TB 16.07.2010 (n.d.r.)
Addio Warren [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Il nome probabilmente non dira' nulla ai piu'...
Mister Bosworth, ben conosciuto dagli happy few del circuito, è stato uno dei maggiori guru nella customizzazione e nell’incordatura delle racchette.
E' lui l’ideatore di quel buffo attrezzo ottagonale che impugna Radek Stepanek e prima di lui Martina Navratilova e prima ancora Brad Gilbert e compagnia bella.
Qualche nota per meglio identificare il tipo.
Erede di una famiglia felice e ricca proprietaria di una grossa impresa di pompe funebri, quelle che gli americani chiamano “Funeral Homes”, Warren si dedicò brevemente all’attività.
Studiò anatomia al New England Institute of Anatomy e si mise diligentemente a imbalsamare vecchi tycoon Newyorchesi. Comprensibilmente stufo, passò al ramo investimenti, diventando banchiere di affari e investitore. Un Gordon Gekko ante litteram, se vogliamo.
Nel tempo libero giocava a golf piuttosto bene (zero di handicap) e guidava le sue Jaguar sportive in varie competizioni a livello locale.
La clinica delle racchette Esaurito anche questo folle sabba paperoniano, all’alba del 1959, Warren ebbe un colpo di fulmine. Lasciò il ramo investimenti e decise di dedicarsi al tennis. Siccome trovava che l’insegnamento del gioco fosse inadeguato (se l’allievo non migliora, l’idiota è il maestro), si mise a studiare le dinamiche del gioco, cercando di legare le triaiettorie imprevedibili delle pallette alle prevedibili teorie scientifiche. “La sola e unica cosa importante nel tennis avviene quando la palla impatta”, era il suo credo. Iniziò a studiare, filmare, viaggiare per tornei. Comprò una macchina per incordare. La migliorò talmente che la stessa casa produttrice gli chiese di ridisegnare le nuove macchine, cosi come aveva fatto con la sua. Quindi comprò una azienda che manteneva i campi in Har tru (la mitica terra verde americana, ndr), giusto per gradire. A furia di averlo intorno, i giocatori del circuito cominciarono a chiedergli di incordare le proprie racchette. Cosi Warren cominciò a girare per il circuito con quella che chiamava “la Clinica delle racchette Bosworth”
I prodotti su misura Portava con se una serie infinita di telai, in serie da otto, e cominciava a interrogare i pazienti su cosa volessero. I primi otto telai che dava in mano al giocatore, differivano come peso di cinque grammi. Trovato il peso, arrivavano otto telai dello stesso peso, ma con differenti gradi di rigidità, e via , finchè non si trovava la combinazione giusta; di otto in otto, finchè non usciva la racchetta perfetta. Un po’ cosi come adesso, modernamente, viene seguito lo stesso processo via internet se anche qualcuno di noi peones chiede alla Bosworth di avere una racchetta taylor made (ovvero fatta su misura). Sono migliaia gli aneddoti che il vecchio Warren raccontava, sui giocatori che lo chiamavano nel mezzo della notte ; “Warren, zono Ivan Lendl, mi serfono azzolutamente dodici nuove racchette per domani mattina…Ah si, sono a Kuala Lumpur…” Da Ivan a Jimbo, da Mac a Martina, prima o poi tutti passavano dal nostro vecchio amico.
Beh, noi gli auguriamo di avere un soggiorno in paradiso più che gradevole, anche se già sappiamo che qualche giocatore cercherà di raggiungerlo anche li……
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Martina Navratilova impugna una racchetta Bosworth