beh Wetton, qualche distinguo va fatto. Se c'è di mezzo il timing, la questione diventa delicata e andare "fuori palla" è una condizione davvero sgradevole che non si augura manco al troll di turno qui su PT...
I riferimenti sul tempo e sul timing son sempre split step e poi il rimbalzo della palla avversaria sul nostro campo: split per aprire, rimbalzo per chiudere. E per "chiudere" intendo soprattutto la fase finale di preparazione dell'apertura, quando lo swing raggiunge il punto di massima carica (da tutto il corpo).
Questa fase è quella che, spesso, genera i maggiori problemi perché nei momenti di black out è la causa principale di errori di ogni genere.
C'è anche da dire che è anche generalmente poco approfondita dai maestri, mentre i coach (scusate il gioco di parole), ovvero quelli che curano i giocatori agonisti, la ritengono "chiave".
Come è stato detto, ripetuto e scritto a mo' di ciclostile, l'apertura avviene il prima possibile, ovvero dallo split si esce direttamente in apertura per raggiungere l'area di campo dove giungerà la palla avversaria. Ma, quell'apertura lì NON è l'apertura definitiva, ovvero quella che si fa all'atto del piazzamento di fino con baby step e il massimo carico sulle gambe.
A livello alto-alto, ci son giocatori che iniziano il "carico finale" al rimbalzo e chi al rimbalzo della palla avversaria è già in massima apertura: meglio o peggio? Boh? Dipende da come il giocatore preferisce dare fluidità e continuità al movimento.
Si tratta, comunque, di automatismi molto solidi.
Nel giocatore non professionista, non supercostruito e non roccioso...può capitare che non si tenga più il ritmo. Succede con avversari che danno palle sempre differenti e molto lente: tipico il "io con quello non ci gioco che mi manda fuori timing per un mese!". E, nella migliore delle ipotesi, ecco un altrettanto chiaro e usuale post-partita: "non ci ho capito nulla".
Quando gli ingranaggi dell'orologio dello swing vanno in tilt, il maestro previdente (per evitare l'Apocalisse hehehehhehe) si mette lì col cesto e tira le palline tutte uguali, tutte lente uguali, tutte da colpire con lo stesso stance, alla stessa altezza e con un filo di gas. Vietatissimo sparacchiare!!! Lo scopo è di ritrovare il "tic-tac" tra split, spostamento, aggiustamento, massima carica, colpo.
Dico tutto questo dando per scontato che le fasi siano già "singolarmente" a posto. Se manca la fase di baby step...è un casino! Ma mica piccolo, perché un pezzo mancante manda in crisi il meccanismo di carica del colpo e rilascio...ovvero il timing.
Per dirla tutta ognuno ha i propri riferimenti. Certo, il braccio sinistro aiuta nella torsione e nel posizionare la "piattaforma di tiro"...ma serve l'automatismo nei baby step (o scivolate di aggiustamento se il terreno lo consente).
Francamente servirebbe esser lì e dare un'occhiata generale. A volte son sciocchezze.