Quando ho iniziato a giocare a tennis era il 1976, avevo 12 anni.
Ovviamente con racchetta di legno (la "malfamata" Triumph di cui ho già parlarto...) e rigorosamente su terra rossa....anche se poi giocavo tantissimo in cortile e piazzale, o contro il muro, e quindi ero su asfalto o cemento.
Il mio maestro mi insegnò ad eseguire il rovescio ad una mano,al Circolo quasi tutti lo eseguivano ad una mano, il rovescio bimane, anche se c'erano già Borg e Connors che lo facevano a quel modo, era ritenuta cosa "da donne", che non avevano sufficiente forza nel braccio per spingere e quindi aggiungevano l'altro, oppure una stravaganza particolare, appunto da big tipo Borg e Connors.
Ho poi trascorso lunghissimi periodi senza giocare a tennis, perchè mi sono dedicato ad altri sport o, semplicemente, perchè non ne praticavo proprio, di nessun genere.
Il tennis l'ho riscoperto lo scorso anno, e devo dire che non ci ho mai dedicato tanta attenzione come adesso che ho 48 anni suonati.
Ovviamente, il mio rovescio è ancora ad una mano....ho provato molte volte a farlo a due, ma proprio non mi riesce, viene fuori uno....stortagnone di movimento in cui riesco a malapena a buttare la palla di là, senza peso, senza forza, e tutto il movimento mi viene innaturale, forzato, lento, faticoso....
Invece, quando riesco a colpire come voglio ad una mano....ah, che sensazione! La palla parte che è una fucilata, uno strale, esce dal piatto corde a velocità superiore che nel dritto.....il mio vecchio maestro, nei '70, spiegava sempre "Ragazzi, se acquisite un buon rovescio, vedrete che riuscite ad avere più forza che con il dritto. Pensate al vostro corpo come ad una molla, voi la caricate e poi la scaricate sulla palla....il dritto è il colpo più naturale, quallo che tutti fanno, il rovescio è più difficile, ma una volta che l'avete imparato, vedrete che vi dà maggiori soddisfazioni!"
Aveva assolutamente ragione.
E poi, non c'è nulla da fare: stilisticamente non ha paragoni, volete mettere l'eleganza del gesto di un bel rovescio ad una mano, con il corpo che, appunto, si contrare, si carica come una molla e poi si apre repentinamente, con la palla che parte come una fucilata....rispetto a quell'ignobile movimento a due mani, che tanto mi ricorda il gesto di una "badilata"? Avete presente, prendere una badilata di neve, o carbone, tenendo la pala a due mani, per poi gettarla lontano? Ecco, quello lo accomuno, stilisticamente, al rovescio a due mani!
Che poi possa avere solidità ed efficacia non discuto, e si vede quando è ben eseguito, ma da guardare....lasciamo perdere..