GiBa ha scritto: Ciao a tutti,
volevo spiegarvi cosa mi capita e se qualcuno riesce a darmi una mano....
molto semplicemente: in palleggio me la cavo egregiamente, mi posiziono bene, arrivo con i tempi giusti sulla palla... insomma me la cavo.
parliamo della partita?? meglio di no...
.... completa confusione, sempre addosso alla palla, senza idee, sempre con l'ansia di arrivare tardi... (ma dove poi??) Insomma lo avete capito: un disastro totale!!!
in più la beffa dei colleghi del circolo... " tranquillo con quello ci vinci..." ed io ci perdo regolarmente... insomma un tunnel infinito....
mi aiutate ad uscirne?
Proporre un contributo ai tanti già forniti è impresa ardua, ma mi piaceva l'idea di aggiungere comunque qualche riflessione su un tema che accomuna, credo, un po' tutti gli appassionati di tennis.
Gioco con un mio abituale socio, particolarmente ostico ed arcigno, la mia abituale partitella settimanale e le cose si mettono abbastanza bene. Sono concentrato e determinato, lo brecco più volte (scusate l'italianizzazione poco ortodossa
), tengo bene il mio servizio e gioco con disinvoltura fino all'8 a 3 (per stare dentro in 1 ora, giochiamo un set unico ai 9 game). Il gioco sembra ormai fatto e la vittoria è li che mi aspetta a braccia aperte insieme alla gloria:king:, quando perdo per la prima volta il turno di servizio. Poco male, lo score diventa 8 a 4. Poi, però serve lui e si porta sull'8 a 5. Le farfalle incominciano a friggere nella pancia e qualche tarlo di troppo mi fa perdere un altro turno di servizio e siamo all'8 a 6
. Va be, mi dico, l'ora sta terminando, è sufficiente tirare i remi in barca, tenere il palleggio e, male che vada, confermare un mio turno di servizio e la vittoria non può togliermela nessuno (training di autoconvincimento:pri005:). Batte lui e con una paio di servizi alla Isner (si fa per dire) e qualche colpo di fortuna/sfortuna, in un batter d'occhio siamo sull'8 a 7, ma tocca a me servire:cheers:e manca proprio pochissimo al suono della campanella di fine ora; nessun problema (bluff
). 1° servizio, doppio fallo, 2° servizio, doppio fallo; 0-30!! Mi chiedo, tra me e me, perchè questa stramaledetta campanella non suona
? 3° servizio, ace; 15-30. Della serie, la classe non è acqua:). 4° turno di servizio con scambio interminabile e braccino di entrambi con palla che fatica ad oltrepassare la rete e, come neanche nelle migliori sceneggiature possa ipotizzarsi, palletta dell'avversario, già di per se mezza morta, che impatta sul nastro e si affloscia stremata a qualche centimetro dalla rete, ma nella mia parte di campoooooo! Inutile il mio tentativo di recupero, siamo sul 15-40. Come potrebbe finire questo game? Mi concentro e mi ripeto più volte, mettila dentro, mettila dentro, una prima sicura, ma dentro le righe. Alzo la palla che fulmino con lo sguardo da quando esce dalle mie dita fino a quando le corde non l'impattano piena. Gran bel servizio slice al corpo, è fatta, penso. Il mio socio riesce a sgattaiolare a malapena sul suo dritto e senza neanche volerlo mi piazza un cross corto sulla riga del corridoio alla mia dx. Siamo 8 a 8
, ma perchè non ha suonato la campanella, perchè non suona sta stramaledetta campanella:affraid:???? Da un 8 a 3 mi tocca accontentarmi di un pareggio, penso
. Magari!!! Serve lui e serve bene, anzi benissimo. Altri 2 servizi rubati ad Isner (o sono io che mi sto sciogliendo come neve al sole?) e siamo 30 - 0. Mi ci metto d'impegno, salgo fino al 30 pari, ma il mio avversario ormai ha il vento in poppa e aiutato da un servizio che non sbaglia più, sul suonare della campanella chiude per il 9 a 8 per lui, gioco, partità ed incontro
.
Forse non è andato proprio tutto così, ma poco importa, questo è il tennis.
Nessun palleggio o allenamento specifico può insegnarti questo.
La verità è che tutto serve nel tennis, un po' come in tutte le discipline. Nel suo famoso libro, Brad Gilbert, ricorda di, come un pazzo, girasse per casa con la racchetta in mano per prendere più confidenza con la gestualità e le dinamiche di movimento del diritto e del rovescio, facendo impazzire la moglie alla disperata ricerca di evitare che facesse danni all'arredamento. Bisognerebbe palleggiare, allenare specificatamente i singoli colpi, perfezionare le skill meno solide al muro, magari andare da un buon maestro e, perchè no, da un mental coaching e, poi, giocare, giocare e giocare, tante partite, ma la vità, per noi amatori del tennis, è anche altro:pri001:.
Io gioco da quando avevo 13 anni, ma solo da un paio di anni mi sono imposto di ritagliarmi un ricorrente piccolo spazio settimanale dedicato alla partitella, alla quale non manco per nessuna ragione al mondo, e mi accontento di questa (già grasso che cola con tutti gli altri impegni lavorativi e famigliari:roll:) cercando di arrangiarmi, quando posso, con qualche ora di muro che se fatto bene con raziocinio è molto efficace a migliorare le singole skill. per il mentall coach mi sono sempre arrangiato con ottime e sempre sane letture sul tema, tanto le cosa difficile non è sapere cosa fare, ma riuscire a farla e su questo nessuno ti può aiutare di quanto non possa fare tu stesso provandoci e riprovandoci in partita. Ad maiora.