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Promemoria primo messaggio :

Salve a tutti. Sono deciso a mollare il tennis dopo neanche un anno di attività.  Neutral  Ho iniziato tardi, a 37 anni e gioco regolarmente 1 – 2 volte alla settimana solo da Settembre, dopo aver fatto qualche lezione con il maestro. Ho iniziato con molto entusiasmo dato che da bambino, con le vecchie racchette di legno, avevo giocato qualche volta e mi ricordavo che mi piaceva. Dopo qualche lezione, ho visto subito veloci miglioramenti ed il maestro stesso mi ha considerato molto predisposto per questa attività sportiva. Tuttavia ultimamente sono iniziati per me dei problemi, di carattere soprattutto psicologico. Non riesco più a giocare rilassato, ogni volta mi innervosisco al punto da rompere la racchetta. Mentalmente mi sento instabile, non riesco a rimanere calmo ed ad ogni errore in partita mi arrabbio sempre più, come fossi un bambino. Inoltre a volte mi sembra invece di progredire, di fare il contrario.  La cosa strana è che con le altre attività sportive che faccio questo non mi succede!  
Ho un gioco tendenzialmente di spinta, ho un buon dritto che mi permette di fare vincenti, ma nello stesso tempo faccio molti gratuiti. Questa cosa mi da molta frustrazione perché quando gioco mi capita spesso di perdere più per gli errori miei che non per i vincenti dei miei compagni. In particolare con un mio amico tipico ‘pallettaro’… io spingo, miro, mi apro il campo e lui invece la butta solo di la o al massimo fa la palla corta. Bene: lui sbaglia poco io troppo.  Mad 
Ma il problema non è vincere o perdere, non vorrei essere frainteso. IL problema è che non reggo mentalmente i miei errori. Sono capace di fare continui doppi falli per il nervoso provocato magari da un punto perso che invece era facile da fare.  Non sono in grado di rimanere calmo quando gioco con gente tecnicamente peggio di me, che incredibilmente mi fa solo sbagliare. Quindi mi arrabbio con me stesso in modo puerile ed infantile!
Ho una Yonex ai100 che oramai è un miracolo che no sia rotta! L’ultima volta all’ennesimo doppio fallo ho visto tutto nero e volevo andarmene dal campo… anzi l’ho fatto per un po’ anche. Il peccato è che sebbene io giochi da solo un anno, riesco a giocare con gente 4.1 – 4.2, ovviamente senza pretese.  Ma quando gioco con i miei soliti compagni che sono principianti come me, anche se loro nel passato giocavano a tennis, mi imbestialisco ad ogni errore.
Penso di essere una persona equilibrata, ed in particolare le arti marziali mi hanno dato molta serenità, cosa che però sto perdendo con il tennis… non capisco. Per questo penso che forse mentalmente non sono predisposto per questa attività che mi rende troppo teso e nervoso quando non riesco a fare le cose che vorrei.  So già che molti rideranno di tutto ciò, ed in parte mi vergogno della mia instabilità, ma io non sono abituato a subire così tanto ‘me stesso’ e non so che fare. Quindi preferisco abbandonare per ora, ma con molta amarezza, dato che non riesco più a sorridere.
Ho già dato la racchetta al mio amico ed ho tolto tutte le cose dall’armadietto e ho già allertato il circolo che voglio ridare indietro al tessera…

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Domanda per Wetton: la lista dei primi 1000 classificati dell'ATP ti basta?  Very Happy

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Il discorso era incentrato sulla tecnica mi sembrava...
Il libro che hai citato non faceva diventare anche atleti in un week end (magari esiste il libro "come diventare atleti in un week end").
Pr quanto riguarda il discorso "buoni maestri", purtroppo devo darti ragione... Bisogna avere il coraggio di cambiare maestro finchè si trova quello piú bravo.
Io ne ho cambiati 2 prima di trovare quello giusto e la differenza si è vista nel giro di 4 ore di lezione e le partite sono cambiate radicalmente!!!
C'è da puntualizzare che la partita non.si vince solo con la tecnica. Ci vuole ottima forma fisica, mentale,ecc.  Se quel giorno non hai mangiato bene, se hai dormito 3 ore o hai pensieri per la testa, la tecnica non basta...

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va benissimo ma se non hai ne fisico ne tecnica credo sia peggio che avere tecnica ma non avere fisico cominciamo a non sbagliare palle che ci rimbalzano ad 1 metro dai piedi poi penseremo a quelle a 5 metri

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dan73 ha scritto:
Domanda per Wetton: la lista dei primi 1000 classificati dell'ATP ti basta?  Very Happy


credo che siano stati piuttosto rapidi nell'apprendimento della tecnica ...  Laughing 


Masterix1968 ha scritto:
Il discorso era incentrato sulla tecnica mi sembrava...
Il libro che hai citato non faceva diventare anche atleti in un week end (magari esiste il libro "come diventare atleti in un week end").


Questo è il libro che mi servirebbe! ma anche con 20kg di meno e qualche muscolo in più, penso che farei lo stesso una fatica mostruosa, il tennis mette a dura prova il cuore, la resistenza non è mai stata il mio forte, nemmeno quando avevo 16 anni.

tornando alla tecnica e ai maestri, vi racconto un breve episodio: una volta mi ero messo a parlare con un seconda categoria e gli stavo chiedendo come dovevo fare il movimento del dritto per far viaggiare la palla (magari anche in topspin) e lui molto semplicemente mi disse di fare un movimento curvo, mimando il gesto, dicendo "come una banana" ... come per dire che il gesto tecnico deve essere una cosa molto naturale e istintiva, dove forse alla fine non c'è molto da capire.

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io non mi sono ancora deciso ad abbandonare lo sguardo dall'avatar di Masterix... Very Happy 
scusate l'offtopic ma non ho resistito!!!  Very Happy  [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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Modestissima opinione personale:
1) L'arrabbiatura deriva in particolar modo dall'ignoranza tennistica. Se sbagli e non sai perché, hai una reazione simile ai greci in caso ti temporale, ovvero offendo Giove pluvio. Se invece riesci a razionalizzare l'errore ( posizione sbagliata, peso sbagliato, apertura in ritardo ecc..  assumi naturalmente un atteggiamento diverso). La consapevolezza dell'errore è molto difficile da acquisire e serve un maestro che ti metta a fuoco, e su questo secondo me c'è poco da fare. Da auto didatta si fa un sacco più  fatica a capire e si sproloquia contro gli dei malevoli.

2) un 4,1 se gioca davvero ti da 6-0 6-0 in 32 minuti perché un minimo di tennis l'ha capito, e hai voglia di fare vincenti....

3)it's a long way to the top if you if you wanna rock 'n' roll 

4) si passa tutti dagli stessi errori, ma c'è chi si incazza di più

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Non vorrei essere stato frainteso. Gioco da solo un anno regolarmente ed ho fatto qualche lezione di tennis. Questo mi ha portato a dei buoni progressi all’inizio ma poi com’è naturale mi sono fermato e questo mi ha effettivamente frustrato.
Il tennis non è la mia prima attività dato che pratico con continuità arti marziali. Questo mi permette di avere una buona agilità e resistenza, infatti non mi stanco facilmente.  Però ho compreso solo ora che il tennis è molto più tecnico di quel che sembra e, quindi, necessita di un’ossessiva ripetizione dei movimenti per farli propri.
So bene che sarebbe necessaria la mano di un maestro per pulire i miei movimenti, e sto cercando infatti consigli un po’ da tutti, tuttavia è anche vero che le tempistiche di apprendimento variano da persona a persona. Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.
Mentalmente invece la cosa mi ha spaventato molto perché forse, come mi è stato suggerito, ho vissuto il tutto in modo troppo pretenzioso. Alla fine sono un principiante del cavolo niente di più, che forse anche per ‘ignoranza tecnica’ come è stato detto si arrabbia perché non analizza la cosa.
Spero di riuscire a controllarmi per  vivere il tennis in modo sereno e distaccato.
Guardo Federer perché vien voglia di giocare solo osservandolo, perché dal mio punto di vista rappresenta la massima espressione estetica e tecnica di questa disciplina, niente di più. Mica per emularlo, ci mancherebbe!
Comunque Domenica ho ripreso in mano la racchetta con un compagno di un buon livello. A lui ho chiesto di palleggiare solo cercando unicamente il piacere del gesto.   Speriamo duri….    Wink  

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Hihihihi
Dura, dura, non ti preoccupare!
Divertiti!!!!!!

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quoto... omissis...
Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.

non sono al tuo livello, lo scrivi anche tu quando scrivi "mi superano nel resto"...
se è un vero 4.2, la palla la vedi a malapena

quindi, in mia opinione puoi continuare a giocare e divertirti.... è interessate la questione delle arti marziali... come allenamento alla resistenza ci può stare, ma per il resto perché dovrebbe aiutarti?

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Masterix1968 ha scritto:
gio2012 ha scritto:
se uno gioca da un anno non dovrebbe avere per la testa parole del tipo 4.1-4.2, vincenti, piatti 98, palla corta, tenuta mentale... ma chi ti ha riempito la testa di sta roba? nel primo anno pensa a cercare di colpire la palla in modo decente e cerca un compagno di avventura per divertirti, non c'è altro da fare. Vedere Roger in tv? può essere divertente, ma mica utile per uno che ha un anno di tennis.


Quoto in pieno!
In effetti il tennista non si forma in un anno...
Forse spesso si hanno aspettative troppo superiori alla realtà...
Roger fa sembrare tutto facile, ma quando si è in campo diventa dufficile anche solo colpire la palla in maniera decente...

Yes, anche se in effetti ho avuto l'esperienza di iniziare tardi (44) con molta determinazione, ed avendo un po' di predisposizione per gli sport tecnici nel primo anno ho fatto un progresso esagerato. Poi però sono arrivati i problemi seri soprattutto per la voglia di provare a fare qualche partita: ecco che imparare un servizio (prima e seconda) richiede un impegno esagerato, sapere cosa è meglio provare a fare in ogni momento richiede di fare con umiltà tante partite (ho appena preso l'ennesimo 61 61). Una nota tecnica: ho girato 6 circoli e 3 anni prima di trovare uno che mi spiegasse il servizio, gli altri tendevano a correggere quello da autodidatta, questo è uno che segue la formazione dei professionisti (giovani), sono bastate 2 lezioni ! adesso ho da esercitarmi ma ci sono già dei netti risultati. Di mollare non se ne parla, un maestro l'altro giorno mi ha detto: ricorda che quando sbagli o perdi puoi ripensarci ed avere qualcosa da imparare. Penso che sono d'accordo. 
Un saluto Smile

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detritus ha scritto:
Non vorrei essere stato frainteso. Gioco da solo un anno regolarmente ed ho fatto qualche lezione di tennis. Questo mi ha portato a dei buoni progressi all’inizio ma poi com’è naturale mi sono fermato e questo mi ha effettivamente frustrato.
Il tennis non è la mia prima attività dato che pratico con continuità arti marziali. Questo mi permette di avere una buona agilità e resistenza, infatti non mi stanco facilmente.  Però ho compreso solo ora che il tennis è molto più tecnico di quel che sembra e, quindi, necessita di un’ossessiva ripetizione dei movimenti per farli propri.
So bene che sarebbe necessaria la mano di un maestro per pulire i miei movimenti, e sto cercando infatti consigli un po’ da tutti, tuttavia è anche vero che le tempistiche di apprendimento variano da persona a persona. Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.
Mentalmente invece la cosa mi ha spaventato molto perché forse, come mi è stato suggerito, ho vissuto il tutto in modo troppo pretenzioso. Alla fine sono un principiante del cavolo niente di più, che forse anche per ‘ignoranza tecnica’ come è stato detto si arrabbia perché non analizza la cosa.
Spero di riuscire a controllarmi per  vivere il tennis in modo sereno e distaccato.
Guardo Federer perché vien voglia di giocare solo osservandolo, perché dal mio punto di vista rappresenta la massima espressione estetica e tecnica di questa disciplina, niente di più. Mica per emularlo, ci mancherebbe!
Comunque Domenica ho ripreso in mano la racchetta con un compagno di un buon livello. A lui ho chiesto di palleggiare solo cercando unicamente il piacere del gesto.   Speriamo duri….    Wink  


Ecco io non sono daccordo sulla ripetizione ossessiva dei gesti, secondo me non porta a nulla, o meglio, fa si che i risultati arrivino veramente tardi.

Come ben sai il tennis e le arti marziali sono molto simili (difatti è per quello che ti arrabbi... "come diavolo faccio a fare una proiezione di aikido e non riesco a fare un dritto che è 10 volte più facile?" e hanno soprattutto in comune la caratteristica di essere abilità aperte, cioè sono sport in cui ci si deve adattare di continuo alla situazione.

Ebbene, per come la penso io, il metodo di insegnamento del tennis "classico" ,ovvero basato sulle ripetizioni,è profondamento sbagliato.
Se si adottasse il metodo analitico e "sensoriale" delle arti marziali, si imparerebbe molto ma molto prima.

Che senso ha ripetere all'infinito un movimento che non sarà mai uguale? Ogni colpo è diverso e ogni colpo da sensazioni e feedback diversi, per cui il processo di apprendimento diventa "eterno".

Piuttosto bisognerebbe studiare il movimento e scoporlo in macrofasi, trovare dei riferimenti oggettivi da usare come check per l'autocorrezione e provare il movimento fino a "sentirlo proprio", fino a memorizzare le percezioni del proprio corpo nello spazio, esattamente come si fa con le arti marziali.

Quando si fissano i riferimenti, diventa molto più facile eseguire un gesto adattandolo al contesto.

So già che mi attirerò le ira dei conservatori o allenatori, ma non importa.

Quindi trova un buon maestro che non si limiti a farti fare 10000 volte il dritto senza spiegartelo per filo e per segno.

Esempio pratico del mio discorso è l'allegoria ormai inflazionata del movimento del rovescio una mano esposta da KK: sapere che bisogna posizionarsi come per buttare giù una porta a spallate aiuta ad imparare il colpo molto meglio e molto prima che ripetere un rovescio per emulazione duecento volte come un caprone.

Se non si sa come si deve fare una cosa non si risucirà mai a farla correttamente.
All'allievo manca la consapevolezza del risultato, e non può giudicare se stesso.

Se invece gli si da un riferimento sensoriale da "seguire" allora diventerà molto più facile arrivarci, anche perchè l'abilità di "lanciare" è innata nell'essere umano, non è una cosa avulsa dalla nostra natura come guidare un automobile.

Ultima modifica di albs77 il Mar 6 Mag 2014 - 14:14 - modificato 1 volta.

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Comunque Domenica ho ripreso in mano la racchetta con un compagno di un buon livello. A lui ho chiesto di palleggiare solo cercando unicamente il piacere del gesto.   Speriamo duri….    Wink  

 Bravo! Ricomincia da quí e pensa solo a divertirti!!

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gio2012 ha scritto:
quoto... omissis...
Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.

non sono al tuo livello, lo scrivi anche tu quando scrivi "mi superano nel resto"...
se è un vero 4.2, la palla la vedi a malapena

quindi, in mia opinione puoi continuare a giocare e divertirti.... è interessate la questione delle arti marziali... come allenamento alla resistenza ci può stare, ma per il resto perché dovrebbe aiutarti?

Le arti marziali e gli sport di contatto in generale si basano sulla catena cinematica e sulla costruzione dell'energia per portare i colpi. Un boxer fa naturalmente l'anticipo di anca che molti tennisti si sognano.

Albs...l'esempio della guida dell'auto mi ha fatto molto ridere: ho appena "detto" a uno che guidava come una scimmia. Proprio io...!!! Hahahaha

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kingkongy ha scritto:
gio2012 ha scritto:
quoto... omissis...
Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.

non sono al tuo livello, lo scrivi anche tu quando scrivi "mi superano nel resto"...
se è un vero 4.2, la palla la vedi a malapena

quindi, in mia opinione puoi continuare a giocare e divertirti.... è interessate la questione delle arti marziali... come allenamento alla resistenza ci può stare, ma per il resto perché dovrebbe aiutarti?

Le arti marziali e gli sport di contatto in generale si basano sulla catena cinematica e sulla costruzione dell'energia per portare i colpi. Un boxer fa naturalmente l'anticipo di anca che molti tennisti si sognano.

Albs...l'esempio della guida dell'auto mi ha fatto molto ridere: ho appena "detto" a uno che guidava come una scimmia. Proprio io...!!! Hahahaha


... ho fatto full contact (o meglio light contact che sia)... certo che c'è tutta la catena cinematica, ma anche come questa viene fatta... a me pare (con l'esempio del boxer) troppo ad impulsi, lavorando molto sul portare la massima potenza con il tempo che l'avversario ti concede... a me pare che nel tennis ci siano molte più sfaccettature, con molte più gradazioni di potenza, con molte più varianti di esecuzione... sull'aspetto mentale.... mah non è che le arti marziali generino un po' troppa autostima? tanta è una cosa, troppa un'altra... una discussione da prendere con il bilancino...

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gio2012 ha scritto:
quoto... omissis...
Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.

non sono al tuo livello, lo scrivi anche tu quando scrivi "mi superano nel resto"...
se è un vero 4.2, la palla la vedi a malapena

quindi, in mia opinione puoi continuare a giocare e divertirti.... è interessate la questione delle arti marziali... come allenamento alla resistenza ci può stare, ma per il resto perché dovrebbe aiutarti?

Hai frainteso, non volevo dire che palleggio con gente che è 4.2 ed è al mio livello, figurati! Ma che con chi gioco di solito, anche se loro hanno qualche hanno di scuola tennis alle spalle, non c'è grossa differenza tecnica. Mentre mi capita solo a volte di giocare con una persona che è all'incirca un 4.2 e anche se ovviamente mi sovrasta, mi ci diverto e lui stesso mi dice che su molti scambi lo faccio sudare.
Trovo invece qualche similitudine con le arti marziali solo per l'uso intelligente che bisognerebbe fare del corpo. Se sono rigido nelle arti marziali sono inefficiente. Se sono morbido, in equilibrio, con la giusta respirazione e concentrazione riesco ad essere esplosivo, a prescindere dalla forza fisica di carattere muscolare. (per quanto ovviamente serva). Nel tennis come in tantissime altre attività fisiche, penso che il discorso sia il medesimo.
Come è stato suggerito poi, anche nelle AM si usano degli espedienti visivi per essere più efficienti con il corpo in modo da portare a compimento senza rigidità muscolare i movimenti. Per esempio pensare ad un bersaglio dietro a dove devo colpire, farsi sacco di patate per diventare pesante, oppure tagliare l'aria per deviare ecc... qui ho letto che per esempio per dare top spin qualcuno consiglia di pensare di colpire 3 palline di seguito. Bene, proverò a farlo, vediamo se ho qualche miglioramento.   Wink 

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albs77 ha scritto:
detritus ha scritto:
Non vorrei essere stato frainteso. Gioco da solo un anno regolarmente ed ho fatto qualche lezione di tennis. Questo mi ha portato a dei buoni progressi all’inizio ma poi com’è naturale mi sono fermato e questo mi ha effettivamente frustrato.
Il tennis non è la mia prima attività dato che pratico con continuità arti marziali. Questo mi permette di avere una buona agilità e resistenza, infatti non mi stanco facilmente.  Però ho compreso solo ora che il tennis è molto più tecnico di quel che sembra e, quindi, necessita di un’ossessiva ripetizione dei movimenti per farli propri.
So bene che sarebbe necessaria la mano di un maestro per pulire i miei movimenti, e sto cercando infatti consigli un po’ da tutti, tuttavia è anche vero che le tempistiche di apprendimento variano da persona a persona. Io per esempio gioco con gente che ha 4-5 anni alle spalle di scuola tennis ma sono al mio livello, anzi non hanno il mio dritto e la mia resistenza anche se poi mi superano nel resto.  Gioco con dei 4.2 amichevolmente, niente di più, e a volte riesco a strappare qualche game se sono in giornata, tutto qui.
Mentalmente invece la cosa mi ha spaventato molto perché forse, come mi è stato suggerito, ho vissuto il tutto in modo troppo pretenzioso. Alla fine sono un principiante del cavolo niente di più, che forse anche per ‘ignoranza tecnica’ come è stato detto si arrabbia perché non analizza la cosa.
Spero di riuscire a controllarmi per  vivere il tennis in modo sereno e distaccato.
Guardo Federer perché vien voglia di giocare solo osservandolo, perché dal mio punto di vista rappresenta la massima espressione estetica e tecnica di questa disciplina, niente di più. Mica per emularlo, ci mancherebbe!
Comunque Domenica ho ripreso in mano la racchetta con un compagno di un buon livello. A lui ho chiesto di palleggiare solo cercando unicamente il piacere del gesto.   Speriamo duri….    Wink  


Ecco io non sono daccordo sulla ripetizione ossessiva dei gesti, secondo me non porta a nulla, o meglio, fa si che i risultati arrivino veramente tardi.

Come ben sai il tennis e le arti marziali sono molto simili (difatti è per quello che ti arrabbi... "come diavolo faccio a fare una proiezione di aikido e non riesco a fare un dritto che è 10 volte più facile?" e hanno soprattutto in comune la caratteristica di essere abilità aperte, cioè sono sport in cui ci si deve adattare di continuo alla situazione.

Ebbene, per come la penso io, il metodo di insegnamento del tennis "classico" ,ovvero basato sulle ripetizioni,è profondamento sbagliato.
Se si adottasse il metodo analitico e "sensoriale" delle arti marziali, si imparerebbe molto ma molto prima.

Che senso ha ripetere all'infinito un movimento che non sarà mai uguale? Ogni colpo è diverso e ogni colpo da sensazioni e feedback diversi, per cui il processo di apprendimento diventa "eterno".

Piuttosto bisognerebbe studiare il movimento e scoporlo in macrofasi, trovare dei riferimenti oggettivi da usare come check per l'autocorrezione e provare il movimento fino a "sentirlo proprio", fino a memorizzare le percezioni del proprio corpo nello spazio, esattamente come si fa con le arti marziali.

Quando si fissano i riferimenti, diventa molto più facile eseguire un gesto adattandolo al contesto.

So già che mi attirerò le ira dei conservatori o allenatori, ma non importa.

Quindi trova un buon maestro che non si limiti a farti fare 10000 volte il dritto senza spiegartelo per filo e per segno.

Esempio pratico del mio discorso è l'allegoria ormai inflazionata del movimento del rovescio una mano esposta da KK: sapere che bisogna posizionarsi come per buttare giù una porta a spallate aiuta ad imparare il colpo molto meglio e molto prima che ripetere un rovescio per emulazione duecento volte come un caprone.

Se non si sa come si deve fare una cosa non si risucirà mai a farla correttamente.
All'allievo manca la consapevolezza del risultato, e non può giudicare se stesso.

Se invece gli si da un riferimento sensoriale da "seguire" allora diventerà molto più facile arrivarci, anche perchè l'abilità di "lanciare" è innata nell'essere umano, non è una cosa avulsa dalla nostra natura come guidare un automobile.

Capisco quello che dici. E' un argomento interessante e anche nelle AM non mette in accordo le varie proposte didattiche. C'è chi propone lo stile 'orientale' della ripetizione ossessiva, e chi quello più occidentale di analisi globale dei gesti. C'è chi sostiene che il corpo deve imparare, sentire da solo e chi invece che solo con una base teorica si può educare il corpo.
Personalmente penso che la verità stia nel mezzo.  Quindi anche nel tennis forse rimane una componente istintiva ma ugualmente accompagnata da una supervisione di un maestro che ne determini la validità.  

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Raffus ha scritto:
io non mi sono ancora deciso ad abbandonare lo sguardo dall'avatar di Masterix... Very Happy 
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Mi stai ancora guardando le tette, vero???
Concentrati su altre palle  Very Happy

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In definitiva ogni sport ha bisogno delle stesse cose: ottima forma fisica, mentale ottima tecnica e sopratutto passione!!
Si puó giocare senza essre molto.in forma fisicamente o mentalmente, senza molta tecnica ma mai senza passione!!!
Io la vedo cosí..

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@ detritus: gli incoraggiamenti di quelli molto avanti (4.2 come riporti) sono importanti, ma valgono sul singolo, troverai tennisti scarsi che ti riporteranno che non vogliono giocare il tuo brutto tennis e gente in gamba che vuole palleggiare con te. Mi permetto un consiglio, dal mio pippa-tennis: prendi con le molle i feedback degli altri tennisti ma tieni in grande considerazione la parte oggettiva del feedback ovvero tipo "tendi a tirare sempre centrale", "le palle hanno molto spin", etc.. la parte di sensazioni "vali un 4.3", "mi sembra ti muovi bene" buttala via. Sulle AM e le tecniche di aiuto: si è vero quella roba aiuta, ma pensa a questo esempio: metto un adulto su un paio di sci mai messi prima, lo porto in cima ad una pista nera e gli dico: "nessun problema, ti butti giù frontale per spigolare meglio, basta che nella tua testa ti immagini di vedere il film di te stesso che fa quello che fa Bode Miller, cercando di pensare che la pianta dei tuoi piedi tocchi la neve"... secondo te come finisce? spero di essermi spiegato, ogni strumento va usato nel momento di crescita giusto, a me quello degli sci tocco quando ormai stavo facendo il passaggio nell'ultima classe... dopo diversi anni di sci...

@Masterix1968: si, mi sa che abbiamo tutti passione anche per la pneumatica Smile

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Masterix1968 ha scritto:
In definitiva ogni sport ha bisogno delle stesse cose: ottima forma fisica, mentale ottima tecnica e sopratutto passione!!
Si puó giocare senza essre molto.in forma fisicamente o mentalmente, senza molta tecnica ma mai senza passione!!!
Io la vedo cosí..


Per come la vedo io, le metterei in quest'ordine di importanza:
1° aspetto mentale
2° forma fisica
3° tecnica

 Basketball

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Io invece : fisico e poi un mix di forza mentale e tattica . Secondo me a livello basso per vincere serve molto più della tecnica . Se uno e' messo meglio fisicamente secondo me ( sempre secondo me ) asfalta uno con discreta tecnica ma messo peggio.

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Almeno questa e' la realtà che vige nei tornei di quarta cat. Livello n.c / 4.6

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babolat94 ha scritto:
Io invece : fisico e poi un mix di forza mentale e tattica . Secondo me a livello basso per vincere serve molto più della tecnica . Se uno e' messo meglio fisicamente secondo me ( sempre secondo me ) asfalta uno con discreta tecnica ma messo peggio.


Si forse ripensandoci è vero, la forma fisica è la prima cosa da avere a posto prima di scendere in campo per affrontare una partita vera!

Ma non trascuriamo anche l'aspetto mentale/tattico, anche il grande Edberg ad inizio carriera non aveva una piena consapevolezza dei propri mezzi, il coach Tony Pickard gli inculcò la mentalità giusta, come Tony Roche con Ivan Lendl!

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eeee come non essere d'accordo! la tecnica va all'ultimo posto per vincere partite !

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Le palle di Fra' Giulio...
La tecnica a basso livello fa tutta la differenza. Però intendiamoci su tecnica: "saper fare".
Se ho tecnica so spostarmi. Se ho tecnica faccio poca fatica. Se ho tecnica metto in difficoltà fisica l'avversario.
MA...
A parità di tecnica o a piccole differenze, stravince il fisico.
A parità di fisico vince la tecnica.
A parità di testa stravince il fisico.
E....
Puoi avere tutta la tecnica di questo mondo ma se non ce la fai a muoverti...la palla non la prendi... Very Happy 

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Grande scimmione! ci voleva qualcuno che "rimettesse la chiesa al centro del villaggio"...! cheers
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