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descriptionIl serpente e la lucciola  EmptyIl serpente e la lucciola

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Racconta la leggenda, che un serpente inseguiva una lucciola per divorarla.
Il piccolo insetto faceva l'impossibile per fuggire dal serpente.
Per giorni fu una persecuzione intensa. Dopo un po' di tempo, la lucciola stanca ed esausta si fermò e disse al serpente: 


Posso farti tre domande?


Il serpente le rispose: - "Non sono abituato a rispondere a nessuno però siccome ti devo mangiare, puoi chiedere!" 


- "Domanda numero 1: appartengo alla tua catena alimentare?" - chiese la lucciola.


"- No!" - rispose il serpente.


- "Domanda numero 2: Ti ho fatto qualcosa di male?" - disse la lucciola


- "No, assolutamente!" - Tornò a rispondere il serpente.


- "Domanda numero 3: E allora.... perché vuoi mangiarmi?"


- "Perché non sopporto vederti brillare!"


Morale: 
In varie occasioni può capitare di incontrare persone che ti criticano, condannano, etichettano, sebbene tu non abbia mai fatto loro qualcosa di male, e malgrado tu ti sia dimostrato gentile con loro. E tutto ciò avviene perché, così come la lucciola, possiedi la tua luce interiore, illumini il tuo cammino e il cammino di molti che camminano nell'oscurità. Brilli più degli altri, come fa la lucciola di notte e questo è difficile da sopportare per alcune persone, perché non hanno quella luce interiore, quel brillìo proprio e soffrono vedendoti brillare.
Sono persone che vivono nell'infelicità. Tu non smettere mai di essere te stesso, di illuminare con quella tua luce, anche se questo dà fastidio a coloro che vivono nella totale penombra.


“I serpenti che mangiano le lucciole non capiscono che rimarranno al buio per sempre.”

descriptionIl serpente e la lucciola  EmptyRe: Il serpente e la lucciola

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Doc, magari sbaglio, anzi, sicuramente sbaglio, ma chi (come me) ha seguito un po' le ultime discussioni sul forum potrebbe pensare a questo 3d come ad una ulteriore polemica inutile e sterile. il tutto dopo l'invito di Alessandro a moderare i toni.

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No tranquillo, l'ho letta sul profilo di Facebook di una cara amica e mi è piaciuta molto,poi ognuno di noi può essere nei vari momenti della vita o serpente o lucciola. 
Ricordo che non necessariamente bisogna postare qualcosa riferito a qualcosa per forza. 
Poi ho scritto se non sbaglio che lho chiusa un po' di post fa anche dopo scambio di chiacchiere con [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Per me è un capitolo chiuso ho espresso il mio pensiero. Stop. Semmai comprati una Prince Beast ed entra nel Prince Fans Club  Very Happy
Poi sinceramente pensano di essere così importanti per cui con tutti i problemi che uno ha nel quotidiano pensa sempre a loro? 
Non credo. 
Buona giornata e stai sereno.

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ah guarda, io sono serenissimo  Smile

e la beast potrò comprarla solo quando scenderà ad un prezzo umano.... per quanto mi riguarda, 150 € per una racchetta sono troppi  Very Happy Very Happy

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st13 ha scritto:
ah guarda, io sono serenissimo  Smile

e la beast potrò comprarla solo quando scenderà ad un prezzo umano.... per quanto mi riguarda, 150 € per una racchetta sono troppi  Very Happy Very Happy

150 euro troppi per una Prince  Shocked affraid affraid affraid
Giammai semmai troppo pochi per la qualità del telaio  Very Happy

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la qualità è indiscussa, ci mancherebbe! ho avuto le response ed erano fatte benissimo.
diciamo allora che i 150 euro non sono troppi per la racchetta, ma sono troppi per il mio stipendio  Very Happy Very Happy Very Happy

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st13 ha scritto:
Doc, magari sbaglio, anzi, sicuramente sbaglio, ma chi (come me) ha seguito un po' le ultime discussioni sul forum potrebbe pensare a questo 3d come ad una ulteriore polemica inutile e sterile. il tutto dopo l'invito di Alessandro a moderare i toni.


Macchè! Bisogna leggere guardando al futuro e non al passato, per cui la prendo come una bella metafora e ne faccio anche tesoro, e la condivido pure!!
C'è tanta verità in quello che ha scritto Doc e lo si tasta nella vita di tutti i giorni. Fortunatamente i "serpenti" sono molto meno rispetto alla tanta brava gente che ci sta in giro  Smile

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Alessandro ha scritto:
st13 ha scritto:
Doc, magari sbaglio, anzi, sicuramente sbaglio, ma chi (come me) ha seguito un po' le ultime discussioni sul forum potrebbe pensare a questo 3d come ad una ulteriore polemica inutile e sterile. il tutto dopo l'invito di Alessandro a moderare i toni.


Macchè! Bisogna leggere guardando al futuro e non al passato, per cui la prendo come una bella metafora e ne faccio anche tesoro, e la condivido pure!!
C'è tanta verità in quello che ha scritto Doc e lo si tasta nella vita di tutti i giorni. Fortunatamente i "serpenti" sono molto meno rispetto alla tanta brava gente che ci sta in giro  Smile

Esattamente

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La "leggenda" riportata da Drichichi  (che saluto cordialmente) è gradevole e da condividere; St 13 ha chiesto un ( comprensibile)chiarimento ed è stato esaudito; Alessandro (mio vicino di casa) è intervenuto condividendo la metafora e aggiungendo parole che reputo condivisibili riferite alla vita di tutti i giorni e quindi in generale . Insomma una tranquillissima discussione che prendeva spunto da una povera lucciola filosofa che cercava di sfuggire al serpente e, purtroppo, non so se ce l'abbia fatta (speriamo di sì)  Il serpente e la lucciola  622327.
Il successivo intervento di Framan era di ben altro tenore e, a mio parere, riportava il post a toni che si pensava potessero essere messi da parte. Pur avendo letto, non mi sono mai interessato ad intervenire anche avendo le mie idee in proposito, ma mi permetto di dire che un intervento del genere da l'impressione che da parte o di dimenticato non vi sia nulla e lo si vuole fare intendere chiaramente. 
Senza alcuna polemica ma solo per ovvia constatazione .

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incompetennis ha scritto:
La "leggenda" riportata da Drichichi  (che saluto cordialmente) è gradevole e da condividere; St 13 ha chiesto un ( comprensibile)chiarimento ed è stato esaudito; Alessandro (mio vicino di casa) è intervenuto condividendo la metafora e aggiungendo parole che reputo condivisibili riferite alla vita di tutti i giorni e quindi in generale . Insomma una tranquillissima discussione che prendeva spunto da una povera lucciola filosofa che cercava di sfuggire al serpente e, purtroppo, non so se ce l'abbia fatta (speriamo di sì)  Il serpente e la lucciola  622327.
Il successivo intervento di Framan era di ben altro tenore e, a mio parere, riportava il post a toni che si pensava potessero essere messi da parte. Pur avendo letto, non mi sono mai interessato ad intervenire anche avendo le mie idee in proposito, ma mi permetto di dire che un intervento del genere da l'impressione che da parte o di dimenticato non vi sia nulla e lo si vuole fare intendere chiaramente. 
Senza alcuna polemica ma solo per ovvia constatazione .

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] infatti è stato un intervento completamente fuori luogo.

descriptionIl serpente e la lucciola  EmptyLa leggenda dell'Etna

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[size=31]La leggenda dell'Etna[/size]

Leggenda italiana



 
Un bel giorno Encelado, fratello maggiore dei giganti, decise di compiere la scalata al cielo per togliere il potere a Giove e comandare in sua vece.
Encelado aveva manacce grandi come piazze, barba incolta, sopraccigli folti e grossi come cespugli, una bocca interminabile che pareva una fornace. Quando si arrabbiava, buttava fuori scintille di fuoco, le quali gli bruciacchiavano la barba e i capelli, che però ricrescevano dopo un momento più folti di prima.
I giganti minori lo temevano e non contrastavano il suo volere per paura di vedersi colpire da quelle fiammate così potenti.
Anche quella volta tutti i giganti ubbidirono e si misero subito al lavoro. Per aiutarlo a salire al cielo posero uno sull'altro i cucuzzoli dei monti più alti. Presero il monte Bianco, le montagne asiatiche, il Pindo della Grecia, ma la meta era ancora tanto lontana.
- Prendete i monti africani - gridava infuriato Encelado - e arriveremo al cielo!
Li presero tutti; erano quasi arrivati al trono di Giove quando questi, irato per tanta arroganza, scagliò con la sua possente mano un fulmine che infiammò il cielo e raggiunse i giganti accecandoli e rovesciandoli a terra violentemente.
Encelado e i suoi fratelli, contorcendosi dal dolore, urlavano in modo disumano; ma il dio dell'Olimpo, non ancora sazio di vendetta, con un altro fulmine colpì il cumulo delle montagne che rotolarono di qua e di là schiacciando i corpi dei ribelli.
Encelado, ridotto a pezzi, restò sepolto sotto l'Etna.
Era ancora vivo, ma non poteva muoversi, né riusciva a scuotere la montagna che gli stava sopra: aveva di colpo perduto la sua forza e sentì ardere nel petto la sua furia repressa. Cominciò a buttare fuori dalla bocca fiamme, faville, fumo e brace, che salirono fino al cucuzzolo dell'Etna, da cui uscirono emettendo un rombo violentissimo.
La lava fusa dal respiro di Encelado cominciò a scendere lungo i pendii dei monti distruggendo ogni cosa, praterie, case, fienili e costringendo la gente a fuggire, gridando spaventata:
- L'Etna fuma!
Poi Encelado improvvisamente si calmò. Ma la rabbia del gigante, rimasto immobile sotto la montagna, non si è ancora placata e di tanto in tanto esplode emettendo colate di fuoco.

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Scusate il modesto parere...ma non sarebbe meglio per tutti parlare soltanto di tennis ? Racchette, corde, novità, campioni, vintage e via dicendo...

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Il cerbiatto e il cervo fiaba di Esopo.


Un bellissimo cerbiatto dal manto scuro e con delle stupende macchioline bianche sul dorso viveva con la sua famiglia in una meravigliosa foresta con un ricchissimo sottobosco che offriva cibo in abbondanza.
Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare grande e forte proprio come lui aspettando con ansia che gli spuntassero finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore. Nell’impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo cercando di imitarlo in ogni cosa.
Durante un bel mattino di fine inverno, mentre il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli più bassi in compagnia dell’inseparabile figliolo, un possente ruggito squarciò il silenzio della foresta.

Era un leone! Il cerbiatto sconcertato osservò il suo babbo e, con enorme stupore scoprì che questi tremava come un fuscello al vento. Sì, il suo venerato papà aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse chiedergli spiegazioni il cervo gridò al figlio: “Corri!” e si lanciò in una velocissima fuga. Il cucciolo obbediente lo seguì con le lacrime agli occhi per la vergogna e la delusione.
Quando finalmente si fermarono il cervo si avvicinò al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlò con voce dolce: “Piccolo mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita. Quel leone non avrebbe avuto pietà di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti.
A volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi é più forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi.” Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso ammirava ancora di più quel suo babbo che non aveva esitato a dimostrarsi un fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita. Questo era il vero coraggio.



Morale favola di Esopo: Nella vita serve più coraggio per rinunciare ad affrontare persone più forti e prepotenti piuttosto che per accettare sfide inutili e violente.

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VANDERGRAF ha scritto:
Scusate il modesto parere...ma non sarebbe meglio per tutti parlare soltanto di tennis ? Racchette, corde, novità, campioni, vintage e via dicendo...

 
La zona Off-Topic è stata giusto creta (così come in tutti i forum) per le chiacchiere da bar e ci può stare.....

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E' la sindrome di Procuste, una patologia mentale che fa odiare e disprezzare le persone che ottengono successo, che brillano, appunto come la lucciola. Wink

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SuperGeo ha scritto:
E' la sindrome di Procuste, una patologia mentale che fa odiare e disprezzare le persone che ottengono successo, che brillano, appunto come la lucciola. Wink

Wink

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- (L’Elefante incatenato)


Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall’elefante che, come scoprii più tardi, era l’animale preferito di tanti altri bambini.


Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune… ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l’elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.


Che cosa lo teneva legato?


Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell’elefante; qualcuno mi disse che l’elefante non scappava perché era ammaestrato… allora posi la domanda ovvia: “se è ammaestrato, perché lo incatenano?” Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.


Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell’elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l’elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l’elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L’elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell’impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare… non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza… mai più!


A volte viviamo anche noi come l’elefante pensando che non possiamo fare un sacco di cose semplicemente perché una volta, un po’ di tempo fa ci avevamo provato ed avevamo fallito, ed allora sulla pelle abbiamo inciso “non posso, non posso e non potrò mai”.

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4- Il segreto della Felicità


Un giovane domanda al più saggio di tutti gli
uomini il segreto della felicità. Il saggio suggerì al giovane di fare un giro per il palazzo e di
tornare dopo due ore.
“Solo ti chiedo un favore” concluse il saggio,
consegnandogli un cucchiaino su cui versi due gocce d’olio. “Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l’olio”.
Dopo due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese: ”Hai visto gli arazzi della mia sala da pranzo?
Hai visto i magnifici giardini?
Hai notato le belle
pergamene?”.
Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione
era stata quella di non versare le gocce d’olio.
“Torna in dietro e guarda le meraviglie del mio mondo” disse il saggio.
Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d’arte. Notò i giardini, le montagne,
i fiori. Tornò dal saggio e riferì particolareggiatamente
tutto quello che aveva visto.
“Ma dove sono le due gocce d’olio che ti ho affidato?”
domandò il saggio.
Guardando il cucchiaino il ragazzo si accorse di
averle versate.
“E bene, questo è l’unico consiglio che ho da darti”
concluse il saggio, “Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino”


Per guardare tutte le meraviglie del mondo senza ma dimenticarti le due gocce d’olio devi imparare a vivere nel “qui e ora”.

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Penso che definire saggio quel tizio è quantomeno azzardato. Sarebbe come a dire che mentre ammiri un tramonto devi anche controllare lo smartphone. Semmai la saggezza è esattamente il contrario, dedicarsi pienamente a qualcosa, di volta in volta, senza farsi distrarre da altro. Nei limiti delle varie importanze circostanti, ovviamente

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Buona notte...

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"I corpi si dividono, le anime no..."
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