Veterano ha scritto: Allora ho riesumato un vecchio post ,e cambiato alcune cose,il tempo e poco e il lavoro in questo momento e' tanto,calcolando che sono riuscito a rompermi un dito e a lussarmi una spalla nello stesso giorno,anche l'entusiasmo non e' che sia alle stelle, e poi visto che da inventare oramai non ce piu' niente il post in questione mi sembrava abbastanza centrato con l'argomento in questione,ahhh purtroppo continuo a lavorare.Va be,lasciamo peredere le mie disavventure e cerchiamo di dare un senso alla discussione.
Ok, proviamo a fare un esempio concreto di approccio strategico ad un match.
Prendiamo due giocatori uno il classico tipico quarta che chiameremo giocatore A contro il mazzolatore dei quarta, ovvero il "pallettaro ".
Io prendo il giocatore A e il mio compito di tecnico è quello di catechizzarlo per bene prima della partita, ecco in sostanza cosa gli direi prima di mandarlo in campo.
Sappiamo che la velocità di palla sarà moderatamente bassa, sappiamo che non ci verrà regalato nessun 15 perchè il ragazzo è un muro, sappiamo che non calerà fisicamente nemmeno dopo 15 ore e che coprirà il campo in maniera ottimale perchè si sposta alla grande: sappiamo caro gicatore A che questa partita sarà un inferno, preparati mentalmente a soffrire come un cane.
Il nostro avversario si muove molto bene ed è allenatissimo perciò sarà inutile perdere tempo a spostarlo a destra e sinistra perchè arriverà sulla palla bene e non si stancherà nel farlo anche per tre ore di fila, e noi di contro 3 ore di autonomia non le abbiamo.
Le sue percentuali insignificanti di errori ci dicono che dobbiamo per forza sbagliare pochissimo dato che lui non ci regalerà nulla e quindi i nostri errori gratuiti avranno un peso enorme nell'economia del match e per te ( tipico quarta) che non sei un fenomeno di regolarità la soluzione migliore per ridurre gli errori è giocare sulle diagonali, ovvero scegliendo la tipologia di colpo meno difficoltosa: abbiamo capito che spostarlo non ci darà vantaggi, impostiamo grandiose diagonali "blindate" e sbaglieremo molto di meno anche noi.
Ma impostare una partita contro un muro sulla pura regolarità è un suicidio, quindi palleggiare relativamente facile in diagonale è solo il primo passo da compiere con il solo intento di limitare all'osso i nostri errori: non otterremo vantaggi diretti sul nostro avversario ma limiteremo il gap di regolarità che paghiamo nei suoi confronti; questa prima stretegia non ci renderà più forti ma sicuramente molto meno deboli.
Sappiamo che il ragazzo ha una velocità di palla relativamente bassa, e questo ci fa capire che non ama spingere. Ama palleggiare solido e correre a destra e sinistra per tutto il campo ma non ama rischiare troppo, e questo ovviamente sta a significare che i suoi colpi in spinta diventano meno efficaci dei suoi colpi di rimessa. Dobbiamo costringerlo a "spingere" senza dargli mai il ritmo e "la confidenza" che trova nel correre a destra e sinistra.
Allora dopo averlo inchiodato su una diagonale per un ragionevole numero di scambi (diciamo almeno 5-6 palleggi) aspetteremo la palla buona per affondare un attacco nel campo aperto.
Attento però caro giocatore A, ho parlato di attacco e non di vincente, perchè se provi ad uscire dalla diagonale con un vincente lungolinea farai il suo gioco per una serie di motivi. Prima di tutto perchè fare il vincente ad uno che si muove così bene è estremamente difficile, bisogna davvero tirarlo a tutta e piazzarlo in un fazzoletto e queste difficoltà comportano un'alta percentuale di errori che contro uno che non sbaglia quasi mai non possiamo permetterci.
Quello che voglio è un attacco vero, una palla ben piazzata nel campo aperto con una buona accelerazione tirata mantenendo un ragionevole margine di sicurezza perchè questa palla non deve far punto diretto, ma solo consertirci di arrivare a rete in poszione di vantaggio: il compito del tuo attacco sarà solo quello di rendere la tua volè più semplice del passante che dovrà tirare lui. Contro un giocatore che tira relativamente piano accelerare un po' non è una mission impossible, così come non è impossibile piazzare la palla con sufficiente precisione. Inoltre il palleggio blindato sulla diagonale che precede l'affondo ti darà il tempo di scegliere la palla giusta per attaccare: se non sei sicuro aspetta la palla successiva, sempre senza fretta.
Una volta piazzato l'attacco l'avversario sarà costretto a tirare il passante, ovvero fare quello che ama di meno: spingere e rischiare giocandosi il 15 su un singolo colpo.
Se abbiamo scelto la palla giusta da seguire a rete, se abbiamo piazzato un attacco onesto (se abbiamo una volè decente!!) ora siamo pronti a giocarci il 15 in posizione di vantaggio, ovvero costringendo il nostro avversario a giocarsi lo scambio sulla tipolgia di colpi che ama di meno, rischiando il passante contro la nostra buona posizione a rete.
Ma l'analisi non si ferma qui, perchè sappiamo che il nostro avversario ha un servizio sicuro ed efficace ma non certo dirompente: ok non ci possiamo aspettare regali del tipo 3 doppi falli in un game ma nemmeno un paio di ace per turno di battuta. Allora perchè non provare ad aggredire il suo servizio "non proprio dirompente" costringendolo magari a innalzare la velocità della prima palla per non subire continue pressioni? E rischiare di più la prima vuol dire tirare un numero maggiore di seconde, e anche se non ci regalerà qualche doppio fallo sicuramente sarà meglio giocarsi la palla break a nostro favore sulla seconda dell'avversario.
Ma andando avanti entra in gioco il nostro di servizio: siamo in grado di trarre il giusto vantaggio dal nostro turno di battuta? La nostra prima palla ci consente di iniziare lo scambio in posizione di reale vantaggio? Abbiamo la capacità di servire palle pesanti con buone percentuali sulla risposta più debole del nostro avversario? Abbiamo rotazioni ad uscire o una seonda palla davvero consistente? E' praticabile qualche variazione serve and volley più per sorprendere che per "offendere"? (alla Nadal per capirci!) Visto la fatica necessaria per portare a casa ogni singolo 15 non è che poi regaliamo un break sul 4 pari servendo 3 doppi falli nel game?
Come vedete l'analisi strategica del match per il giocatore A (tipico quarta) contro un ottimo "pallettaro" della sua categoria potrebbe essere relativamente banale: palleggiare "semplice" sulle diagonali tenendo fermo l'avversario in un fazzoletto ed affondare in sicurezza la prima palla buona nel campo aperto scendendo a rete a giocarsi il punto in posizione di relativo vantaggio, oltre ad aggredire con la risposta il servizio dell'avversario e dare la dovuta e costante pressione nei propri turni di servizio.
Il problema ora è: il tipico quarta, ha i colpi per attuare questa strategia? Quando il ritmo di palla è relativamente basso sa palleggiare in diagonale sbagliando nulla? Sa piazzare un buon attacco sulla prima palla adatta? Sa mettere in campo con buone percentuali volè di media difficoltà chiudendo senza errori tutte le semplici "benedizioni"? Sa servire con sicurezza prime e seconde variando gli angoli senza concedere "regali" ?
Di contro se ad esempio il típico quarta fosse un buon seconda prima dell'incontro contro il medesimo avversario avrei ben poco da dirgli dato che la sua tecnica gli consentirebbe (a quella velocità di palla) di giocare in totale scioltezza. Non servirebbe più impostare diagonali per limitare gli errori e scendere a rete a prendersi il punto perchè stavolta basterebbe spingere a destra e sinistra mandando fuori giri l'avversario con ripetute serie di 3-4 solide accelerazioni, senza tener conto della possibilità di chiudere il punto da fondo dato che un seconda categoria su una palla un po' troppo lenta il vincente lo trova con ottime percentuali di successo.
A questo si aggiungerebbero un considerevole numero di risposte chiuse senza problemi contro un servizio non troppo pesante e dei game di servizio tenuti con autorità servendo pesante e piazzando bene la palla trovando il vincente nel campo aperto sulla risposta affannosa dell'avversario.
Quello che fa un seconda contro il miglior "pallettaro" di quarta regolandolo senza troppi problemi porterebbe il típico quarta a incassare un sonoro 61 - 60, ed ecco l'errore strategico più frequente: in quarta nel 90% dei casi vedo tennisti giocare molto più difficile di quello che dovrebbero fare, consegnando ai pallettari partite su partite. Più sale il livello dei giocatori e più aumenta la consapevolezza strategica delle proprie "armi" e di come si debba costruire uno scambio per utilizzarle nel modo più efficace. Strategia nel tennis vuol dire costruire lo scambio in modo da utilizzare le nostre armi nel miglior modo possibile, ovvero creare le condizioni nelle quali possono fare la differenza.
Alleluja alleluja.
La prossima volta ti scrivo un pm invece che aprire un post, faccio prima e mi risparmio i vari "fai cesti" o " ritirati".
Domanda: ipotizzando una non grande attitudine alle volee, come nel mio caso, dovuta sia al poco allenameno specifico (sto cercando di risolvere) ,sia al fatto di gradire poco il gioco sotto rete, per svariati motivi tra cui la stazza minuta che stimola l'avversario al pallonetto, esiste un altra tattica?
Io avevo ipotizzato una graduale presa di posizione di campo da concludersi con una smorzatina, che quella invece so fare abbastanza bene.
Può essere valida come impostazione?
Oppure che cos' altro consigli?
Tenendo conto che non ho grossi problemi a tenere il palleggio (
lo so può sembrare incredibile) finchè decido di non forzare.
grazie mille del tuo prezioso intervento