopo quello stesso torneo ha cambiato la formula inserendo il singolo femminile al posto del doppio misto, si vede che non ero l’unica a “lamentarsi”  Laughing ). 
C’è anche da dire che a 15 anni non mi piaceva molto giocare il doppio, nessuno dei miei allenatori lo insegnava con tantissima attenzione, un po’ come accade oggi devo dire.. ci si concentra molto di più sul singolare.. 
adesso però mi diverte molto di più giocarlo, sia il femminile che il misto, il mio circolo organizza tutti gli anni a gennaio un torneo misto di beneficenza al quale io partecipo sempre con piacere. 

La frase significa letteralmente “ma vai ben a fare dei grugni Silvia va là. Nell’acqua alta” che è un modo bolognese per dire in sostanza “ma vai ben a cag*** Silvia, va là.” 
E rimarcarlo con un bel “E falla tutta.” Very Happy

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drichichi ha scritto:
Però la cara @SilvixBis parla in chiave ironica di un'infinita di problematiche legate al mondo del tennis.
Dall'ingerenza dei genitori (degli altri) tennisti (giocale sul rovescio cit) alla compartecipazione (risucchiare a denti stretti sui punti cruciali).
L'importanza di avere un bravo Maestro, di quelli rigidi ma empatici. Noi avevamo il buono (Salvatore) ed il cattivo (Fabio).
L'importanza di incontrare le persone giuste (da imitare) e quelle sbagliate (da evitare).
Parli della perseveranza del lavorare su un colpo quando c'è il black out ed improvvisamente da colpo micidiale si trasforma in qualcosa di perfettamente inutile.
Per aver smesso per lungo tempo c'ho messo un secolo per tornare a ricordare tutto (anche se quando non ci pensi gli automatismi vengono fuori eccome!).
Se dovessi essere forte in modo proporzionato all'amore che ho per il tennis, sarei un seconda categoria, mentre sono semplicemente un seconda categoria a tavola con forchetta e coltello  Very Happy, in campo solo 4.5 o piuttosto adesso un 4 NP (non pervenuto).
Grazie mille per averci fatto tornare indietro di tanto tanto tanto tempo con questo libro. 
Lo farei leggere a tutti quelli che fanno scuola tennis (Maestri e allievi) ed a tutti quelli che stanno iniziando adesso a giocare, per fargli capire che il tennis non è uno sport ma Lo Sport dove per battere l'avversario devi prima superare te stesso e le tue paure.

Sono sempre io che devo ringraziare voi per averlo letto nonostante io non sia “nessuno”, capite cosa intendo.
Io l’ho fatto leggere a qualche mio allievo a cui penso sia potuto servire, e anche a qualche genitore interessato ad entrare in un certo senso nel mondo dei propri figli.. e ho ricevuto dei bei riscontri.. mi piacerebbe tanto potessero leggerlo anche altri ma come dicevo prima non è facile se non si è conosciuti

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SilvixBiS ha scritto:
drichichi ha scritto:
Però la cara @SilvixBis parla in chiave ironica di un'infinita di problematiche legate al mondo del tennis.
Dall'ingerenza dei genitori (degli altri) tennisti (giocale sul rovescio cit) alla compartecipazione (risucchiare a denti stretti sui punti cruciali).
L'importanza di avere un bravo Maestro, di quelli rigidi ma empatici. Noi avevamo il buono (Salvatore) ed il cattivo (Fabio).
L'importanza di incontrare le persone giuste (da imitare) e quelle sbagliate (da evitare).
Parli della perseveranza del lavorare su un colpo quando c'è il black out ed improvvisamente da colpo micidiale si trasforma in qualcosa di perfettamente inutile.
Per aver smesso per lungo tempo c'ho messo un secolo per tornare a ricordare tutto (anche se quando non ci pensi gli automatismi vengono fuori eccome!).
Se dovessi essere forte in modo proporzionato all'amore che ho per il tennis, sarei un seconda categoria, mentre sono semplicemente un seconda categoria a tavola con forchetta e coltello  Very Happy, in campo solo 4.5 o piuttosto adesso un 4 NP (non pervenuto).
Grazie mille per averci fatto tornare indietro di tanto tanto tanto tempo con questo libro. 
Lo farei leggere a tutti quelli che fanno scuola tennis (Maestri e allievi) ed a tutti quelli che stanno iniziando adesso a giocare, per fargli capire che il tennis non è uno sport ma Lo Sport dove per battere l'avversario devi prima superare te stesso e le tue paure.

Sono sempre io che devo ringraziare voi per averlo letto nonostante io non sia “nessuno”, capite cosa intendo.
Io l’ho fatto leggere a qualche mio allievo a cui penso sia potuto servire, e anche a qualche genitore interessato ad entrare in un certo senso nel mondo dei propri figli.. e ho ricevuto dei bei riscontri.. mi piacerebbe tanto potessero leggerlo anche altri ma come dicevo prima non è facile se non si è conosciuti

Sarebbe molto utile... Provvederemo a dare una mano...

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drichichi ha scritto:
Drichichi:
Sarebbe molto utile... Provvederemo a dare una mano...


Diciamo che è appena partito un treno per 22.102 destinazioni in tutta Italia e non solo  lol!

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Alessandro ha scritto:
drichichi ha scritto:
Drichichi:
Sarebbe molto utile... Provvederemo a dare una mano...

Diciamo che è appena partito un treno per 22.102 destinazioni in tutta Italia e non solo  lol!

Un'autostrada a 3 corsie... Wink
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