Sono un principiante. Questo è il terzo anno di tennis. Sto patendo con il servizio, arranco e non visualizzo un modo per metere la palla in campo dall'altra parte. Quando vedo gente che riesce a fare servizi da inginocchiati mi prende lo sconforto.
Settimana scorsa faccio una lezione privata con un insegnante diverso da quello con cui faccio di solito. E' una cosa che faccio non di rado, perchè mi aiuta sentire gli stessi concetti con parole diverse. Tra le tante cose che vediamo, affrontiamo anche sto servizio.
Metto la palla sul cuore della racchetta, scendo assieme, salgo assieme, e le palle volano sopra le reti. Dopo il secondo tentativo l'insegnante mi ferma, mi gira il polso come se tenessi in mano l'archetto di un contrabbasso (ossia con il polso completamente spezzato a 90°, e quindi con la faccia della racchetta che guarda verso l'alto di circa 200°) e mi dice che il primo gradino non è scendi assieme e sali assieme (ossia con la racchetta parallela al braccio della pallina), ma che il timing quando il baccio di lancio è esteso vede la testa della racchetta che guarda in basso (cosa che con il polso spezzato di cui sopra viene naturale). Provo, e meraviglia scopro che ho tempo per pensare a come lanciare la palla, come girare il busto, quando e come e dove pronare, e quando forte tirare. Euforia e sciambàgn.
Mi viene quindi in mente un video che avevo visto tra i mille che parlava proprio di questo. Ossia che il timing tra mano che lancia e mano della racchetta non può essere di uno a uno, semplicemente perchè la racchetta deve fare molta più strada, e non solo che questo (ossia con la racchetta verso il basso in trophy al lancio) è il modo in cui servono rpaticamente tutti i pro, ma anche dal punto di vista didattico è inutile mettere freta a chi ancora sta cercando di lanciare la palla dritta a doversi affrettare a muovere l'altro braccio per un colpe praticamente "alla cieca" visto che guardi in cielo.
Settimana scorsa faccio una lezione privata con un insegnante diverso da quello con cui faccio di solito. E' una cosa che faccio non di rado, perchè mi aiuta sentire gli stessi concetti con parole diverse. Tra le tante cose che vediamo, affrontiamo anche sto servizio.
Metto la palla sul cuore della racchetta, scendo assieme, salgo assieme, e le palle volano sopra le reti. Dopo il secondo tentativo l'insegnante mi ferma, mi gira il polso come se tenessi in mano l'archetto di un contrabbasso (ossia con il polso completamente spezzato a 90°, e quindi con la faccia della racchetta che guarda verso l'alto di circa 200°) e mi dice che il primo gradino non è scendi assieme e sali assieme (ossia con la racchetta parallela al braccio della pallina), ma che il timing quando il baccio di lancio è esteso vede la testa della racchetta che guarda in basso (cosa che con il polso spezzato di cui sopra viene naturale). Provo, e meraviglia scopro che ho tempo per pensare a come lanciare la palla, come girare il busto, quando e come e dove pronare, e quando forte tirare. Euforia e sciambàgn.
Mi viene quindi in mente un video che avevo visto tra i mille che parlava proprio di questo. Ossia che il timing tra mano che lancia e mano della racchetta non può essere di uno a uno, semplicemente perchè la racchetta deve fare molta più strada, e non solo che questo (ossia con la racchetta verso il basso in trophy al lancio) è il modo in cui servono rpaticamente tutti i pro, ma anche dal punto di vista didattico è inutile mettere freta a chi ancora sta cercando di lanciare la palla dritta a doversi affrettare a muovere l'altro braccio per un colpe praticamente "alla cieca" visto che guardi in cielo.
Ora, forse sono spinto dall'entusiasmo di aver trovato qualcosa che finalmente funziona per me, e certamente una volta che un giocatore trova fluidità nel movimento è sciocco spezzare il tutto in fasi, ma lo trovo anche logico, e non vedo come il "down together, up together" possa funzionare anche solo come strumento didattico per principianti.
Dove sbaglio?