RAZZOLI: il trionfo di un campioneEuSport , 28 feb 2010 (n.d.r.)
L'oro di Giuliano Razzoli ha fatto esplodere di gioia i suoi concittadini di Villa Minozzo, che ieri si sono riuniti in paese per assistere alle due manche di slalom davanti a un maxischermo.
Intanto 'Razzo' fa il modesto ("ho solo fatto bene il mio mestiere") e riceve i complimenti di Napolitano
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] VILLA MINOZZO, UN PAESE IN FESTA - Nella piazza di Villa Minozzo, il comune quasi in cima all'Appennino reggiano dove vive Razzo, c'è voluta una settimana di preparativi per allestire tende e gazebo, utili in caso di maltempo, e maxischermo di quattro metri per 2,5 per assistere allo slalom. Ma anche i fornelli per cuocere la pastasciutta da servire tra le due manche assieme a secondi piatti e pane casereccio preparato anche dalla madre del campione, Giuliana. Con lo spazio comunque per ospitare anche tutti i 4.000 abitanti (esclusi i 23 che sono volati in Canada).
Già dopo la prima manche sui siti c'erano messaggi come: "Grande razzooo! Dai Giuliano facci sognare" e la foto di una bandiera azzurra appesa alla ringhiera di un balcone in via Roma nella vicina Castelnovo né Monti, con la scritta "Super Razzo!!". Figlio di un maestro di sci, il neo olimpionico ha cominciato a sciare da piccolissimo sulle piste di casa che gli hanno portato bene. "Avevo detto a Giuliano di stare tranquillo, di non preoccuparsi perché tutti siamo già contenti così", aveva detto la madre. E' andata molto meglio.
RAZZO FA IL MODESTO - "Tra una manche e l'altra ho mangiato qualcosa, fatto un po' di stiramenti e qualche esercizio di rilassamento: sapevo, ero convinto che questa gara potevo vincerla. In fondo ho soltanto fatto bene il mio mestiere: sciare . Giuliano Razzoli, oro olimpico nello slalom speciale come Alberto Tomba 22 anni fa a Calgary, esprime in quel "ho fatto soltanto bene il mio mestiere la filosofia di vita, semplice ma efficace, della gente dell'Appennino. "E poi nella seconda manche ho attaccato sino e meta del muro - aggiunge il campione olimpico nella conferenza stampa del dopo gara - ma poi ho anche controllato perché sapevo che era fatta. Sapevo come fare nella seconda perché in Coppa del Mondo mi e già successo due volte di essere al comando dopo la prima discesa. In un caso alla fine sono arrivato secondo, nell'altro sono uscito. Questa volta sapevo che dovevo continuare ad attaccare, ma anche controllare . Si , Ho fatto bene il mio mestiere ribadisce Razzoli e sono orgoglioso di questo oro che significa tanto per me, per lo sci e lo sport italiano, per il mio Paese".
LA TELEFONATA DI NAPOLITANO - "Presidente sono io che ringrazio lei, è un onore sentirla". Razzoli ha vinto l'oro olimpico e dall'altra parte del telefono c'è Giorgio Napolitano che lo ha chiamato, appena sveglio, dall'Italia per fargli i complimenti. Il capo dello stato ha chiesto all'azzurro l'età: "25, ma la prego mia dia del tu... - ha sorriso Razzoli - è un onore sentirla, è stata una giornata molto bella". Il presidente della Repubblica aveva chiamato Gianni Petrucci che, durante la festa a Casa Italia per l'oro olimpico dello slalom, ha passato il telefono al campione azzurro.
PESCANTE: "IL SUO ORO E' UN RESPIRO DI SOLLIEVO" - L'impresa di Razzoli è stata accolta "con gioia immensa" da parte del vicepresidente del Cio e rappresentante del comitato olimpico presso l'Onu Mario Pescante. "E' una vittoria che riscatta un'Olimpiade che per noi, bisogna dirlo, si stava chiudendo in modo malinconico. Ci ha permesso un grande respiro di sollievo non solo agli sport invernali in generale, ma a tutto il movimento sportivo italiano". Pescante ha seguito la discesa di Razzoli a Whistler per poi andare a premiare in rappresentanza del Cio i vincitori della gara di bob. "La nostra vittoria ha un doppio significato - ha aggiunto - A Torino nello sci alpino non avevamo raggiunto niente, qui rischiavamo di fare altrettanto. Invece in questo modo è un sollievo per tutti. Tra l'altro meritatissimo".
PETRUCCI: "NONOSTANTE RAZZOLI, E' UN'ITALIA DA 5 E MEZZO" - "Sono stati Giochi in chiaroscuro, deludenti e non esaltanti. Olimpiadi da sofferenza, resa meno amara dalla chicca dorata arrivata nel finale, alla fine da cinque e mezzo". L'Italia non arriva alla sufficienza a Vancouver: questo il bilancio del presidente del Coni, Gianni Petrucci, della spedizione azzurra salvata solo in parte dall'oro di Giuliano Razzoli, che però non cancella le molte delusioni collezionate in questi quindici giorni di gare. "Il voto che è cinque mezzo" ribadisce Petrucci, su cui concorda anche il segretario generale Raffaele Pagnozzi. Qualcosa in futuro cambierà, hanno annunciato i vertici del comitato olimpico nazionale: intanto i Giochi olimpici dovranno essere in primo piano per atleti e federazioni, e la commissione per la preparazione olimpica del Coni attuerà una verifica annuale sui risultati che si raggiungono. Quanto alle scelte dei direttori tecnici dovranno essere condivise con il Coni.
RAZZOLI PORTABANDIERA, CON TANTI SOLDI IN PIU'... - L'eroe azzurro sarà il portabandiera dell'Italia alla cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici di Vancouver. E' il primo riconoscimento concreto che arriva dal Coni Razzoli è anche il primo atleta ad entrare nel nuovo club Italia varato a questi Giochi. L'emiliano riceverà i 140mila euro previsti per il titolo, a cui andranno aggiunti i 120mila (per un totale di 260mila euro) spalmati in quattro anni assegnati ai vincitori di medaglie d'oro alle Olimpiadi.
GRAZIE RAZZO