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Racchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari???

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descriptionRacchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari??? EmptyRacchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari???

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Apro questo thread per raccontarvi alcune cose in merito.
Negli ultimi due anni avevo deciso di passare al lato oscuro della forza, e contrariamente a quello che il mio stile di gioco suggeriva, avevo deciso di imbracciare la moderna spada laser di Babolat, la Aero Pro.
L’avevo presa in versione Wimbledon Team da 280 grammi e me la ero sistemata con silicone nel manico ed overgrip pesante 10 grammi fino a portarla a 315 grammi nuda.
Con le corde c’era poco da scegliere e quindi avevo optato per le black code 1,18 a 22 kili.
Rispetto alle mazze che avevo utilizzato in precedenza, quasi sempre con profilo sottile e pesantucce, questa mi sembrava davvero il sacro graal.
Pregi e difetti come tutte, per carità, niente nasce perfetto per lo stile di gioco imperfetto che abbiamo a questo livello, però era veramente easy, e mi consentiva tantissime soluzioni.
Soprattutto di governare con facilità situazioni difficili e di ribaltare il gioco da difensivo a gioco di attacco in pochi scambi.
Come prototipo massimo della racchetta moderna mi ha lasciato davvero stupito in senso positivo.
Tra i difetti maggiori che le posso imputare e’ che effettivamente c’è un qualcosa di intrinsecamente incontrollabile in questa racchetta, proprio come il lato oscuro della forza……
In cosa consiste questa attitudine un po’ scontrosa?
Nel fatto che i colpi vanno oltre il tuo pensiero ed il tuo movimento.
Ha un extra in tutto, nella rotazione che tu vuoi imprimere, nell’altezza del colpo sopra la rete, nella profondità, e nella direzionalità.
Queste caratteristiche si possono leggere con la logica del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, e questo dipende dalla soggettività di ognuno di noi e dalla capacità tecnica di generare rotazione, profondità e direzionalità che ognuno di noi ha e quindi cerca oppure no nel suo attrezzo.
Io alla lunga ho trovato fastidioso il complesso di questi extra offerti dalla racchetta.
Nella mia testa infatti ho già molte soluzioni possibili su ogni colpo, se poi quella che riesco a scegliere in quei pochi istanti prima di colpire la pallina viene trasformata in qualcos’altro dal mio attrezzo, allora un po’ mi infastidisco, anche se l’esito del colpo poi è positivo.
Ma non è nemmeno questa la caratteristica che più mi ha innervosito di questo attrezzo (cosa che anche molti anni fa mi capito imbracciando al PD swirly).
Alla lunga infatti ho notato che per gestire proprio tutti questi extra offerti gratuitamente dall’attrezzo, ho dovuto modificare la tecnica dei colpi, in particolare per gestire la profondità.
Come con altre tipologie di racchette moderne, profilate 100x300, con cui ho provato a giocare, la difficoltà maggiore sta nel trovare con regolarità la giusta profondità dei colpi sullo scambio lungo e lavorato.
Se colpisci male o con poca convinzione rimani troppo corto, se ci vai con troppa foga senza troppo giro, finisci lungo.
Risultato finale: sul dritto strappavo il colpo, sul rovescio invece del backspin giocavo un underspin meno efficace, quando tiravo il rovescio in top a tutto braccio chiudevo gli occhi e pregavo.
Alla fine la resa era comunque buona, mi sono divertito, e mi sono tolto le mie soddisfazioni vincendo con chi dovevo vincere e perdendo comunque con chi dovevo perdere. 
Ma questa sensazione continua di sfarfallamento dei colpi e di continuo impegno tecnico per gestirli mi ha estenuato, fino a che a settembre, in uno stato di forma fisico non buono, e quindi da gestire essenzialmente con la tecnica, ho giocato alcune partite rendendomi conto di quanto tecnicamente fossi tornato indietro.
All’ennesimo disastro, invece di spaccare la racchetta sul paletto della rete, ho deciso il giorno stesso di mettere in vendita tutto e di ribellarmi al lato oscuro della forza.
Ed ecco il ritorno dello Jedi…..mica tanto facile.
Scorrendo sulle racchette in vendita su TW, praticamente tutte, alla ricerca di qualcosa di classico, tolta la solita Prestige con la quale non mi sono mai trovato, ed esclusa la nuova RF per la sua rigidità, non è che abbia trovato ampi margini di scelta, alla fine ero indeciso tra la Yonex di Wawrinka, la Yonex F, oppure il ritorno al buon vecchio e caro POG.
Invece mi sono imbattuto nell’offerta delle nuove (vecchie) Pro Staff 85 con le quali avevo giocato per 4 anni (record per me) in gioventu’ e non ho resistito, piu’ per emozione che per ragione, perché la ragione mi diceva la Yonex 330 grammi (ma l’arancione è l’unico colore che mi fa vomitare su una racchetta, tutti abbiamo le nostre debolezze).
Ho visto la videoreview su TW e siccome mi fido solo di Granville nelle loro recensioni, ho cliccato ed ho preso una coppia matched pair (servizio che si paga 15 euri in più).
Dopo tre mesi di gioco posso dirvi qualcosa in merito.
Passando dal top della modernità, al top delle classiche, il primo risultato visibile è stato che i risultati non sono cambiati, cioè continuo a vincere con chi di solito vincevo e più o meno con lo stesso score, e continuo a perdere con chi perdevo con degli score a volte migliori.
In quanto ai colpi, beh devo confessarvi che a parte la goduria dell’impatto, le prime settimane sono state un po’ combattute, l’effetto della Babolat si faceva sentire e con i colpi così strozzati come impostati con la APD con questa diventava tutto più complicato, al di là del risultato dei match.
Ho dovuto fare un paio di sessioni di messa a punto col maestro per ritrovare la giusta fuidità e correggere i movimenti.
Questa racchetta ti fa sentire quanto sei sega.
Non c’è altra racchetta che ti possa far rendere conto di quanto tecnicamente sei scarso.
Ed uno si può domandare: allora perché dovrei usarla? Per smettere di giocare a tennis?
No, semplicemente perché è terapeutica.
Con questo Stradivari del tennis (lascio perdere se sia meglio o peggio di quelle vecchie, se la grafite è meglio o peggio ed altre menate sul tema) hai la esatta percezione di dove sbagli i movimenti.
Non ci sono né santi né madonne da imprecare, lei ti dice: sei tu una pippa, se non finisci il movimento io non la metto dove vuoi tu, se la prendi dietro te la sparo sulla rete di fondo campo, se abbassi le spalle invece delle gambe te la tiro in mezzo alla rete, se arrivi tardi la prendo con il PWS e non con le corde.
Insomma è davvero impietosa e cattiva dove la APD perdonava ed era generosa.
Sono due modi di educare differenti, una è severa l’altra è comprensiva.
Cosa è meglio?
Al momento non lo so, non ho ancora deciso, non ho deciso se la PS85 sia la scelta finale o la transizione terapeutica per poi passare a qualcosa di permissivo e moderno, magari aspetto la nuova Yonex Dual G 330 grammi non so, però ci sono aspetti di questo super classico che inizio ad apprezzare.
Innanzitutto la sincerità dell’attrezzo, che è una grande dote.
Indirizza esattamente la pallina dove vuoi, sempre che tu abbia portato il colpo correttamente, e ti costringe a farlo perché altrimenti col cavolo che va comunque dentro.
La palla gira che è una meraviglia ma esattamente per quanti giri gli vuoi e gli sai far fare.
Il servizio è micidiale, manco con un cannone come la APD.
Ti costringe a piantare bene i piedi ed a dosare il peso del corpo, perché come vai indietro o scappi dalla pallina mentre colpisci rimani corto oppure non passi la rete.
Ti costringe alla fluidità, è vero che è pesante ma è anche piccola e maneggevole, e se imposti bene il colpo, lei fa il resto trascinandoti il braccio via fino alla fine donando ai tuoi colpi un efficacia dimenticata.
Al contrario, se strappi o sei scomposto, quello che con la APD entrava comunque, qui va dritto due metri fuori dal campo, perché di potenza ne ha tantissima dato il peso e ti stupisci di quanto possa tirare forte soprattutto quando vai fuori controllo.
Stesso discorso nel gioco a rete, dove la APD era molto permissiva qui siamo alla severità assoluta, si passa dal missile perfetto alla cagata mostruosa in relazione a come arrivi sulla palla.
Certo che con la PS85 adottare un gioco di difesa e di pigrizia è un suicidio, cosa che si può invece fare con serenità con una APD, il piatto da 85 rischia di ridicolizzare i tuoi sforzi di correre da una parte all’altra del campo per rincorrere le palline del tuo avversario.
Inoltre ti fa anche rendere conto del perché un certo RF preferisse giocare di anticipo in mezza volata da fondo campo piuttosto che stare due metri fuori da campo e randellare alla spagnola soprattutto sul rovescio.
D’incontro infatti il punch di questa racchetta è mostruoso, dove invece pecca di pienezza la APD.
Mentre la APD sotto pressione ti dice “non ti preoccupare, in qualche modo di là la ributtiamo”, la PS85 ti dice “ma ndo caxxo vai? Guarda che se non prendi il gioco in mano qui finisce male”.
Ora tornando alla premessa iniziale sui risultati, con quelli con cui vincevo, continuo a vincere con la PS85 divertendomi ma stando sempre molto attento e concentrato sui colpi e sul creare gioco senza subirlo.
Ma in questo caso parliamo di un livello di gioco “normale” di quarta categoria, dove c’è tempo e spazio per impostare bene i colpi e per gestire le difficoltà tecniche che una PS85 ti impone.
Quando passo a giocare al livello superiore invece, e parlo di terza categoria anche al top di gamma, sia bombardieri che regolaristi, il discorso cambia.
Nel senso che la APD ti garantiva grandi difese ma anche grandi perdite di controllo sul ritmo più elevato imposto da questi giocatori e sulla velocità di palla più elevata, mentre la PS85 ti garantisce meno spazi difensivi ma molta più solidità nella gestione dello scambio dritto per dritto, e come mi girano sul dritto riesco a prendere in mano l’inerzia del punto mettendoli in difficoltà.
In questo senso la APD era molto più erratica e naturalmente capace di colpi meno “pesanti”.
Ripeto, con chi facevo due games, spesso faccio ancora due games, ma qualche volta con la PS85 riesco a farne pure 5, mi è capitato di vincere anche dei set (non il match), laddove con la APD facevo fatica a schiodarmi dal punteggio standard.
Paragonare due racchette così diverse non era lo scopo di questo racconto, ma volevo fare il punto su un argomento classico dei forum, cioè il paragonare la giocabilità di un attrezzo moderno con la tecnicità di un attrezzo classico al nostro livello di gioco.
Sono meravigliato del fatto che ancora oggi è difficile fare una scelta.
Non pensavo di poter essere ancora così efficace con in mano una PS85.
Con questo attrezzo capisci la differenza tra il piacere di essere un giocatore di tennis e l’essere un giocatore per il piacere di giocare a tennis. Puoi affermare:
1) Io sono un giocatore di tennis.
2) A me piace giocare a tennis.
Mentre con la APD potresti affermare le due cose contemporaneamente con una discreta possibilità di essere credibile, con la PS85 fai fatica a credere alle due cose separatamente, figurati a coniugarle insieme.
Ma è giusto, essere un Jedi implica controllo, disciplina, allenamento e conoscenza, mentre il lato oscuro della forza è più permissivo, emozionale, facile come percorso.
Certo dopo aver provato i due estremi, forse una via di mezzo sarebbe ancora la scelta migliore e più intelligente, ammesso che esista. 


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descriptionRacchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari??? EmptyRe: Racchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari???

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Bel post di Simone, come al solito.

Uno dei pochi nel forum che, quando parla di racchetta, SA perfettamente di cosa stia parlando...

Ed ha l'impostazione e l'efficacia dei colpi che gli permettono di valutare in modo credibile i vari attrezzi che recensisce.

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Complimenti Spalama bellissimo pezzo.

Beato te che puoi scegliere.
Molti ti verranno dietro NON sapendo e NON capendo che tu SEI un gran bel giocatore di tennis.
SAI veramente giocare.

Purtroppo molti si sentiranno in grado di fare la tua scelta ma con risultati che saranno molto molto peggiori dei tuoi.

Io sono tornato alla APD dopo un anno e mezzo di girovagare su racchette più sensibili più gustose da manovrare ma che in certi frangenti e soprattutto in TORNEO non mi davano quel quid in più.

La PS85 non l'ho mai provata. La Six One 95 si è per me è il top tra tutte quelle provate come sensazioni e precisione.

Purtroppo alla lunga i risultati con la APD X il mio tipo di gioco sono migliori e se devo scegliere con che racchetta giocare una partita da vincere scelgo lei.

Se devo fare un ora per godere delle sensazioni le Six One 95 o la Prestige (mid o MP ) sono lì che mi aspettano.....

Più avanti magari tra un anno o due spero di poter scegliere anche io come te ( sai da Fan di Tommy Haas mi vedo sempre con una Prestige 18-20 in mano

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Tempesta, la MP gran telaio.... Ma devi impattare sempre davanti al corpo e la tecnica che il telaio richiede non è da quarta categoria... Se impatti anche solo 10 cm più indietro e non "gestisci" il colpo con il braccio, tiri nell'ozonosfera.... Non ti pieghi e la pianti a 1/2 rete.... Non ha viè di mezzo....

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complimenti.. ti ho letto 2 volte. adoro il tuo post. anche perchè rispecchia i miei ultimi 2 anni con variazione tra pro open e ps 90 e 95.

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Michele, infatti la tengo solo X giocarci ogni tanto.
Se proprio voglio cambiare sensazioni ma rimanere nell'ambito del gestibile uso le Speed Pro limited.

In torneo però ad oggi APD custom tutta la vita

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Capisco bene gli amanti dei telai classici per il piacere che questi offrono al momento dell'impatto e per la qualità intrinseca che questi avevano, ma le verità che Spalama esprime usando spesso il verbo " costringere" , riferendosi agli stessi, mi fa dire che è proprio la "libertà " di gioco che quelli moderni offrono la caratteristica che  me li fa preferire... Proprio perché 1) mi sento un giocatore di tennis .... Senza essere un professionista e 2) a me piace giocare a tennis.... E non essendo un professionista necessito Dell' attrezzo che mi aiuti il più possibile....
De gustibus non disputandum est..... Dicevano i latini... W il tennis
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Premetto che non ho provato tantissimi telai da quando ho iniziato a giocare a tennis (se non sbaglio nel 2006/2007) ma sin dall'inizio ho preferito telai di controllo che di potenza. Ho provato a giocare con la Pure Drive azzurrina, con la Babolat Aero Pro Drive Cortex primo modello, con la Aero Pro Drive Cortex GT del 2013 ma PROPRIO NON CI RIESCO: forse è colpa del mio swing ma non ho controllo del movimento, ho paura a far andare il braccio alla (mia) massima velocità, non riesco a sfruttare la potenza di questi telai perchè appena provo a spingere la palla letteralmente decolla.
Dall'altra parte invece può anche essere che io non ho le capacità di sfruttare un telaio come il mio attuale (RF97) ma almeno con questo riesco a fare quello che realmente voglio fare e con colpi anche piuttosto potenti nonostante una maggior fatica. Anch'io preferisco giocare dovendo essere obbligato a curare il colpo, mi da più soddisfazione e soprattutto mi sembra di giocare effettivamente a tennis.
Mi rendo conto che il mio giudizio si basa sulla prova di pochissimi telai e potrei cambiare idea magari dopo aver provato telai profilati di altre case (mi attizza moltissimo la Solinco Protocol 325 da 325 gr e bilanciamento a 30,5 cm!) ma appoggio pienamente tutto il discorso di Spalama, tra l'altro scritto benissimo.

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PS: la PS85 l'ho provata per una ventina di minuti come anche la PS90, entrambe incordate con Champion Choice in ibrido reverse e, nonostante le ho trovate entrambe fantastiche (ma quello può anche essere merito dell'incordatura), per il mio livello sono fuori portata, soprattutto quella con cui giochi tu.

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Nel mio post non esprimo un giudizio assoluto in favore dell'una o dell'altra racchetta. Faccio delle constatazioni cercando di renderle oggettive. La PS85 non credo sarà la mia scelta definitiva. A 47 anni ogni giorno che passa comunque perdi qualcosa in termini di brillantezza fisica e riflessi, fosse solo anche la miopia tipica che arriva dopo i 40 anni, e devi mettere in conto che qualche aiutino in più serve rispetto a quanto da una pro staff 85. E' una transizione che trovo utile ed interessante per disintossicarmi dal doping della Apd che ha viziato i miei movimenti.

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spalama ha scritto:
Nel mio post non esprimo un giudizio assoluto in favore dell'una o dell'altra racchetta. Faccio delle constatazioni cercando di renderle oggettive. La PS85 non credo sarà la mia scelta definitiva. A 47 anni ogni giorno che passa comunque perdi qualcosa in termini di brillantezza fisica e riflessi, fosse solo anche la miopia tipica che arriva dopo i 40 anni, e devi mettere in conto che qualche aiutino in più serve rispetto a quanto da una pro staff 85. E' una transizione che trovo utile ed interessante per disintossicarmi dal doping della Apd che ha viziato i miei movimenti.

Secondo me basterebbe giocassi con la PA .........una APD "più racchetta."

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colgo l'occasione che rappresentare che la ps85 e la APD sono due racchette poste agli estremi dello scibile racchettorio... indipendemente dal classico o il moderno....
magari prova una Yonex tour F97 o una Wilson Ultra 97...

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Sono d'accordo con Spalama, il gesto tecnico con le APD e poi anche con le PA viene per forza di cose modificato, proprio per le caratteristiche del telaio, che fa anche un po' "impigrire" il giocatore, trovando proprio nel telaio il suo miglior alleato.
La differenza fondamentale fra i telai old ed i moderni sta, per me, nel fatto che molti di noi, vuoi per età, vuoi per il poco tempo a disposizione, non hanno la voglia di tenersi in allenamento fuori dal campo di tennis.
Molti, me compreso, non fanno allenamenti in palestra, non fanno fondo, non vanno a correre, ma giocano soltanto a tennis perchè è il nostro esclusivo divertimento.
Proprio per questo le racchette di un certo peso o di piatti piccoli, sono di difficile gestione.
Basterebbe tenersi bene in forma e, quelle che sembrano racchette impossibili, diventerebbero necessarie.
Tutto questo naturalmente per chi ha comunque una tecnica di fondo buona.
Pensierino della sera personale!!

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Ottime argomentazioni matador.
Agli altri vorrei dire che non ho scritto questo post per avere consigli su quale attrezzo utilizzare. Non mi interessa cambiare in questo momento. Vi ringrazio comunque. Non e' lo scopo del post.
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Sonny Liston ha scritto:
Bel post di Simone, come al solito.

Uno dei pochi nel forum che, quando parla di racchetta, SA perfettamente di cosa stia parlando...

Ed ha l'impostazione e l'efficacia dei colpi che gli permettono di valutare in modo credibile i vari attrezzi che recensisce.

Scusa Giova, ma io, dal tuo intervento, avevo capito che tu fossi su posizioni totalmente antitetiche a quanto affermato da Spalama...

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kingkongy ha scritto:
Sonny Liston ha scritto:
Bel post di Simone, come al solito.

Uno dei pochi nel forum che, quando parla di racchetta, SA perfettamente di cosa stia parlando...

Ed ha l'impostazione e l'efficacia dei colpi che gli permettono di valutare in modo credibile i vari attrezzi che recensisce.

Scusa Giova, ma io, dal tuo intervento, avevo capito che tu fossi su posizioni totalmente antitetiche a quanto affermato da Spalama...



Sei distratto KK!

Simone non prende una posizione: si limita a disegnare un percorso personale.

Il post è scritto molto bene, ricco di buon senso, e lo apprezzo.

Tutto qui.

Lo sanno anche i muri che io gioco con clave antiche e pesanti...

Ma questo non significa che trovi molto interessante il post di Simone.

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Che io sia distratto è un assioma!!! 
Ok, ma nel tuo scritto altrove (quello del Graphene, per intenderci) mi sembravi distante dalla constatazione (fatta da me) che lo swing imponga un adattamento del tennista anche a livello di scelte sull'attrezzatura. 
In sintesi: se vuoi giocare in una certa maniera devi usare un certo genere di attrezzatura. E per "certa maniera" non significa "meglio" o "peggio".
Personalmente gioco meglio con una mazza alla stregua tua...perché è il mio swing più "fisso nella memoria". Ma se voglio fare il "giovane"...col cavolo che uso 368 di SW...!

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matador66 ha scritto:
Sono d'accordo con Spalama, il gesto tecnico con le APD e poi anche con le PA viene per forza di cose modificato, proprio per le caratteristiche del telaio, che fa anche un po' "impigrire" il giocatore, trovando proprio nel telaio il suo miglior alleato.
La differenza fondamentale fra i telai old ed i moderni sta, per me, nel fatto che molti di noi, vuoi per età, vuoi per il poco tempo a disposizione, non hanno la voglia di tenersi in allenamento fuori dal campo di tennis.
Molti, me compreso, non fanno allenamenti in palestra, non fanno fondo, non vanno a correre, ma giocano soltanto a tennis perchè è il nostro esclusivo divertimento.
Proprio per questo le racchette di un certo peso o di piatti piccoli, sono di difficile gestione.
Basterebbe tenersi bene in forma e, quelle che sembrano racchette impossibili, diventerebbero necessarie.
Tutto questo naturalmente per chi ha comunque una tecnica di fondo buona.
Pensierino della sera personale!!

Pensierino della sera impeccabile....

descriptionRacchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari??? EmptyRe: Racchette Moderne Vs. Racchette Classiche: Guerre Stellari???

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kingkongy ha scritto:
 
In sintesi: se vuoi giocare in una certa maniera devi usare un certo genere di attrezzatura. E per "certa maniera" non significa "meglio" o "peggio".
Personalmente gioco meglio con una mazza alla stregua tua...perché è il mio swing più "fisso nella memoria". Ma se voglio fare il "giovane"...col cavolo che uso 368 di SW...!


Io non posso discutere sul tuo swing, o quello di altri.

Ma sul mio, ti assicuro che gioco meglio con pesi/inerzie elevate.

Pensi, giusto per dire, che Wavrinka, con il suo badile, faccia un dritto " antico"?

Direi di no.

Poi, se molti "lanciatori di coriandoli" non ci riescano è un problema loro, non mio!

(Ho estremizzato il concetto, chiaramente...)

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Diciamo anche che alla velocità ed al ritmo con cui si gioca al nostro livello si può giocare anche con una racchetta old style senza essere penalizzati. Anzi oserei dire che al nostro livello ciò di cii un tennista ha maggiormente bisogno e' il controllo non la potenza. Per cui certe racchette potrebbero anche indurre effetti positivi. Certo ci vuole fisico e tecnica x farle rendere a dovere. Ma in quarta categoria vince chi sbaglia meno non chi tira più forte. Secondo me l'attrezzo ideale che coniuga old style con il gioco moderno e' ancora la POG 107. Oppure una blade 104 appesantita a dovere.

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Gira e rigira si torna sempre al solito discorso..... È cioè sulla capacità o meno di gestire inerzie elevate, che si possono ottenere attraverso peso o bilanciamenti verso la testa. Se il tuo swing te lo consente ovviamente ne trai grandi benefici in termini di potenza e pesantezza di palla.... Ma ne esistono anche di moderni in questo senso...( RF 97 autog , Yonex Tour G 330 ad esempio) , poi se vogliamo parlare di Qualità intrinseca degli attrezzi ok... Sono totalmente concorde che i vecchi erano di livello superiore e soprattutto molto più aderenti a quelli in mano ai professionisti.

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Ho solo citato due telai con ovale ampio, profilo sottile, bilanciamento neutro, che garantiscono spinta e controllo e con un peso sostenuto. Non sparacannoni ne telai comunque molto tecnici come la RF97 o la Yonex tour g.

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Il mio post non aveva alcun intento polemico ma aveva il solo fine di arrivare, tra le righe, alla conclusione che le nuove racchette , non sono migliori in senso assoluto, ma certamente hanno ampliato le possibilità di gioco della stragrande maggioranza dei 4 categoria  ( e non solo) permettendo gesti tecnici impensabili con i vecchi telai , principalmente per una questione di peso . Con i nuovi attrezzi le case puntano di più a facilitare la velocità del movimento legato allo swing . Questo semplicemente perché è più facile andare in questa direzione piuttosto che nell'imparare a gestire attrezzi finiti da 370g... Imho
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