Ciao a tutti e per prima cosa buona Pasqua a tutti!
Mi chiamo Gianluca ho 46 anni, mi sono letto tutto questo thread che ho trovato molto interessante.
Anch'io soffro di ernia del disco e mi sono bloccato competamente a luglio 2013 e da allora, pur avendo naturalmente ripreso una vita normale una volta superata la fase acuta, le mie abitudini sportive (e non) sono cambiate credo per sempre.
La mia esperienza é che la guerra con un'ernia del disco non si puó vincere definitivamente ma é possible trovare dei compromessi che consentano al tennista amatoriale di non abbandonare del tutto la pratica sportiva, premesso che NON SONO UN MEDICO e quindi quello che scrivo vale per quello che puó valere.
L'obiettivo deve essere evitare a tutti i costi l'acutizzarsi dell'infiammazione delle radici per evitare di incorrere in un doloroso blocco totale a letto, e per scongiurare questo l'unica cosa da fare é recuperare completamente tra una sessione di gioco e un'altra, ovvero non (ri)prendere la racchetta in mano in presenza di sintomi che indichino il persistere di uno stato patologico o infiammatorio.
I tempi e i metodi per ritornare al "punto-zero" dopo aver giocato e tutto il resto che si dice in giro sono invece cose molto soggettive. Ortopedici, chiropratici, osteopati, fisioterapia, palestra e tutti gli altri metodi piú o meno alternativi sono sicuramente di grande aiuto ma dipendono dalla pazienza, dalla disponibilitá economica e dal tempo a disposizione di ciascun soggetto, e comunque si tratta di aiuti che possono accelerare i tempi di recupero o alleviare i traumi post-sportivi ma non di soluzioni definitive. Se posso aprire un piccola parentesi un pó polemica, considerate che il "mal di schiena" é anche un pó un business figlio dei nostri tempi quindi occhio a chi affidate il vostro tempo, i vostri soldi e soprattutto le vostre vertebre. Neppure l'ozonoterapia lo é (una soluzione definitiva), puó offrire un certo miglioramento ma non garantisce a priori la totale disidratazione del disco che sarebbe l'unico modo di mettere la parola fine alle sofferenze. E se vogliamo nemmeno l'operazione mette al riparo da brutte sorprese in quanto, in presenza di predisposizione, l'ernia puó ripresentarsi a distanza di mesi o anni ad altri livelli vertebrali.
Il mio obiettivo, ripeto, é sempre quello di recuperare al 100% dopo un'ora di tennis prima di tornare a giocare.
Le prime 48 ore dopo aver giocato sono le piú critiche e in questo tempo mi riprometto di recuperare almeno al 70-80%. Dopo aver giocato cerco di osservare 48 ore di riposo quasi assoluto (nel senso: evito di spostate i mobili in casa....), e per questo motivo gioco quasi sempre al sabato mattina. Sempre per le prime 48 ore prendo tre Voltaren al giorno per bocca (senza superare i 150 mg/die mi raccomando) per lenire stati infiammatori incipienti o giá in atto. Inoltre sempre con il Voltaren (in pomata peró) per circa 24 ore faccio applicazioni locali a distanza di 8 ore nella zona piú dolorosa. Ho iniziato anche una dieta con la quale voglio perdere il 20% sel mio peso. Male non fa.
Passate le prime 48 ore post-tennis, faccio sempre molta attenzione alla postura e all'ergonomia dei movimenti nella vita di tutti i giorni per raggiungere il completo recupero. Non ha senso fare 1 ora di fisioterapia al giorno e poi trascurarsi per le rimanenti 16 ore. Faccio molta attenzione al mattino quando i muscoli sono freddi. Occhio agli sforzi, ai piegamenti, alle torsioni. Un piccolo micro-trauma puó cancellare interi giorni di riposo. Occhio alla sedia dell'ufficio, al divano e al materasso. In auto io uso un sedile con supporto lombare di buona qualitá, un toccasana. Molto spesso indosso anche un busto lombare, per esempio quando so di dover stare in piedi o camminare a lungo, tipo lo shopping del sabato con la moglie o la coda in posta o in banca, o magari affrontare un lungo viaggio. Fate il vostro personale decalogo e attenetevi scrupolosamente a esso, con perseveranza.
La parte un pó piú limitante é che non gioco mai piú di 2 volte al mese e che se prima di un'ora di gioco non mi sento del tutto recuperato, rinuncio e aspetto ancora una settimana. Questo é fondamentale. In campo poi non forzo mai, l'agonismo me lo scordo, al massimo qualche partitella tra amici con molto fair play. Cerco piuttosto di fare un palleggio morbido e se mi arriva qualche palla angolata o troppo corta, la lascio andare volentieri. Per vincere contro l'ernia occorre saper accettare i propri limiti... inoltre gioco sempre con il busto lombare, ma non steccato. Tra una sessione di gioco e l'altra cerco di mantenere un minimo di tonicitá muscolare e di articolazioni col mitico "tennis partner" che ho montato in cantina, sempre molto dolcemente e per non piú di 1h/settimana.
Sono grandi limitazioni e piccoli sacrifici che peró finora mi hanno consentito di non abbandonare del tutto lo sport che amo e di continuare a provare di tanto in tanto la gioia di colpire una pallina, palleggiare con mia figlia di 9 anni dopo che mi ero convinto di non poter piú giocare non ha prezzo e questa é la vittoria piú importante, piú di qualsiasi quindici, game set o match. L'importante é riconoscere i miei limiti e ogni tanto saper rinunciare.
Buon tennis a tutti.