Vorrei raccontare la mia esperienza dell'ultimo torneo che ho fatto, concluso proprio pochi giorni fa.
Preciso che gioco a tennis da quando ero bambino, ho fatto tanti tornei fino ai 15 anni, poi ho avuto una pausa, poi di nuovo ho giocato attorno ai 18 (solo a squadre) e di nuovo per un solo torneo a squadre attorno ai 26 . Sono classificato 4.5, ora credo 4.6, in virtù di un'unica vittoria su 3 partite giocate in questo ultimo torneo a squadre, ma ho battuto facilmente un 4.1 e ho perso contro un 3.5 e 4.1 giocando alla pari, quindi penso che il mio livello sia un pochino più alto di quanto indicato dalla classifica.
In questi anni in cui ho fatto saltuariamente tornei ho notato due cose:
1) il livello si è abbassato molto (un 4.1 di oggi non è paragonabile a un 4.1 di dieci anni fa, ma questo ci sta, nel senso che il tennis è molto più praticato oggi e, gioco forza, se la base si allarga, le classifiche cambiano indicazione del livello di gioco)
2) sono tutti scorretti
E mi vorrei soffermare su quest'ultimo punto in questo mio topic.
Da bambino io ho avuto dei maestri che mi hanno insegnato ad essere corretto in campo con l'avversario, anche perché, in competizioni dove non c'è un arbitro, l'unica via è essere corretti e scrupolosi fino all'ultima palla incerta, cercare di far sì che si giochi ad armi pari sempre e comunque. Se uno comincia a essere scorretto, spinge gli altri ad esserlo e poi il gioco non ha più senso.
Ecco, questo tipo di insegnamento dev'essere mancato a chi ha organizzato questo torneo a cui ho deciso di partecipare qualche giorno fa.
Intanto, fino ai quarti di finale (terzo match) dovevamo portarci noi le palline, e io non lo sapevo. Il primo avversario mi ha fatto giocare (di proposito) con delle palline super sgonfie, l'organizzatore era presente e se n'è accorto, ma ha fatto finta di niente. Ho fatto notare la cosa ma ho accettato di giocare perché comunque l'avrei battuto facile, e così è stato.
Seconda partita, ragazzino giovane con genitori apprensivi in tribuna. Il padre addirittura entra in campo tra un punto e l'altro per parlargli (anche questa cosa, mai vista in vent'anni che gioco a tennis). Inizia a chiamare out palle che erano nettamente dentro, ma tipo di un metro dentro. Di norma gli avrei lasciato qualche game e lo afrei fatto giocare il suo gioco, almeno, ma di fronte a un atteggiamento del genere, che trovo inqualificabile (quando lui chiamava out mi lamentavo, ma alla fine dovevo accettare e perdere il punto perché la chiamata era sua) non gli ho lasciato nemmeno un game.
Terza partita, l'unica decente, che vinco in 3 set contro un ragazzo molto corretto e gentile.
Quarta partita... il disastro totale.
Dovevo giocare alle 19, mi arriva alle 16 un messaggio whatsapp del mio avversario (che conosco di vista) che mi dice che non può giocare e mi chiede di spostarla a due giorni dopo. (senza spiegazioni)
Io leggo il messaggio alle 17, due ore prima di giocare, e trovo la cosa inammissibile.
Scopro che il tizio aveva contattato l'organizzatore, il quale, invece di prendere l'unica decisione giusta e corretta (dare partita vinta a tavolino a me) gli ha detto "prova a contattare lui e senti che ti dice". Come se non bastasse scopro che il problema è che il tipo è caduto e si è fatto male, e per questo vuole riposarsi due giorni prima di giocare.
Mi arrabbio di brutto e dico all'organizzatore, in sintesi, che io quella partita non l'avrei giocata.
Sapete che è successo?
Che ha fatto passare il turno a lui.
Come se non bastasse, ho scoperto che nel corso del torneo l'organizzatore dava a tutti indicazioni sul mio gioco e su come battermi, e anche qui non trovo corretto che sia lui a farlo e naturalmente non sono andato a chiedere info proprio a lui sui miei primi 3 avversari, che non conoscevo.
Non esiste più la decenza nel tennis, l'ho sperimentato anche io sulla mia pelle, lo sento dire da tutti e da molto tempo. E' un far west di imbecilli che vedono troppa televisione e considerano il torneino di quarta categoria come la cosa più importante della loro vita. Senza un minimo di lungimiranza di capire che perdere un punto, un game, un match oggi, in nome della correttezza, ti garantisce un futuro roseo di felicità, competizioni sane, amicizie, e via dicendo.
Preciso che gioco a tennis da quando ero bambino, ho fatto tanti tornei fino ai 15 anni, poi ho avuto una pausa, poi di nuovo ho giocato attorno ai 18 (solo a squadre) e di nuovo per un solo torneo a squadre attorno ai 26 . Sono classificato 4.5, ora credo 4.6, in virtù di un'unica vittoria su 3 partite giocate in questo ultimo torneo a squadre, ma ho battuto facilmente un 4.1 e ho perso contro un 3.5 e 4.1 giocando alla pari, quindi penso che il mio livello sia un pochino più alto di quanto indicato dalla classifica.
In questi anni in cui ho fatto saltuariamente tornei ho notato due cose:
1) il livello si è abbassato molto (un 4.1 di oggi non è paragonabile a un 4.1 di dieci anni fa, ma questo ci sta, nel senso che il tennis è molto più praticato oggi e, gioco forza, se la base si allarga, le classifiche cambiano indicazione del livello di gioco)
2) sono tutti scorretti
E mi vorrei soffermare su quest'ultimo punto in questo mio topic.
Da bambino io ho avuto dei maestri che mi hanno insegnato ad essere corretto in campo con l'avversario, anche perché, in competizioni dove non c'è un arbitro, l'unica via è essere corretti e scrupolosi fino all'ultima palla incerta, cercare di far sì che si giochi ad armi pari sempre e comunque. Se uno comincia a essere scorretto, spinge gli altri ad esserlo e poi il gioco non ha più senso.
Ecco, questo tipo di insegnamento dev'essere mancato a chi ha organizzato questo torneo a cui ho deciso di partecipare qualche giorno fa.
Intanto, fino ai quarti di finale (terzo match) dovevamo portarci noi le palline, e io non lo sapevo. Il primo avversario mi ha fatto giocare (di proposito) con delle palline super sgonfie, l'organizzatore era presente e se n'è accorto, ma ha fatto finta di niente. Ho fatto notare la cosa ma ho accettato di giocare perché comunque l'avrei battuto facile, e così è stato.
Seconda partita, ragazzino giovane con genitori apprensivi in tribuna. Il padre addirittura entra in campo tra un punto e l'altro per parlargli (anche questa cosa, mai vista in vent'anni che gioco a tennis). Inizia a chiamare out palle che erano nettamente dentro, ma tipo di un metro dentro. Di norma gli avrei lasciato qualche game e lo afrei fatto giocare il suo gioco, almeno, ma di fronte a un atteggiamento del genere, che trovo inqualificabile (quando lui chiamava out mi lamentavo, ma alla fine dovevo accettare e perdere il punto perché la chiamata era sua) non gli ho lasciato nemmeno un game.
Terza partita, l'unica decente, che vinco in 3 set contro un ragazzo molto corretto e gentile.
Quarta partita... il disastro totale.
Dovevo giocare alle 19, mi arriva alle 16 un messaggio whatsapp del mio avversario (che conosco di vista) che mi dice che non può giocare e mi chiede di spostarla a due giorni dopo. (senza spiegazioni)
Io leggo il messaggio alle 17, due ore prima di giocare, e trovo la cosa inammissibile.
Scopro che il tizio aveva contattato l'organizzatore, il quale, invece di prendere l'unica decisione giusta e corretta (dare partita vinta a tavolino a me) gli ha detto "prova a contattare lui e senti che ti dice". Come se non bastasse scopro che il problema è che il tipo è caduto e si è fatto male, e per questo vuole riposarsi due giorni prima di giocare.
Mi arrabbio di brutto e dico all'organizzatore, in sintesi, che io quella partita non l'avrei giocata.
Sapete che è successo?
Che ha fatto passare il turno a lui.
Come se non bastasse, ho scoperto che nel corso del torneo l'organizzatore dava a tutti indicazioni sul mio gioco e su come battermi, e anche qui non trovo corretto che sia lui a farlo e naturalmente non sono andato a chiedere info proprio a lui sui miei primi 3 avversari, che non conoscevo.
Non esiste più la decenza nel tennis, l'ho sperimentato anche io sulla mia pelle, lo sento dire da tutti e da molto tempo. E' un far west di imbecilli che vedono troppa televisione e considerano il torneino di quarta categoria come la cosa più importante della loro vita. Senza un minimo di lungimiranza di capire che perdere un punto, un game, un match oggi, in nome della correttezza, ti garantisce un futuro roseo di felicità, competizioni sane, amicizie, e via dicendo.