Ciao a tutti, martedì scorso ho iniziato un mini-percorso di lezioni di tennis (6 in un mese) per cercare di migliorare ma credo che, al di là di ricevere consigli da un bravo maestro e dal piacere di palleggiare con lui, io non ne avrò nessun giovamento.
Cerco di sintetizzare una presentazione tennistica: ho 48 anni, sono un autodidatta, ho colpi arrangiati tranne un back di rovescio abbastanza naturale e sicuro e un movimento di servizio corretto. Il dritto è completamente arrangiato, le voleè dignitose ma non impostate come dio comanda (però in partita raccolgo abbastanza soddisfazioni). Ho una buona sensibilità di tocco e un'ottima attitudine alle partite dove rendo molto bene (buona tattica e concentrazione). Metto ultimo il lato peggiore: fisicamente sono lento e in sovrappeso, quindi non sono in grado di scambiare a lungo e tendo a variare tantissimo il gioco piazzando molto (non ho un colpo risolutore).
Il maestro giustamente vuole che colpisca la palla con aperture ampie, il risultato è che colpisco male, magari miglioro alla fine della lezione ma in partita torno a tutti i miei pregi e difetti. Quindi mi sto convincendo che o faccio una scelta radicale e mi butto in un programma fitto di re-impostazione (col dubbio di buttare via soldi visto che a 48 anni come autodidatta non ho margini ampi di cambiamento) con molte lezioni e pazienza, o rimango nel mio brodo con l'obiettivo di migliorare fisicamente (perdere peso e aumentare resistenza). Verso i 30 anni ho attraversato il mio miglior periodo di forma atletica: ero perfettamente in linea e allenato: a tennis non vincevo quasi niente perchè snaturavo il mio gioco speculativo cercando corsa e regolarità e in questo campo non sono nessuno nemmeno se avessi il fisico di Nadal. Secondo il maestro posso valere un 4.3, con questi ho giocato quasi alla pari, ma non credo che riuscirò mai a batterli.
Grazie per i consigli
Cerco di sintetizzare una presentazione tennistica: ho 48 anni, sono un autodidatta, ho colpi arrangiati tranne un back di rovescio abbastanza naturale e sicuro e un movimento di servizio corretto. Il dritto è completamente arrangiato, le voleè dignitose ma non impostate come dio comanda (però in partita raccolgo abbastanza soddisfazioni). Ho una buona sensibilità di tocco e un'ottima attitudine alle partite dove rendo molto bene (buona tattica e concentrazione). Metto ultimo il lato peggiore: fisicamente sono lento e in sovrappeso, quindi non sono in grado di scambiare a lungo e tendo a variare tantissimo il gioco piazzando molto (non ho un colpo risolutore).
Il maestro giustamente vuole che colpisca la palla con aperture ampie, il risultato è che colpisco male, magari miglioro alla fine della lezione ma in partita torno a tutti i miei pregi e difetti. Quindi mi sto convincendo che o faccio una scelta radicale e mi butto in un programma fitto di re-impostazione (col dubbio di buttare via soldi visto che a 48 anni come autodidatta non ho margini ampi di cambiamento) con molte lezioni e pazienza, o rimango nel mio brodo con l'obiettivo di migliorare fisicamente (perdere peso e aumentare resistenza). Verso i 30 anni ho attraversato il mio miglior periodo di forma atletica: ero perfettamente in linea e allenato: a tennis non vincevo quasi niente perchè snaturavo il mio gioco speculativo cercando corsa e regolarità e in questo campo non sono nessuno nemmeno se avessi il fisico di Nadal. Secondo il maestro posso valere un 4.3, con questi ho giocato quasi alla pari, ma non credo che riuscirò mai a batterli.
Grazie per i consigli