Io suggerirei di ridurre la differenza di punti tra grandi e medi tornei e challenger e futures perché penalizza troppo chi è nelle retrovie. Darei senz'altro più punti ai futures e nei challenger non meno di 100 punti al vincitore e via di conseguenza.
Sull'abolire la prima di servizio sono sempre stato un po' scettico, anche se ammetto che l'idea di un cambiamento del genere mi affascina. Sono scettico perché credo che andremmo incontro ad una quantità enorme di partite noiose, più noiose di un Isner-Karlovic o di un Querrey-Raonic. Provo ad immaginare cosa possa diventare un Atp 250 o 500 su terra (tornei con livelli di qualità già limitati e non molto appetibili per pubblico, tv e sponsor, per esempio Casablanca) con solo la prima di servizio... Il rischio sarebbe quello di allungare troppo le partite, con la conseguenza di allontanare, oltre al pubblico, anche le tv da quegli eventi minori (che già vengono coperti parzialmente e che spesso sono in difficoltà) che non siano Slam o Masters 1000. Da lì la conseguenza finale di vedere diversi tornei sparire. Ma anche solo pensare al Roland Garros con solo la prima di servizio per me è quasi inquietante
Rischieremmo un Isner-Mahut all'opposto.
Non sono così convinto che, con solo la prima, il gioco subirebbe un'evoluzione costringendo i giocatori a diventare più aggressivi (non potendo più contare sui punti chiusi direttamente o con l'aiuto del servizio) e che quindi lo spettacolo ne gioverebbe. Sono invece convinto che il gioco, specie su terra, diventerebbe ancora più fisico, facendo salire il numero degli infortuni e aumentando la possibilità che i giocatori ricorrano al doping.
E' evidente che alcuni match tra grandi servitori possono rappresentare la negazione del gioco del tennis, ma ho paura che con solo la prima passeremmo dalla padella alla brace.