Oggi la squadra del T. C. Sanremo di cui sono capitano giocava il primo turno ad eliminazione diretta del tabellone regionale. L'episodio è accaduto durante il tie break del terzo set di un doppio. Per noi giocava anche mio figlio. Premetto che avevamo già vinto l'altro doppio e il risultato era acquisito, anche se, arrivati a giocarsi il tie break decisivo, a perdere non ci sta nessuno.
Niki serve una prima, l'avversario che sta a rete chiama l'out, mentre quello che risponde verifica il segno e lo cancella affermando che la palla è buona. A quel punto Niki e il suo compagno, come da regolamento, pretendono il punto. Nasce una discussione, gli avversari sostengono di non essere concordi tra loro su quale fosse il segno, io intervengo dicendo che nel momento stesso in cui uno dei due ha cancellato il segno giudicando la palla buona, il punto andava automaticamente ai miei giocatori, e loro non avevano diritto a chiedere, come avrebbero voluto, la ripetizione del punto.
Alla fine ci siamo comunque presi il punto ed abbiamo poi vinto l'incontro. Nel momento in cui, come sempre faccio, vorrei stringere la mano agli avversari, mi viene rifiutata e vengo imputato di dare ai ragazzi un pessimo insegnamento, perchè nel caso in questione, con la vittoria di squadra gà in tasca, avrei dovuto convincere i miei giocatori a ripetere il punto. Io sostengo che al contrario l'insegnamento che ho sempre dato ai ragazzi è che il regolamento, che dovrebbe evitare ogni sorta di discussione, va sempre applicato e che, prima di chiamare una palla fuori, bisogna esserne ben certi, perchè in caso di errata chiamata dobbiamo concedere il punto all'avversario senza fare discussioni, e così abbiamo sempre fatto.
Però onestamente il modo in cui sono stato ripreso mi ha fatto un pò riflettere e, nel caso in questione, non sono poi così certo di aver tenuto il comportamento più corretto. E' anche vero che se avessi concesso la ripetizione del punto, e se per caso questo avesse poi portato alla sconfitta, i miei ragazzi sarebbero stati ugualmente delusi perchè li avrei ingiustamente penalizzati.
Insomma, ho sbagliato o no?
Niki serve una prima, l'avversario che sta a rete chiama l'out, mentre quello che risponde verifica il segno e lo cancella affermando che la palla è buona. A quel punto Niki e il suo compagno, come da regolamento, pretendono il punto. Nasce una discussione, gli avversari sostengono di non essere concordi tra loro su quale fosse il segno, io intervengo dicendo che nel momento stesso in cui uno dei due ha cancellato il segno giudicando la palla buona, il punto andava automaticamente ai miei giocatori, e loro non avevano diritto a chiedere, come avrebbero voluto, la ripetizione del punto.
Alla fine ci siamo comunque presi il punto ed abbiamo poi vinto l'incontro. Nel momento in cui, come sempre faccio, vorrei stringere la mano agli avversari, mi viene rifiutata e vengo imputato di dare ai ragazzi un pessimo insegnamento, perchè nel caso in questione, con la vittoria di squadra gà in tasca, avrei dovuto convincere i miei giocatori a ripetere il punto. Io sostengo che al contrario l'insegnamento che ho sempre dato ai ragazzi è che il regolamento, che dovrebbe evitare ogni sorta di discussione, va sempre applicato e che, prima di chiamare una palla fuori, bisogna esserne ben certi, perchè in caso di errata chiamata dobbiamo concedere il punto all'avversario senza fare discussioni, e così abbiamo sempre fatto.
Però onestamente il modo in cui sono stato ripreso mi ha fatto un pò riflettere e, nel caso in questione, non sono poi così certo di aver tenuto il comportamento più corretto. E' anche vero che se avessi concesso la ripetizione del punto, e se per caso questo avesse poi portato alla sconfitta, i miei ragazzi sarebbero stati ugualmente delusi perchè li avrei ingiustamente penalizzati.
Insomma, ho sbagliato o no?