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Tempo nel servizio

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti, il mio problema nella prima di servizio è avere in mente un tempo costante per riuscire a colpire la palla nella maniera corretta. Molti professionisti usano il metronomo per calcolare il tempo corretto (soluzione utile ma di difficile utilizzo)...avete dei rituali o dei movimenti che vi aiutano a calcolare il tempo nel servizio? Grazie in anticipo per le risposte.

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Ragus ha scritto:
Nel video suggerisce qualsiasi parola o sequenza in 3 tempi. Ruota, lancia, colpisci o spa-ghe-tti non fa differenza.
Questa di Lotti non la capiranno tutti però 😁

Che cosa vuoi insinuare? Che sono  Tempo nel servizio - Pagina 3 113898 ?

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Mai.. e comunque al massimo 'siamo' 🤣

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Comunque io lo dividevo in 4: giù, su, dietro, avanti:
Tipo questo.. 

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Meglio questo...

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Lo starnuto: eeeeeeeeeeeee. Tchuu

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taglia1964 ha scritto:
Lo starnuto: eeeeeeeeeeeee. Tchuu

riducendolo a tre i passaggi.... velocizzando....

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Il piede anteriore alzato è semplicemente un'esasperazione dello spostamento del peso del corpo da una gamba all'altra.

A me il servizio l'ha insegnato un ex campione italiano assoluto e giocatore professionista (mio maestro dagli 11 ai 16 anni) e non mi ha mai detto nulla sul tempo, che credo rientri un po' nel modo di giocare robotico che sembra andare per la maggiore di questi tempi...

Nel servizio bisogna considerare vari aspetti, ognuno è soggettivamente portato a un certo tipo di movimento e non ne esistono due uguali, per cui il bravo maestro o la persona stessa deve un po' capire cosa non funziona del proprio servizio e correggere.

Personalmente credo più nello sviluppare un movimento naturale, stando attenti allo spostamento del peso del corpo durante la preparazione,  e ad altri eventuali piccoli accorgimenti soggettivi (ossia dove ognuno tende a fare errori, non tutti fanno gli stessi) affinché sia più replicabile ed efficace. Però sicuramente ci sarà anche una scuola diversa che prevede di giocare un po' in stile robottino  e che queste caratteristiche le ricerca nella ripetizione maniacale di gesti costruiti. 

Anche fra i pro sussistono queste differenze, e visti dal vivo la cosa è lampante. Ci sono battitori come Cilic, Sharapova o Djokovic (per non parlare di casi limite come la Bartoli) per esempio, che sono dei robottini e mettono il piede al millimetro sempre nello stesso punto. Ci sono altri tipo Fognini, Vinci, le sorelle Williams, che invece colpiscono la palla con molta più naturalezza e con una tecnica che appare più lenta e fluida. Non ci sono differenze nell'efficacia ma si tratta sempre di partire dal caso del giocatore particolare e da cosa riesce a far meglio, da come si sente a suo agio. Non credo nell'imposizione di qualcosa perché magari la si è letta o vista da qualche parte, per me nel tennis non funziona. E' vero che un giocatore fa quello che vuole in campo, e quindi può anche volersi far condizionare da quello che ha letto o visto, ma credo che come nella risoluzione di un difficile problema dei matematica, valga molto di più impegnarsi e trovare una via propria che non cercare scorciatoie per sentito dire da altri o imparare procedimenti automatici che non vengono nemmeno compresi.

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taglia1964 ha scritto:
Lo starnuto: eeeeeeeeeeeee. Tchuu

Quindi velocizzare l'ultimo tratto del movimento?

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Il servizio, lo si è detto tante volte, è l'unico colpo in cui tutto dipende da un solo giocatore. Due azioni distinte da compiere contemporaneamente, ognuna con il suo ritmo.
La maggior parte dei giocatori divide in due fasi il movimento, una lenta concomitante con il lancio della palla e della trophy position (odio questa dizione che per me resta il movimento a campana) ed una accelerata con mulinello e risalita in pronazione colpo e finale; poi ci son quelli che fan tutto alla stessa velocità o quasi (connors, ivanisevich, fognini) e quelli che addirittura separano i movimenti perchè hanno palesi difficoltà di sincronizzazione (la errani è un esempio estremo).

Nel due fasi è più facile sfruttare il caricamento delle gambe e della spalla mentre nel monofase si sfrutta la maggior velocità della racchetta a discapito di precisione, rotazione ma con minori fattori di "usura" dell'articolazione. Nel trifase (separato) invece non si sfrutta nulla e la fatica della spalla è la maggiore.

Tutto questo con le eccezioni e le vie di mezzo. Mi sento di dire che non c'è giusto o sbagliato se non la separazione dei movimenti che è oggettivamente un errore tecnico importante.

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] anche perchè, parlo per me, se "separo" i movimenti la fluidità va a farsi benedire...e il servizio con lei...

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taglia1964 ha scritto:
Il servizio, lo si è detto tante volte, è l'unico colpo in cui tutto dipende da un solo giocatore. Due azioni distinte da compiere contemporaneamente, ognuna con il suo ritmo.
La maggior parte dei giocatori divide in due fasi il movimento, una lenta concomitante con il lancio della palla e della trophy position (odio questa dizione che per me resta il movimento a campana) ed una accelerata con mulinello e risalita in pronazione colpo e finale; poi ci son quelli che fan tutto alla stessa velocità o quasi (connors, ivanisevich, fognini) e quelli che addirittura separano i movimenti perchè hanno palesi difficoltà di sincronizzazione (la errani è un esempio estremo).

Nel due fasi è più facile sfruttare il caricamento delle gambe e della spalla mentre nel monofase si sfrutta la maggior velocità della racchetta a discapito di precisione, rotazione ma con minori fattori di "usura" dell'articolazione. Nel trifase (separato) invece non si sfrutta nulla e la fatica della spalla è la maggiore.

Tutto questo con le eccezioni e le vie di mezzo. Mi sento di dire che non c'è giusto o sbagliato se non la separazione dei movimenti che è oggettivamente un errore tecnico importante.

Grazie, adesso è più chiaro, io sono il due fasi.

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30Love ha scritto:
Il piede anteriore alzato è semplicemente un'esasperazione dello spostamento del peso del corpo da una gamba all'altra.

A me il servizio l'ha insegnato un ex campione italiano assoluto e giocatore professionista (mio maestro dagli 11 ai 16 anni) e non mi ha mai detto nulla sul tempo, che credo rientri un po' nel modo di giocare robotico che sembra andare per la maggiore di questi tempi...

Nel servizio bisogna considerare vari aspetti, ognuno è soggettivamente portato a un certo tipo di movimento e non ne esistono due uguali, per cui il bravo maestro o la persona stessa deve un po' capire cosa non funziona del proprio servizio e correggere.

Personalmente credo più nello sviluppare un movimento naturale, stando attenti allo spostamento del peso del corpo durante la preparazione,  e ad altri eventuali piccoli accorgimenti soggettivi (ossia dove ognuno tende a fare errori, non tutti fanno gli stessi) affinché sia più replicabile ed efficace. Però sicuramente ci sarà anche una scuola diversa che prevede di giocare un po' in stile robottino  e che queste caratteristiche le ricerca nella ripetizione maniacale di gesti costruiti. 

Anche fra i pro sussistono queste differenze, e visti dal vivo la cosa è lampante. Ci sono battitori come Cilic, Sharapova o Djokovic (per non parlare di casi limite come la Bartoli) per esempio, che sono dei robottini e mettono il piede al millimetro sempre nello stesso punto. Ci sono altri tipo Fognini, Vinci, le sorelle Williams, che invece colpiscono la palla con molta più naturalezza e con una tecnica che appare più lenta e fluida. Non ci sono differenze nell'efficacia ma si tratta sempre di partire dal caso del giocatore particolare e da cosa riesce a far meglio, da come si sente a suo agio. Non credo nell'imposizione di qualcosa perché magari la si è letta o vista da qualche parte, per me nel tennis non funziona. E' vero che un giocatore fa quello che vuole in campo, e quindi può anche volersi far condizionare da quello che ha letto o visto, ma credo che come nella risoluzione di un difficile problema dei matematica, valga molto di più impegnarsi e trovare una via propria che non cercare scorciatoie per sentito dire da altri o imparare procedimenti automatici che non vengono nemmeno compresi.

Bueno ci sono delle cose che  ho letto che  condivido, tipo che  ognuno deve un po trovare la miglior forma per effettuare il servizio,vedi per esempio posizione dei piedi o tipo di lancio palla.
E che  ovviamente un buon maestro deve riuscire a vedere, ed aiutare, cosa sia meglio per uno a rispetto di un altro.
Ma parlando di timing discrepo totalmente.
Il servizio e' timing.
Timing per sincronizzare, il braccio che lancia palla, con la racchetta e le gambe per  fermarsi in tropy pose e poi colpire.
Timing per colpire una volta arrivati in tropy pose,che  poi puo' essere sincronizzato con il braccio racchetta o rallentato, ma sempre di timing si parla.
Come sempre di timing si parla quando si colpisce un rovescio o un dritto.
Il non parlare direttamente di timing con l'allievo puo' essere ininfluente, nel senso che  non te ne parlo direttamente ma ti faccio capire che  per colpire la palla al momento ed al posto giusto bisogna trovare il tempo.
Che ovviamente puo' variare a secondo del soggetto, ossia swing piu' lento o piu' veloce,lancio palla piu' alto o piu' basso etc etc etc.
Il discorso del metronomo lo vedo assurdo e maniacale,ma se effettivamente da dei benefici non lo escludo a priori,anche se in tanti anni di carriera vedendo anche  professionisti di ottimo livello allenarsi non ne ho mai visto uno entrare in campo con il metronomo, ma ripeto se con qualcuno puo' funzionare lascio spazio anche a questo modo.

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Diciamo pure che certi dettagli nel tennis non si possono spiegare, stavo analizzando il servizio di James Blake che ha una statura sotto il metro e novanta, ebbene ho provato ad imitarlo rimanendo su con il braccio sx e iniziando lo swing col dx un attimo dopo ebbene ho aggiunto parecchia Potenza e non sento neanche il peso della racchetta, in pratica soltanto variando timing tra braccio sx che lancia la palla e il dx che prepara con leggero ritardo
.
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L'aspettare a colpire con la racchetta in basso ti fa per forza di cose velocizzare il movimento a colpire, ma che ti puo' dare problemi di timing non essendo un movimento sincronizzato.
Ossia il timing o per meglio dire il lag e' creato volontariamente cioe' tu volontariamente aspetti un po con la punta della racchetta bassa per andare a colpire, ma ne sei consapevole.
E magari in base alle tue caratteristiche questo tipo di servizio ti funziona meglio del classico sincronizzato.
Non ce ne uno meglio di un altro per questo che  mi sono quasi sempre rifiutato di dare consigli sul servizio vedendo video,perche' si ovviamente dal video si possono vedere dei difetti se sono evidenti,ma solo provando diverse soluzioni che si vestono per forza di cose sul giocatore si trava la quadra per un servizio efficace.
A me per esempio piace questo :
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e' quello che  mi hanno insegnato e che  cerco si insegnare,sempre ovviamente rispettando le caratteristiche  del giocatore,che  puo' non digerire o che  magari per svariati motivi non riesce a dare il massimo servendo in questo modo.
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