“L’attitudine allo spin di una corda dipende da una serie di fattori che possono essere distinti in due grandi “famiglie”.
Nota: è assolutamente da mettere in evidenza che la forma, la sezione della corda, (es. pentagonale, esagonale, ottagonale) ha un’incidenza bassa e quasi trascurabile in termini presa delle rotazioni, per quanto il coefficiente di attrito con la palla sia superiore.” Cit Racketpedia
Un po’ di tempo fa ho avuto modo di leggere questo articolo nel blog di stringingpedia (adesso racketpedia) e mi ha sorpreso l’enorme semplicità con cui veniva spiegato la produzione di spin da parte dei monofilamenti.
Però per quanto semplice suddiviso essenzialmente in due tipi specifica chiaramente che la forma e la sezione della corda contano poco per la generazione del topspin.
Quindi se parliamo di snap back si può capire che un mono liscio con basso attrito ed elastico torna facilmente e velocemente in posizione spingendo fuori dal piatto corde la pallina carica di effetti.
Ma se parliamo di ball pocketing con una corda liscia (e abbiamo chiaramente letto che ettegonale, esagonale o decagonale influisce poco o nulla), come aggancia la pallina per farla rimanere maggiormente sul piatto corde per caricarla di effetti?
Ed ancora, a che tensioni incordare? Tensioni alte o basse?
La cosa che però forse genera maggiore curiosità, quale dei due tipi genera più spin (essendo a quanto pare entrambe tonde)?
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Gruppo 1 (costituito da corde rigide e medio-rigide che lavorano per snap-back)
- coefficiente di attrito superficiale statico e dinamico (ovvero dalla finitura esterna della corda)
- rigidezza deflessionale della corda ⇨ che determina il ritorno della corda in sede
- reattività ⇨ resilienza di picco – ritorno elastico veloce della corda.
Gruppo 2 (costituito da corde di rigidezza intermedia che lavorano per ball-pocketing)
- rigidezza statica media e medio bassa
- plasticizzazione progressiva del filamento ⇨ la corda avvolge la sfera e si deforma plasticamente colpo dopo colpo allo stesso modo in cui una gomma da pista usa il proprio grip per aderire al suolo.
Nota: è assolutamente da mettere in evidenza che la forma, la sezione della corda, (es. pentagonale, esagonale, ottagonale) ha un’incidenza bassa e quasi trascurabile in termini presa delle rotazioni, per quanto il coefficiente di attrito con la palla sia superiore.” Cit Racketpedia
Un po’ di tempo fa ho avuto modo di leggere questo articolo nel blog di stringingpedia (adesso racketpedia) e mi ha sorpreso l’enorme semplicità con cui veniva spiegato la produzione di spin da parte dei monofilamenti.
Però per quanto semplice suddiviso essenzialmente in due tipi specifica chiaramente che la forma e la sezione della corda contano poco per la generazione del topspin.
Quindi se parliamo di snap back si può capire che un mono liscio con basso attrito ed elastico torna facilmente e velocemente in posizione spingendo fuori dal piatto corde la pallina carica di effetti.
Ma se parliamo di ball pocketing con una corda liscia (e abbiamo chiaramente letto che ettegonale, esagonale o decagonale influisce poco o nulla), come aggancia la pallina per farla rimanere maggiormente sul piatto corde per caricarla di effetti?
Ed ancora, a che tensioni incordare? Tensioni alte o basse?
La cosa che però forse genera maggiore curiosità, quale dei due tipi genera più spin (essendo a quanto pare entrambe tonde)?
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