GLI 11 ERRORI DELL'INCORDATORE IMPROVVISATO...
1 – Montare il telaio sulla macchina stringendo energicamente le manopole dei punti di fissaggio.
Così facendo si sottoporrà il telaio ad una forte compressione ancor prima
di iniziare, oltre che durante l’intero processo di incordatura. Questo
molto probabilmente porterà alla deformazione dell’ovale (nei casi più
gravi anche al cedimento strutturale del telaio) e ad una rimozione
della racchetta dalla macchina ad incordatura terminata piuttosto
difficoltosa.
2 – Cominciare le verticali partendo da un estremità con un nodaccio e terminando dall’altra.
In questo modo il telaio verrà sottoposto ad una forte sollecitazione principalmente per 2 ragioni:
a) perché la forza (tensione) non sarà applicata in corrispondenza del baricentro (corde centrali) e
b) perché
non verrà mantenuta la simmetria (dal baricentro) nell’installazione
delle corde verticali. Provate a pensare ad una roulotte; avrebbe senso
mettere il gancio di traino in corrispondenza della porta laterale? Si
direbbe proprio di no…
Questo, come nel caso precedente, potrà compromettere il mantenimento delle condizioni originali del telaio a fine incordatura.
E’ inoltre probabile che, a causa dello schiacciamento asimmetrico
dell’ovale, la lunghezza delle verticali già installate risulterà
leggermente differente da quella delle corrispettive verticali che
andranno installate successivamente. Questo condurrà ad una tensione
disomogenea tra i due lati dell’ovale.
3 – Cominciare le verticali dal centro ma completare prima un lato e poi
l’altro, senza alternare installando al massimo 3 corde per parte.
Vedi punto b precedente.
4 – Tirare le verticale e/o le orizzontali 2 o 4 alla volta.
Operando in questa maniera la tensione ottenuta non potrà mai essere quella
richiesta dal giocatore ma sarà sicuramente più bassa. Inoltre, il
telaio subirà ulteriore stress e deformazioni dovuti alla trazione
delle corde sempre dallo stesso lato (di solito dalla testa) della
racchetta. Poiché quantificare esattamente la perdita di tensione a cui
si va incontro con questa procedura è molto difficile (se non
impossibile), il risultato finale ottenuto non sarà comunque
controllabile dall’incordatore, neanche applicando una compensazione di
1 o 2kg, e sarà diverso da incordatura ad incordatura.
5 – Incordare le orizzontali dal basso verso l’alto (dalla gola alla testa della racchetta).
Semplifichiamo il concetto. Schiacciando un corpo di forma ellittica su un’estremità,
questo tenderà ad “esplodere” dalla parte opposta. Lo stesso concetto
vale per l’ovale di una racchetta, anche se uno dei 2 poli è molto più
delicato (la testa) e uno è molto più resistente (la gola).
Schiacciando l’estremità in alto infatti (la testa), la tendenza alla
deformazione sarà ben contrastata dal rinforzo delle razze che
collegano l’ovale stesso al manico, viceversa schiacciando l’estremità
dell’ovale in basso, la tendenza alla deformazione non troverà adeguato
contrasto.
6 – Intaccare le corde
regolando troppo strette le pinze e/o facendo scorrere “dritto per
dritto” le orizzontali creando moltissimo attrito.
Queste negligenze riducono notevolmente la durata delle corde. Una corda
“intaccata” infatti è destinata ad una rottura precoce.
7 – Non allineare le orizzontali durante la tensionatura creando degli “smiles”.
Il successivo riallineamento fatto a incordatura finita o comunque in
qualsiasi altro momento in cui la corda non sia in trazione condurrà ad
una perdita di tensione di circa il 6%! (su 25kg sarà 1,5kg!).
8 – Tirare i nodi con il tensionatore della macchina.
E’ la causa principale di rottura dei nodi. Questa pratica può portare
anche alla rottura della corda di ancoraggio del nodo. Sottopone
inoltre la racchetta ad uno stress innaturale e, poiché lo spezzone di
corda tensionato viene spesso fatto passare al di sopra del telaio, c’è
il serio rischio che il paint job di quest’ultimo si possa rovinare.
9 – Non fare 2 o 4 nodi ma bensì 3, 5, 6…(purtroppo anche con dei
“single hitch”…) / non compattare bene i nodi lasciando della “luce”
evidente tra le spire.
Utilizzare “rattoppi” (spezzoni di corda aggiunti perché magari ci si accorge all’ultimo di
non aver corda sufficiente al completamento del lavoro o perché si è
sbagliato il pattern e si cerca di rimediare) vuol dire non rispettare
le indicazioni della casa costruttrice circa la procedura di
incordatura del telaio. C’è da aggiungere altro?
Una cattiva chiusura dei nodi, oppure la pratica di chiudere più di un nodo su una singola corda di ancoraggio
è fonte di maggiore possibilità di cedimento della stessa, conduce a
perdita di tensione, aumenta il rischio che il nodo si sciolga durante
il gioco o che scivoli all’interno del grommet. In più è anche molto
antiestetico.
10 – Fare delle sovrapposizioni di corde (crossover) agli angoli del telaio.
Questi accavallamenti (ad ore 10, 2, 8 e 4) faranno “sporgere” maggiormente
le corde dal bumper, ed essendo queste più esposte sarà più facile che
si rompano. In aggiunta, porteranno anche ad una perdita di tensione.
11 – Abbandonare per un tempo prolungato un telaio solo parzialmente incordato sulla macchina.
Oltre a denotare scarsa “cura per il cliente”, questa prassi farà sì che il
telaio rimanga sottoposto a sollecitazioni innaturali per un tempo
lunghissimo. Senza contare l’ormai consueto rischio di evidenti
deformazioni, qui la possibilità che si verifichino danneggiamenti
(vedi crepe strutturali) diventa molto elevata, soprattutto con
racchette già abbondantemente “rodate”.