andrea18537 ha scritto: Dopo un anno veramente pieno di soddisfazioni da luglio in avanti, mese dopo mese non riesco piu' ad esprimere il il mio tennis.Non ho piu' i colpi conistenti di prima,(giocavo spesso a chiudere il punto e prendere l'iniziativa),insomma non so' cosa diavolo mi stia succedendo.....non riesco a capire se e' un problema mentale,spesso non riesco a concentrarmi come prima,ero un gurriero non mollavo una palla....mi viene voglia di fare una pausa di riflessione.
Non ti preoccupare, è successo anche a me, proprio a 39 anni ... non è più passata
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In realtà mi associo all suggerimento di PistolPete, tutta la nostra vita è fatta di alti e bassi, ne hanno fatta anche una filosofia denominata dei Bioritmi, considerata più o meno scientifica, che si sintetizza nel concetto di una massima performance, seguita da una minima, o viceversa, ripetuta all'infinito. Che ci si creda o meno a questa teoria, la pratica del tennis è proprio fatta di continui avvicinamenti all'estremizzazione del gesto tecnico nella ricerca del colpo vincente e, una volta avvicinatosi ad un punto di buona, ottima efficacia, è facile debordare nel segno opposto trasformando un colpo vincente in perdente (palla a filo di riga dentro il campo, palla a filo di riga fuori dal campo
). A quel punto ripartirà la nostra ricerca di perfezionare quel colpo falloso ed automatizzarlo in un vincente. Il fatto è che risulta difficile, forse impossibile, una volta raggiunto uno status che ci aggrada, fissare le nostre performance a quel livello, non abbiamo un bottone, una barra o cosa che blocchi meccanicamente questa continua evoluzione. Umanamente siamo spinti alla continua ricerca di quello che non abbiamo e ciò ci porta, inevitabilmente, a questi alti e bassi ricorrenti. Poco male, fai come detto da PistolPete, rifocalizzati sui fondamentali, cura il gesto tecnico basico e forte anche del fatto di sapere che cerete cose le hai già fatte, piano, piano, riavvicinati, consapevole del fatto che, inevitabilmente, ci sarà un'altra fase di stanca da cui dovrai ripartire e, così via, all'infinito...
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Ad maiora