Salve a tutti amici,
sono nuovo del forum.
Non sapendo dove inserire questo argomento ho scelto questa sezione che tra tutte mi sembra quella più vicina al mio dilemma.
Chiedo scusa se questo argomento è stato trattato tante e tante altre volte, ma è anche vero che ognuno ha una storia a sè.
Spero di non annoiarvi se inizio a scrivere qualcosa della mia vita e di come sono arrivato ad appasionarmi di tennis.
In vita mia non ho mai fatto sport a livello agonistico, sono sempre stato un bambino abbastanza timido e molto poco coraggioso nel tuffarmi in novità che non mi fossero "familiari", quindi per me lo sport da fare è sempre stato il calcio perchè quello "più bello". O quello o niente.
Questo è stato un grande handicap perchè avrei potuto provare uno sport differente dagli altri, possibilmente individuale.
Dico possibilmente individuale perchè la mia autostima è sempre stata alla base dei miei "insuccessi": da bambino ero sempre quello più basso e più magro di tutti, quindi ero sempre preso di mira (uno dei motivi per cui ho anche smesso di andare a scuola calcio) e ciò mi portava anche ad essere diffidente verso tutti. In poche parole, avevo paura di venire rifiutato per il mio fisico, nonostante fossi sanissimo.
Poi a casa mia i miei genitori non mi hanno mai spronato più di tanto: mio padre era sempre a giro per lavoro, mia madre (senza patente) non poteva accompagnarmi ovunque, e poi a lei interessava solamente che suo figlio andasse bene a scuola.
Diciamo che sport a livello "agonistico" l'ho svolto dai 7 agli 8 anni, poi smisi. Da quel momento non ho fatto altro (tornei di calcetto parrocchiali esclusi), anche perchè per me bastava così, scuola-computer-tv-amichetti del quartiere.
A 18 anni mi sono ritrovato a combattere con problemi personali e familiari che mi hanno in qualche modo portato a vedere il mondo in un'altra prospettiva, valorizzare ciò che si è sempre dato per scontato: uno tra tanti il tennis, sempre considerato come "sport brutto".
Ho iniziato ad appassionarmi guardando le partite in TV, imparando da solo le regole, i nomi dei tennisti e così via (anche perchè a casa mia a nessuno piace il tennis, e a nessuno dei miei amici piaceva).
In tutti questi anni ho sempre fantasticato su come sarebbe stata la mia vita se solo avessi provato a buttarmi sul tennis, cosa avrei potuto guadagnarci in termini di gratificazioni/soddisfazioni personali, uno sport dove nessuno mai potrà venire lì e darti uno spintone dicendoti che sei scarso solo perchè non sei alto, dove non ci sono allenatori che si fanno addolcire dagli occhioni dolci delle mamme degli altri bambini e per ciò convocati ogni domenica anche se non se lo meritano, e così via.
Ho quasi 27 anni, vorrei provare a mettermi in gioco, dare un imput alla mia vita sportiva, mettere in pratica ciò che da quasi dieci anni vedo in TV e ciò che da una vita intere ho sempre desiderato ma represso.
Fatto questo noioso e lungo monologo, parliamo della sostanza vera e propria.
1) Tempi e costi.
Ho sentito un maestro del tennis club. I costi si aggirano intorno ai 30 euro a lezione. La mia rifessione è questa: sarà un mutuo a vita (ovvero pagare sempre un maestro per giocare, quindi 30 euro alla volta) oppure dopo tot lezioni sarà lui a "lasciarmi" ?
2) Aspirazioni.
Dove posso arrivare? Cioè, potrò affrontare partite con giocatori del mio livello fino a salire (l'età mi permetterà di migliorare?), oppure il massimo che potro' fare sarà qualche partita stile "Fantozzi e Rag.Filini" ?
3) Quanto conta la prestanza fisica.
Purtroppo l'altezza non è mai stato il mio punto di forza. Fossi stata una donna non avrei avuto problemi, ma essendo un uomo devo mettere in considerazione che davanti a me potrei trovare lungaroni alti 200cm che con una prima di servizio mi scaraventano in aria. Puo' essere un handicap da incidere quasi fondamentalmente?
Vi ringrazio per aver letto tutto questo poema. Ho sfruttato uno spazio anche per sfogarmi, ma l'ho fatto anche per conoscerci meglio e per farvi capire quanta fame di riscatto c'è.
sono nuovo del forum.
Non sapendo dove inserire questo argomento ho scelto questa sezione che tra tutte mi sembra quella più vicina al mio dilemma.
Chiedo scusa se questo argomento è stato trattato tante e tante altre volte, ma è anche vero che ognuno ha una storia a sè.
Spero di non annoiarvi se inizio a scrivere qualcosa della mia vita e di come sono arrivato ad appasionarmi di tennis.
In vita mia non ho mai fatto sport a livello agonistico, sono sempre stato un bambino abbastanza timido e molto poco coraggioso nel tuffarmi in novità che non mi fossero "familiari", quindi per me lo sport da fare è sempre stato il calcio perchè quello "più bello". O quello o niente.
Questo è stato un grande handicap perchè avrei potuto provare uno sport differente dagli altri, possibilmente individuale.
Dico possibilmente individuale perchè la mia autostima è sempre stata alla base dei miei "insuccessi": da bambino ero sempre quello più basso e più magro di tutti, quindi ero sempre preso di mira (uno dei motivi per cui ho anche smesso di andare a scuola calcio) e ciò mi portava anche ad essere diffidente verso tutti. In poche parole, avevo paura di venire rifiutato per il mio fisico, nonostante fossi sanissimo.
Poi a casa mia i miei genitori non mi hanno mai spronato più di tanto: mio padre era sempre a giro per lavoro, mia madre (senza patente) non poteva accompagnarmi ovunque, e poi a lei interessava solamente che suo figlio andasse bene a scuola.
Diciamo che sport a livello "agonistico" l'ho svolto dai 7 agli 8 anni, poi smisi. Da quel momento non ho fatto altro (tornei di calcetto parrocchiali esclusi), anche perchè per me bastava così, scuola-computer-tv-amichetti del quartiere.
A 18 anni mi sono ritrovato a combattere con problemi personali e familiari che mi hanno in qualche modo portato a vedere il mondo in un'altra prospettiva, valorizzare ciò che si è sempre dato per scontato: uno tra tanti il tennis, sempre considerato come "sport brutto".
Ho iniziato ad appassionarmi guardando le partite in TV, imparando da solo le regole, i nomi dei tennisti e così via (anche perchè a casa mia a nessuno piace il tennis, e a nessuno dei miei amici piaceva).
In tutti questi anni ho sempre fantasticato su come sarebbe stata la mia vita se solo avessi provato a buttarmi sul tennis, cosa avrei potuto guadagnarci in termini di gratificazioni/soddisfazioni personali, uno sport dove nessuno mai potrà venire lì e darti uno spintone dicendoti che sei scarso solo perchè non sei alto, dove non ci sono allenatori che si fanno addolcire dagli occhioni dolci delle mamme degli altri bambini e per ciò convocati ogni domenica anche se non se lo meritano, e così via.
Ho quasi 27 anni, vorrei provare a mettermi in gioco, dare un imput alla mia vita sportiva, mettere in pratica ciò che da quasi dieci anni vedo in TV e ciò che da una vita intere ho sempre desiderato ma represso.
Fatto questo noioso e lungo monologo, parliamo della sostanza vera e propria.
1) Tempi e costi.
Ho sentito un maestro del tennis club. I costi si aggirano intorno ai 30 euro a lezione. La mia rifessione è questa: sarà un mutuo a vita (ovvero pagare sempre un maestro per giocare, quindi 30 euro alla volta) oppure dopo tot lezioni sarà lui a "lasciarmi" ?
2) Aspirazioni.
Dove posso arrivare? Cioè, potrò affrontare partite con giocatori del mio livello fino a salire (l'età mi permetterà di migliorare?), oppure il massimo che potro' fare sarà qualche partita stile "Fantozzi e Rag.Filini" ?
3) Quanto conta la prestanza fisica.
Purtroppo l'altezza non è mai stato il mio punto di forza. Fossi stata una donna non avrei avuto problemi, ma essendo un uomo devo mettere in considerazione che davanti a me potrei trovare lungaroni alti 200cm che con una prima di servizio mi scaraventano in aria. Puo' essere un handicap da incidere quasi fondamentalmente?
Vi ringrazio per aver letto tutto questo poema. Ho sfruttato uno spazio anche per sfogarmi, ma l'ho fatto anche per conoscerci meglio e per farvi capire quanta fame di riscatto c'è.