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Come NON adattare il gioco al livello dell'avversario

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Mai paura
Andrea Malagoli
kingkongy
tommy82
Robbyc
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universe_mb
12 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Scrivo qui anche se per sua natura credo sia un post a metà tra la sezione tecnica/tattica e quella psicologica.
Il mio più grande problema, torneo e non, è quello di non riuscire a mantenere il mio stile e la mia intensità di gioco a seconda di chi mi trovo di fronte. Se trovo un avversario che gioca molto meno forte (non solo di pesantezza di palla, ma anche di varietà di colpi) anche se inizio i primi games tirando al mio ritmo, poi mi ritrovo sempre, senza capire come, a giocare al suo ritmo, a fare la sua partita, senza che lui abbia fatto nulla per farmelo fare. A quel punto, le volte in cui me ne rendo conto prima della fine del match, se cerco di ripristinare la mia intensità dei colpi vado sistematicamente fuori giri, perdo fiducia in quello che so fare e mi ritrovo ad avere il timore di giocare un diritto in spinta. Fortunatamente in questi casi visto il livello dell'avversario, riesco poi a trovare un modo per portare a casa la partita anche con i colpi che mi restano (generalmente servizio, back e smorzate), ma potete immaginare come esco dal campo: inca**ato nero con me stesso, deluso e conscio di essere una poppa allucinante.
Mi ripeto quindi "la prossima volta non lascerò che succeda di nuovo, giocherò al massimo per tutta la partita"... Potete facilmente immaginare cosa succede dopo..
Esiste qualche strategia risolvere questa situazione?

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Non sbagli una palla del genere va attaccata,ma bisogna saper spingere,scusa se ribatto il concetto ma di colpitori ce ne a milioni ,cosa molto diversa il saper spingere,e per farlo bisogna far funzionare tutta la catena di spinta a partire dalle gambe (appoggi e spinta),alla rotazione del busto e ad accompagnare la palla.Molti colpiscono ma non sanno spingere e questo fa la differenza per chiudere o rigiocare una palla senza peso.

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Più chiaro di così..... cheers

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io ho lo stesso problema, se gioco con giocatori che spingono, mi sento legittimato a fare quel che so fare, nel bene e nel male, appena trovo chi sporca tutte le palle, butta di la alto ecc. mi sento in dovere di non sbagliare e inizio un palleggio sterile, il che si conclude con io che provo ad accelerare sbagliando o che per pazienza vince comunque l'altro. 
l'altro giorno a partita ormai persa 7-3 in un ora senza set, mancavano 10 minuti e mi sono imposto di spingere a costo di sbagliare ma di fare il mio gioco e non quello dell'avversario, ho giocato sul suo dritto invece che sul rovescio (il dritto era decisamente più controllato profondo e veloce) morale della favola 7-7 finale....
sicuramente alla base di tutto ci sono mie grosse carenze tecniche e di gambe ma la testa conta tanto e accelerare quando si abbassa il ritmo non è per nulla facile.

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Spesso , a livello di quarta, giocare sul colpo migliore dell'avversario si traduce in un vantaggio per due ragioni: 1) si porta l'avversario, che rischia poco, a rischiare di più e ad esporsi all'errore 2) giocando sul colpo migliore si aprono spiragli maggiori sul colpo peggiore .... Un po ' quello che Gilbert consigliava ad Agassi contro Curier... Se hai il rovescio debole, se glielo fai giocare in corsa sarà ancora più in difficoltà ... Gioca gli sul dritto e appena puoi gira la diagonale ...

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ottimo consiglio, io non ci ero ancora arrivato prima di questa partita ed effettivamente è quello che è successo.

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Se è il consiglio di Gilbert è' andato bene ad Agassi... Può ondare bene anche a noi...Very Happy

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illudiamoci che sia così Very Happy

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Universe...credo che il tuo problema sia una cosa assolutamente normale, per vari ragioni già descritte da altri...alla base di tutto c'è da fare un miglioramento tecnico per riuscire a spingere le palle morte...quante volte ho sentito (gioco male perche l'altro mi fa giocare male)...quando riuscirai con sicurezza a spingere le palle morte in partite avrai meno braccino e riuscirai ad entrare e se non sarà un vincente sarà comunque una palla scomoda quella che manderai di là...e il tuo avversario si vedrà costretto a fare qualcosa in più...a livelli di quarta la palla morta, senza peso o pallonetto a metà campo a volte si rivelano palle che portano all'errore...salendo di categoria diventano palle per chiudere il punto...se giochi per migliorare il tuo tennis devi lavorare col maestro, provare tanto e quando sei in partita il tuo obiettivo non dev'essere vincere la partita, ma giocare bene...il primo grande salto di qualità si fa quando si riesce a giocare in torneo allo stesso livello che si gioca in allenamento...ma per fare quello devi pensare a giocare, non a vincere...quello viene di conseguenza
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