MikeF18 ha scritto: @the wots. Scusa ma secondo me hai proprio torto. Quando uno è principiante, fa meno fatica a fare il salto di qualità. Cioè, passare da 1 a 7 è facilissmo, da 7 a 8 ci vuole un anno. E' chiaro che probabilmente il tuo maestro ha affrettato il tutto. Nei primi tempi è normale fossilizzarsi sui propri colpi, seppur magari sbagliati. Ma di certo da autodidatta non credere di raggiungere grandi prestazioni. Finchè si gioca tra amici ok. Ma se continui a giocare con amici è inutile prendere un maestro.
Per questo migliorare un colpo o cambiarlo non è cosa immediata...se tu per due mesi facevi un diritto scolasticamente sbagliato, ma siccome lo facevi da due mesi sapevi come ributtarla di là, non è così immediato cambiare tutto.
Quindi o continui a fare un diritto anomalo tecnicamente, che , secondo me ti penalizzerà in futuro, o accetti in maniera pacifica e paziente i consigli di chi di sicuro sa cosa fa.
E io sono uno che in certe situazioni lo fa il gancio eh..
Sono daccordo su certi versi, in disaccordo su altri. Ma con la tua opinione ho modo di discutere, quindi grazie a priori!
Allora, che da autodidatta non si possano raggiungere determinati livelli, lo lascio in dubbio, perchè dipende tutto dal tipo di autodidatta. Non è detto infatti, che un ragazzo, solo perchè non ha una guida, non riesca ad accorgersi dei suoi errori e provare a correggerli o a cambiare completamente tecnica. E' il vantaggio di autogestirsi. Ho cambiato tecnica di dritto 3-4 volte, con la differenza che ora riesco a colmare lacune (come ad esempio il TOP che non riuscivo proprio a digerire) che mesi fa sembravano enormi. Ora si che è il caso di fare, col GIUSTO maestro, qualche lezione per perfezionare i colpi, sapendo con quali tipi di impugnatura/movimenti/aperture sono efficace e quali no.
Per quanto riguarda i maestri, per esperienze fatte in terza persona, li posso dividere in 3 categorie:
Il FRUSTRATO: è il tipico maestro che per un motivo o per un altro non è riuscito a sfondare, cerca di smontare i giovani con talento cercando di non fargli fare il salto di qualità (accoppiamenti con allievi più scarsi, poca concentrazione sull'efficacia dei colpi, lezioni di scarsa qualità).
IL FISSATO: è quel maestro che ha la SUA idea di tennis, e guai a proporgli una diversa. Alla fine se ha 20 allievi, 20 giocheranno tutti allo stesso modo, in maniera esageratamente prevedibile. Alla fine tutto si riduce a "numero di carrelli fatti" sul suo tipo di colpo/servizio.
IL MAESTRO INTERESSATO: è quel maestro che cerca di valorizzare il proprio allievo, non importa se deve fare più fatica a dividere il gruppo in modo da avere piccoli gruppi omogenei in base a stile di gioco e caratteristiche (parlo di gruppi di massimo 3-4 persone ad ora, non le caprate da 10 o più). Alla fine oltre ad essere magari un ex-giocatore, è un VERO amante dello sport, e questo lo porta ad essere sempre aggiornato su tecniche di insegnamento e di gioco.
Ora, affidarsi al maestro è giusto, ma solo se si fiuta che questo è dell'ultima categoria descritta su. Alla fine dai, bastano due-tre lezioni per capire di che pasta è fatto
Poi la tecnica secondo me non è solo una. Persino tra i migliori, se prendiamo d'esempio proprio il dritto, ognuno ha la sua tecnica, quindi secondo me non esiste UNA giusta e tutte le altre sbagliate, esiste solo quella più adatta ad ognuno di noi.
Poi magari sbaglio, ma il fine giustifica il colpo