pur leggendo da parecchio il forum e pur essendomi iscritto e passato alle presentazioni ufficiali, ho un'innata capacità di partecipare poco alle relazioni sociali di una comunità.
Detto ciò è tempo che condivida una mia curiosità con qualcuno, e visto che è nata qua dentro credo sia corretto condividerla qua dentro.
ri-gioco a tennis da un po' più di un annetto con una certa continuità, tra maestro e amici. da giovine (dai miei 10 ai miei 20) ho fatto tennis a discreto livello regionale con la squadra agonistica del mio club, mi hanno spedito a corsi di perfezionamento al centro federale a Pievepelago ed ho partecipato ad una serie di tornei con alterni risultati.
ho un'inclinazione stramba rispetto l'attività agonistica che mi ha precluso le porte di un radioso futuro nei bassifondi dei tornei locali ovvero la totale mancanza di competitività, in altre parole non ho alcuna ansia di vittoria, mi interessa solo divertirmi.
a questo aggiungiamoci che ho la tenuta mentale che potrebbe avere un criceto con traumi infantili.
detto ciò, da ragazzino giocavo spesso con la mia dunlop mcenroe power plus in ceramica, santa subito (ma esiste, oggi qualcosa che la ricordi? chessò la dunlop max200g?), oggi con altre.
l'altro giorno ho partitato con un mio amico. lui decisamente inferiore a me sotto il profilo puramente tecnico ma superiore da quello fisico, inoltre la giornata era strana, ho rotto 2 volte le corde, avevo le palle girate ed ho perso 6-0; 5-7; 6-4.
sono perfettamente consapevole di essergli superiore, gioco un dritto discreto leggermente arrotato, un rovescio ad una mano (è una mia ostinazione estetica, in teoria mi viene meglio quello bimane piatto e così dovrei giocare, ma devo fare il figo ad ogni costo) in top di appoggio non particolarmente potente (anzi), sono così così sotto rete, più errori che punti, il back lo faccio abbastanza bene sia dritto che rovescio, un servizio di prima forte in kick ed una seconda leggera ma carica d'effetto.
e qua arrivo alla mia perplessità.
leggo, talvolta, genti che chiedono consigli su che racchetta, corda, polsini o pettine utilizzare per arricchire il proprio patrimonio tecnico-tattico e quando qualcuno chiede "ma scusa, sarebbe da sapere prima di tutto il tuo livello" in risposta dicono di giocare da qualche mese, o da circa un anno, di avere buona padronanza in tutti i colpi e di considerarsi un livello 4.0, 4.4, 3.7 etc..
ok, ok, ok... ma da quanto ne ho viste io in 35 anni se uno gioca a tennis a quel livello dopo pochi mesi è un fenomeno assoluto in grado, in pochi anni, di fare la storia non solo del tennis ma dello sport tutto, di parte della letteratura e forse anche della tecniche marziali; oppure io dopo anni ed anni di scuola tennis da giovane ed ora un anno di pratica con amici e maestri sono un cesso devastante. essendo perfettamente consapevole che la risposta non sia la seconda (ho praticato troppi sport a livello più che discreto per essere consapevole di aver qualche skill da giocarmi) come diamine è possibile che qualcuno possa autovalutarsi così prepotentemente bene.
si è per caso perduta la capacità, oggettiva, di autocritica oppure in un oggi dove manca la relazione persona fisica-persona fisica si vive nascondendosi dietro false informazioni ?
lo avevo detto sono polemico
album consigliato
Rover - Rover (2012)
singolo da riscoprire
Smog - bathysphere (1995)
consiglio al cinema
Cogan
negatività mese novembre 2012
l'abbigliamento (inguardabile) di Murray alle finali.
Detto ciò è tempo che condivida una mia curiosità con qualcuno, e visto che è nata qua dentro credo sia corretto condividerla qua dentro.
ri-gioco a tennis da un po' più di un annetto con una certa continuità, tra maestro e amici. da giovine (dai miei 10 ai miei 20) ho fatto tennis a discreto livello regionale con la squadra agonistica del mio club, mi hanno spedito a corsi di perfezionamento al centro federale a Pievepelago ed ho partecipato ad una serie di tornei con alterni risultati.
ho un'inclinazione stramba rispetto l'attività agonistica che mi ha precluso le porte di un radioso futuro nei bassifondi dei tornei locali ovvero la totale mancanza di competitività, in altre parole non ho alcuna ansia di vittoria, mi interessa solo divertirmi.
a questo aggiungiamoci che ho la tenuta mentale che potrebbe avere un criceto con traumi infantili.
detto ciò, da ragazzino giocavo spesso con la mia dunlop mcenroe power plus in ceramica, santa subito (ma esiste, oggi qualcosa che la ricordi? chessò la dunlop max200g?), oggi con altre.
l'altro giorno ho partitato con un mio amico. lui decisamente inferiore a me sotto il profilo puramente tecnico ma superiore da quello fisico, inoltre la giornata era strana, ho rotto 2 volte le corde, avevo le palle girate ed ho perso 6-0; 5-7; 6-4.
sono perfettamente consapevole di essergli superiore, gioco un dritto discreto leggermente arrotato, un rovescio ad una mano (è una mia ostinazione estetica, in teoria mi viene meglio quello bimane piatto e così dovrei giocare, ma devo fare il figo ad ogni costo) in top di appoggio non particolarmente potente (anzi), sono così così sotto rete, più errori che punti, il back lo faccio abbastanza bene sia dritto che rovescio, un servizio di prima forte in kick ed una seconda leggera ma carica d'effetto.
e qua arrivo alla mia perplessità.
leggo, talvolta, genti che chiedono consigli su che racchetta, corda, polsini o pettine utilizzare per arricchire il proprio patrimonio tecnico-tattico e quando qualcuno chiede "ma scusa, sarebbe da sapere prima di tutto il tuo livello" in risposta dicono di giocare da qualche mese, o da circa un anno, di avere buona padronanza in tutti i colpi e di considerarsi un livello 4.0, 4.4, 3.7 etc..
ok, ok, ok... ma da quanto ne ho viste io in 35 anni se uno gioca a tennis a quel livello dopo pochi mesi è un fenomeno assoluto in grado, in pochi anni, di fare la storia non solo del tennis ma dello sport tutto, di parte della letteratura e forse anche della tecniche marziali; oppure io dopo anni ed anni di scuola tennis da giovane ed ora un anno di pratica con amici e maestri sono un cesso devastante. essendo perfettamente consapevole che la risposta non sia la seconda (ho praticato troppi sport a livello più che discreto per essere consapevole di aver qualche skill da giocarmi) come diamine è possibile che qualcuno possa autovalutarsi così prepotentemente bene.
si è per caso perduta la capacità, oggettiva, di autocritica oppure in un oggi dove manca la relazione persona fisica-persona fisica si vive nascondendosi dietro false informazioni ?
lo avevo detto sono polemico
album consigliato
Rover - Rover (2012)
singolo da riscoprire
Smog - bathysphere (1995)
consiglio al cinema
Cogan
negatività mese novembre 2012
l'abbigliamento (inguardabile) di Murray alle finali.