kennex ha scritto:
io sto parlando di quello che pensa il giocatore in questo caso agassi quando deve colpire una palla, è vero quello che dici tu della faccia chiusa o aperta ma è una conseguenza del tipo di apertura e presa che si esegue. Per dirla in parole povere il giocatore nemmeno lo sa dove va a finire la racchetta in fase di caduta se chiusa o aperta, è concentrato ad aprire e ad impattare, quella cosa nel mezzo che dici tu è talemente breve che è impossibile da pensare. Nel caso di Agassi si parla di talento, perché riesce a fare in maniera naturale tutti i processi descritti minuziosamente ma che insegnati a pezzi sarebbero irriproducibili quando ti arriva un servizio a 220 km/h o un dritto a 120 km/h, e Agassi faceva tutte quelle cose lo stesso, a qualsiasi velocità.
Mah si può essere concordi (se questo è il concetto di base) nel dire che a talenti come Agassi ed altri pro riescono facilmente cose che ai comuni mortali su un campo da tennis riescono molto più difficili.
Ma per la maggior parte dei pro dietro al prodotto finito c'è molto lavoro e a differenza di quello che tu scrivi se si deve insegnare ed apprendere qualcosa non puoi insegnare o prendere come riferimento il prodotto finito ma lo devi scindere in "porzioni digeribili ed assimilabili" e poi dopo lavoro su lavoro metterlo tutto assieme, naturalmente il tutto scalando la velocità della palla che arriva, insomma si riinizia a giocare piano altrimenti uno non ha possibilità di apprendere.
Da come scrivi tu ("quella cosa nel mezzo che dici tu è talmente breve che è impossibile da pensare") sembra che basti far vedere il prodotto finito di un modello di riferimento e la cosa è fatta, dovrebbe uscire automatico senza che uno ci pensi.
In realtà è proprio l'esatto contrario, ci devi pensare finché i muscoli e soprattutto il cervello non le automatizzano attraverso palle su palle colpite.
Il discorso poi sulla risposta la servizio di 220 km/h (ma ne basta anche uno meno veloce) espone il fianco al fatto che proprio per rispondere a questi servizi i pro adatto il loro movimento a colpire e per farlo finché non gli esce automatico ci devi pensare.
Basta vedere questo video su Agassi sempre:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]per rispondere si accorcia il movimento, in pratica si ritorna "al passato" con una apertura corta, compatta ma soprattutto diretta senza ovalizzazione in cui non c'è spazio per un importante caduta della racchetta in basso, si colpisce in altre parole in linea con la palla. Ciò che conta è sfruttare la velocità della palla in arrivo ed avere un'ottimo footwork cercando di scaricare sempre il peso in avanti. Una risposta al servizio con il normale swing del diritto da fondo (ma lo stesso ragionamento lo si fa con il rovescio) la si può fare solo contro servizi deboli e lenti o indietreggiando di parecchio (ma in questo caso si perde troppo campo e si giocherebbe un colpo neutro lasciando l'iniziativa all'avversario a meno che uno non abbia la capacità di imprimere fortissime rotazioni).
Anche qui, queste cose le si deve pensare finché non diventano automatiche altrimenti uno si metterebbe a colpire al servizio come gioca il diritto dal fondo, chiedendosi come mai dal fondo il colpo funziona e al servizio no.
In fine per tornare ad Agassi bisogna sempre considerare che per sua diretta ammissione nella sua bibliografia sin da piccolissimo è stato costretto dal padre a colpire milioni e milioni di palle, quasi tutto il tempo a disposizione che aveva lo passava a colpire palle da tennis tralasciando studio ed altro con una abnegazione ossessiva. Tutto ciò per dire che Agassi ne ha avuto di tempo e di palle per automatizzare il tutto, per il suo cervello ed i suoi muscoli colpire una palla era e credo che ancora sia come camminare e sicuramente non è che sin dalla prima palla che ha colpito la colpiva come l'ultima prima di ritirarsi, anche lui è stato impostato tecnicamente.
Viceversa un soggetto qualsiasi può mettersi a colpire palle su palle ma se vuole cercare di riprodurre lo stile biomeccanicamente oggi più efficace e redditizio (quello esposto nel blog segnalato) lo deve fare inizialmente a bassa velocità dopo avre capito cosa dovrebbe fare. Altrimenti pur colpendo palle su palle e pensando ("tanto le cose escono automatiche basta che colpisco") consoliderà solo la sua tecnica personale andando a rendere quasi inamovibili i difetti esecutivi presenti.