Diciamoci la verità, Matteo è bravo, è bello è un signore (citaz. da un vecchissimo articolo di una adorante giornalista americana su Panatta
) però il suo tennis non è così solido come ci si aspetterebbe da un top 10-15.
Quando tutto funziona, può far finale a Wimbledon e avere la sfortuna di perdere dall'unico extraterrestre ancora in circolazione.
Ma quando non gira tutto alla perfezione (e specialmente quando la superficie rende poco incisivo il suo rovescio in back, come è il caso degli AO) può diventare preda della muta dei cani furiosi che gli stanno dietro in classifica, ma che magari hanno un gioco più solido, o magari quel giorno sono in stato di grazia, o ancora non mollano mai mai come sir Andy ci insegna.
Non credo che sia solo una questione di passione e dedizione (o di imborghesimento, come ventilato sopra), ma temo che che nelle giornate di luna un pò storta possa assisterlo solo il suo animus pugnandi, non certo un braccio baciato dal talento (oltre a quello, non comune, di essere "bravo, bello, un signore").
ma noi gli vogliamo bene lo stesso